00 30/06/2008 14:39
Che cosa fare se si sta male
Il caldo e l'afa insopportabile di questi giorni, soprattutto nelle città dell’Italia settentrionale, stanno mettendo a dura prova le capacità di resistenza degli italiani. Se i soggetti giovani e sani si limitano a sudare molto, sentirsi affaticati e dormire male la notte, la questione può essere molto più seria per anziani, bambini piccoli e per chi soffre di malattie, soprattutto per chi è affetto da insufficienze respiratorie, patologie cardiovascolari, ipertensione. Sono a rischio, in pratica, le persone i cui meccanismi termoregolatori sono cioè meno efficienti.

Il professor Antonio Gasbarrini del reparto di medicina interna del Policlinico Gemelli di Roma sottolinea come il rischio del colpo di calore sia più serio per queste categorie di soggetti, anche se il pericolo non è da sottovalutare anche per tutti gli altri. Il colpo di calore colpisce quando il fisico, di fronte ad alti indici di umidità e caldo, non riesce più a regolare per mezzo del sudore l'equilibrio termico sui 36-37 gradi; se poi la temperatura corporea supera i 40 gradi può causare danni cerebrali anche irreversibili.

Il meccanismo naturale che regola la temperatura corporea, abbassandola quando è necessario, è la sudorazione, ma quando il corpo non riesce più ad attivare questo sistema di termoregolazione, il rischio di colpo di calore è in agguato. Quando il colpo di calore è in atto, bisogna intervenire reidradando e cercando di abbassare la temperatura del malato, anche applicando panni freschi sulle tempie. Se la temperatura sale troppo, si accusano forti mal di testa e perdita di coscienza, si deve andare in ospedale.

Ma si può evitare di cadere vittima del colpo di calore: di solito bastano alcuni semplici accorgimenti. la prima regola d’oro, valida per tutti ma a maggior ragione per i soggetti più deboli è semplice: "Non uscire di casa nelle ore più calde, non esporsi al sole diretto, sia in spiaggia che in città, scegliere posti ventilati e all'ombra, bere molto perché favorisce la sudorazione e indossare vestiti leggeri di cotone e lino che aiutano la traspirazione", spiega Gasbarrini.

L'aria condizionata, infine, può essere un aiuto, ma può anche trasformarsi in un’arma a doppio taglio: la temperatura non deve mai essere troppo bassa e soprattutto non deve creare un forte excursus con quella esterna. Spiega ancora l’esperto: “La temperatura ideale è intorno ai 22-23 gradi: inoltre il condizionatore non deve mai essere diretto sulla persona". Un'altra raccomandazione: "E’ necessario far intervenire ogni estate i tecnici per pulire i filtri degli apparecchi di aria condizionata, dove durante l'inverno si possono annidare batteri, come quello della legionella pneumonia", responsabile della legionella.

Il professor Pietro Ferrari della clinica pedriatica dell'ospedale Gemelli si raccomanda per i più piccoli: "Bisogna far bere molto i bambini: acqua, the, camomilla o succhi di frutta. Si deve arieggiare sempre la casa spalancando le finestre nelle prime ore della mattina e nelle ore serali per evitare nelle stanze l'effetto forno. Se il bambino suda molto, in casa non va assolutamente coperto e può essere utile fargli dei bagnetti, con acqua tiepida, però". Anche l'aria condizionata va bene ma "la temperatura ideale per un bimbo è sui 25 gradi, anche qualcosa di più". Anche se molto piccoli, i bambini non hanno il divieto uscire di casa, "perchè il sole fa bene, ma non devono mai essere portati fuori nelle ore calde. Gli orari che vanno bene per loro, anche in spiaggia, sono la mattina fino alle 10.30 e il pomeriggio dopo le 16.30". Inoltre raccomanda il pediatra "quando sono all'aperto, i bambini devono essere coperti con un cappellino". Se si portano i bimbi in spiaggia, oltre agli orari da rispettare categoricamente, il pediatra sottolinea che sono importanti "occhialini protettivi per difenderli dal riverbero e una maglietta che copra le spalle. La protezione solare per i primi giorni deve esser totale, perché non hanno la difesa della melanina. Poi si può andare a scalare".