Ciao, sono Stefania... vi avevo scritto per presentarmi un paio di settimane fa. Ora voglio raccontarvi quello che è successo...
La mia bimba, Gaia, è nata a 38 settimane e tre giorni, mi hanno indotto il parto perchè dalle ecografie avevano visto un'ansa intestinale dilatata. Nell'ultimo mese e mezzo prima del parto facevo ecografie un giorno sì e uno no... però nulla faceva pensare a qualcosa di così grave... sembrava che Gaietta avrebbe dovuto subire un intervento, ma non era neanche certo. Una chirurga neonatale teneva la situazione sotto controllo per evitare un volvo (cioè che l'intestino si attorcigliasse su sè stesso e diventasse necrotico), però sembrava che anche questo problema fosse passato in secondo piano... quando è nata stava bene, le hanno dato un Apgar di 9 a 1 minuto e 9 a 5 minuti... era bellissima: un visino angelico, la boccuccia a forma di cuore, le orecchie e il nasino perfetti, poi quella pelle così liscia... Le ho potuto dare un bacio nei pochi minuti in cui me l'hanno lasciata sul seno... mio marito ha potuto cullarla qualche istante. La guardavo mentre la pulivano, le dicevo di stare brava e lei mi ascoltava come quando nella pancia le chiedevo di spostare un piedino perchè mi faceva male.
Era un angelo di bambina, sarà per questo che è volata in cielo? Quello che è successo dopo è stato un incubo... l'hanno portata subito al centro immaturi (anche se lei non lo era e pesava 2,280 Kg) per poterle fare gli esami per l'intestino. Lì l'hanno messa nell'incubatrice e noi fino al giorno dopo non l'abbiamo potuta rivedere... guardare quel corpicino con la canulina al naso dentro quella "scatola" mi ha fatto una tenerezza immensa... le ho toccato la manina e lei l'ha stretta... non voglio pensare che fosse un riflesso, ma solo che lei avesse riconosciuto me e il suo papà... le ho accarezzato il bel visino... sorrideva, un dolce sorriso per la sua mamma e il suo papà... purtroppo tutto è durato molto poco, io ero stanca, la pressione bassissima e i punti che tiravano da morire... sono dovuta tornare in camera.
Il giorno successivo non l'abbiamo potuta vedere perchè è stata male... infatti il pneuma toracico che aveva avuto inizialmente si era aggravato, l'avevano intubata per farla respirare. L'ho solo intravista mentre la cambiavano per un secondo attraverso il vetro della stanza. Un singhiozzo e un groppo in gola sono state la mia reazione. Poi tutto è precipitato, nella notte l'hanno portata in rianimazione... è venuta una pediatra in camera a dirmelo. Fino al pomeriggio dopo non abbiamo avuto notizie, poi siamo andati in rianimazione nell'orario di visite e abbiamo iniziato ad aspettare... un'ora, due, tre... c'era un'emergenza e purtroppo era lei... abbiamo continuato ad aspettare almeno per avere qualche notizia. Dopo quasi quattro ore una dottoressa ci è venuta a parlare e ci ha detto che era gravissima, che non reagiva alle cure, che non sapevano più cosa fare. Non riusciva a respirare, i polmoni erano rigidi... Il dramma ci ha assaliti... ho solo avuto la forza di chiedere di battezzarla. Hanno fatto venire il cappellano e siamo andati a pregare con lei... povera stellina sdraiata su quel letto così grande, con tutte quelle canuline e quelle macchine che ogni tanto facevano rumori inquietanti. Il suo visino però non era sofferente, le ho accarezzato il volto, le ho tenuto la manina... poi siamo dovuti uscire... speravamo in un miracolo, continuavamo a pregare come avevamo sempre fatto ripetutamente durante la gravidanza... qualche ora dopo abbiamo parlato con un altro medico che ci ha detto che difficilmente avrebbe passato la notte... e infatti alle 23 il cellulare di mio marito è suonato... ci hanno detto che stava male ma in realtà lei era già volata in cielo. Io dentro di me lo sapevo. Non dimenticherò mai quando siamo arrivati davanti al reparto... io sulla sedia a rotelle, mio marito che mi spingeva e le nonne dietro di noi... abbiamo suonato... nulla... dopo poco è uscita la chirurga che ci aveva seguito in gravidanza, il suo sguardo era eloquente... il cuoricino di Gaia non aveva retto.
Io voglio pensare che lei fosse davvero un angelo,
che fosse nata solo per lasciarsi vedere, baciare e fare una piccola coccola, voglio pensare che abbia aspettato di essere battezzata perchè sapeva che altrimenti non me lo sarei mai perdonata e poi... poi è volata tra le nuvole del cielo, felice e di lassù ci guarda e ci protegge.