Quanto vale il simbolo?

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erevnitis
00martedì 16 maggio 2017 21:15
sangue
La mia domanda è questa: Quanto vale il simbolo?

Ovviamente non parlo della solita trasfusione di sangue non necessaria amministrata che potrebbe essere evitata ma di quella dove la vita è in gioco se non la ricevi.

La sacralità del sangue in quanto simbolo può avere la priorità sulla cosa simboleggiata (la vita)?

Sovente si prende l'esempio della bandiera che è sacra in quanto simbolo, tuttavia se si deve fare una scelta vale di più la bandiera oppure la nazione?


Cosa si potrebbe rispondere?
barnabino
00martedì 16 maggio 2017 21:17
La santità del sangue non riguarda solo un simbolo, sono implicati più fattori.

Shalom
monseppe2
10martedì 16 maggio 2017 21:35
Re: sangue
erevnitis, 16/05/2017 21.15:

La mia domanda è questa: Quanto vale il simbolo?

Ovviamente non parlo della solita trasfusione di sangue non necessaria amministrata che potrebbe essere evitata ma di quella dove la vita è in gioco se non la ricevi.

La sacralità del sangue in quanto simbolo può avere la priorità sulla cosa simboleggiata (la vita)?

Sovente si prende l'esempio della bandiera che è sacra in quanto simbolo, tuttavia se si deve fare una scelta vale di più la bandiera oppure la nazione?


Cosa si potrebbe rispondere?




La santità del sangue, "non è un simbolo"...

è un principio il cui valore è dato dall'uso per il quale Geova stesso ne ha stabilito un principale e importante valore: quello della vita.

La vita, è il bene più prezioso che si possa avere. Senza di essa, ricchezze, potenza, onori o fama, diventano nulli

Il sangue in se stesso, è solo un tessuto liquido che trasporta ossigeno, sostanze nutritive, difende l'organismo e altro.

fra tutti gli organi vitali, anche rispetto al cuore stesso, il sangue è quello che ha maggiore rilevanza indispensabile.

E' vero, ora si fa pure artificiale, ma questo non altera il principio del quale si sta parlando. Si parla del sangue creato da Dio.

Non essendo un simbolo, come qualcuno potrebbe pensare, il sangue (versato o dato a favore) vale come massimo ed estremo sacrificio che può essere fatto verso un altro uomo, verso Dio stesso.

Una trasfusione dona solo una parte del proprio sangue. non è "il massimo sacrificio" che esso stesso rappresenta mediante la vita stessa che sostiene.

per questo, il principio di farne un uso improprio o limitativo, ne sminuirebbe la sua stessa sacralità presso Dio, che lo ha riconosciuto come accettabile quale riscatto, patto di fedeltà.

In tal senso, il non considerarlo sacro, diverrebbe una mancanza verso i valori che Geova stesso gli ha attribuito e che mediante esso ci concede, con quello odi Gesù, la possibilità della vita tramite riscatto dei nostri morituri peccati.


poi, ognuno la può pensare come vuole.

monseppe2
Aquila-58
00martedì 16 maggio 2017 21:52
Re:
barnabino, 16/05/2017 21.17:

La santità del sangue non riguarda solo un simbolo, sono implicati più fattori.

Shalom




esatto.
La proibizione di un uso profano del sangue va oltre il semplice simbolo......il capitolo 17 del Levitico lo rende piuttosto chiaro




(SimonLeBon)
00martedì 16 maggio 2017 22:02
Re: sangue
erevnitis, 16/05/2017 21:15:

La mia domanda è questa: Quanto vale il simbolo?

Ovviamente non parlo della solita trasfusione di sangue non necessaria amministrata che potrebbe essere evitata ma di quella dove la vita è in gioco se non la ricevi.

La sacralità del sangue in quanto simbolo può avere la priorità sulla cosa simboleggiata (la vita)?

Sovente si prende l'esempio della bandiera che è sacra in quanto simbolo, tuttavia se si deve fare una scelta vale di più la bandiera oppure la nazione?


Cosa si potrebbe rispondere?



