Gli USA del futuro saranno integralisti?

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(ispettore)
00venerdì 31 agosto 2012 20:28
Berlusconi finanzia pesantemente Romney
A quanto pare il prossimo Presidente degli Stati Uniti d'America sarà il miliardario- diventato ricco negli anni turbolenti della finanza senza regole all'epoca di Reagan- Mitt Romney con vicepresidente un cattolico integralista contro aborto, divorzio, contraccettivi, gay e persone che non vogliono avere dieci figli, anche lui diventato molto ricco con la finanza creativa.
Si dice che potrebbero essere loro gli uomini più potenti del Mondo, nemici assoluti dell'Europa (soprattutto della Francia laica), in quanto negli uSA la popolazione anglosassone in maggioranza è conservatrice,mentre i progressisti preferiscono astenersi; si stima che al voto si recherà circa il 50% della popolazione adulta e di questi la grande maggioranza saranno bianchi fra i 30 ed i 70 anni, proprio la fascia più conservatrice.
Non so se ci sarà proprio una rottura diplomatica fra EU ed USA,però mi aspetto un po' di contrasti quando gli Stati Uniti porteranno all'ONU la proposta di proibire aborto e contraccettivi (promessa elettorale) e ls Francia potrebbe porre il veto
lordtiranus
00sabato 1 settembre 2012 10:59
Ho cambiato il titolo perchè "america" per quanto credano quegli sboroni è l'intero continente americano, perciò un errore geografico abbastanza grossolano.

Per tornare in tema, credo che Obama dovrebbe vincere anche se ha perso molto del fascino che l'aveva spinto alle prime presidenziali.
papupi
00martedì 18 settembre 2012 11:48
da www.repubblica.it


USARomney, la gaffe che può affossarlo
"Metà degli americani si credono vittime"Il candidato repubblicano dice durante una raccolta fondi che non si preoccupa di quel 47% dei cittadini che "dipende dal governo per sopravvivere" e "pensa di aver diritto all'assistenza sanitaria, al cibo, alla casa". E molti osservatori sentenziano che "con questo ha praticamente perso le elezioni"
dal nostro inviato ANGELO AQUARO

NEW YORK - Mitt Romney pensa che metà degli americani "credono di essere delle vittime" e "dipendono dal governo per sopravvivere". Tanto vale dunque non curarsi di questo 47 per cento degli elettori che "pensano di aver diritto all'assistenza sanitaria, al cibo, alla casa" e che naturalmente sono destinati a votare per Barack Obama. Il giudizio sprezzante che il candidato repubblicano dà di metà del paese è stato rivelato da un giornalista della rivista Mother Jones che si è intrufolato in una raccolta fondi. E il video realizzato dal magazine - da sempre impegnato a sinistra: anche alla sinistra di Obama - sta creando negli Usa un tale scompiglio che più di un commentatore - in testa un analista di Bloomberg - ha sentenziato che "con queste dichiarazioni Romney ha praticamente perso le elezioni".

"Si tratta di gente che non ha neppure da pagare la tassa sul reddito" dice sprezzante Mitt dei concittadini a cui tra 50 giorni chiederà di votarlo in uno dei passaggi più incriminati del video "e il nostro messaggio sulle tasse da abbassare non ha nessuna possibilità di fare presa su di loro". Alienarsi metà degli americani, e soprattutto dei più poveri, non spaventa però il candidato miliardario che, fra l'altro, ha rivelato solo gli ultimi suoi anni di denunce fiscali, svelando guadagni per oltre 45 milioni di dollari. "Non spetta a me preoccuparmi di questa gente", afferma candidamente l'ex governatore del Massachusetts. Tant'è. Il giudizio sui poveretti che sono costretti a campare con gli aiuti dello stato è definitivo: "Non riuscirò mai a convincerli che devono prendersi personalmente cura di se stessi e delle loro vite".

Jim Messina, il coordinatore della campagna di Obama, definisce subito "scioccanti" le parole del candidato repubblicano, indignato del fatto che il rivale del presidente si sia dovuto "esprimere a porte chiuse" per dire quello che davvero pensa degli americani. "È difficile servire da presidente di tutti" dice Messina "quando hai intenzionalmente dismesso metà della nazione" in questo modo.

Le dichiarazioni arrivano nel momento più delicato della campagna elettorale. Dopo le due Convention contrapposte, Barack ha guadagnato un distacco che a seconda dei sondaggi va dai tre ai sei punti percentuali riuscendo a portrarsi avanti soprattutto nei cosiddetti swing states (gli stati in bilico) che dovranno decidere l'elezione: dalla Florida all'Ohio. Romney ha cercato di attaccarlo sul piano della politica estera ma le critiche alla gestione della crisi in Medio Oriente si sono rivelate un'arma a doppio taglio: non si accusa il presidente di tutta la nazione nel momento del lutto. Gli ultimissimi sondaggi ridavano il repubblicano nuovamente in recupero: le dichiarazioni a porte chiuse rischiano adesso di compromettere per l'ennesima volta l'immagine di un candidato che non riesce a convincere gli americani. Anche perché pensa che non vale la pena di convincerne almeno la metà: quelli che si credono vittime, quelli che senza lo Stato e Barack Obama sarebbero perduti.
(18 settembre 2012)

