INCROCIATORE DA BATTAGLIA HMS HOOD

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AKAGI54
00domenica 12 gennaio 2014 23:12
HELLER 1:400
INCROCIATORE DA BATTAGLIA HMS HOOD

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La HMS Hood fu un incrociatore da battaglia della Royal Navy, uno dei quattro della classe Admiral ordinati a metà del 1916 con l'Emergency War Programme. Nel 1915 l'Ammiragliato britannico era impegnato nella scelta delle specifiche per una nuova classe di navi da battaglia successiva alla classe Queen Elizabeth.

Il 10 agosto 1940 la Hood fu sostituita come nave ammiraglia della Forza H dalla Renown, ritornando a Scapa Flow, in seno alla Home Fleet. Il 13 settembre, dopo un breve ciclo di lavori, la nave fu mandata a Rosyth insieme alle corazzate Nelson e Rodney ed a altre navi, per essere in posizione migliore per intercettare la flotta d'invasione tedesca. Quando la minaccia di un'invasione diminuì, la nave ripresa i suoi ruoli precedenti, scorta e pattugliamento contro razziatori di commercio tedeschi. Due volte la Hood fu inviata contro navi da guerra nemiche. Il 28 ottobre prese il mare per intercettare l'incrociatore da battaglia Admiral Scheer, e di nuovo il 24 dicembre per localizzare l'incrociatore pesante Admiral Hipper. Entrambe le volte la Hood non riuscì a localizzare il nemico. Il 16 gennaio 1941 la nave incominciò un ciclo di lavori terminati il 15 marzo. Essi videro l'installazione di un radar di scoperta aerea Type 279M e di un radar di tiro Type 284. Il 18 gennaio 1941 il Capitano David Orr-Ewing sostituì il Capitano Glennie al comando dell'unità. Il 15 febbraio 1941 il Capitano Ralph Kerr assunse il comando della nave sostituendo il Capitano Orr-Ewing. Anche dopo l'ultimazione dei lavori la nave risultava ancora in cattive condizioni generali, ma la minaccia dalle navi da battaglia tedesche era tale che la Hood non poteva essere messa in bacino per una grande revisione fino a che più di una nave da battaglia classe King George V non fossero entrata in servizio. Durante i lavori di ripristino giunse l'ordine di prendere il mare per partecipare al tentativo di intercettazione degli incrociatori da battaglia tedeschi Gneisenau e Scharnhorst. Alla Hood venne ordinato di pattugliare, senza successo, il Golfo di Biscaglia contro il tentativo di fuga dalle navi tedesche da Brest. Il 19 aprile 1941 venne trasferita nel Mar di Norvegia in seguito all'arrivo all'Ammiragliato di un falso rapporto riguardante la partenza della nuova nave da battaglia Bismarck dalla base. Dopo di che la Hood pattugliò il Nord Atlantico prima di rientrare a Scapa Flow il 6 maggio 1941.

Il 18 maggio 1941 la Bismarck prese il mare con l'incrociatore pesante Prinz Eugen. L'Ammiragliato britannico fu informato tramite ricognizione aerea della presenza delle due unità tedesche a Bergen; ma a causa delle cattive condizioni atmosferiche, non fu possibile verificare per alcuni giorni se esse fossero salpate o meno. Il 21 maggio vennero fatte salpare da Scapa Flow, sotto il comando del vice-ammiraglio Lancelot Holland, le due navi da battaglia più veloci: l'incrociatore da battaglia Hood (nave ammiraglia, al comando del Capt. Ralph Kerr, CBE), e la moderna, ma non ancora messa a punto (soprattutto in fatto di armamento), nave da battaglia classe King George V Prince Of Wales[3] (al comando del Capt. J.C. Leach, MVO). Le due navi da battaglia erano scortate dai cacciatorpedinieri Electra (comandante Cdr. C. W. May, RN), Anthony (comandante Lt.Cdr. J. M. Hodges, RN), Echo (comandante Lt.Cdr. C. H. deB. Newby, RN), Icarus (comandante Lt.Cdr. C. D. Maud, DSO, RN), Achates (comandante Lt.Cdr. Viscount Jocelyn, RN) e Antelope (comandante Lt.Cdr. R. B. N. Hicks, DSO, RN).