E' un argomento etico di grande importanza, perchè non è solo questione di simbolo ma di coscienza individuale.
Vale di piu' la legge dello stato, l'opinione di un giudice o la coscienza individuale di un paziente?
Domande difficili.

Simon
dom@
00martedì 16 maggio 2017 23:01
Re: sangue
erevnitis, 5/16/2017 9:15 PM:

La mia domanda è questa: Quanto vale il simbolo?

Ovviamente non parlo della solita trasfusione di sangue non necessaria amministrata che potrebbe essere evitata ma di quella dove la vita è in gioco se non la ricevi.

La sacralità del sangue in quanto simbolo può avere la priorità sulla cosa simboleggiata (la vita)?

Sovente si prende l'esempio della bandiera che è sacra in quanto simbolo, tuttavia se si deve fare una scelta vale di più la bandiera oppure la nazione?


Cosa si potrebbe rispondere?



La nazione cambia con il politico di turno.

Ma la legge sul sangue fu detto a Noe . Puoi mangiare la bisteccone . Ma il sangue No!!!

C.E.I.:

Genesi 9:4-5

4 Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue

5 Del sangue vostro anzi, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò

conto ad ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell'uomo all'uomo, a

di suo fratello.

Mangiare il sangue distrugge la vita ?!

[SM=g10765]

erevnitis
00mercoledì 17 maggio 2017 13:21
Riconosco che l'ubbidienza a Geova ha priorità sulla vita.

Tuttavia nel caso del sangue, la cosa mi sembra diversa, il simbolo potrebbe avere per Geova priorità sulla cosa simboleggiata?

Nel caso di Saul commisero peccato in relazione alla sacralità del sangue, solo che non erano in pericolo di morte.

Mi chiedo Geova avrebbe agito diversamente se questi fossero stati sull'orlo della morte?

Geova avrebbe dato priorità alla vita e come conseguenza non attribuendo loro il peccato?

Questi avevano agito slealmente, ma la cosa fosse stata diversa se stessero per perdere la vita?
barnabino
00mercoledì 17 maggio 2017 13:42

Mi chiedo Geova avrebbe agito diversamente se questi fossero stati sull'orlo della morte?



Nelle Scritture la lealtà a Dio è sempre ritenuta superiore alla vita dell'individuo, ma anche nelle culture moderne non è diverso...



Shalom
StanleyClarke
10mercoledì 17 maggio 2017 13:47
Re:
erevnitis, 17/05/2017 13.21:

Riconosco che l'ubbidienza a Geova ha priorità sulla vita.

Tuttavia nel caso del sangue, la cosa mi sembra diversa, il simbolo potrebbe avere per Geova priorità sulla cosa simboleggiata?

Nel caso di Saul commisero peccato in relazione alla sacralità del sangue, solo che non erano in pericolo di morte.

Mi chiedo Geova avrebbe agito diversamente se questi fossero stati sull'orlo della morte?

Geova avrebbe dato priorità alla vita e come conseguenza non attribuendo loro il peccato?

Questi avevano agito slealmente, ma la cosa fosse stata diversa se stessero per perdere la vita?



Scusa ma stai perdendo un punto importante: il sangue NON è un simbolo. Il fatto che "simboleggi" la vita, non significa che sia solo un simbolo. Il sangue è l'essenza stessa della vita, Geova fece scrivere che l'anima è nel sangue, pertanto esso è sacro a Geova il quale ci ha semplicemente chiesto di "astenerci dal sangue".
Qui comunque trovi molte risposte.

www.jw.org/it/testimoni-di-geova/domande-frequenti/testimoni-di-geova-perch%C3%A9-no-trasfusioni-di...
erevnitis
00mercoledì 17 maggio 2017 15:26
Re:



Nelle Scritture la lealtà a Dio è sempre ritenuta superiore alla vita dell'individuo, ma anche nelle culture moderne non è diverso...




Vorresti dire che per Geova non importa che la sacralità del sangue sia gerarchicamente inferiore alla sacralità della vita?

Per Geova questa legge va considerata alla stessa stregua di tutte le leggi?

