LUNA DI BARACOA E MALECON ALL'AVANA
Quando l'ho visto mi sono innamorata subito. Di colpo. Mai successo prima.
Come mi guardava .. come ballava .. Mi diceva cose banalissime, a cui in quel momento credevo come fossero oro colato.
Quando mi si è seduto accanto al terminal mi è esploso il cuore; credevo di averlo perso, l'avevo cercato come una mendicante per tutto il paese, ma adesso lui era lì, a baciarmi, a stringermi ..
Sono impazzita di lui, sono tornata dritta all'Avana perché niente più mi importava se non che lui mi chiamasse; non chiamava, non chiamava, e io passavo i miei ultimi giorni di vacanza chiusa nella casa del Vedado, a morire d'amore, a saltare per ogni squillo di telefono, finché un giorno non ho retto più a quel dolore, sono uscita, mi sono ubriacata, ho pianto come una ammalata circondata da cubani solidali che mi passavano fazzoletti, e allora, di nuovo, quando già credevo di averlo perso, lui ha chiamato.
E' sempre stato così: quando perdo le speranze di rivederlo, di sentirlo, di salvarci, di salvarmi, in quell'esatto momento lui arriva.
Anche ora, appena riesco ad accettare l'idea che è finita, esattamente in quel momento lui manda un messaggio carino, gentile, imprevisto, e i dubbi ricominciano a rotolare.
Lui, lui, lui, il mio ultimo amore, il più bello di tutti, il più doloroso, lui, il mio amore splendido che amo ancora.
Credevo che non avrei mai saputo cosa si prova ad essere felici, senza di lui. L'attimo di felicità pura di quando l'ho visto camminare verso di me davanti al Capitolio, con le orecchie a sventola, la testa un po' piegata, il suo sorriso innamorato. Quando l'ho visto davanti all'aeroporto di Santiago. Quando è sbucato dalle porte di Malpensa.
Felicità. Io volevo almeno un anno di felicità
MILANO E LA REALTA'
Meno di due settimane in Italia, sposati. Un mucchio di cenere.
Lui che sembra un altro, rabbioso, litigioso, sempre nero come un temporale, sempre a prendersela con me, ma perché, perché, non mi ami? Non sei venuto per questo, per me? Non è stato anche per te il culmine di quanto si poteva desiderare per essere felici?
Felici. Io e te insieme, dopo tre anni di fatica, dopo lettere, telefonate, incontri sempre troppo brevi, la mia malattia tremenda, io che sto per morire, tre anni e ora finalmente insieme. Perché mi odi? Perché non mi ami più?
Meno di due settimane, è stato facile scoprire tutto, sei così stupido, sei solo un uomo. Hai la donna da quasi due anni, più bella, più giovane, più sana, anche un figlio, credo ..
Ma non hai voluto mollare l'osso, mi hai sposata lo stesso, sei riuscito a scappare da Cuba.
E adesso che hai distrutto il mio sogno, che mi hai fatto perdere la capacità di fidarmi degli altri, che hai fatto svanire la forza straordinaria che ho usato per sopravvivere quando stavo morendo, e adesso che cosa altro vuoi, amore mio?
Dimmelo e se posso ti aiuterò; non avere paura, continuerò ad aiutarti; non avere paura, che piango solo quando non mi puoi vedere; non avere paura, che non morirò, la morte l'ho già sconfitta; non avere paura amore mio, ti amo ancora, tanto, ma adesso conto io.
Io. Io. Io voglio ancora essere felice e con te non posso.
Non tornerò mai più a Cuba
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Un amore cubano come tanti altri. Dedicato a tutti gli amici del forum.
Ma tu non mollare, Mora: tutte gli amori sono diversi.
Solo .. non dimenticare di tenerlo in riga.
Auguri di tutto cuore