lordtiranus
00martedì 18 settembre 2012 12:07
Fosse successo qua avrebbero gridato alla macchina del fango.
Capezzone: Romney è il miglior candidato a premier della storia repubblicana, la colpa è dei giudici comunisti (sguardo fisso in camera)
La Russa: BWUABWUA CCOmmunisti basssstardi
Napolitano: Invito i giornalisti ad abbassare i toni
Bersani: le esternazioni di per sè rappresentano le nuova dinamica sociale americana dove l'io cosciente dell'uomo di destra di fonda con la nuova concezione post-democratica. Insomma io sono per le larghe intese per superare la crisi.
Di Pietro: Rom'neéy che sstai addì, per esempio... ma io in sto disccorso che c'azzeccecco la cccolpa è a Bberlusconi
Grillo: Romney VAFFFFFFANCULO (e lo twetta sul blog)
titoit
00martedì 18 settembre 2012 13:34
Grande Davide!!!! [SM=g27988]
giambo64
00martedì 18 settembre 2012 14:09
Spero che tutti gli americani poveri vadano in massa a votare, per impedire a questo bastardo e ai suoi beceri camerati repubblicani di andare al governo.
Viva Obama!!!
(ispettore)
00martedì 18 settembre 2012 15:06
Diritti
Negli USA è molto forte il sentire che "nulla è dovuto" e tutto va guadagnato, non necessariamente con il lavoro onesto,e molti pensano che se una persona perde il lavoro è in un certo senso colpa sua (un modo anche per cercare di esorcizzare questa paura).
Noi sappiamo che non è del tutto vero, anzi, non lo è quasi per nulla, anche negli USA le opportunità non sono infinite e il reddito non è altissimo. Lo stesso Romney ha avuto sì i suoi meriti,ma anche tanta fortuna e tante maniglie per raggiungere quei risultati,non è tutto frutto del suo impegno come vuole far credere,però tradizionalmente chi è povero negli USA non va a votare volentieri,per cui personalmente non credo che Romney abbia perso la possibilità di vincere,anche perchè molti sono gli elettori-loro sì che vanno a votare- che la pensano come lui
Robyk65
00martedì 18 settembre 2012 18:03

Data la mia quasi decennale ormai esperienza di lavoro e vita in Louisiana posso fare le conseguenti considerazioni:
1). Gli USA sono una falsa democrazia in cui viene inculcata la credenza di essere liberi ma in realtà siamo molto più liberi in tutto in Italia ed in Europa in generale.
2). E' ancora una società violenta in cui si sono semplicemente sostituiti i cavalli e i cappelli da cowboy (non dappertutto però) con pick up enormi e per lo più inutili e l'immancabile berretto da baseball che gli americani tengono in testa persino quando dormono.
3). Il razzismo è sempre presente anche se velato di moderno e falso perbenismo, basta stuzzicarli un pochino ed iniziano subito a vomitare sentenze contro Obama , i neri e chiunque non è appartenente alla categoria degli anglosassoni immigrati, quindi anche gli italiani e chiunque altro non rientri nella categoria di cui sopra viene di solito considerato una specie di parassita...
4). La armi liberamente acquistabili in qualunque supermercato unite al razzismo latente e alla violenza diffusa sono un cocktail pericoloso che viene furbescamente tenuto vivo dai media alla ricerca sempre di un qualsivoglia nemico che possa rappresentare una minaccia per il paese, prima erano i pellerossa, poi gli schiavi negri, dopo i nazisti, i giapponesi, i sovietici, ora sono i musulmani e gli arabi ma la storia è sempre la stessa... tenere alto l'interesse dei cittadini per le armi e le guerre inevitabilmente necessarie; chiunque però sa bene (anche qui) che l'obbiettivo è sottomettere alle spietate leggi economiche gli altri paesi riducendoli a schiavetti da manipolare come si vuole sottrendogli al contempo le risorse primarie, l'Italia lo è dal 1945 e ne continua a pagare le conseguenze (118 siti militari USA in Italia e partecipazione incondizionata a qualsiasi guerra mascherata da intervento di pace o punitivo).
5). Gli USA un paese integralista? Sì e no, infatti nella migliore tradizione americana tutto viene fatto con eccessi spesso grotteschi e ridicoli, dagli inutili pick up con ruote giganti all'aria condizionata tarata a 10°C con 50°C fuori, anche in questo caso la moderazione non fa parte del DNA del paese, infatti ci si può imbattere tranquillamente in pensionati che auspicano lo sterminio di 12000 arabi per ogni americano ucciso (ne conosco personalmente uno) al pacifista ambientalista ultraconvinto che quando muore si fa seppellire in un sacco di cotone nel bosco.
In ogni caso però il fatto di essere un paese grande e con molte risorse, non solo rubacchiate qua e là negli anni, fa sì che possa essere considerato una possibile fonte di guai anche seri, come lo dimostrano per altro tutte le manovre mediatiche anti-arabe, coreane, iraniane, ecc. che hanno lo scopo di convincere la massa che loro sono i buoni e gli altri sono sempre i cattivoni da punire!




