Da l'Adige del 15/05/10
Il plantigrado è tornato nel Vicentino e continua
a mietere vittime fra gli asini: ne ha sbranati già dieci
Così l’assessore Spigolon ne chiede cattura e rimpatrio L’ufficio faunistico della Provincia di Trento disponibile a un incontro: «Ma questi animali sono di tutti, per questo è stato siglato un protocollo con le regioni confinanti»
«Riprendetevi M5». «Non ci pensiamo» Anche l’orso Dino divide Veneto e Trentino «Giunto da solo dalla Slovenia: non è nostro»
GUIDO PASQUALINI
«Il trattato di Schengen non vale
solo per le nazioni, ma è valido
anche tra le regioni di questo
Paese. Ognuno può girare
liberamente».
L’orso M5, ribattezzato Dino,
deve aver preso in parola il governatore
Lorenzo Dellai e così,
dopo aver lasciato la Slovenia
per approdare in Trentino,
ora sta scorazzando e seminando
il panico tra le province di
Vicenza e Verona. Il plantigrado
sta mostrando una particolare
predilezione per gli asini.
Due notti fa se ne è mangiato
un altro, il decimo di una serie
che sta facendo «imbestialire»
- è proprio il caso di dirlo - amministratori
e abitanti veneti.
Al punto che l’assessore alla
caccia della Provincia di Vicenza,
Marcello Spigolon, ha chiesto
al prefetto di convocare un
tavolo tecnico che coinvolga
ministero dell’Agricoltura, Regione
Veneto e Provincia di
Trento per convincere la forestale
trentina a catturare Dino
e riportarlo in Trentino, dove
gli spazi nei boschi sarebbero
più ampi.
Sarà esaudito? «Non ci pensiamo
assolutamente - replica
pronto il direttore dell’ufficio
faunistico, Ruggero Giovannini
-, anche perché M5 è un orso
arrivato autonomamente
dalla Slovenia. Non è nostro,
come peraltro non sono nostri
gli orsi reintrodotti in Trentino.
Se verremo convocati a un incontro,
ci saremo e daremo sicuramente
il nostro contributo.
Tuttavia vale forse la pena
ricordare per l’ennesima volta
che le regioni confinanti hanno
sottoscritto un protocollo d’intesa
per la gestione degli orsi
perché, fin dall’inizio, era chiaro
che non si sarebbero fermati
all’interno dei nostri confini».
Insomma, non bastavano le sortite
del neo governatore veneto
Luca Zaia a rendere più tesi
i rapporti tra Trentino e Veneto.
Ora ci si mette anche l’orso
Dino. Il quale, si badi bene, sta
adattandosi alla grande al territorio
in cui vive e sta mostrandosi
ancor più furbo degli scaltri
veneti. Sono infatti otto giorni
che il suo radiocollare satellitare
non dà segnali. La polizia
provinciale lo attiva ogni giorno
per un minuto alle cinque
del pomeriggio ma di giorno,
evidentemente, M5 sparisce in
qualche valletta ben nascosta
in cui non viene raggiunto dal
segnale Gps. Di notte, però, il
bestione esce allo scoperto. È
stato così tra lunedì e martedì
quando ha ucciso un’asina a
Foza. La notte successiva ha
fatto morire dallo spavento una
cavalla reduce da un parto ma
è stato intercettato dai forestali
che gli hanno sparato pallini
di gomma. Tutto inutile: tra
mercoledì e giovedì a Perpiana,
frazione collinare del comune
di Lusiana, Dino si è di nuovo
pappato un asino. Ventiquattro
ore dopo se ne è invece rimasto
buono e tranquillo e ieri
alle 17 il suo radiocollare di
nuovo non si è fatto individuare
dal satellite.
Del resto in quei luoghi l’orso
si era già sfamato una ventina
di giorni prima. Vi è ritornato
dopo un’escursione nel Veronese
e oltre cento chilometri
percorsi. Di certo M5 non si fa
impressionare dalle distanze.
