Non ho nè la competenza specifica, né, soprattutto disponibilità della base di dati sulla quale è stato elaborato per entrare nel merito tecnico di dettaglio dello Studio.
Trovo che sia un ottimo ed accurato lavoro, cui possiamo certamente attribuire piena validità, a patto di accettarne quello che, correggetemi se sbaglio, intendo esserene stato il criterio guida, ovvero:
Fare tutto ciò che è possibile fare, nel miglior modo possibile, ponendo come unici limiti la realizzabilità tecnica della singola opera, oppure la concomitante esistenza di alternative giudicate più efficaci.
Tempi, costi, altri vincoli, pur essendo valutati, sono una variabile dipendente.
In questo senso lo Studio adempie pienamente l'obiettivo di illustrare, agli addetti ai lavori - leggiComune ed AMT- e non - mi riferisco ai molti ritorni di stampa - come poterbbe essere un serio piano di trasporto integrato per questa città.
E questo è certamente il suo pregio.
Il suo limite, di contro sembra essere quell'approccio "tutto o niente" (le uniche varianti previste riguardano la cancellazione della seconda linea metro, con qualche aggiustamento alle linee tram), nessuna dichiarata scelta di priorità degli interventi in funzione del ritorno di utilità degli stessi, a meno di non considerare tabella di priorità la scaletta di realizzazione in fasi temporali.
Il lavoro ipotizza un complesso di interventi che, secondo le stime sono attorno ai 4 miliardi di Euro che, pure spalmati, danno più di 250 Mni di Euro all'anno, tutti gli anni per 15 anni, per arrivare a fornire un'offerta di mobilità che, dagli attuali 4,5 Mdi di Pax - km, sale a 7,4 o, nel secondo scenario, addirittura 8,6 Mdi di Pax-km.
Mi sembra che tali cifre indichino come la soluzione integrale prevista dello studio sia:
-irrealistica sul piano della compatibilità economica -basta leggere le acrobazie che si fanno per finire Brignole e mettere qualcosa che assomigli ad un trasporto protetto in Valbisagno;
-esuberante nell'offerta di mobilità: ipotizzare aumenti dell'ordine del 60-90% per una città che non è certo in rate demografico positivo e dove già ora è alta la percentuale di spostamenti col mezzo pubblico, sembra poco credibile.
A questo punto, per evitare di farsi bollare tutto il lavoro come "bello e impossibile", consiglierei di cominciare a pensare a quello che, in gergo tecnico, si chiama " descoping", ovvero quantificare le singole opere in termini di costo beneficio, eliminandone qualcuna e semplificandone altre, priorizzarle e, perchè no, valutare anche altre vie meno performanti,quali la metrotramvia.
Lo studio è un colossale serbatoio di ottime idee, supportate da dati, ed altre forse stanno ancora nel cassetto degli scarti di Cliobini e nella mente di altri: prenderle una ad una le più vantaggiose, quantificandone al meglio che si può costi e benefici potrebbe essere la via per avviarle, almeno in parte
Per quanto riguarda la Metro, ho sempre sostenuto e sostengo che essa deva avere una terminazione ad Est o a Nord di Brignole, una sola, quale sia più utile, e su quella, e solo su quella, occorra spingere.
Scusate la lunghezza, ma l'argometo è davvero complesso