00 16/10/2004 09:58
HEINRICH HEINE
Il più schietto lirico tedesco tra romanticismo e realismo, Heinrich Heine (1797-1856), ha racchiuso nel Libro dei canti (1827) le poesie dei primi suoi trent'anni di vita: una silloge conpresa tra malinconia e ironia, che suscitò l'ammirazione di Leopardi e Carducci, di lui fervido traduttore. L'ode che segue è tratta da questa raccolta ed è, nella sua concisione, perfetta.

In sogno ti vedo ogni notte

In sogno ti vedo ogni notte,
mi saluti, nel sogno, con affetto;
ed io, rompendo in lacrime dirotte,
ai piedi tuoi mi getto.

Tu mesta a me guardi fiso,
e scuoti la testina bionda;
a perla a perla, lento per il viso,
il pianto dagli occhi ti gronda.

E mi sussurri lieve una parola,
e un mazzo di cipresso mi dai tu.
Io mi desto, ed il mazzo s'invola,
e la parola, ahimè, non la so più.

sara :write: