impatto ambientale

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vittorik
00mercoledì 14 marzo 2007 19:19
Qual è l'impatto ambientale di una rivista? Mi spiego meglio. Facciamo un esempio concreto. I.O., una rivista completamente a colori, che nulla dice agli allevatori, nemmeno ai novizi, edita da un ente onlus di protezione ambientale, quale impatto ha sull'ambiente? E' possibile che siano più gli svantaggi che i benefici? In tal caso non sarebbe meglio e maggiormente responsabile non pubblicarla più per dimostrarsi realmente ambientalisti nei fatti oltre che nelle parole?

128F
00mercoledì 14 marzo 2007 20:15
da un punto di vista "materiale" senza entrare negli scritti della rivista,dato che sulla carta (materia prima)ci capisco qualcosina,direi che l'impatto ambientale è davvero pessimo,credo che dovrebbero come minimo usare carta riciclata e non pattinata,riciclata per non usare materia prima(alberi)non pattinata perchè il procedimento di pattinatura non è molto ecologico,senza contare che solo apparentemente le immagini sono più belle visto che il riflesso della luce spesso da fastidio.
Roberto Giani
00giovedì 15 marzo 2007 09:40

Mi permetto di fare qualche osservazione, poichè ritengo di avere qualche competenza in merito.

A prescindere dai contenuti della rivista in oggetto, spesso discutibili, il discorso "carta riciclata" è fumo negli occhi dei pseudo-ecologisti.

I processi di produzione di carta riciclata sono estremamente antiecologici (per consumo di energia, di acqua ecc.), molto peggiori che produrre carta ex novo.
Non si pensi che per fare la carta si abbattano foreste vergini e si distrugga l'ecosistema. Gli alberi sono coltivati appositamente, così come si coltivano il mais, il grano, gli spinaci o le piante da giardino.
Queste coltivazioni sono fatte in apposite aree golenali, perchè più produttive, e hanno anche risvolti vantaggiosi in quanto stabilizzano aree e terreni soggeti all'erosione.

Purtroppo esistono cavalli di battaglia degli ecologisti che si sono instaurati nella mentalità della gente, ma spesso sono assolutamente sbagliati.

Ad esmpio, la benzina verde è quanto di più tossico possa esistere, molto più pericolosa della vecchia super con il piombo.
Nella benzina verde è stato sostituito, come anti detonante, il piombo col benzene. Il benzene è riconosciuto da tempo come uno dei più potenti agenti cancerogeni. Immettere nell'ambiente quantità industriali di benzene è quanto di più antiecologico si possa fare.
Eppure siamo stati obbligati a passare tutti dalla "super" alla verde.

Ciao, Roberto
128F
00giovedì 15 marzo 2007 12:25
Scusa Roberto,se non aveessi lavorato per 25 anni in una cartiera dove si fa esclusivamente carta riciclata,potrei anche darti ragione,ma a ragion veduta,ti posso assicurare che quello che affermi sull'antiecologico della carta riciclata sono solamente baggianate e pubblicità negativa nei confronti della stessa,xkè questa deve sostituire il mercato della carta di pura cellulosa che è in mano a grosse lobby,non c'è spazio per entrambi i settori , anzi ti posso anche assicurare che gli alti costi della carta riciclata sono solamente politici sempre con lo stesso intento.
Ti posso assicurare che il processo di fabbricazione della carta riciclata non richiede NESSUN elemento che non sia regolarmente usato nella fabbricazione della carta di cellulosa e comunque oltre a non prevedere il processo di sbiancamento che come saprai è il più inquinante, la quantità di prodotti usati è anche in quantità minore per kg carta.
Roberto Giani
00giovedì 15 marzo 2007 17:43

Gianfranco, mi fido di quello che dici e approfitto della tua esperienza per chiederti chiarimenti.

Ha lo stesso impatto ambientale impastare con acqua la cellulosa vergine di legno e la cellulosa dei giornali, con i vari tipi di inchiostri che contengono?
Le acque di risulta, da smaltire, sono uguali?

E' possibile non usare gli sbiancanti per produrre la carta riciclata?

