La salute e la sanità.

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falisca.
00martedì 9 marzo 2010 21:46
Ciao a tutti,

vorrei chiedere un vostro contributo a questa discussione con la pubblicazione diretta di notizie, nozioni, foto, documenti e quant’altro, un po’ come è successo nella discussione sulla fame.
Tutti sappiamo che esistono pubblicazioni di ogni genere sull’argomento, ma i libri oltre ad avere un costo abbastanza alto richiedono anche molto tempo per la lettura che molti, a causa del logorio della vita moderna, non hanno.
Pertanto l’idea sarebbe quella di avviare una discussione generalizzata sui tipi di medicinali che si usavano allora, sulle tecniche chirurgiche, sulle malattie più comuni e come venivano trattate, sui metodi di disinfezione, sterilizzazione, attrezzature chirurgiche, diagnostiche e chi più ne ha più ne metta.
Se poi qualcuno vorrà approfondire un argomento troverà sicuramente il consiglio degli esperti sui testi da consultare.

Ringrazio anticipatamente chi vorrà dare il suo contributo. [SM=g7372]

Sergio [SM=g7346]
psicogatto
00mercoledì 10 marzo 2010 07:02
A Falisca

Ciao Falisca,

io avrei un libro dell'epoca che penso dovesse servire alla Sanità.
Il titolo è "Manuale di Medicina e Chirurgia di Guerra".
Può interessare?
Psicogatto.
falisca.
00mercoledì 10 marzo 2010 18:43
Re: A Falisca
psicogatto, 10/03/2010 7.02:


Ciao Falisca,

io avrei un libro dell'epoca che penso dovesse servire alla Sanità.
Il titolo è "Manuale di Medicina e Chirurgia di Guerra".
Può interessare?
Psicogatto.




Ciao Psicogatto,

Se lo scannerizzi e ne fai un pdf e lo metti in rete servirebbe a molti, a me interesserebbe di sicuro, ma se vuoi e ne hai voglia puoi scrivere qualcosa di curioso o poco conosciuto o dati contenuti nel libro su tecniche chirgiche o sui medicinali o disinfettanti usati in quell'epoca.

Su su coraggio...

Ciao Sergio [SM=g7348]
falisca.
00mercoledì 10 marzo 2010 18:48

Alcuni dati reperiti in rete:

L’organizzazione sanitaria militare italiana nel 1915 prevedeva 24.000 posti letto in piccoli ospedali da campo someggiati da circa 50 posti l’uno e 100.000 posti letto in ospedali di retrovia.
Nel 1916 oltre ai 100.000 posti letto negli ospedali di retrovia venne costituita una grossa rete di ospedali militari per lungodegenti e convalescenti a volte requisendo asili, scuole e conventi o appoggiandosi anche a strutture civili.
Nel 1917 i posti letto nelle retrovie aumentarono a 200.000.
Non trovo dati per il 1918.

Sergio
daniele1877
00mercoledì 10 marzo 2010 19:03
tratto dal sito

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/armi/sanita.htm


Il Servizio Sanitario dell'esercito italiano durante Grande guerra era costituito dal Corpo di Sanità Militare, al quale si univano i militarizzati della Croce Rossa e dello SMOM (Sovrano Ordine Militare di Malta). Ogni reggimento aveva il Capitano Medico che coordinava l'assistenza a malati e feriti, e 2 subalterni, normalmente studenti o aspiranti ufficiali medici. Le attrezzature sanitarie erano distribuite ai battaglioni. Queste consistevano in tasche, borse e zaini di sanità, borracce e lampade con croce, affidate ai portaferiti o agli aiutanti di sanità. Esistevano poi i cosiddetti cofani di sanità, contenitori per materiali svariati trasportati su apposite carrette, e quattro barelle per battaglione (o per compagnia alpina e di ciclisti). In ogni battaglione c'erano 2 Caporali Aiutanti di Sanità col compito di dirigere le squadre dei barellieri ( 8 per compagnia). Alle compagnie degli Alpini, dei Bersaglieri ciclisti e dei Mitraglieri erano poi assegnati militari e attrezzature specifiche per il servizio medico. Soltanto queste compagnie avevano dotazioni autonome. “Tintura di Iodio ed aspirina” erano le parole magiche negli ambienti sanitari della Grande Guerra: due sostanze talmente importanti da non dover mai mancare, preziose come l’acqua. Se ne consigliava l’uso esclusivamente presso le infermerie e gli ospedali, privando i soldati della possibilità di recare con sé, nello zaino, disinfettanti e compresse. Il fante italiano del 1915 entrava in guerra, infatti, con una dotazione sanitaria molto semplice comprendente un pacchetto (garze)di medicazione per il primo soccorso.


