Manganelli: «Mi assumo la responsabilità»
Firenze, 11 novembre - «Un anno fa dissi che mi assumevo la responsabilità di quello che è successo e lo confermo». Così il capo della Polizia, Antonio Manganelli, a un anno dall'uccisione di Gabriele Sandri da parte di un agente della Polstrada. «Noi abbiamo dato tutta la possibile collaborazione alla magistratura per potere fare chiarezza in tempi ragionevolmente brevi per il nostro ordinamento- ha aggiunto- Siamo arrivati a un rinvio a giudizio e al dibattimento. Speriamo quanto prima nell'accertamento della verità». «Di fronte a un agente che davanti a una rissa ritiene di impugnare una pistola e sparare- ha continuato Manganelli, ospite del secondo seminario di aggiornamento per giornalisti sportivi dal titolo "Il calcio e chi lo racconta", tenutosi a Coverciano- si può parlare di una azione a dire poco avventata...». «Un eventuale procedimento disciplinare, però, potrà essere avviato solo dopo la conclusione di quello penale. Ai familiari ho dette tante cose in forma privata- ha poi concluso- sono sempre stato vicino a loro».
Gabriele Sandri, Roma gli intitolerà una via
ROMA, 11 novembre - Nel giorno del primo anniversario della morte di Gabriele Sandri, il tifoso laziale ucciso da un colpo di pistola sparato dall'agente di polizia Luigi Spaccarotella nella stazione di Badia del Pino dell'Autosole, il legale della famiglia Sandri, Michele Monaco, ribadisce di «confidare nella magistratura». Il 16 gennaio prossimo, nel tribunale di Arezzo, si terrà l'udienza del gup per l'esame della richiesta di rinvio a giudizio del poliziotto per omicidio. «Speriamo che la giustizia - ha aggiunto Monaco - raggiunga i suoi obiettivi. Gli stessi a cui aspiriamo noi». «È difficile esprimere i sentimenti miei e della mia famiglia; parte della nostra vita si è fermata l'11 novembre 2007. Il tempo sembra essersi fermato - ha aggiunto Cristiano Sandri - cercheremo di ricordare Gabriele così com'era, con la consapevolezza che non ci ha mai lasciato».
IN SUO NOME - I consiglieri del Pdl del Comune di Roma, Federico Guidi e Luca Gramazio, hanno avviato l'iter amministrativo per intitolare una via della Capitale a Gabriele Sandri. «Nel primo anniversario della tragica ed assurda morte di Gabriele Sandri- dicono i due esponenti del Pdl- abbiamo inteso ricordarne la memoria avviando l'iter amministrativo per l'intitolazione di una strada a Gabriele. La richiesta è stata avanzata al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e all'assessore capitolino Umberto Croppi, in qualità di responsabile della toponomastica del Comune di Roma». Gramazio e Guidi, quindi, fanno sapere che «come concordato con la famiglia Sandri nella richiesta inoltrata in data odierna si indicano alcune ipotesi quali l'intitolazione a Gabriele della via o del piccolo piazzale che conduce all'istituto scolastico Giacomo Leopardi, dove lo stesso frequentò le scuole elementari, o in subordine l'area verde adibita a parco giochi limitrofa allo stesso istituto ed inserita nel parco di Monte Mario». Tutte le ipotesi, concludono i due consiglieri comunali, «hanno il comune denominatore di perpetuare il ricordo di Gabriele nel suo quartiere della Balduina, zona dove ha risieduto fin dalla nascita e dove particolarmente forte e commosso è il suo ricordo. Questa iniziativa si accompagna alla richiesta di verità e giustizia che, siamo certi, verrà in tempi rapidi accolta».
«Rischi per l'agente che sparò a Sandri»
ROMA, 6 novembre - Antonio Manganelli, a margine dell'inaugurazione della nuova sala operativa della polizia di Frontiera di Fiumicino, ha risposto ad una domanda sui rischi di incolumità per Luigi Spaccarotella, il poliziotto che sparò il colpo che uccise il tifoso laziale, Gabriele Sandri, che è stato trasferito d'ufficio per la seconda volta. "Il pericolo di incolumità esiste in genere per chi opera per la sicurezza dei cittadini: è insito nello status di operatore di forze di polizia - ha detto Manganelli - La sovraesposizione anche mediatica può comportare in genere un aumento di questa situazione di esposizione anche a possibili ritorsioni o minacce. Ciò vale per l'agente Spaccarotella ma anche per numerosi altri operatori, Carabinieri, polizia, magistrati, che agiscono nell'ambito di contesti che presiedono alla legalità e che, per vicende varie, si trovano ad essere sovraesposti».
LA NOTIZIA - Nuovo trasferimento di ufficio per Luigi Spaccarotella, il poliziotto che sparò il colpo che uccise Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio morto all'autogrill di Badia al Pino (Arezzo) l'11 novembre 2007. Lo scrive oggi il Giornale della Toscana, spiegando che lo spostamento, disposto dal ministero, sarebbe da attribuire a 'motivi di sicurezza'. Spaccarotella, che era agente della polstrada di Battifolle quando morì Sandri, la primavera scorsa era stato trasferito alla polfer di Firenze, con mansioni d'ufficio. Ora il nuovo cambio, destinazione, afferma il Giornale della Toscana, l'ufficio interprovinciale tecnico logistico di Firenze dove dovrebbe sempre occuparsi di mansioni d'ufficio. Il 16 gennaio prossimo ci sarà l'udienza preliminare per l'omicidio di Sandri. Spaccarotella è accusato di omicidio volontario.
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