permessi legge 104 -

Mio padre, disabile, sta per essere dimesso dall'ospedale. Sono stata costretta ad assentarmi per parlare con i medici e per adempimenti vari presso la Asl per i presidi sanitari. Ho chiesto a scuola un giorno L.104 ma mi è stato risposto che non posso fruirne,per una circ. INPS del 2010, dal momento che in stato di ricovero il genitore è assistito 24 ore su 24 presso una struttura sanitaria pubblica.
Vorrei significare che l'assistenza non è solo quella sanitaria o della persona, ma esistono anche gli atti della vita quotidiana ai quali mio padre non può assolvere! Possibile che il legislatore non ha previsto queste necessità?
Sono stata costretta a chiedere 1 giorno di ferie.

Il Diritto di fruire dei tre giorni mensili per L.104 non muta col mutare della condizione di ricovero del parente assistito.
In realtà, una volta che il Dirigente emette il Decreto di riconoscimento del diritto alla fruizione dei tre giorni di rito, nessuna specifica motivazione va scritta nella domanda di fruizione dell'assenza stessa (si compila un modulo schematico dove si mettono solo le crocette sulle motivazioni di assenza) . Il parente può assistere l'ammalato in mille modi, come ben sai, compreso il lavarlo quando viene dimesso, il parlare coi sanitari... etc... per fare degli esempi ...
L'interpretazione data è quindi errata e puoi agire sindacalmente o legalmente se occorre perché si rispetti il tuo diritto.

grazie. Puoi fornirmi una fonte normativa?

La norma a cui si riferisce la tua scuola nel negarti il permesso è la circolare 155/2010 :Per ricovero a tempo pieno si intende quello, per le intere ventiquattro ore, presso strutture ospedaliere o simili, pubbliche o private, che assicurano assistenza sanitaria continuativa .

Il ricovero episodico, come nel tuo caso, e soprattutto in presenza di dimissione dalla struttura , esula dalla circolare di cui sopra.

Il tuo parente non è ricoverato stabilmente in una struttura e, per logica, l'assistenza che devi prestargli comprende anche il parlare coi medici ...

La normativa relativa alla L.104 , circolari correlate etc... non fanno un elenco dei pro e dei contro ma la lettura del combinato disposto non può che risolvere il tuo caso come io ti ho descritto.

Importante sottolineare un punto essenziale : nel momento in cui hai presentato la documentazione di riconoscimento del diritto alla fruizione dei permessi mensili, hai potuto ottenerne il decreto favorevole PROPRIO PERCHE' TUO PADRE NON ERA NELLE CONDIZIONI DI RICOVERO CONTINUATIVO IN UNA STRUTTURA (NON VIVEVA E NON VIVE IN UNA STRUTTURA...) . La condizione di fruibilità, in base alla norma, si esaurisce all'atto del riconoscimento del diritto, all'atto dell'emissione del Decreto di riconoscimento di quel diritto e cessa solo ed esclusivamente se tu ricoveri tuo padre in una struttura per anziani dove debba VIVERCI non in una situazione in cui sta male, viene curato e poi dimesso . Chi , se non il parente che fruisce della 104 potrebbe prelevarlo dalla struttura in cui era PROVVISORIAMENTE collocato e riportarlo nella propria abitazione con le cure prescritte dai medici? ...
Per prassi, le scuole non chiedono ulteriori "perché" una volta che sia emesso il Decreto , in quanto la fruizione dei successivi permessi ne é la logica e normale conseguenza e la richiesta di costanti precisazioni è ingiustificata e invasiva . Sarebbe lecito solo ed esclusivamente se il Dirigente, o chi per lui, fosse a conoscenza della cessazione del Diritto riconosciuto a monte dalla commissione perché il parente è stabilmente ricoverato.

Spero di essere stata chiara...

Grazie riferirò