GRAZIE,ITALIA !
ROMA - Un set stellare, il buio, la rimonta fatta di cuore e talento, l'oro. L'Italia della pallavolo resta sul tetto d'Europa, i nuovi azzurri la generazione di fenomeni di sempre: battuta anche la bestia nera della Russia, che si è dovuta arrendere al quinto set a una nazionale che ai sogni ci crede. Ma soprattutto li sa realizzare, anche quando arriva in punta di piedi alle grandi occasioni, anche quando non ha i pronostici della vigilia. C'é e basta, perché campioni si è di testa, oltre che di gambe e braccia: la nazionale rinnovata dal mago della panchina, Gian Paolo Montali, conquista il suo sesto oro continentale su otto finali disputate.
Lo aveva fatto anche dua anni fa a Berlino, alla prima prova importante per il ct. Stavolta la squadra operaia non doveva stupire, ma lavorare. Ma non si poteva non accontentare il pubblico di casa: una Roma che ha risposto con altrettanto cuore per sostenere la sua Azzurra. Cori da stadio, Palalottomatica gremito, fino al We are the champions urlato nel finale, quando la Russia, senza parole e senza più forza, si è dovuta arrendere ai padroni, di casa e d'Europa. Allora oro, come a Berlino, come a Vienna '99 con Anastasi ct, come ad Atene '95, allora c'era Velasco, fino a Stoccolma 89, il primo torneo continentale del ct argentino. Una vittoria sofferta, e non poteva essere altrimenti: lanciata da un avvio da giganti, interrotta da un crollo lungo due frazioni, con la Russia che già accarezzava le medaglie più pregiate.
Ma quando la corazzata di Gajic era convinta di chiudere la partita e rimettere al suo posto gli azzurri, esce fuori di nuovo la vera Italia.
Era stato benaugurante l'Inno di Mameli, cantato a squarciagola dal Palalottomatica gremito e con solo posti in piedi per l'occasionissima, quasi a dare la carica al gruppo azzurro. L'Italia è scesa in campo tutta grinta e cuore: e allora in avvio la squadra di Montali è quasi perfetta. Non lascia troppo spazio all'iniziativa degli avversari. Si va avanti punto a punto fino a metà primo set, poi Cisolla ingrana la marcia giusta e piazza un parziale di 3-0 di fila che stordisce la corazzata di Gajic, fino al muro di Mastrangelo che porta l'Italia a +5. Ma la Russia con Poltavsky e Egortchev si rifa sotto, riducendo lo svantaggio. Ci pensa Cernic però a mettere a terra due palle decisive che regalano il primo set point agli azzurri: lo sbaglia Vermiglio, facendo cadere sulla rete la palla del servizio. Ma alla seconda occasione Fei non fallisce.
Il ritorno in campo riporta subito gli azzurri con i piedi per terra: i russi si riportano in parità senza troppi sforzi. Fatica il sestetto di Montali, che subisce senza reagire i colpi degli avversari. Cerca di correre ai ripari il ct dopo che la Russia con un parziale di 5-0 aveva preso il largo. E allora fuori Cisolla e Vermigio, dentro Savani e Sintini: entra qualche palla in più, ma l'Italia non riesce a concretizzare.
Rientrano in campo il capitano e l'opposto di Treviso, ma con Poltavsky la Russia si porta a + 10 e gioca in scioltezza il suo set point. E il black out azzurro continua anche nella terza frazione: tutto quanto visto di ben fatto in avvio sparisce di colpo. Male la difesa, attacco debole, servizi sbagliati. E sono proprio gli uomini chiave della nazionale, come Cisolla e il capitano, a non supportare più la squadra. Ne approfitta la Russia che torna la bestia nera di sempre: i colpi dei giganti diventano imprendibili per l'Italvolley, che va in confusione e sbaglia tutti i fondamentali. Crolla il muro dell'Italia. Ai russi riesce tutto, colpo su colpo, con il solito Poltavsky e Kazakov a mandare in tilt gli azzurri.
Il buio resta e il parziale lo dimostra: dieci punti di vantaggio e la Russia allunga 2-1. Ma l'Italia non ci sta così a consegnare il titolo ai russi: nel quarto la nazionale esce dal tunnel e torna a giocare. Un parziale di 4-0, con le firme di Fei e Cernic permette agli azzurri di provare l'allungo. Ma é ancora Cisolla, tornato ai livelli del primo set ad annichilire i russi: tre punti di fila che portano l'Italia a +6. Cernic guadagna il primo set point: muro azzurro ed è 2-2, si va al tie break. Quando il gioco si fa duro, noi diamo il meglio, avevano detto ieri in coro dopo il successo sulla Serbia. E così è stato; ancora un gioco decisivo giocato da grandi con Mastrangelo che ha tirato fuori le unghie. Nemmeno Poltovsky, con i suoi 30 punti da marziano, ha frenato il coraggio azzurro. Si chiude 15-10 con il palazzetto pronto a crollare. E' festa Italia, con la banda che suona sul parquet e i nuovi azzurri (Mastrangelo eletto migliore a muro, Corsano miglior libero e Cisolla miglior giocatore) a fare il giro d'onore. La generazione di fenomeni è ancora qui.
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