In seguito, quando l'ammiragliato ebbe la conferma che le navi tedesche erano salpate da Bergen, vennero fatte salpare da Scapa Flow anche le altre navi da battaglia della Royal Navy, ma era ormai troppo tardi per partecipare alla battaglia con le navi tedesche, che sarebbero state affrontate solo dalla Hood e dalla Prince of Wales, con l'appoggio degli incrociatori Norfolk e Suffolk che avevano nel frattempo intercettato la Bismarck e il Prinz Eugen presso lo stretto di Danimarca. In base alle loro segnalazioni la squadra di Holland entrò in contatto con la formazione tedesca alle 05:52 del 23 maggio ad una distanza di circa 24 km. L'Hood aprì subito il fuoco: alle 05:55 la formazione tedesca rispose concentrando il fuoco sull'incrociatore da battaglia, che si trovava davanti alla meglio protetta Prince of Wales. Questa era stata una scelta di Holland, che decise di serrare subito le distanze tenendo davanti la Hood per utilizzare al meglio la maggior portata e potenza dei cannoni da 381. A causa dell'angolo di avvicinamento però, le unità britanniche aprirono il fuoco solo con le torrette anteriori[4]. Secondo il Lieutenat Commander A. G. Skipwith, "Spotting Officer" della nave da battaglia Prince of Wales, durante il combattimento la Hood, con sua grande sorpresa, sparò esclusivamente contro l'incrociatore pesante Prinz Eugen, tralasciando di sparare contro la Bismarck. Le due navi tedesche, invece, spararono simultaneamente contro le due unità britanniche, indirizzando il fuoco di metà dell'armamento principale contro ognuna delle due navi inglesi. Secondo le testimonianze più accreditate, quella dell'Able seaman R. Tilburn (uno dei superstiti), nelle prime fasi della battaglia la nave venne colpita sul ponte superiore dietro i fumaioli da un proiettile da 203 della terza salva del Prinz Eugen. Il colpo non penetrò nelle strutture corazzate ma incendiò una catasta di munizioni antiaeree che si trovavano in coperta. Alle 06:00 (06:01 secondo gli orologi della flotta tedesca) venne scorta dalla Prince of Wales una salva della Bismarck (la quarta) a cavallo della Hood. In pochi minuti, fra gli sguardi atterriti dei marinai inglesi, l'unità saltò in aria, la torre A venne vista salire in aria per centinaia di metri, ed alle 06:05 la nave era già affondata. Il 24 maggio 1941 il cacciatorpediniere Electra recuperò i soli 3 superstiti (Ted Briggs, Bob Tilburn e Bill Dundas), dell'equipaggio di 1.415 uomini, dell'incrociatore da battaglia. Lo stesso vice-ammiraglio Holland trovò la morte nel corso della battaglia, assieme al comandante Ralph Kerr ed a 1.412 uomini dell'equipaggio.

Dopo un momento di incredulità, la Bismarck inquadrò con il proprio fuoco la Prince of Wales che, colpita più volte, si disimpegnò. La Bismarck, che inizialmente era riuscita a far perdere le proprie tracce, venne in seguito individuata ed attaccata dagli aerosiluranti Swordfish dell'Ark Royal, appartenenti alla Forza H, alla quale era appartenuta anche la Hood. La nave tedesca riuscì a schivare diversi siluri ma ebbe la sfortuna di essere colpita ad uno dei timoni diventando così ingovernabile. Ormai immobilizzata, e tenuta sotto attacco per tutta la notte dalla flottiglia di cacciatorpediniere del contrammiraglio Philip Vian, il mattino seguente la Bismarck venne messa fuori combattimento dai colpi delle navi da battaglia King George V e Rodney e successivamente affondò, a causa dei siluri lanciati contro di essa dall'incrociatore Dorsetshire o per autoaffondamento (quest'ultima ipotesi è stata accreditata dalle riprese subacquee effettuate nel 1986 durante una spedizione di ricerca sottomarina della nave guidata da Robert Ballard).

Le cause dell'affondamento


Sull'affondamento dell'Hood l'ammiragliato britannico aprì due commissioni d'inchiesta, che si basarono sulle testimonianze dei tre superstiti e di testimoni della altre navi della Navy presenti alla battaglia. Le principali ipotesi sulle cause sono 6:
1.la conclusione della prima commissione d'inchiesta (ad oggi la teoria più convincente) è che un colpo da 381 mm della Bismarck penetrò nella santabarbara dei pezzi da 102 mm, che esplodendo innescarono a loro volta l'esplosione della santabarbara poppiera da 381 mm, che distrusse la nave,
2.un colpo basso che penetrato sotto la cintura corazzata colpì la santabarbara,
3.l'esplosione di un siluro della nave stessa,
4.un incendio dei pezzi da 102 mm sul ponte che innescò i pezzi da 381 mm,
5.l'esplosione fu originata dai razzi dell'UP (Unrotated Projectile), colpiti da un proietto da 381 mm tedesco, che innescarono a loro volta le cariche dei cannoni da 102 mm e poi quelli da 381 mm: la seconda commissione d'inchiesta, che formulò questa versione, menzionò esplicitamente "un sicuro coinvolgimento dell'UP", tanto che dopo l'affondamento dell'Hood l'UP fu rimosso da tutte le navi britanniche, perché prevedeva di posizionare circa 15 tonnellate di esplosivo in luoghi esposti,
6.l'esplosione di un proiettile in un pezzo principale dal quale il fuoco si propagò alle santabarbare.