L'obbedienza prevale anche riguardo al sangue non tenendo conto del principio esposto sopra?
Aldo_evangelico
01mercoledì 17 maggio 2017 15:55
Re: Re:
erevnitis, 17/05/2017 15.26:




Nelle Scritture la lealtà a Dio è sempre ritenuta superiore alla vita dell'individuo, ma anche nelle culture moderne non è diverso...




Vorresti dire che per Geova non importa che la sacralità del sangue sia gerarchicamente inferiore alla sacralità della vita?

Per Geova questa legge va considerata alla stessa stregua di tutte le leggi?

L'obbedienza prevale anche riguardo al sangue non tenendo conto del principio esposto sopra?



Esiste un principio biblico che tra due mali si sceglie quello minore.
Ci sono diversi casi dove per esempio il sabato non viene rispettato se si tratta di rispettare appunto la vita.
Tra morire per una mancata trasfusione e rifiutare la trasfusione sempre è implicato il rispetto della vita. Io credo che un cristiano non dovrebbe avere dubbi nel salvare la vita umana dato che sarebbe il male minore.
barnabino
10mercoledì 17 maggio 2017 15:56
Caro Erevnitis,


Vorresti dire che per Geova non importa che la sacralità del sangue sia gerarchicamente inferiore alla sacralità della vita?



Secondo le Scritture l'ubbidienza alle Leggi divine viene sempre prima della vita terrena, la prospettiva biblica guarda alla vita eterna non quella terrena, che è comunque è destinata a terminare entro pochi anni.


Per Geova questa legge va considerata alla stessa stregua di tutte le leggi? L'obbedienza prevale anche riguardo al sangue non tenendo conto del principio esposto sopra?



Non trovo deroghe in questo senso nelle Scritture, a quanto pare in Atti è stata riconfermata, eppure all'epoca non riguardasse un immediato pericolo di vita, ma si potrebbe dire la stessa cosa dell'idolatria.

Shalom
dom@
10mercoledì 17 maggio 2017 16:25
Re: Re:
erevnitis, 5/17/2017 3:26 PM:




Nelle Scritture la lealtà a Dio è sempre ritenuta superiore alla vita dell'individuo, ma anche nelle culture moderne non è diverso...




Vorresti dire che per Geova non importa che la sacralità del sangue sia gerarchicamente inferiore alla sacralità della vita?

Per Geova questa legge va considerata alla stessa stregua di tutte le leggi?

L'obbedienza prevale anche riguardo al sangue non tenendo conto del principio esposto sopra?



Tu vedi il punto di vista Umano. Non il punto di vista vista di Dio . A VoLTE alcuni Atei

accusano Dio di esterminare Popoli interi che non ubbidivano al comando di Dio .

Senza l'appovrazione di Geova siamo Polvere Della Terra .

C.E.I.:

Genesi 3:19
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
finché tornerai alla terra,

C.E.I.:

Ecclesiaste 3:18 Poi riguardo ai figli dell'uomo mi son detto: Dio vuol provarli e mostrare che essi di per sé sono come bestie.

19 Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c'è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell'uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità.
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere tornerai!».
erevnitis
00mercoledì 17 maggio 2017 17:29
Re:


Secondo le Scritture l'ubbidienza alle Leggi divine viene sempre prima della vita terrena,




Quindi affermare che la scelta non è fra la lealtà a Dio e la preservazione della vita, ma fra lealtà a Dio rispettando la sacralità del sangue o lealta a Dio rispettando la sacralità della vita. Cosa prevale?

Questo concetto sarebbe un discorso umano e assolutamente non biblico?
barnabino
00mercoledì 17 maggio 2017 17:55
Cosa vuol dire sacralità della vita biblicamente? Salvare l'esistenza terrena o altro? Questo mi pare il punto di riflessione.

Shalom
erevnitis
00mercoledì 17 maggio 2017 18:17
Re:
barnabino, 17/05/2017 17:55:

Cosa vuol dire sacralità della vita biblicamente? Salvare l'esistenza terrena o altro? Questo mi pare il punto di riflessione.

Shalom




Ambedue, la nostra vita attuale non dobbiamo fare di tutto per rispettarla, non è sacra?