ciao


Daniele
daniele1877
00mercoledì 10 marzo 2010 20:24

ecco alcune foto del museo del risorgimento di Bologna:





posto di medicazione avanzato




L'autoambulanza della 15ª Sezione Sanità 28 - 8 - 1915




ospedale da campo in Osek



un  saluto

Daniele

falisca.
00giovedì 11 marzo 2010 22:10
Grazie ad un contributo di daniele1877:

A causa dei numerosi feriti al viso nacque una nuova branca della chirurgia specialistica che venne chiamata Chirurgia Bucco Facciale uno dei pionieri di questa specialità fu il dott. Cesare Cavina al quale, dopo essere tornato dal fronte dove aveva prestato servizio arruolandosi come volontario, venne affidato Il “Centro per la cura e il recupero dei mutilati del viso” di Bologna.
Cesare Cavina trattò numerosi pazienti e creò un archivio fotografico dove si mostrava la situazione iniziale e i risultati ottenuti.
Quaesta specialità al giorno d'oogi si chiama chirurgia maxillo facciale.

Sergio [SM=g7346]
Leo_69
00venerdì 12 marzo 2010 11:49
Re:
falisca., 11/03/2010 22.10:


A causa dei numerosi feriti al viso nacque una nuova branca della chirurgia specialistica che venne chiamata Chirurgia Bucco Facciale uno dei pionieri di questa specialità fu il dott. Cesare Cavina al quale, dopo essere tornato dal fronte dove aveva prestato servizio arruolandosi come volontario, venne affidato Il “Centro per la cura e il recupero dei mutilati del viso” di Bologna.
Cesare Cavina trattò numerosi pazienti e creò un archivio fotografico dove si mostrava la situazione iniziale e i risultati ottenuti.
Quaesta specialità al giorno d'oogi si chiama chirurgia maxillo facciale.




Sui danni della guerra ai volti dei soldati, segnalo il libro di Ernst Friedrich "Guerra alla guerra", pubblicato per la prima volta nella Germania del primo dopoguerra. E' un libro fotografico, con immagini corredate da brevi commenti, il quale intendeva choccare l'opinione pubblica mettendole di fronte il reale volto della guerra. L'autore era d'origine polacca, e militava a fianco di socialisti, anarchici e pacifisti. Nel libro - ristampato nel 2004 da Mondadori - si succedono numerosi scatti presi in campi di battaglia, in occasione di esecuzioni capitali, e le foto di volti di gravi feriti in battaglia. Lo consiglio agli stomaci forti, trattandosi di un'opera più pesante de "Il volto di Medusa" pubblicato da Gaspari...

Leonardo.

Feldwache IV
00venerdì 12 marzo 2010 21:36
Alcune foto dell'archivio.....privato [SM=g7073]

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Un saluto ai triestini [SM=g7346]

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Un gruppo tedesco
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Ciao
IV
lemberg
00sabato 13 marzo 2010 09:26
Un qualcosina sulla sanità AU.
Lemberg

lemberg
00sabato 13 marzo 2010 09:30
E due Kappenabzeichen dedicati ai cani della sanità e ai loro conduttori.

