LotB, 27/07/2015 09:21:
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Questo perché una salva dei Fanti (soprattutto se ancora a pieno organico) spazzerebbe via l'Unità di Artiglieria. Invece il caso contrario, almeno con gli attuali parametri che utilizziamo, non avviene. Cioè l'artiglieria non è così devastante.
A proposito di perdite, ti segnalo questo articolo di Edoardo Mori sull'efficacia delle armi ad avancarica:
http://www.earmi.it/balistica/efficacia.htm
da prendere con assoluta fiducia viste le referenze dell'autore.
http://www.earmi.it/autore.htm
I riscontri numerici su colpi sparati/colpi a segno, che l'articolo espone, sono, come sottolinea lo stesso autore, puramente teorici.
Sempre dall'articolo:
«Gli esperti dell'epoca calcolavano che circa il 15% dei moschetti non riuscisse a sparare in combattimento per problemi vari di accensione e che in combattimento a 90 metri di distanza, tra cilecche, agitazione, errori nel caricamento e fumo, con una salva di 100 moschetti si poteva sperare in 15 nemici colpiti. Una salva di fucilieri contro truppe ammassate a 180 metri di distanza portava a pochi feriti. Scrive un militare del 1814: La Brown Bess difficilmente riesce a colpire un uomo oltre 90 metri. Il soldato che viene colpito a 130 metri è uno sfigato e oltre i 180 metri nessun soldato è mai stato colpito! Si calcola che a Waterloo un battaglione di 500 uomini con moschetto, disposto su tre righe e con un fronte di 150 metri, riusciva a sparare 1000-1500 colpi al minuto e quindi 6-10 palle per ogni metro di fronte.»
Altri dati sperimentali che io ricordo sono questi:
il singolo fucile contro il singolo bersaglio umano ha una precisione variabile da 0.2% a 2.0% rispettivamente per soldati di più bassa qualità e soldati di più alta qualità - e ciò spiega la ragione della scarica simultanea di tutte le bocche da fuoco, ovvero la % di colpire non è affidata ad un tiro mirato 1 fucile = 1 bersaglio ma alla saturazione dell'area colpita.
Nella pratica però succedeva che:
a. non tutti i fucilieri sparavano contemporaneamente.
b. non tutti i fucili, per motivi tecnici, sparavano contemporaneamente.
c. non tutti i fucilieri sparavano.
d. non tutti i fucili sparavano, per cause tecniche.
e. non tutte le palle avevano la stessa balistica (causa lo stato, qualità e quantità della polvere nera, del tipo econdizioni dell'arma - molti reparti non erano armati tutti con il medesimo tipo di fucile).
Il risultato era che la saturazione reale era inferiore a quella teorica, con scadimento dei risultati.
Considerando il tempo di ricarica medio di 1', la distanza percorsa da una formazione attaccante di fanteria tipica (battaglione) è di circa 50-60m.
Perciò, sempre teorizzando, un reparto statico ha una 1a scarica inefficace oltre 90-100m, una 2a scarica tra 50-60m, che produce morti e feriti in numero sopportabilissimo dal battaglione bersaglio, ed infine una 3a scarica a bruciapelo - questa si devastante - se il battaglione nemico ha serrato le distanze a 20-30m e lui stesso non ha aperto il fuoco. Poi c'è la baionetta.
Ma è assurdo pensare che il battaglione avanzante dopo la 2a scarica subita non si arresta e a sua volta non faccia la propria di scarica, rendendo ai difensori lo stesso trattamento. Nella pratica, i battaglioni formati agivano con i propri schermi schierati sul fronte, perciò prima degli scambi di fucileria si sviluppava una vera e propria battaglia nella battaglia tra le opposte fanterie in ordine aperto e/o sparso.
Se non ricordo male - chi lo ha letto mi aiuti a ricordare - dagli esami osteologici fatti sui resti sepolti nell'ossario di Essling (? ... ahimé, non ricordo...) si stimò che:
il 60% delle ferite erano attribuibili all'artiglieria (moltissimi i femori spezzati), il 25%-30% alla fucileria e la metà di queste (12%-15%) alla cavalleria (ferite da taglio).
L'arma più letale è senza dubbio la cannonata (guarda caso, Napoleone sul finire delle sue guerre cercò di portare il numero dei cannoni a 1.000 x ogni 100.000 soldati sul campo di battaglia), a seguire la fucilata e, ultima, l'arma bianca della cavalleria. Potrebbe lasciare perplessi che la cavalleria infligesse così poche perdite, ma non deve sorprendere, perché la cavalleria è una specialità d'arma che ha il grosso potere di scompaginare e disperdere la formazione nemica, quindi annullarne la capacità bellica, senza necessariamente ammazzarne tutti i componenti.