Dio c'è, Wojtyla c'è già stato
FIORISCONO ANCHE LE BARZELLETTE. DA PRETI
Oltre agli aneddoti, ci sono anche le barzellette del Vaticano sul Vaticano. Un papa che ne raccontava era Albino Luciani. Lui durò poco. Le sue barzellette no: le stanno ristampando seri seri nelle sue Opera Omnia. E proprio un suo seguace, veneto come lui, don Giovanni Dan, pezzo grosso della diocesi di Vittorio Veneto, è l'autore del più fortunato libro di barzellette da Chiesa di questi anni, "L'abbecedario del buonumore", editore Pps.
Sono tutte barzellette con l'imprimatur. Ma ve ne sono anche che prendono di mira Giovanni Paolo II. Tipo questa. La differenza tra Dio e Giovanni Paolo II? Dio è dappertutto, Karol Wojtyla c'è già stato.
Un'altra. Giovanni Paolo II va alla partita Roma-Lazio. Visti i colori delle maglie in campo decide: «Tiferò per la Lazio che ha le maglie color del cielo». Il segretario lo avverte: «Santità, badi che la Lazio vince lo scudetto solo a ogni morte di papa». «E allora forza Roma!».
Un'altra ancora. Giovanni Paolo II in un suo viaggio in Africa atterra con tanti giocattoli per i bambini. Una suora gli sussurra: «Santità, ma qui i bambini non mangiano». «E allora li sgridi: se non mangiano, niente giocattoli».
Ed eccone una che prende di mira anche il cardinale Joseph Ratzinger, dottissimo capo del Sant'Uffizio. Siamo nell'aldilà. Mikhail Gorbaciov, Giovanni Paolo II e il cardinale Ratzinger sono morti e uno dopo l'altro entrano al cospetto di Dio per essere giudicati. Il primo è Gorbaciov. Esce e dice agli altri due: «Meno male, mi ha dato solo dieci anni di purgatorio grazie al mio impegno per liberare la Russia». Poi tocca al papa: «A me cinque anni. Ha detto che sono stato un bravo papa, ma un po' girovago». Entra Ratzinger. Passa un giorno, ne passa un altro, un terzo. All'alba del quarto giorno esce il Padreterno tutto confuso: «Quel cardinale mi ha dato trecento anni di purgatorio!».
[Modificato da Ratzigirl 26/05/2005 4.31]