In base ai rilievi fatti sul relitto le due teorie più valide restano il colpo da 381 mm penetrato attraverso i ponti e l'esplosione dei pezzi dell'UP causata da un colpo da 381 mm. Secondo recenti studi effettuati sembra che lo Hood sia stato colpito da almeno quattro proiettili da 380 mm e, tra cui un colpo da 380 mm della "Bismarck", appartenente alla terza salva sparata alle 5:57, che avrebbe colpito la coffa dove era sistemata la centrale di direzione di tiro principale dell'unità britannica, provocando gravi danni e perdite umane tra il personale addetto alla direzione di tiro. Poco dopo un proiettile da 203 mm dell'incrociatore "Prinz Eugen" alle 5:58, colpiva lo Hood alla base del torrione, esplodendo in un locale dove si trovava numeroso personale addetto alle armi antiaeree. Tra le 6:03 e le 6:04 due colpi da 380 mm della Bismarck e uno da 203 mm del "Prinz Eugen" colpivano lo "Hood" a centro nave dove si trovavano le batterie dei razzi UP, che esplodendo innescarono a loro volta quella delle munizioni dei pezzi antiaerei da 102/45 mm e successivamente quella dei cannoni da 381/42 mm. Ulteriori due colpi da 203 mm del "Prinz Eugen" colpirono tra le 6:03 e le 6:04 lo "Hood" in prossimità della parte poppiera della nave.

Il relitto

Il relitto dell'Hood fu ritrovato il 19 luglio 2001 a 2.527 metri di profondità da una missione inglese, guidata da David Mearns, finanziata da Channel 4. La nave, con tutto il suo equipaggio, giace fra 2 banchi di sabbia, 260 miglia nautiche ad Ovest-Sud-Ovest di Reykjavik, Islanda (in posizione 63°20'N 31°50'W). Il relitto risulta diviso in tre parti di grandi dimensioni, la parte di poppa dove stavano le torri di grosso calibro è andata completamente distrutta dall'esplosione che ha devastato lo Hood. Rimane solo l'estrema parte di poppa, dove si nota il timone virato di 20 gradi circa, segno che l'ultima virata dell'Hood era già iniziata prima di venir colpito mortalmente. La sezione centrale è capovolta, probabilmente si è girata durante la discesa sul fondo. La prua risulta un pezzo a sé stante, devastata, sembra, da un'esplosione avvenuta in un secondo tempo, probabilmente già in fase di affondamento. Nel 2002 il sito è stato dichiarato cimitero di guerra dal governo britannico.


SCHEDA TECNICA



Descrizione generale


Tipo Incrociatore da battaglia
Classe Admiral
Proprietario/a Royal Navy
Identificazione 51
Ordinata 7 aprile 1916
Costruttori John Brown & Company
Impostata 1 settembre 1916
Varata 22 agosto 1918
Entrata in servizio 15 maggio 1920
Destino finale Affondata nella battaglia dello Stretto di Danimarca il 24 maggio 1941

Caratteristiche generali

Dislocamento Pieno carico
1918: 45.925 t
1940: 49.136

Lunghezza 262,3 m
Larghezza 31,7 m
Pescaggio 10,1 m
Propulsione 25 caldaie a petrolio Yarrow, 4 turbine meccaniche Brown-Curtiss, 4 assi eliche, eliche a 3 pale (4,6 m di diametro), potenza di progetto 144.000 CV, potenza alle prove del 1920 151.200 CV
Velocità 1920: 31 nodi (57 km/h)
1941: 29 nodi (54 km/h)
Autonomia 1931: 5.332 mn a 20 nodi (10.000 km a 37 km/h)
Equipaggio 1921: 1.169
1941: 1.418

Armamento

Armamento 1939:
8 pezzi da 15"/42 (381 mm) Mark I (4 torri binate)
12 pezzi da 5.5"/50 (140 mm) BL Mark I su affusti singoli
8 pezzi da 4"/45 (102 mm) QF HA (4 affusti binati)
24 pezzi da 2-pdr (40 mm) (pom-pom) (3 affusti ottupli)
20 Mitragliatrici Vickers da 0.50"/62 (12,7 mm) (5×4)
4 tubi lanciasiluri da 21" (533 mm)
1941, all'affondamento:

