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Bibbia ebraica/scribi/masoreti

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2007 20:09
14/08/2005 00:55
 
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Proseguo in questa sezione quanto desideravo annotare a proposito della trasmissione del testo masoretico a cui fanno riferimento le diverse edizioni della Bibbie ebraiche,si tratta della conversazione iniziata con Husband nella sezione "religione dei tdg".

Husband è dell'opinione che "con tutta la sua buona fede l'essere umano in generale, per sua natura, tende a far prevalere anche inconsciamente, le sue intime opinioni in un lavoro di traduzione o di versione che è qualcosa di diverso dal semplice lavoro di trascrizione".
Ovvero si chiede:"come è stata ricopiata e trascritta la Bibbia? I copisti sono stati onesti nel riportare punto per punto ogni versetto?"

Ho premesso che biblista non sono,anche se, desiderando "esplorare" il "variegato" mondo dell'esegesi rabbinica, è scontato che almeno a "grandi linee" qualcosa sulla trasmissione del testo ebraico della Bibbia occorre necessariamente conoscere.Magari l'essenziale.

Scrivevo appunto che, il testo della Bibbia Ebraica che oggi utilizziamo è il prodotto dei masoreti,del loro sistema di vocalizzazione e accentazione.
Il testo originale era privo di consonanti e punteggiatura,in sé illeggibile.

Per l’ebraismo un ruolo centrale per la comprensione dei contenuti, lo ha svolto la tradizione interpretativa rabbinica,che ha indagato(ed indaga) il testo commentando il suo significato. Il rotolo della Torah non vocalizzato poteva permettere di "leggere" un termine in modi diversi,poiché senza vocali,le consonanti hanno molti significati.
Questa caratteristica era una "manna" benedetta per tutti i commentatori,ma col tempo anche fonte di errori per la lettura in pubblico. Fu merito dei masoreti risolvere questa delicata questione.


La "vocalizzazione" ad opera dei masoreti in epoca tarda finì inevitabilmente con il "congelare" il significato di uno o più termini,mentre nel testo originale continua a mantenere la sua "dinamicità" originaria.

Tuttavia non esisteva una sola tradizione masoretica,bensì almeno tre,anzi per precisione quattro:quella tiberiense(Tiberiade è una città della Palestina)la palestinese,la babilonese e la samaritana(quest'ultima considerata eterodossa dall'ebraismo ufficiale).

Ogni scuola,si rifeceva a sistemi di vocalizzazione e accentazione differenti,ed è ovvio che a seconda di come andavano vocalizzate alcune parole(composte esclusivamente da consonanti) queste assumevano significati differenti.Fu la scuola tiberiense infine a predominare sulle altre,perchè si impose come la più autorevole,per motivi teologici e non linguistici.

Dunque il lavoro dei masoreti, ha implicato a volte anche l'interpretazione di quanto era scritto, essi con fedeltà, si adeperarono nel trasmettere la tradizione testuale ricevuta,anche se questa tradizione conteneva alcune "anomalie" testuali,delle incogruenze linguistiche.
"Di conseguenza non è raro che il caso che una certa forma linguistica,lessicale o anche morfologica,sia la semplice conseguenza di una data interpretazione del testo,magari linguisticamente inesatta".
(vedi Garbini-Durand,"Introduzione alle lingue semitiche",Paideia).


Ma non ci è possibile pervenire alla conoscenza dell'ebraico quale era parlato in epoca pre-esilica,almeno dal punto di vista del vocalismo e poichè per una lingua semitica il vocalismo è essenziale per la struttura morfologica,ciò significa che non siamo in grado di conoscere una buona parte della grammatica ebraica antica:noi conosciamo solo l'ebraico quale fu "ricostruito" alla fine del I millenio d.C. (masoretico).

Un salutone.

[Modificato da Topsy 14/08/2005 1.08]

14/08/2005 03:38
 
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L'ora è tarda e comincio a non essere lucidissimo [SM=g27987]

Ma mi sembra che in un certo senso Topsy confermi le mie osservazioni fatte sul post cui si riferisce.

O forse è meglio che adesso vada a dormire? [SM=x511461]


Saluti.
18/08/2005 15:36
 
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Ultime considerazioni ...

Sebbene il Testo Masoretico goda di grande stima, non è esente da pecche(passi ambigui o linguisticamente incongruenti) e non si può evitare di confrontarlo con il testo trasmesso anche da altre tradizioni:la versione greca della Settanta,i rotoli di Qumran,i Targumim ...

Occorre annotare che vi sono delle "discrepanze" tra il Testo Masoretico e la Settanta (anch'essa non esente da pecche)ma a grandi linee è "abbastanza" allineata al Testo Masoretico (anche se alcuni libri profetici risultano difformi).

