Genova - Quando la battaglia ambientalista è condotta con simpatica intelligenza: Greenpeace assume un esercito di piccoli Jedi per lottare contro la Volkswagen, accusata di non essere all’avanguardia in materia di energia verde. Il 28 giugno, per le strade di Londra, Bruxelles e Parigi vanno in scena infatti azioni di protesta “made in Star Wars” con bambini vestiti da Yoda, cavalieri Jedi, Stormtrooper e i altri celebri protagonisti della saga di George Lukas Tutto nasce dalla recente pubblicità della Volkswagen, in cui un bimbo nei panni di Darth Vader crede di esercitare il suo “potere nero“ sull’auto del padre, che regge il gioco del figlio attivando il telecomando a distanza e facendo credere al suo erede sbalordito di essere davvero un eroe di Star Wars. Ora gli ambientalisti cercano di girare l’idea dello spot contro l’azienda attraverso un sequel che mostra dei personaggi di Star Wars in tenerissima età che danno battaglia ad un piccolo Darth Vader, mentre una Morte Nera con il marchio Volkswagen minaccia di distruggere la Terra. Volkswagen ha speso milioni e milioni nel suo nuovo spot, usando l’infanzia e l’iconografia di Star Wars per persuadere i consumatori di essere un’azienda responsabile. Non ce ne vorrà, allora, se adesso riprendiamo la sua tattica pubblicitaria per puntare i riflettori sulle sue misere performance ambientali». Così ha commentato Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. Queste le accuse principali degli ambientalisti: negli ultimi anni il colosso tedesco ha usato tutta la sua influenza di secondo produttore nel mondo per bloccare l’adozione di leggi fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente e del clima: riduzione delle emissioni di CO2 del 30% in Europa e introduzione di motori più efficienti. Greenpeace denuncia inoltre le credenziali del colosso tedesco come gruppo verde e sostiene che i progressi fatti dalle auto Vw in termini di efficienza energetica sono assai inferiori a quelli dei rivali Bmw, Toyota e Fiat. E sempre per mettere VW sul banco degli imputati, gli ambientalisti hanno affisso enormi cartelloni pubblicitari in prestigiosi siti a Parigi e Londra e protestato fuori dagli uffici dei dirigenti della Volkswagen in Inghilterra e Belgio.