8 pezzi da 15"/42 (381 mm) Mark I (4 torri binate)
14 pezzi da 4"/45 (102 mm) QF HA (7 affusti binati)
24 pezzi da 2-pdr (40 mm) (pom-pom) (3 affusti ottupli)
20 Mitragliatrici Vickers da 0.50"/62 (12,7 mm) (5×4)
5 batterie per razzi Unrotated Projectile a 20 tubi
4 tubi lanciasiluri da 21" (533 mm)









MARCUS(65)
00domenica 12 gennaio 2014 23:55
complimenti,poi le note storiche ci stanno sempre bene.
enrico0195
00lunedì 13 gennaio 2014 15:55
Molto molto bello il modello!se non erro la Prince of Wales fece poi parte della Forza Z,dislocata nel pacifico,assieme alla Repulse (che se non erro fa parte della stessa classe della Renown)entramve furono affondate da aereosiluranti giapponesi,in quella che e ricordata come la peggiore sconfitta della royal navy durante la II G.M.
andreaverona
00lunedì 13 gennaio 2014 17:54
Bello il modello...e interessante la storia...
AKAGI54
00lunedì 13 gennaio 2014 19:25
vi ringrazio amici,

ma in realta', il modello Heller e' veramente poco dettagliato, ampiamente superato dal nuovo stampo in 1:350 della Trumpeter...
per es. guardando la foto postata all'inizio, si vede che la nave portava sopra la torre B, una catapulta con un biplano SWORDFICH assente nel mio modello ma sicuramente presente nel Trumpeter insieme a molti altri dettagli.
Ho almeno montato le battagliole e un po' di manovre.............

Ho postato la nave soprattutto per la sua storia tragica e ho quindi, dato spazio al racconto che , come per molte altre navi scomparse, spero che non cada mai nell'oblio in memoria di quegli uomini valorosi, condannati a morte da un enorme, esagerato, orgoglio umano, in questo caso da parte della Royal Navy britannica, che fece il grandissimo errore di far scontrare una nave vecchia e poco protetta contro un mostro moderno qual era la RMS BISMARCK.....

grazie ancora
Massimo
vorthex85
00lunedì 13 gennaio 2014 20:11

per es. guardando la foto postata all'inizio, si vede che la nave portava sopra la torre B, una catapulta con un biplano SWORDFICH assente nel mio modello ma sicuramente presente nel Trumpeter insieme a molti altri dettagli.


non è uno swordfish, ma un biplano ancora precedente... roba di Camel, per intenderci ed infatti la foto ritrae un allestimento degli anni 20. si passò poi ad una catapulta a vapore, sistemata a poppa, per finire con la totale assenza di aerei. infatti, il modello della Trumpeter, non prevede nè catapulta nè aerei, riproducendo la Hood nella sua ultima configurazione.
AKAGI54
00lunedì 13 gennaio 2014 21:46
vuoi dire che il mio modello e' corretto in questa configurazione?

la cosa mi riempe di gioia, ma comunque lo stampo resta sempre poco dettagliato........

vorthex85
00lunedì 13 gennaio 2014 22:28
si, la configurazione è corretta. lo stampo, purtroppo, è quello che è.
AKAGI54
00martedì 14 gennaio 2014 14:51
AKAGI54
00giovedì 16 gennaio 2014 23:22
AKAGI54
00domenica 19 gennaio 2014 22:59
zeusque
00domenica 19 gennaio 2014 23:37
Bella, mi piace.. [SM=g2915775]

Ciao

Lorenzo
AKAGI54
00lunedì 20 gennaio 2014 15:57
grazie anche a zeusque
andreaverona
00lunedì 20 gennaio 2014 16:53
Ricomplienti....
AKAGI54
00lunedì 20 gennaio 2014 18:11
grazie ad Andrea
AKAGI54
00lunedì 20 gennaio 2014 18:43



LXXXV Apuania
00lunedì 20 gennaio 2014 18:52
Re:
AKAGI54, 20/01/2014 18:43:







[SM=g2915775] [SM=g2915736] [SM=g2915775]



Panzer tiger
00lunedì 20 gennaio 2014 20:50
Che dire adesso devo fare dell'altro, ma con comodo mi vedo costretto a leggerti tutti i tuoi vip, veramente interessanti di nuovo complimenti.... [SM=g2915736]
AKAGI54
00sabato 25 gennaio 2014 21:54
interessante ricostruzione grafica sullo scontro HOOD/BISMARCK




AKAGI54
00domenica 26 gennaio 2014 22:23
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