Se non salviamo una vita che potremmo salvare non violiamo la santità della vita che Dio ci ha donato e della quale dobbiamo avere la massima cura?

Se non salvi una vita non è questo anche un disubbidire a Dio?




dom@
00mercoledì 17 maggio 2017 18:21
Re: Re:
erevnitis, 5/17/2017 5:29 PM:



Secondo le Scritture l'ubbidienza alle Leggi divine viene sempre prima della vita terrena,




Quindi affermare che la scelta non è fra la lealtà a Dio e la preservazione della vita, ma fra lealtà a Dio rispettando la sacralità del sangue o lealta a Dio rispettando la sacralità della vita. Cosa prevale?

Questo concetto sarebbe un discorso umano e assolutamente non biblico?



Allora non capito Niente Le parole. Cristo ?


C.E.I.:

Giovanni 12:25

Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
[SM=g27991]
erevnitis
00mercoledì 17 maggio 2017 18:25
Re: Re: Re:
dom@, 17/05/2017 18:21:



Allora non capito Niente Le parole. Cristo ?


C.E.I.:

Giovanni 12:25

Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
[SM=g27991]



Hai ragione Dom, anche questo è da valutare , in certe cicostanze la vita terrena puo avere anche un valore relativo.

La mia difficoltà sta nel considerare la prescrizione del sangue come tutte le altre prescrizioni, come se questo tessuto (importante in quanto simbolo) prevarrebbe sulla vita stessa.

Ma poi è anche vero che il principio superiore e l'ubbidienza a Dio.
Non riesco a sistematizzare le cose.


barnabino
10mercoledì 17 maggio 2017 18:37
Ovviamente la vita terrena è sacra, ma qui mi pare si parli di un conflitto tra ubbidienza assoluta a Dio o prolungare la propria vita. Un cristiano farà di tutto per salvare la propria esistenza terrena ma non la mette al si sopra della lealtà a Dio. Il principio del sangue non fa eccezione.

Shalom
dom@
10mercoledì 17 maggio 2017 18:43
Re: Re: Re: Re:
erevnitis, 5/17/2017 6:25 PM:



Hai ragione Dom, anche questo è da valutare , in certe cicostanze la vita terrena puo avere anche un valore relativo.

La mia difficoltà sta nel considerare la prescrizione del sangue come tutte le altre prescrizioni, come se questo tessuto (importante in quanto simbolo) prevarrebbe sulla vita stessa.

Ma poi è anche vero che il principio superiore e l'ubbidienza a Dio.
Non riesco a sistematizzare le cose.






Lai letta la Mia storia? Qui nel forum ? Queste cose L'ho meditate molte VoLTE .

[SM=g10765]



Gioconda smail
00mercoledì 17 maggio 2017 21:28



E pensare che comando di Dio e' tanto semplice. Astenersi dal sangue !
Aquila-58
00mercoledì 17 maggio 2017 22:07
Re: Re:
erevnitis, 17/05/2017 17.29:



Secondo le Scritture l'ubbidienza alle Leggi divine viene sempre prima della vita terrena,




Quindi affermare che la scelta non è fra la lealtà a Dio e la preservazione della vita, ma fra lealtà a Dio rispettando la sacralità del sangue o lealta a Dio rispettando la sacralità della vita. Cosa prevale?

Questo concetto sarebbe un discorso umano e assolutamente non biblico?




prevale il comandamento divino di astenersi dal sangue.
I primi cristiani non esitarono a mettere i comandamenti di Dio al di sopra della loro stessa vita.
Furono uccisi perchè si rifiutavano - per esempio - di idolatrare l' imperatore romano...

erevnitis
00mercoledì 17 maggio 2017 22:17
Re:
Caro barnabino


Un cristiano farà di tutto per salvare la propria esistenza terrena ma non la mette al si sopra della lealtà a Dio. Il principio del sangue non fa eccezione.



Quindi da un punto di vista biblico tutte le leggi sono uguali. Ma cosa si fa quando due prescrizioni si scontrano, dato che se non salvi una vita anche questo è un disubbidire a Dio?



barnabino
00mercoledì 17 maggio 2017 22:24
Cosa intendi "se non salvi una vita"? Qui parliamo della propria vita non quella di un altro.