Ma è possibile che questo suo
girovagare continuo sia dovuto
all’assenza di una «compagna
»? «Dalla nostra esperienza
- risponde Giovannini - possiamo
osservare che i maschi giovani
(Dino ha un’età stimata fra
i 3 e i 5 anni, ndr) sono i camminatori
più forti. E uno dei motivi
può essere la ricerca di una
compagna».
Intanto, nella pagina dedicatagli
su Facebook, l’orso Dino annuncia:
«Ho fiutato la mia orsa,
e la raggiungerò, dovessi attraversare
tutte le Alpi e magnarmi
tutti gli asini del Veneto!».
Staremo a vedere.
***
GALAN
Il ministro: «Guai
a chi lo tocca»
«Nessuno si sogni di usare le
armi contro gli orsi, sarebbe
un atto barbaro e inutile».
Anche il ministro delle
Politiche agricole e forestali
Giancarlo Galan interviene
sulla presenza dell’orso Dino
in Veneto. Secondo Galan, «la
soluzione è rendere l’accesso
al cibo più difficile a questo
animale», prendendo antiche
e moderne misure, come «gli
stazzi anti orso o gli stessi
recinti elettrificati che si
usano per contenere il
bestiame al pascolo. Le
catture, e tantomeno gli
abbattimenti, non
risolverebbero il problema».
***
L’AVVISTAMENTO Mamma prolifica segnalata in Paganella
Quattro cuccioli: è record
Gli orsi trentini centrano un
altro record. In aprile, infatti,
in Paganella è stata avvistata
una femmina accompagnata
da ben quattro cuccioli, un
evento davvero non comune
mai accertato prima in Italia.
Sempre in aprile, un’altra orsa
è stata vista in compagnia di
due cuccioli in val di Tovel.
In totale gli esperti del
servizio foreste e fauna della
Provincia stimano in una
decina i piccoli d’orso nati
quest’anno.
Il 2010 potrebbe dunque
essere un anno propizio per il
ripopolamento della specie.
Dal 2002 al 2009 in Trentino
sono state registrate 18
cucciolate con almeno 38 orsi
nati (21 maschi, 17 femmine).
Il numero medio di nati per
cucciolata è quindi di 2,11.
Finora il primato era stato
segnato nel 2006 con 5
cucciolate e 11 piccoli nati.
L’anno scorso le cucciolate
sono state invece soltanto
due con tre nuovi esemplari
venuti alla luce.
«La possibile presenza di una
o due ulteriori femmine
accompagnate da piccoli
dell’anno nell’area della val di
Non e della val Rendena -
rileva l’ufficio faunistico della
Provincia - rimane ancora in
attesa di conferma».
In aprile «le segnalazioni di
orso - spiega ancora il
servizio foreste e fauna - sono
state molteplici sia nella zona
del Brenta (in particolare nei
territori di Andalo, Molveno,
S.Lorenzo in Banale, Stenico,
Ragoli, Montagne, val
Meledrio, val Brenta, val
Algone, val di Tovel,
Sporminore, Sporeggio,
Cunevo, Tuenno) che in alta
val di Non (Bresimo), sul
monte Bondone, Bleggio
inferiore e in Vallagarina.
Diversi danni di plantigradi,
quasi esclusivamente al
patrimonio apistico, sono
stati registrati in val di Ledro,
Rendena, Bleggio Inferiore,
val di Non e Vallagarina».
Per quanto riguarda gli
animali fuori dal territorio
provinciale si segnala il
rinvenimento di impronte ed
avvistamenti anche in
provincia di Brescia (val
Trompia e val Camonica), in
provincia di Sondrio (val di
Mello) e in provincia di
Bolzano. G.Pa.
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"Tu hai una tale voce, o grande montagna, da annullare gli inganni e i dolori, voce non da tutti compresa, ma che i grandi, e i saggi e i buoni interpretano, e profondamente sentono, e fanno sentire agli altri". P.B. Shelley
"Fatto stupendo o cosa strana! L'orso. La belva si fa umana.
Stupor maggior che l'uomo nato, in belva or cerchi esser cangiato."