Le traduzioni cristiane seguono l'opinione secondo la quale in "alcuni" casi,la Settanta sia più fedele al testo originale,sebbene, vi siano studiosi che, invece, l'hanno ritenuta un "targum" in lingua greca,ovvero una "traduzione-interpretazione con parafrasi" della testo originale ebraico;i "targumim" costituiscono delle "traduzioni interpretative" del testo biblico, in genere affiancate al testo della Torah per la lettura pubblica.

Occorre annotare tuttavia che:

1) dopo le scoperte di Qumran,si è rilevata l'esistenza di un testo "premasoretico" che starebbe alla base della traduzione greca della Settanta,la quale non costituirebbe una cattiva traduzione dell'originale ebraico,ma di una traduzione fatta su un esemplare originale diverso da quello da cui è stato tratto il Testo Masoretico.
Questo attesta che esitevano in circolazione delle "varianti" del testo biblico originale,modelli ebraici di partenza diversi.

2) I Targumim in genere sono redatti in aramaico e non in una lingua non semitica(come il greco).
Questo però,non esclude che nella Settanta alcuni passi,contengano delle "parafrasi- traduzioni- interpretazioni" del testo biblico,simili a quelli presenti nei targumim, a detta dei filologi.

In conclusione:
per stabilire una versione attendibile del testo originale sarebbe necessario affiancare allo studio del Testo Masoretico,la Settanta, i targumim e le altre versioni antiche al fine di ricostruire il testo critico.

Per quello che ho letto e che sò,i biblisti cristiani, prima di tradurre, fanno proprio questo:tentano di "ricostruire" il testo originale con il materiale a loro disposizione,tenendo conto di tutto quanto è stato scritto sopra.

Topsy

[Modificato da Topsy 18/08/2005 15.39]

22/08/2005 17:20
 
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Re: Ultime considerazioni ...

dopo le scoperte di Qumran,si è rilevata l'esistenza di un testo "premasoretico" che starebbe alla base della traduzione greca della Settanta,la quale non costituirebbe una cattiva traduzione dell'originale ebraico,ma di una traduzione fatta su un esemplare originale diverso da quello da cui è stato tratto il Testo Masoretico.
Questo attesta che esitevano in circolazione delle "varianti" del testo biblico originale,modelli ebraici di partenza diversi.


Questo non solo aprirebbe le porte all'esistenza di un canone e di una versione "alessandrina" (come sostenuto da mo' dai cattolici!) ma metterebbe anche in dubbio l'idea che il textus receptus sia quello masoretico deciso a Jamnia verso il finire del primo secolo. Interessante ...
22/08/2005 17:55
 
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Ciao Topsy,

Tu dici


Fu la scuola tiberiense infine a predominare sulle altre,perchè si impose come la più autorevole,per motivi teologici e non linguistici.



Vorrei sapere quanto queste scelte possono essere importanti da un punto di vista teologico e quanto la masorah può aiutarci a capire quando si operarono delle scelte teologiche piuttosto che linguistiche.


Ciao
22/08/2005 19:02
 
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Scritto da: M.Tamburino 22/08/2005 17.20


Questo non solo aprirebbe le porte all'esistenza di un canone e di una versione "alessandrina" (come sostenuto da mo' dai cattolici!) ma metterebbe anche in dubbio l'idea che il textus receptus sia quello masoretico deciso a Jamnia verso il finire del primo secolo. Interessante ...




Per Tamburino.
No, non lo metterebbe in dubbio,devo essermi espressa male.

La scoperta sembrerebbe indicare che circolavano più testi "premasoretici", uno di questi, servì agli ebrei di Alessandria per la traduzione in lingua greca della Bibbia ebraica (la Settanta),un'altro,sempre "pre-masoretico", fu quello accolto dagli ebrei di Palestina e vocalizzato dai masoreti più tardi.

Cmq,in linea di massima, Testo masoretico e Settanta risultano abbastanza allineati(nonostante evidenti discrepanze).
La questione è che l'ebraico permette di esplorare il testo biblico con modalità diverse,e di cogliere molteplici significati giocando sulle finezza della lingua,lo studio del senso mistico della Torah, ad esempio, va fatto indubbiamente sul testo ebraico,impossibile condurlo (per ovvie ragioni),sul testo in lingua greca.

[Modificato da Topsy 22/08/2005 19.05]

22/08/2005 19:54
 
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Re:
Scritto da: barnabino 22/08/2005 17.55
Ciao Topsy,
Vorrei sapere quanto queste scelte possono essere importanti da un punto di vista teologico e quanto la masorah può aiutarci a capire quando si operarono delle scelte teologiche piuttosto che linguistiche.
Ciao






Ciao Barnabino,alla tua domanda potrei tentare di rispondere tra...ummm...diciamo 10 o 15 anni di studio "matto e disperato"!

