mi sono informata un pokino su questo film di cui sospettavo il "remake" e questo è quello ke ho trovato compreso il link di alcune foto SCIOCCANTI delle vittime di Ed Gein dal quale i registi si sono ispirati per personaggi come "Psycho" ed "il silenzio degli innocenti".
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La versione di quest'anno ha delle varianti, ma si basa cmq moltissimo sull'originale. La scritta "tratto da una storia vera" fu utilizzata anke all'epoca per attirare il pubblico nelle sale e la cosa funzionò tantissimo trasformando un film con un budget minimo ad un grande successo di pubblico e critica. Oggi è uno dei film horror cult. Ci sono stati dei seguiti, ma nessuno ha eguagliato la genialità e raffinatezza del primo ke anke essendo un horror non supera la linea splatter ke prese piede subito dopo.
Recensione e trama originale del film
Ho sempre sentito dire che i fatti narrati in questa vecchia pellicola fossero realmente accaduti. Ma ovviamente si è trattato, come spesso accade, di una liberissima interpretazione relativa ad un agghiacciante fatto di cronaca, che vide protagonista uno psicopatico di nome Ed Gein, assassino e profanatore di tombe, arrestato nel 1957 nella sua fattoria del Wisconsin. Forse non tutti sanno che questo strano personaggio ispirò anche altri due capolavori del genere, Psycho e Il silenzio degli innocenti. E infatti gli elementi in comune con le altre due pellicole non mancano, come ad esempio l'abito in pelle umana o i corpi defunti e tenuti in casa come fossero vivi. Questi elementi sono purtroppo riconducibili ad una cruda realtà dei fatti che sconvolsero l'America in quegli anni. Certo è che la storia raccontata da Tobe Hooper, risulta essere comunque la più estrema e delirante delle tre.
Tutto ebbe inizio quando in una sperduta cittadina del Texas cominciarono a verificarsi frequenti casi di profanazioni di tombe. Sally, accompagnata da un gruppo di amici, si recò nella suddetta città, per assicurarsi che il sepolcro di suo nonno fosse ancora integro. E nonostante i minacciosi avvertimenti trasmessi da una radio locale, decise di far visita anche alla vecchia casa in cui era cresciuta, inconsapevole del fatto che, non molto distante, vi fosse un mattatoio abitato da una famiglia di maniaci cannibali. Questi, dopo aver ucciso brutalmente i compagni della ragazza, decisero di divertirsi un po' con la povera Sally. La ragazza fu legata e torturata nell'attesa di essere fatta fuori dal capofamiglia, un ex macellaio più simile a uno zombie che a un uomo, costretto sulla sedia a rotelle dall'età. Ma la caratterizzazione sadica e psicologicamente malata dei tre fratelli cannibali non emerge soltanto nelle torture fisiche e nelle umiliazioni procurate alla sventurata ragazza, quanto anche nel modo che questi strani personaggi hanno di rapportarsi a loro stessi. Un violatore di tombe che ama tagliuzzarsi la carne, un gigante che indossa una terrificante maschera di pelle umana e un maniaco, il più astuto e "sano" dei fratelli che cerca in tutti i modi di salvaguardare la loro folle condizione. Il tutto condito da una desolante atmosfera di miseria tanto reale quanto allegorica e significativa, in cui non esiste più una rilevante distinzione tra la carne umana e quella delle bestie da macello.
Leatherface è sicuramente il personaggio più riuscito, nonchè inquietante, del film. E non solo per quanto concerne il terrifcante aspetto o il modo goffo che ha di muoversi. Ma è sufficente osservarlo in un momento di relativa tranquillità, quando si siede per qualche istante a riprendere fiato, e osservare l'espressione del suo volto, su cui la telecamera si sofferma: uno sguardo, assente da un lato, eppure intriso di chissà quali deviazioni mentali. In questo Hooper è davvero geniale: le sue inquadrature sembrano sempre finalizzate a filmare la paura attraverso i particolari, sebbene preferisca invece non soffermarsi troppo sul momento della morte che, proprio per questo motivo, viene dipinta in maniera cruda e sconvolgente: una donna colpita improvvisamente da un pesante martello in preda ai rantoli come fosse un animale, un'altra appesa ad un grosso gancio di ferro... il tutto si risolve in maniera fulminea e quasi abbozzata, come fosse un'esperienza naturale e abitudinaria. Un film sicuramente toccante e piuttosto duro da digerire, capace di cogliere, persino negli ambienti e nelle atmosfere dei paesaggi, tutta la miseria della perversione umana. Secondo me qualcosa di più di un semplice horror...
La vita di Eg Gein [SM=x47955]
Un timido e solitario Ed Gein, uno dei più famosi serial killer americani,cresciuto nella fattoria di famiglia a Plainfield, nel Wisconsin, era una specie di eremita.
Il suo quadro familiare era classico: padre alcolizzato e madreossessiva e molto religiosa che metteva in guardia Ed e il fratello Henry nei confronti del sesso consumato prima del matrimonio.
Ed si trovò erede di una piccola fortuna, alla morte dei genitori e del fratello, ma non gliene importava nulla: lui voleva sua madre.
Tentò di riportarla in vita con il "potere della mente", ma quando i suoi sforzi fallirono, decise di sigillare il salotto e la stanza di quella "santa donna" tenendo solo una stanzetta e la cucina.
In quel sacrario, oltre a darsi all'alcol, Ed si dedicò allo studio dell'anatomia umana e in special modo di quella femminile.
Per "completare i suoi studi" pensò di dissotterrare dal cimitero cadaveri di donne, dai quali toglieva gli apparafi genitali per poterli studiare meglio.
Ma non era sufficiente: Ed volle studiare l'anatomia femminile dal vero,sperando un giorno di potersi trasformare in una donna.
La sua prima vittima fu Maiy Hogan, una cameriera, uccisa con una calibro 22.
La seconda fu la madre del vice sceriffo di Plalnfield. Fu lo stesso vice sceriffo a convocare Ed perchÈ aveva trovato un paio di slip con le iniziali di Gein nel magazzino di sua madre.
Edward negò tutto.
Ma il vice sceriffo Warden lo prese in custodia e chiese allo sceriffo di perquisire l'abitazione del giovane.
E lì vennero fatte delle scoperte orripilanti.
La signora Warden, o meglio, quel che ne restava, era completamente priva di cute,con la testa mozzata all'altezza delle spalle.
Ed le aveva tagliato la pelle a strisce scuoiandola fino alle caviglie, nelle quali aveva infilato un bastone di legno per poterla appendere al soffitto.
La polizia scoprì anche nove pelli di volti di donna, nove uteri contenuti in una scatola da scarpe, una testa mummificata e altre trasformate in ciotola da minestra.
Ma furono il borsellino, la sedia, la lampada e il tamburo realizzati con pelle umana a far capire che Ed aveva fatto della sua perversione un vero hobby.
Cercando di mettere insieme i pezzi sparsi qua e là, la polizia gli attribuì almeno 15 omicidi ma riuscirono a dimostrarne soltanto due.
Ed morì in un manicomio criminale.
Da questa storia molti registi hanno tratto ispirazione per i loro film: Robert Bloch,autore dello Psycho di Alfred Hitchcock, Tobe Hooper per Non aprite quella porta e Thomas Harris per il Silenzio degli innocenti.
Le foto delle vittime
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XXXX link censurato da mjfan80 XXXX
[Modificato da mjfan80 17/11/2003 23.00]