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sandra.72
00giovedì 17 novembre 2011 17:06
ciao a tutte.. mi presento, sono sandra e purtroppo sto condividendo lo stesso dolore di tutte voi. L'11 gennaio 2011 ho perso il mio Leonardo alla 28 settimana di gravidanza. Stavo bene, nessun problema durante la mia gravidanza e all'improvviso, mentre ero seduta a dipingere un quadro, ho avvertito una forte stanchezza. Mi sono sdraiata sul letto e ho iniziato ad avvertire perdita di liquido. Era naturalmente liquido amniotico. Ho chiamato il mio compagno che in quel momento era a lavoro, e non appena arrivato a casa ci siamo recati velocemente in Ospedale dove sono rimasta ricoverata per una settimana. La situazione sembrava essere sotto controllo e il mio Leonardo sembrava voler vivere ancora.. fino a quando una mattina, verso le 6, ho iniziato ad avere delle forti contrazioni e dal monitoraggio si sentiva rallentare il battito cardiaco. Così sono riuscita a partorire il mio bambino ormai morto. Esperienza bruttissima che ho sempre davanti ai miei occhi e che non riuscirò mai a dimenticare. In questi 10 mesi la mia vita è cambiata, mi è crollato il modo addosso ed il mio umore è diventato molto instabile. Il mio compagno sta attraversando anche lui un periodo molto difficile, perchè quel bambino che avevamo tanto desiderato ora non c'è più. Io mi rendo conto di essere molto nervosa e di riversare su di lui tutto il mio dolore. Lui di contro non riesce ad essere dolce ed affettuoso con me, anche se è sempre presente, e questo mi rende ancora più insabile. Mi sento sola e non compresa da lui ed ogni giorno penso di non potercela fare e di non uscirne da questa situazione. Mi manca il suo affetto e la sua comprensione anche se mi rendo conto che anch'io non riesco ad essere quella di prima. Cosa devo fare?
Giovanna
00giovedì 17 novembre 2011 21:36
Cara Sandra,
ti abbraccio forte e spero che tu riesca a trovare qui tra noi quella compagnia che sembra mancarti. Uso il condizionale perché spesso noi stesse, quando siamo chiuse nel nostro dolore, non percepiamo i segnali di presenza, di vicinanza, di affetto dei nostri cari e dei nostri mariti.
Non so dare una risposta alla tua domanda, posso solo darti la mia esperienza e azzardare qualche piccolo consiglio.
Tra il vuoto assoluto ed la fitta la petto che ho provato quando Paolo mi ha comunicato che Emma ma non ce l’aveva fatta a rimanere tra noi, la prima frase che gli ho detto è stato di non lasciarmi, di giurarmi che quello che ci era capitato – e che non avevo l’idea più assoluta di come avremmo affrontato – non ci doveva separare. E, meno male, è andata così. Per noi ha fatto la differenza l’uguale sentire, il parlarci spontaneamente del nostro dolore, il ritagliarci nostri spazi di astrazione dal mondo per sentirci – insieme – genitori di Emma, il sentir crescere una fede più forte. Insomma, il nostro modo di vivere il dolore spontaneamente ci rafforzava e non ci divideva. Non è un nostro merito, ma una fortunata coincidenza ne percorso di elaborazione del lutto. Il mio matrimonio è stata la mia roccia, il primo appiglio per rialzarmi e per rendermi conto che il mondo, ugualmente bello anche se visto con gli occhi meno spensierati di prima, era lì che mi aspettava ancora con mille affetti già presenti ed altri da creare. Il consiglio che perciò mi sento di darti, di tutto cuore, è di essere la prima a spezzare il circolo vizioso che ci hai descritto, spiegandogli magari quel che senti e che ti porta ad essere sempre nervosa e di fare gesti concreti per contrastare i sentimenti negativi che gli riversi addosso. Anche se con un po’ di sforzo cerca di ripescare nella mente luoghi da visitare o cose belle che facevate prima insieme, e proponigli ancora di farle. Aggrappatevi alle cose belle che vi uniscono, mostrando la volontà di recuperare il nocciolo di quell’amore che vi unisce, e che sarà la ripartenza verso una felicità che ancora vi attende. Nessuno dei due sarà come prima, ma il vostro amore potrà essere meglio di prima, più maturo, più consapevole, cementato da un figlio che vi resta per l’eternità e che potete far “vivere” e “crescere” nel vostro amarvi, nella famiglia che costruirete e su cui Leonardo veglierà, nel dedicare a lui un impegno comune di solidarietà o volontariato. L’amore per i nostri figli volati via se rimane dentro ci soffoca, si rovina, si inasprisce e rimane solo il suo riflesso negativo, ossia il dolore del non averli con noi. Il manifestarlo in gesti concreti per i nostri compagni, per i nostri cari e in generale per il prossimo lo fa crescere, gli dà un senso...e fa comunque bene al cuore. Spero allora che l’amore che volevate dare a lui e che ora è rimasto chiuso nel vostro petto venga fuori, si fonda, diventando più forte e portandovi uno sguardo più sereno e ottimista sul futuro.