Scherzi a parte,non sono in grado di rispondere in maniera esauriente a queste osservazioni,lo studio della Masorah,è cosa di "grande" valore, ma richiede notevole impegno e fatica!Qualche indicazione generale potrei offrirla solo dopo aver consultato,e riletto qualche passata pubblicazione di "materia giudaica" (la rivista scientifica dell'associazione)che si occupa anche di filologia ebraica medievale,e magari qualche appunto preso nel corso di un convegno che ricordo ne trattò,...in verità,a suo tempo,non ha dato grande attenzione a questi appunti... mi hai offerto un buon motivo per tirarli fuori dal cassetto della scrivania;->

Un salutone!

[Modificato da Topsy 22/08/2005 19.57]

23/08/2005 10:27
 
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Re:

Scritto da: Topsy 22/08/2005 19.02
Scritto da: M.Tamburino 22/08/2005 17.20


Questo non solo aprirebbe le porte all'esistenza di un canone e di una versione "alessandrina" (come sostenuto da mo' dai cattolici!) ma metterebbe anche in dubbio l'idea che il textus receptus sia quello masoretico deciso a Jamnia verso il finire del primo secolo. Interessante ...




Per Tamburino.
No, non lo metterebbe in dubbio,devo essermi espressa male.

La scoperta sembrerebbe indicare che circolavano più testi "premasoretici", uno di questi, servì agli ebrei di Alessandria per la traduzione in lingua greca della Bibbia ebraica (la Settanta),un'altro,sempre "pre-masoretico", fu quello accolto dagli ebrei di Palestina e vocalizzato dai masoreti più tardi.

Cmq,in linea di massima, Testo masoretico e Settanta risultano abbastanza allineati(nonostante evidenti discrepanze).
La questione è che l'ebraico permette di esplorare il testo biblico con modalità diverse,e di cogliere molteplici significati giocando sulle finezza della lingua,lo studio del senso mistico della Torah, ad esempio, va fatto indubbiamente sul testo ebraico,impossibile condurlo (per ovvie ragioni),sul testo in lingua greca.

[Modificato da Topsy 22/08/2005 19.05]




E invece sì, lo metterebbe in dubbio! Ma la cosa non mi scandalizza perché come cattolico questo si concilia con il nostro concetto di ispirazione biblica.

Non sto parlando del fatto che i testi risultano allineati ma l'idea di testi diversi renderebbe la Scrittura oltre che Parola di Dio anche parola dell'uomo (e sarebbe strano che così non fosse).

Io credo che l'assunzione del TM non escluda il rischio che sia il canone sia alcune scelte di traduzione siano state privilegiate in polemica con il cristianesimo e che la LXX sia una traduzione e un testo di tutto rispetto, anche per alcune scelte di termini (ad es. vergine anziché giovane).

Tu che ne pensi?
23/08/2005 12:48
 
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Re: Re:

Scritto da: M.Tamburino 23/08/2005 10.27


E invece sì, lo metterebbe in dubbio! Ma la cosa non mi scandalizza perché come cattolico questo si concilia con il nostro concetto di ispirazione biblica.

Non sto parlando del fatto che i testi risultano allineati ma l'idea di testi diversi renderebbe la Scrittura oltre che Parola di Dio anche parola dell'uomo (e sarebbe strano che così non fosse).

Io credo che l'assunzione del TM non escluda il rischio che sia il canone sia alcune scelte di traduzione siano state privilegiate in polemica con il cristianesimo e che la LXX sia una traduzione e un testo di tutto rispetto, anche per alcune scelte di termini (ad es. vergine anziché giovane).

Tu che ne pensi?




Non ho ben capito a cosa ti riferisca.I motivi confessionali che portano ad ognuno di noi a privilegiare un testo rispetto ad un altro sono personali,e su questo non mi esprimo.

Altro conto invece è riportare quanto i ricercatori e gli studiosi abbiano constatato (con metodo scientifico) riguardo al testo pre-masoretico. E la conlusione supportate dalle recenti scoperte è che ne esistessero diverse esemplari originali con leggere "varianti",che la Settanta abbia recepito una di queste versioni in circolazione, mentre gli ebrei di Palestina ne abbiano recepito un'altra sempre originale, poi vocalizzata.

La motivazione per la quale la Settanta riporta il termine "vergine" laddove il testo masoretico riporta "giovane fanciulla" può dipendere da diversi fattori.Ricorda cmq che nessun serio studioso vi fa rientrare quello di aver voluto "modificare" il testo da parte ebraica per aperta polemica contro il cristianesimo.Ma di questo magari tratteremo più avanti,sempre che tu abbia desiderio di approfondire(magari mettendo per un pò da parte i propri convincimenti religiosi,altrimenti la ricerca risulta già in principio viziata).
Ciao

[Modificato da Topsy 23/08/2005 12.51]

23/08/2005 13:36
 
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Ciao Tamburino... tutto bene? Ti saluto!

Se ho ben capito la tua tesi è che accanto al canone palestinese ve ne era un'altro parallelo accettato dagli ebrei della diaspora, da qui il fatto che la LXX contenga scritti supplementari, o sbaglio? Un terreno minato...

Ti abbraccio [SM=g27988]



[Modificato da barnabino 23/08/2005 13.41]

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