Lemberg




kimar78
00sabato 13 marzo 2010 11:01
bellissimo materiale lemberg [SM=g7348]
Panzer.
00sabato 13 marzo 2010 11:30
Re:
falisca., 10/03/2010 18.48:


Alcuni dati reperiti in rete:

L’organizzazione sanitaria militare italiana nel 1915 prevedeva 24.000 posti letto in piccoli ospedali da campo someggiati da circa 50 posti l’uno e 100.000 posti letto in ospedali di retrovia.
Nel 1916 oltre ai 100.000 posti letto negli ospedali di retrovia venne costituita una grossa rete di ospedali militari per lungodegenti e convalescenti a volte requisendo asili, scuole e conventi o appoggiandosi anche a strutture civili.
Nel 1917 i posti letto nelle retrovie aumentarono a 200.000.
Non trovo dati per il 1918.

Sergio




Argomento molto interessante (sto facendo anch'io una ricerca a riguardo); si conoscono per caso le ubicazioni di alcuni di questi "ospedali di retrovia"?

[SM=g7474] Grazie...
Danshutze
00sabato 13 marzo 2010 15:19
Bravo Roberto!!! [SM=g7349]
Ho avuto la fortuna di vederli dal vivo!! ma anche in foto sono uno spettacolo!! hai fatto proprio un bel insieme!! [SM=g8149]

X Sergio:
Domenica scorsa ti ricordi che ti parlavo di una bottiglietta quando hai accennato che avresti aperto questa discussione??
Eccotela qui!!
io penso sia per un qualche tipo di medicinale ma haimè il nome non mi ha portato da nessuna parte per ora...
Altezza: 9,5cm - Scritta: KATARSOLFINA:



se qualcuno sa qualcosa...
[SM=g7474]

Ciao

Feldwache IV
00sabato 13 marzo 2010 16:52
Materiale italiano



....tedesco





aquistato sul mercato civile su iniziativa privata





IV
v980144
00sabato 13 marzo 2010 17:21
re:
complimenti a tutti bei materiali...[SM=g7372]

fede
nello69
00sabato 13 marzo 2010 17:58
Complimenti per il materiale e un grazie personale per il ricordo dei cani che avvolte molte dimenticano [SM=g7372]
Ciao Nello [SM=g7285]
daniele1877
00sabato 13 marzo 2010 18:17
La KATARSOLFINA era un succedaneo dell' aspirina, nell' immagine postata la descrizione su un manuale di medicina dell' epoca





ciao


Daniele
Danshutze
00sabato 13 marzo 2010 19:04
Grazie mille per le preziose informazioni!!!! [SM=g7474]
Feldwache, complimenti!! [SM=g7348]
Ciao
masterklaus
00sabato 13 marzo 2010 21:31
Veramente bel materiale.........questa volta Roberto 1 - Danilo 0......palla al centro ! Complimenti anche agli altri.

E ora la medicina per tutti i mali dei fantaccini !!



e per finire........visto che le chiappe che ci rimettevano erano sempre quelle del povero fante !!! ecco il rimedio dei nostri generali !


Ciao Klaus [SM=g7349]

masterklaus
00domenica 14 marzo 2010 07:38
Scsate ma mi sono dimenticato le didascalie.
Nelle prime due foto: bottiglietta di acqua di melissa, che veniva usata per stati depressivi e di stress.......la quotidianetà, .....ma forse il cognac era più curativo.
Mentre la terza foto: scatolina di vaselina.
Ciao Klaus [SM=g7346]
falisca.
00domenica 14 marzo 2010 08:22
Grazie a tutti per il materiale pubblicato e per il vostro interesse come per "La fame" siete stati grandi e vi invito a continuare.

X Feldwache grazie della cartolina.

X Panzer La persona più qualificata per darti tutte le notizie sugli ospedali è sicuramente Max contattalo privatamente.