Sta di fatto che sono diminuite le coltivazioni di pioppi da legno e molte aree che un tempo erano utilizzate per questo scopo ora sono incolte. Secondo me questo è, comunque, indirettamente un danno per l'ambiente.

Ciao, Roberto
psitta
00giovedì 15 marzo 2007 19:15
Ciao amici miei,
bella discussione e molto interessante, mi intrometto solo per portare un piccolo contributo dal punto di vista "grafico" per l'aspetto ecologico vi sto leggendo con molto interesse.

IO lavoro in editoria e in pubblicità, e quando dobbiamo orientarci verso la carta riciclata, abbiamo dei problemi reali dal punto di vista della "resa" grafica e del colore delle pubblicazioni che adottano questo sistema.

Certo è solo questione di abitudine dell'occhio alla visione dei colori su carta riciclata, leggermente opachi e come diciamo noi "possi" ma poi ci si fa l'abitudine, il problema è che i meravigliosi colori di un lorichetto arcobaleno (esempio)
o di un canarino agata, hanno due diverse rese cromatiche se stampata su carda lucida o gel(opaca brillante) o su carta riciclata.

ciao e buona serata


M
128F
00giovedì 15 marzo 2007 20:53
bel of topic
con i sistemi di depurazione acque di questi tempi,siamo arrivati praticamente ad un ciclo chiuso dell'utilizzo dell'acqua del processo di lavorazione,in pratica l'acqua prelevata viene sempre riutilizzata in tutte le fasi successive della produzione,viene rilasciata solo l'acqua che viene usata ad esempio nei premistoppa delle pompe che in una cartiera sono moltissime e molto grosse,l'acqua rilasciata viene fatta decantare in varie fasi ed infine passa in un depuratore biologico che fa si che l'acqua di uscita sia di ottima qualità (non da bere cmq)i fanghi della depurazione primaria del tutto inerti non sono superiori a quelli delle cartiere che lavorano solo cellulosa.

la cellulosa è solo la materia prima derivante in prima generazione dal legno,quella da giornale o altro non si chiama più cellulosa,semplicemente carta.

Certamente è possibile non usare gli sbiancanti,il risultato senza sbiancante non è certamente bianco candido ma perfettamente leggibile (marco poi ti spiego il fattore lucido) ad esempio in germania è molto più gradita la carta riciclata per il settore stampa proprio per la facilità di lettura che dà questo tipo di carta e senza riflessi di luci,che magari io noto molto per deformazione professionale.

Se le coltivazioni di pioppi sono diminuite è certamente un danno dal punto di vista ambientale,non ho dati in proposito,ma seguivo una trasmissione televisiva pochi giorni fa dove invece si diceva che la coltivazione del pioppo era in grande espansione almeno nel friuli ed è anche visibile lungo l'autostrada per trieste che ci sono dei pioppeti che anni fa non esistevano,anche se l'uso del pioppo di cui si parlava era orientato sopratutto sul legname per multistrato.

Infine,la cellulosa pura è di colore avana,il colore delle scatole di cartone in pratica,per farla diventare bianca,si usano dei processi chimici altamente inquinanti,non so se in Italia ci siano questi tipi di lavorazione,gran parte della cellulosa arriva già bianca o avana direttamente dai paesi del nord europa.

anche per Marco
i vari effetti lucido sono ottenuti con pattine varie che vanno a coprire totalmente il foglio di carta facendo diventare insignificante il suo valore come colore ,quindi VOLENDO si potrebbero fare anche su carte riciclate.

Se ci fosse uno spirito ecologista si potrebbe orientare l'effetto meraviglioso della qualità di stampa verso le sole immagini che meritano tale meraviglia e lasciare le pagine di sola lettura con la carta opaca che è a mio avviso molto più leggibile.

Per far capire cos'è il mercato del settore,conoscendo il costo del prodotto finito sia della carta riciclata sia di quella non,(inferiore quella riciclata)mi è capitato di vedere al supermercato ,carta per fotocopie,metto delle cifre inventate per dare un'idea
all'ingrosso
riciclata 0.80
cellulosa 1.00

al supermercato 8.00 la riciclata
5.00 la cellulosa

fate voi
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