Shalom
Aquila-58
00mercoledì 17 maggio 2017 22:25
Re: Re:
erevnitis, 17/05/2017 22.17:

Caro barnabino


Un cristiano farà di tutto per salvare la propria esistenza terrena ma non la mette al si sopra della lealtà a Dio. Il principio del sangue non fa eccezione.



Quindi da un punto di vista biblico tutte le leggi sono uguali. Ma cosa si fa quando due prescrizioni si scontrano, dato che se non salvi una vita anche questo è un disubbidire a Dio?







Spiegato sopra.
Il cristiano non antepone neppure la propria vita al comandamento divino...
La Bibbia non dice che dobbiamo salvare a tutti i costi la vita, anzi, chi vuol salvare la propria vita la perderà

erevnitis
00mercoledì 17 maggio 2017 22:59
Re:
barnabino, 17/05/2017 22:24:

Cosa intendi "se non salvi una vita"? Qui parliamo della propria vita non quella di un altro.

Shalom



Si puo salvare anche una vita con una trasfusione o salvare quella propria, non penso che il concetto cambia.

il versetto dice "chi salva la propria vita, la perderà".

Questo versetto si comprende quando si tratta di un precetto strettamente non biblico come quello dell'idolatria.

Ma che dire quando due prescrizioni bibliche si scontrano, dato che se non salvi una vita (anche quella propria) anche questo è un disubbidire a Dio?

Siamo sempre nel campo della santità della vita.









barnabino
00giovedì 18 maggio 2017 00:02
Il punto è se ad essere santa è la "vita" o esistenza terrena oppure la "vita" o esistenza spirituale, di fatto dusubbidebdo al precetto sul sangue si disubbidisce al secondo aspetto e di fatto, parlo sempre da un punto di vista strettamente biblico, non si "salva" la vita ma si prolunga solo di qualche ora, mese o anno l'esistenza terrena. Gesù in effetti non parla di idolatria, ma solo di mettere la salvezza della vita terrena al di sopra di quella eterna, che è belle mani Dio e dumque non c'è alcuna perdita...

Shalom
erevnitis
00giovedì 18 maggio 2017 00:16
Re:

la "vita" o esistenza spirituale,



Caro barnabino, cosa intendi quando dici esistenza spirituale in relazione alla santità?

erevnitis
00giovedì 18 maggio 2017 01:49
Caro barnabino, cosa intendi quando dici esistenza spirituale in relazione alla santità e alla domanda che avevo posto?

Io concordo sul fatto che la vera vita è quella che aspetta il cristiano, tuttavia anche quella che abbiamo oggi per Geova è sacra pur avendo un valore relativo in certi casi.

Concordo anche sul fatto che l'obbedienza a Geova è un principio superiore ma la domanda rimane identica, cosa fare quando la salvezza di una vita (o quella propria) si scontra con la sacralità del sangue? Cosa fare?

Concordi che la salvezza umana è anche sacra dal punto di vista di Dio?

Ovviamente l'obbedienza a Dio ha sempre la priorità e la vita ha un valore relativo. Tuttavia In questo caso non siamo di fronte a due prescrizioni bibliche? Se rinuncio alla vita non disubbidisco a Geova altrettanto come la proibizione del sangue?
Nelle due prescrizioni non viene implicata l'obbedienza?

Grazie come sempre
barnabino
00giovedì 18 maggio 2017 07:49
Il punto è che dal punto di vista biblico un conto è prolungare di qualche ora, giorno o anno l'esistenza terrena, destinata comunque a terminare, ed un altro è preservare la vita eterna. Tra in due è il secondo ad avere un valore assoluto, la prima è per propria natura relativa, caduta, anche ammesso che il sangue la possa prolungare di qualche giorno o mese, cosa non così certa per altro, perché una terapia non fornisce comunque alcuna certezza di riuscita. Questo vale per qualunque aspetto dell'esistenza, il cristianesimo investe non nella vita attuale ma nella speranza del quella futura.

Shalom

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