raddoppiamo gli stipendi

"Raddoppiamo gli stipendi ai professori" è il titolo di un articolo di Pietro Citati su "Repubblica" del 3 luglio scorso.

Eccone uno stralcio :"In Italia ,quando bisogna sprecarli, i soldi ci sono sempre.Se risparmiassimo sulla rasatura delle guance dei senatori,i profumi e i dopobarba dei deputati,le tinture dei capelli,ahimè biancastri,delle senatrici,le bare degli assessori veneti,i cuochi e i camerieri del Parlamento..."

Non ti entusiasmare troppo per queste boutades provenienti da persone mille miglia lontane dai nostri problemi reali.Tradotte in italiano corrente vanno intese così: "diamo qualche mancetta agli elementi più docili e servili, ma nemmeno tanto, anzi, qualche nastrino colorato o magari la targhetta 'insegnante del mese',secondo il Mac Donald Style, potrebbe bastare." Diffidiamo di tutti gli opinion -marchettari che se la prendono ritualmente col 68 e ci offrono la loro sprezzante compassione.
Comunque i livelli salariali sono stati fissati una volta per tutte nella caliginosa notte dei tempi e sono rivedibili solo al ribasso.Senza una radicale e globale trasformazione della società non si fa nulla ; resta solo la speranza dello scampo individuale, affidato all'industria personale, ma anche allo "stellone", e , last but not least, al calpestamento del prossimo, sempre e immancabilmente col beneplacito dei farisei , destrorsi o radical-chic o revisionisti poco importa

Il mio professore di didattica all'Università ci disse:" quando cominceranno a dire che vi meritate di più, è perchè non vogliono darvi quell'aumento che sarebbe doveroso."
Questo avvenne 15 anni fa.Fino ad oggi non so dargli torto