Salve a tutti. Riguardo ai finali in fluorocarbon ho letto diversi report di pesca e varie discussioni riguardo al diametro da usare in diverse circostanze (ad es. è meglio usare un filo di diametro più spesso se si pesca dagli scogli per avere più resistenza all'abrasione del filo stesso). Non mi è chiara però una cosa: molti utenti scrivono che in situazioni di mare calmo, soprattutto per fondali di sabbia, è preferibile usare diametri sottili. Ma non sembra che la scelta sia dettata solo dal fatto che, non essendoci gli scogli, c'è un minor rischio di abrasione del filo. Alcuni sostengono che i pesci abboccano di più con un diametro comunque sottile. A mio discreto parere, però, con un finale "sottile" il rischio di spezzare il filo, se abbocca un pesce di taglia, cresce notevolmente. Come mai alcuni pescatori sostengono che i pesci, anche con il finale in fluorocarbon, abboccano meno ad un filo di diametro più spesso in condizioni di mare calmo e limpido? Il fluorocarbon, come si dice, non è forse "invisibile" al pesce? Capisco se parlassimo di nilon, ma il mio dubbio è sul fluorocarbon. La differenza sta solo nella abboccata? Forse un pesce, nel momento che mette l'esca in bocca, anche se non vede il fluorocarbon sente comunque lo spessore più o meno marcato di un filo e può insospettirsi? Fin ora sapevo che il pesce, ad esempio l'orata, è sospettosa quando sente soprattutto resistenza, ma non ho ancora capito perchè, a mare calmo, dovrei scendere di diametro se parliamo di filo trasparente, invisibile. Non è forse meglio mantenere un diametro più grande nella eventualità che abbocchi il pesce di taglia? Un bravo pescatore sarebbe capace di tirare su pesci di vari kg anche con un filo sottile, lo so, ma non è il mio caso (preferisco avere minimo uno 0.25 in fluorocarbon come finale per essere più sicuro). Grazie a coloro che mi forniranno risposte in merito.
[Modificato da Gianlucamare 13/04/2016 06:25]
- Mare.
Azzurro,
di infiniti orizzonti riempi i miei occhi
che dell'acqua tua hanno sempre sete;
mi concedi i tuoi abbracci e i tuoi respiri,
dolcemente mi avvolgi e mi accarezzi.
Sei come i miei sogni, sterminati spazi,
in cui si perde la mente e tutto il resto tace. (Gianluca Albeggiani).
- Ho provato ad essere uno qualunque, ma non ci sono riuscito.
(Gianluca Albeggiani).
- Paternoster, che sei nei mari, siano santificati i tuoi ami, venga il tuo segno, sia fatta la tua volontà come in spiaggia così in scogli. Dacci oggi il nostro pesce quotidiano, e metti orate nei nostri "cati" come noi faremmo senza i pescatori. E non ci indurre in delusione e liberaci dal cappotto, amen.