Arriva il Festivalbar
Il debutto sarà a Napoli come ogni anno. Sorprese dell'ultimo minuto a parte, sul palco saliranno Ligabue, Gianna Nannini e Ramazzotti. Ma chi presenta?
La prima tappa del Festivalbar è prevista per il 1 giugno, a Napoli: tra i nomi già certi, in piazza del Plebiscito sono attesi Luciano Ligabue, Gianna Nannini ed Eros Ramazzotti.
Un Cast d'eccezione quindi, e per il pubblico partenopeo ci sarà anche un cantante napoletano: ma su questa presenza Andrea Salvetti preferisce mantenere l'effetto sorpresa.
Il Festivalbar toccherà quest'anno quattro città italiane, ha spiegato il figlio del fondatore del Festival, Vittorio Salvetti, che ha aggiunto soltanto la sequenza geografica del viaggio: Sud, Nord, Centro Italia, per poi chiudere come sempre nell'Arena di Verona.
La serata che lancerà il Festivalbar porterà a Napoli una organizzazione di circa 800 persone, fra addetti ai lavori e giornalisti, e sarà gratuita per tutti i fans che accorreranno in Piazza Plebiscito per un bagno di musica e allegria che sarà poi possibile rivivere in tv, su Italia Uno, il 6 e il 13 giugno.
"C'è solo una città che mette tutti d'accordo - ha detto l'erede del Festivalbar - e questa è proprio Napoli.L'unica che invece di porci dei problemi, propone subito le soluzioni per risolverli, con un estro che è tutto napoletano, e che altrove non si trova".
La città, ha aggiunto Salvetti, ricordando un' edizione passata, in grado di "prestarti la piazza anche a venti giorni dall'avvio".
E poi Antonio Bassolino a ricordare le edizioni che hanno lanciato artisti di successo: "Il ritorno del Festivalbar, periodicamente a Napoli, dimostra che si è creato un rapporto solido, di stima e simpatia reciproca, una consuetudine di ottima collaborazione. Ricordo il mio primo incontro con Salvetti padre, nel 1996, quando il Festivalbar fu un fatto straordinario per la città, riempiendo la piazza con oltre 400mila persone".
Il governatore ricorda che fu quella l'edizione che lanciò Simona Ventura, Alessia Marcuzzi e Fiorello; mentre nel 1997, aggiunge Salvetti, fu la volta di Ricky Martin e dell'esecuzione dal vivo di tre brani per i Red Hot Chili Peppers.
"Con Vittorio Salvetti - ha detto ancora Bassolino - scattò subito un fatto istintivo: eravamo diversi, lui grosso e io magro, lui nordico e io meridionale, eppure la sintonia fu immediata".