Alleluja! Lode al Signore!
Mi chiamo Sr. Maria Elisabetta e ho 33 anni. Sono entrata in monastero nel 1997.
Prima di tutto, vorrei lodare il Signore per ogni particolare della mia vita, in modo speciale per il dono immenso della chiamata a seguirlo nella vita consacrata.
Non è semplice sintetizzare la storia di una vocazione. Non avrei mai immaginato di finire in un monastero di clausura, proprio io che amo tanto viaggiare, fare escursioni in alta montagna da dove si contempla un panorama stupendo, comunicare con gli amici e con persone di qualsiasi popolo e religione! Eppure qualcosa ha smosso la routine delle mie giornate spingendomi oltre i binari soliti, come accadde a Mosè, quando ha scavalcato i confini del consueto per recarsi oltre il deserto fino al roveto ardente dove sperimentò, con grande meraviglia, la tenerezza di un Dio che lo conosceva da sempre e lo chiamava per nome.
Essere conosciuto per nome equivale a ricevere una missione. Mosè, infatti, significa “salvato dalle acque” e ha un compito, un progetto da realizzare. Così, ad un certo punto della mia vita, mi sono resa conto che il Signore “mi chiamava per nome” e mi mandava nella sua vigna. Niente di ciò che possedevo mi bastava a rendermi felice, ma nel momento in cui ho accettato Dio, il mio cuore ha trovato riposo e pace.
Decisivo è stato l’incontro con il “Rinnovamento nello Spirito Santo”. Questo movimento non ha e non vuole avere una sua teologia e neppure una sua spiritualità, nel senso che non vuole crearsi percorsi settoriali. Tuttavia la sua attenzione privilegiata allo Spirito Santo ed al libro degli Atti degli Apostoli, ha risvegliato in me il desiderio di approfondire la Parola di Dio. Non avendo mai frequentato l’ora di religione a scuola è stata un’emozionante avventura scoprire per la prima volta, a 17 anni, le pagine della Sacra Scrittura! La divoravo pagina dopo pagina e un meraviglioso sentimento d’entusiasmo nasceva in me. Un vero roveto ardente!
Da allora mi sono accostata più assiduamente alla S. Messa quotidiana e ho percepito il desiderio di donare tutta la vita al Signore Gesù attraverso la consacrazione.
Innanzitutto ho dovuto “togliermi i sandali”. Quando Dio chiama, occorre eliminare tutto ciò che è morto e che non comunica vita. E’ necessario prendere la decisione di essere felici e di buttare via tutte le false sicurezze e le tristezze perché, se non ce le togliamo, nessuno potrà intervenire al posto nostro. Dobbiamo lasciarci portare dove Dio vuole, senza paura, perché il nostro Dio è il Dio della gioia. Non vuole cristiani con il muso! San Paolo ci esorta: “In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi” (1 Ts. 5,16-18).
Dopo un percorso di discernimento sono approdata in questo monastero domenicano nel quale ho imparato, giorno dopo giorno, ad amare San Domenico e il suo attualissimo carisma. Posso testimoniare che i monasteri domenicani non si chiudono in se stessi disinteressandosi del mondo, ma sono oasi in cui il cuore si dilata e diviene “cuore di apostolo” pronto a soffrire e gioire con gli uomini del nostro tempo.
La missione che il Signore ci ha assegnato ha orizzonti sconfinati, la nostra preghiera di lode e d’intercessione vuole raggiungere tutti gli uomini di ogni popolo e religione, in particolare coloro che soffrono o che sono in ricerca della verità. Tutto questo lo ritroviamo nella vita di San Domenico che era conosciuto come un uomo di grande misericordia, amava profondamente tutti gli uomini ed esortava i suoi figli a fare altrettanto.
In queste poche righe ho cercato di testimoniare non tanto quello che ho “fatto” io, ma piuttosto ciò che Dio ha operato in me nonostante resistenze e limiti. Non sono stata io a scegliere Lui, ma è lui che ha scelto me, non perché ero la più brava, no, su questo non ci sono dubbi, ma perché il suo amore è gratuito e misericordioso!
Ora riesco a vedere solo la punta di un iceberg di ciò che nella mia vita Dio ha realizzato. In cielo rimarrò estasiata nell’ammirare l’opera completa della Sua misericordia.
L’eternità sarà un gioioso canto di giubilo senza fine e così avverrà anche per te. Credici!
Il meglio della vita deve ancora venire. Amen! Alleluja!
Sr. M. Elisabetta dello Spirito Santo op