Di Mark Andrews
Fonte:
"Shropshire Star"
Fra le attrici che hanno lavorato con Elvis, Annette Day è senza dubbio quella più misteriosa in quanto sparì subito dal mondo del cinema. È difficile leggere qualcosa riguardante questa attrice inglese che girò "
Double Trouble" (uscito nel 1967).
Ecco un'intervista recente ad Annette Day.
«Nel 1967 Annette Day stava girando "Double Trouble" con Elvis Presley.
Si dice che tutti ricordino dove si trovavano quando hanno sentito la notizia della morte di Elvis Presley. Questo è certamente vero per Annette Day, che ha ricordi molto vividi.
"Ero seduta a casa, all'epoca vivevo a Beckenham, a Londra, e l'ho sentito al telegiornale", racconta. "È stato come un fulmine a ciel sereno, non c'era stato alcun accenno al fatto che la sua vita fosse in pericolo, anche se c'erano stati commenti sul fatto che fosse ingrassato un po'. Ho pensato che fosse terribilmente triste, era un uomo con così tanti talenti, che aveva ancora molto da dare".
Annette, che ora vive nello Shropshire, ne era a conoscenza meglio di altri. Perché 10 anni prima, appena diciannovenne, Annette era diventata la prima e unica attrice inglese a recitare accanto a Elvis sul grande schermo.
La nonna 69enne interpretava Jill Conway, un'ereditiera britannica ribelle che guidava il cantante in ogni sorta di fuga selvaggia attraverso l'Europa, immischiandosi con spie, ladri di gioielli e folli detective lungo il percorso.
Fuori dallo schermo, la coppia ha goduto di una stretta, anche se breve, amicizia con il Re del Rock'n'Roll, che si è persino estesa al fatto che lui le ha comprato un'auto come regalo.
Sebbene ci fossero state voci sul suo stato di salute, in particolare sul suo peso e sulla sua dipendenza da farmaci da prescrizione, pochissime persone erano a conoscenza dell'individuo solitario e problematico che si celava dietro lo sgargiante personaggio da palcoscenico.
Annette, che si è stabilita nello Shropshire con il marito Mike l'anno successivo alla morte di Elvis, ricorda il cantante come un fratello maggiore per l'innocente adolescente che era stata strappata all'oscurità dopo essere stata notata a lavorare su una bancarella del mercato dal produttore cinematografico Judd Bernard.
"Aveva un senso dell'umorismo incredibile, giocava sempre", racconta la ragazza. "C'erano un paio di volte, fuori scena, in cui si accendeva la luce per farmi attraversare la porta del set e lui mi afferrava il cappotto per impedirmi di camminare, mentre la troupe mi chiamava. Mi sono divertita molto, è stato un divertimento enorme".
E ha avuto un primo assaggio della leggendaria generosità della star alla fine delle riprese, quando stava facendo un piccolo discorso su come i giovani in Gran Bretagna avrebbero dovuto risparmiare per comprare la loro prima auto.
"Dopo una giornata sul set abbiamo parlato di come i giovani debbano risparmiare ogni centesimo per comprare un'auto dopo la laurea", racconta. "Negli Stati Uniti, la maggior parte dei giovani riceveva un'auto, mentre nel Regno Unito non è così".
Poi un giorno, in un parcheggio, Elvis le chiese di seguirlo e le chiese di chiudere gli occhi.
"A quel punto sapevo che mi aspettava una sorpresa, ma mai nei miei sogni più sfrenati avrei potuto pensare a un'auto sportiva", racconta. "Era una Mustang bianca decappottabile. Elvis mi consegnò le chiavi e mi disse: "È tua".
"Non potevo crederci, ma credo che facesse cose del genere molto spesso", racconta. "Penso che se poteva aiutare qualcuno, gli piaceva farlo".
"Double Trouble" fu il ventiquattresimo film di Presley e si dice che a quel punto si stesse stancando, anche se nei due anni successivi girò altri sette film.
Si dice che quando scoprì che avrebbe dovuto cantare "Old MacDonald" per una scena di "Double Trouble", Elvis urlò "È arrivato a questo?", e Annette crede che si stesse definitivamente disamorando dell'industria cinematografica.
"Credo che, più di ogni altra cosa, volesse tornare sul palco per i suoi fans", dice. "Credo che sia stato abbastanza contento quando i musicals si sono fermati. Penso che gli sarebbe piaciuto avere un film più serio, voleva fare qualcosa di più dei semplici musicals. Penso che avrebbe potuto essere un ottimo attore, ma i film a cui partecipava erano tutti dello stesso tipo, film per famiglie con qualche canzone in più in mezzo".
Annette, che prima di andare in pensione lavorava come segretaria presso la SMP Security di Telford, dopo "Double Trouble" le fu offerto un contratto di sette anni dagli "MGM Studios", ma decise che la recitazione non faceva per lei. Raramente parla della sua parte nel film e ritiene che molte persone non abbiano idea della sua precedente carriera.
"Non guardo spesso il film e quando lo guardo non credo di essere stata molto brava", dice. "Sono andata a stare con mio marito, ho avuto i miei figli e i miei nipoti e non ho alcun rimpianto. Mi hanno detto di uscire finché sei al top, io mi sono divertita molto, ma è stato un lavoro molto duro, si arrivava sul set alle otto del mattino e si poteva stare lì fino alle 6.30 di sera, nessuno poteva andarsene finché non era tutto perfetto".
Tornò nel Regno Unito, lasciandosi alle spalle non solo la sua breve carriera cinematografica, ma anche la sua Ford Mustang.
"Ho scoperto che sarebbe costato molto riportarla nel Regno Unito", racconta.
Oggi, ovviamente, varrebbe una fortuna come pezzo pregiato di storia del cinema e della musica, ma lei la regalò al fratello che all'epoca viveva negli Stati Uniti. Lo usò per qualche anno e poi lo vendette quando si ruppe.
Tutto ciò porta a chiedersi cosa farebbe Elvis se fosse ancora vivo oggi.
Annette non crede che oggi si esibirebbe, anche se dice che per lui sarebbe stato molto difficile rinunciare a tutto questo.
"Deve essere molto difficile per qualcuno che è al top abbandonare tutto", dice. E non ha dubbi sul fatto che se fosse vissuto in età matura, ciò non avrebbe diminuito l'eredità del suo lavoro.
"Aveva qualcosa di speciale", dice.