Scritto da: lucesolida 23/06/2003 22.15
Per quanto mi riguarda, nonostante ne sono incredibilmente attratta e affascinata, alieni e altri fenomeni paranormali dovrebbero restare in cielo, tra le stelle o nelle fantasie dei films di fantascienza...
Come fate voi a gestirli??? vi invidio...
lucesolida
E' vero che avvicinarsi a queste tematiche può centrifugare di colpo altre questioni interne, come pure può portare a galla, in modo confuso, esperienze di un antico passato.
I ricercatori che mettono le mani negli incontri ravvicinati sono altamente esposti al rischio di costituire una setta o di andare fuori di testa, perché sono esposti ai raggi micidiali di una conoscenza che va oltre l'umano: oltre il piano fisico, oltre spazio e tempo, oltre la dimensione dell'Io e della certezza delle proprie radici e origini - tanto peggio se poi sono abituati ad avere poco aggancio con la realtà, poco terrreno sotto i piedi, insomma.
La gestione di questi temi richiede certamente il sacrificio di sé e il rischio di "andar fuori", ma per proseguire è richiesto anche che si rientri, moralmente più forti.
E' necessario cercare di non impaurirsi, non cercare di fare passi più lunghi del possibile, considerare certe prerogative come normali per gli esseri umani (anche se poco riconosciute nella nostra cultura) e andarne alla scoperta con le persone giuste, sempre pronti a ricevere una critica e sempre avendo qualcuno di fianco che dice se stiamo "sballando". Purtroppo nel nostro contesto i Maestri sono pochi, bisogna arrangiarsi. E ricordarsi che queste strade non sono ignote all'umanità, e che le hanno percorse in tanti, ma che le hanno terminate e messe a frutto in pochi.
E' richiesto che questa generazione faccia un salto. Perciò, mentre camminate, gettate sassolini bianchi, e non abbiate paura di tornare indietro quando è "troppo". Si prende fiato, si studia qualcosina in più, si incontra qualcuno che ne sa di più (e si impara a riconoscere i ciarlatani dai semplici) e si riparte.
Buon viaggio, ragazzi. Di là la Luce è veramente solida. Giulia