FIGLIO (FIGLIA)
(ci riprovo, dopo aver scritto e dopo che un tasto "di troppo" ha cancellato tutto....)
Caro figlio, primogenito o secondogenito che tu sia, non è importante. In ogni caso: ti amo.
Stasera, dopo un mese fatto di silenzi, di rancori più o meno inespressi, di malcelata convivenza, abbiamo fatto un passo enorme: abbiamo chiarito le nostre difficoltà.
So che da dieci anni affronto tutto da sola e che sempre resterò sola ad affrontare le difficoltà quotidiane, ma sorrido. In realtà non sono e non sarò mai sola. Avrò voi (tu e tuo fratello) che per me siete la Vita intera. Mi guardo alle spalle e vedo anni difficili, dove voi (come mi hai fatto notare) avete dovuto sorridere anche quando vi veniva da piangere, anche quando vi sembrava di non avere genitori... Anche quando l'unico genitore rimasto accanto si è dimostrato fragile. Eppure VI AMO.
Quando vi ho concepiti, nulla è stato programmato. Siete frutto dell'Amore e in quanto tali vi ho amati, tutt'ora vi amo.
Certo, "allora" mica immaginavo che sarebbero insorte mille difficoltà e mai avrei pensato che tali difficoltà si ripercuotessero su di voi!!
So solo che non posso cambiare il passato, ma qualora avessi il potere di farlo, non cambierei il risultato: VOI.
Indipendentemente da tutto, indipendentemente dalle difficoltà e dai mille momenti "no".... Indipendentemente dalle difficoltà attuali... Insomma, ciò che si fa per Amore e con Amore, ha un senso. E per questo motivo ora accetto i tuoi rimproveri, mentre piangi.
Accetto le tue difficoltà, mentre ti confidi.
E ti bacio, ti abbraccio, cerco di capire le tue difficoltà mettendo da parte il male che mi hai fatto il mese scorso, con tutte le cattiverie che mi hai detto.
Ho capito che il tuo sfogo di oggi, era uguale al mio di "ieri", fatto con i miei genitori.
E ho messo da parte l'orgoglio e la dignità, perché il mio Amare è fatto di altro, è fatto di Umiltà.
Ti voglio bene, figlio mio.
Ti chiedo di non farmi male, perché mi duole l'anima.
Ma so di averti involontariamente fatto male, e mi duole l'anima.
In ogni caso, ho l'anima che duole.
Come vedi, ho le mie fragilità che si chiamano FIGLIO.
la tua mamma (il tuo genitore)