Ciao sergio [SM=g7474] [SM=g8149] [SM=g8149] [SM=g8149]
falisca.
00domenica 14 marzo 2010 08:36
In una foto da internet, una mascherina Ochsner, tra le due parti veniva trattenuto un tampone di garza o ovatta che veniva imbevuto di etere o cloroformio, veniva poi tenuto sul viso del paziente comprendo naso e bocca fino a fargli perdere i sensi per poterlo così operare senza che reagisse, gli albori dell'anestesia generale.

Sergio

falisca.
00domenica 14 marzo 2010 09:24
Le infezioni furono una delle cause maggiori di mortalità fra i feriti.
Si conoscevano i fondamenti del metodo dell'antisepsi scoperta da Joseph Lister, basandosi sulle scoperte di Pasteur, mani e strumenti dei chirurghi venivano disinfettate con il Fenolo quando ce n'era la possibilità.
Dal 1885 si era a conoscenza anche del metodo di sterilizzazione mediante la bollitura a pressione in autoclave, ma nei posti di medicazione in prima linea a causa delle condizione operative o per l'afflusso di grandi quantità di feriti durante le battaglie non si riusciva assolutamente a mantenere un livello di igiene tale da scongiurare le infezioni.
Ogni ferita da guerra era una ferita contaminata, un proiettile o una scheggia in molti casi spingevano davanti a sè lembi di stoffa delle divise, la cute, terra o altri corpi estranei che penetravano nei nei corpi dei soldati portando gli agenti patogeni in profondità.

Sergio
lemberg
00domenica 14 marzo 2010 11:42
Ancora un po' di cose a tema Sanità.
Lemberg
Una bottiglietta con tappo in vetro raffigurante la colomba con il ramoscello d'ulivo:

Due diversi modelli di pacchetto di medicazione in dotazione ai soldati austro-ungarici:

Verbandtasche modello "ersatz", in fibra vulcanizzata:

Verbandtasche in pelle:
lemberg
00domenica 14 marzo 2010 11:45
E per finire una stampa raffigurante un posto di raccolta feriti. Notare le borracce "di vecchio modello", in vetro con li due gusci in ferro stagnato, le barelle, il carro della sanità sullo sfondo e le infermiere.



Lemberg
lemberg
00domenica 14 marzo 2010 12:08
due infermiere cadute
Chiudo con questa immagine di una sepoltura nel rinnovato cimitero di guerra "Burg" a Innichen (San Candido). Vi riposano le infermiere Czabala Anna, morta il 25.12.1917 nel Reservespital Tabor di Innichen e Francó Anna, morta il 4.10.1918 per avvelenamento da fumo in seguito a un incendio avvenuto nel Posto di Pronto Soccorso di Casa Natzler.
Durante la dismissione del cimitero vi vennero abbandonate più di 500 salme, da ciò il desiderio di rinnovare e rconsacrare il terreno, divenuto negli anni un bosco. Oggi è un bel giardino della memoria...

Lemberg

falisca.
00domenica 14 marzo 2010 12:23
Che meraviglia...reperti meravigliosi, e bellissima cartolina.
La bottiglietta per l'acquasanta è comunque un reperto di una bellezza e rarità fuori dal comune.
E a proposito di cartoline e sanità, aggiungo:






Sergio [SM=g7285]
lemberg
00domenica 14 marzo 2010 13:02
Ottima integrazione!

Lemberg
FlorianDimai
00domenica 14 marzo 2010 13:10
Re: due infermiere cadute
lemberg, 14/03/2010 12.08:

Oggi è un bel giardino della memoria...



Confermo ... bellissimo luogo e curato in modo ESEMPLARE.
Grazie Roberto, non avevo notato la lapide alle due infermiere ... che pure ho fotografato e postato QUI

Mah .. a volte è vero che tante cose ci sfuggono ... e ci vogliono gli esperti per coglierle ed apprezzarle per davvero. Grazie!

Ciao fioi




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