Ti abbraccio ancora e ti auguro una notte serena
[SM=g9433]
Giovanna
Ilaria
00venerdì 18 novembre 2011 10:08
Cara Sandra, il cammino che state percorrendo è duro e difficile, affrontarlo da soli ha un peso, essere insieme al tuo compagno fa si che questo peso condiviso sia più leggero, in mezzo a voi si trova Leonardo che vi ama profondamente, vale la pena qualsiasi passo che farete te e il tuo compagno, per ritrovarvi vicini, non lasicate che le amarezze e i rancori sciupino il vostro amore, parlate e cercate un angolino tranquillo solo per voi, lontani dalla gente che vi chiede, lontani dal quotidiano, a volte basta poco, anche una passeggiata in mezzo alla natura, dove per me era più facile sentire la mia Linda vicina, lontana dai rumori di città.
So che ci vuole pazienza, ma vale la pena, costruire la vostra casa sulla roccia, perchè sarà il fondamento della vostra famiglia, per il figlio che avete avuto, il vostro angelo, e per quelli che avrete.
Ti abbraccio forte forte, e sei la benvenuta in questo piccolo angolino di mamme che ti compredono fino in fondo!
Ilaria
[SM=g9433]
[SM=g7430]

p.s. mi dai le prime due lettere del cognome di Leonardo, almeno metterò la stella a brillare nel nostro firmamento speciale.

(in questi giorni dovrei ripristinare definitivamente il computer)
sandra.72
00venerdì 18 novembre 2011 15:06
grazie
vi ringrazio per i vostri consigli.. E' dura però devo riuscire a superare questo grande ostacolo della mia vita!!! E' proprio vero che nessuno può comprendere il dolore che abbiamo dentro perchè fin ora non mi era mai capitato di parlare con persone che hanno condiviso o che stanno condividendo il mio stesso percorso!! Quando parlo con qualcuno mi sento rispondere "si va bene, ma la vita va avanti!!" e non trovo nessuno intorno a me che mi capisce!! così ieri ho pensato di cercare qualcuno che avesse condiviso la mia stessa esperienza, ma non perchè io abbia bisogno di comprensione, ma per valutare se i miei pensieri così disperati possono essere o no giustificati!! Lo so, devo cercare di stare calma e di non rovinare tutto quello che di buono avevo costruito.. spero tanto di riuscirci.. lo devo fare per il mio Leonardo.. vi abbraccio
p.s. il cognome di leonardo inizia con ma... grazie Ilaria
KETTY85
00lunedì 21 novembre 2011 17:29
Non perdere la speranza!
Cara Sandra, io sono Ketty una giovane mamma di 26 anni che lo scorso 13 Aprile ha dovuto dire addio per sempre alla sua piccola Sofia di 30 settimane, la mia gravidanza è stata lunga e difficile e quando ormai credevamo di poter abbracciare presto la nostra principessa invece abbiamo dovuto separarci per sempre. Io sono sposata da un anno e mezzo e subito era arrivata la gioia di poter festeggiare il primo anniversario di matrimonio con lei tra le nostre braccia, invece nulla di ciò che sognavamo è andato così. Oggi possiamo dire solo che ci manca tanto ed ogni giorno sempre di più, i giorni neri tristi pieni di rabbia in cui tutto il mondo ti fa schifo e sembra che nessuno possa capirti c'è ne sono e c'è ne saranno ancora tanti altri, ma ciò che in noi e spero anche in voi non venga mai a mancare è la SPERANZA, lei dovrà diventare la vostra più grande forza e amica. Io e mio marito l'abbiamo ritrovata proprio grazie all'amore che ci lega a nostra figlia, dopo 3 mesi dalla sua morte nella nostra vita è tornata una creatura di Dio, ora sto aspettando con tantissime paure ma grande gioia la piccola Aurora Sofia, noi siamo certi che questo dono c'è l'ha mandato lei, siamo coscienti che non è Sofia che sono due bimbe diverse, ma ciò che ci fa andare avanti è il sapere che sono sorelle è che crescere Aurora sarà un pò poter vivere la gioie e le emozioni che avremmo dato a lei. Io dico che Sofia continua a crescere ogni giorno sempre più nel mio cuore ed Aurora Sofia nella mia panciotta.
Spero tanto che le mie parole possano averti dato un pò di quella speranza che accomuna tutte noi mamme speciali, e quando ti senti sola e incompresa rifugiati su questo meraviglioso prato di dolci margherite e subito noi verremo in tuo aiuto.
Con affetto Ketty mamma di Sofia e della piccola Aurora Sofia
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