L'acqua è un bene essenziale.... e mortale

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CesareBorgia
00lunedì 1 marzo 2010 15:34
"Camminavamo lentamente lungo il pendio brullo di quella collina desertica, abitata solo da sassi e da pochissimi resti di vegetali bruciati e distrutti dalle radiazioni che ancora imperversavano in quella zona, da decenni ormai spazzata da un vento portatore solo di morte per i più fortunati e di orrende mutazioni per i meno fortunati.

Non potevamo che procedere in silenzio, solo il respiro a far da sottofondo al nostro avanzare, circospetti e con i sensi all’erta, sempre pronti a qualunque cosa, per evitare di finire vittime di una imboscata da parte di crudeli piante mutanti o ancora di animali che acquisita una certa consapevolezza ora cercano in tutti i modi di riprendersi il controllo di un mondo devastato dalla nostra follia e nel contempo per evitare di consumare troppe energie, dal momento che cibo commestibile e acqua ormai scarseggiano da tempo e che abbiamo dovuto razionarle senza pietà.

Picchiava il sole, cocente e cattivo, sulle nostre teste protette da cappelli ormai consunti mentre stringevamo quelle armi che ancora cercavamo di utilizzare al meglio ed evitare di rompere perché non potevamo permetterci di rimanere senza difese, non in questo posto.

Giungemmo infine sulla sommità della collina, e ci fermammo ad osservare la vallata sottostante, ancora dominata dai resti mastodontici di quella che un tempo doveva essere una fabbrica o chissà cosa ma che ora, nelle leggende e nelle parole portate dal vento, custodisce il segreto di ciò che potrebbe riportare un po’ di speranza in tutti noi: la possibilità di purificare l’acqua.

Ricordo ancora quando partimmo, un disperato gruppo di uomini e mutanti, capaci di accoltellarsi tra di loro alla minima occasione, ma ora, dopo battaglie e morti, uniti ed affiatati, pronti a coprirsi le spalle l’un l’altro, senza paura di ciò che avremmo potuto trovare.

Non ci furono parole, né discorsi, ma solo uno sguardo, i nostri occhi che si incontrarono e infine un cenno del mio capo e la squadra pronta a muoversi come ben sapeva, come avevamo discusso e discusso le notti precedenti il nostro arrivo in quel luogo. Ci fermammo solo quando Jorge, uno dei mutanti che si era unito a noi, bofonchiò qualcosa indicando il fondovalle, le rovine e i silos della fabbrica.

Aguzzammo la vista prima di scorgere dei movimenti, e veder balenare un lampo e poi un grido. Non eravamo soli, altri erano già giunti in quel luogo e avrebbero provato ad ammazzarci per impedirci di giungere al nostro scopo.

Accarezzai il vecchio fucile da caccia che avevo trovato e raccolto dalle mani di un maledetto Dannato prima di smembrarlo e toccai le munizioni nell’altra tasca sospirando solo un “andiamo” prima di scendere, di corsa, seguito dai miei uomini."


Con questa introduzione cominceremo nella nostra associazione una campagna di Mutants and Death Ray Gun della Ganesha Games che vedrà coinvolti sette agguerriti giocatori pronti a tutto pur di farsi valere.

Vi terrò aggiornati.

VSV

Pierpaolo
Talbot52
00martedì 2 marzo 2010 01:53
fotooooz
- bene bravi; ma fateci vedere le foto, orripilanti pure quanto siano......






CesareBorgia
00martedì 2 marzo 2010 10:29
Comandi!

Vedrò di fare qualche fotografie anche se di certo non meritano nè le miniature nè le scenografie.

VSV

Pierpaolo
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