(ispettore)
00martedì 18 settembre 2012 20:17
discutibile democrazia
In effetti è vero che negli USA esiste la libertà di espressione ed è davvero garantita,ma è anche vero che ci sono tantissime proibizioni, molte delle quali immotivate. Il sistema giudiziario è poi decisamente squilibrato, non si basa infatti sul diritto romano emendato dall'illuminismo,ma sulla Common Law che prevede ancora il discutibilissimo sistema delle giurie composte da persone non professioniste per di più scelte dagli avvocati,con conseguente rischio di corruzione giudiziaria.
Non è un mistero che moltissimi italiani negli USA siano poco contenti della loro situazione, la qualità della vita è brutta tanto che non si contano gli americani che si trasferiscono in Italia o comunque in Europa.
Ad onor del vero va detto che gli uSA hanno deciso di attuare una politica dcisamente attiva in Europa dopo la seconda guerra Mondiale, quando Francia ed Inghilterra sono andati a pregare Roosvelt di venire in loro aiuto perchè Hitler e Mussolini stavano vincendo. Per la cronaca la Gran Bretagna e l'URSS hanno ricevuto più di mille miliardi di dollari attuali in munizioni, aerei da guerra che potessero competere con quelli tedeschi e viveri, ci sta, è comprensibile che la politica statiunitense sia questa
papupi
00mercoledì 19 settembre 2012 08:35
ottima analisi Robyk65 !!!!
flydream
00mercoledì 19 settembre 2012 09:12
Re:
quoto quello che dice ispettore in toto. Ho un amico che si è trasferito negli States e mi ha confermato queste cose tra l'altro raccontandomi le numerose assurdità della società americana. Alcuni esempi? Chiunque si puo' comprare una pistola e non è un caso che bambini siano rimasti uccisi da proiettili volanti, non è un caso che qualcuno impazzisce, esce di casa e fa fuoco sui passanti, non è un caso che nei sobborghi come Soho di New York (quindi non solo nel tristemente famoso Bronx) gli omicidi sono nell'ordine del giorno... E tutto è lecito, pero' la giustizia ti ingabbia se superi il limite di velocità. Fateci caso, le case in America non hanno porte blindate, non hanno ferri alle finestre e talvolta non esistono neppure le serrature nelle porte di casa ma tutti hanno il fucile a pompa nell'armadio. Sinceramente sapete cosa vi dico? Preferisco vivere in Italia con la mia porta blindata e i suoi problemi di sicurezza.
Münchner.Fax
00mercoledì 19 settembre 2012 10:45
Roby scusa, la tua esperienza si limita appunto alla Louisiana e non può essere estesa a tutti gli Stati Uniti, fare così significa fare un'analisi estremamente superficiale. Come dice il nome, gli Stati Uniti sono un continente largo come l'Europa e fatto di 50 stati diversi, come si fa a pensare che abbiano tutti gli stessi tratti culturali e metterli nello stesso calderone? Sarebbe come dire che noi e i norvegesi siamo della stessa pasta: tutti ladri, evasori e biondi musoni che mangiano solo radici e merluzzo.

È abbastanza vero che gli stati del Sud (ancora di più che il vituperato Texas) rispecchiano la mentalità che hai descritto, ma fortunatamente la popolazione di questi stati non è la maggioranza su scala federale. Se parli con qualcuno della California o del Massachussets sentirai dire tutto il male possibile a proposito di chi abita da quelle parti. [SM=g27988] E le cose in quegli stati sono certamente diverse da come le hai vissute in Louisiana.
titoit
00mercoledì 19 settembre 2012 11:06
Concordo con münchner.
Gli USA sono un continente e una societá molto diversa tra il reazionario Sud e il Nord est,piú affine all'Europa.
Non si puó generalizzare cosí come fa Robyk.
Robyk65
00mercoledì 19 settembre 2012 14:18

titoit, 19/09/2012 11.06:

Concordo con münchner.
Gli USA sono un continente e una societá molto diversa tra il reazionario Sud e il Nord est,piú affine all'Europa.
Non si puó generalizzare cosí come fa Robyk.



Potrebbe essere vero ragionando all'europea, ovvero con la consapevolezza di appartenere ad un gruppo di VERE nazioni con differenze abissali per cultura, cibo, usanze, lingua, religione, clima e altro ma non dimentichiamo che gli USA sono un territorio sì vasto ma assai uniforme dove le differenze che auspicate sono fatte unicamente dal livello culturale e dallo stato sociale ed economico degli abitanti, dove c'è un po' più di cultura e denaro ci si può imbattere in persone più ragionevoli ma non dimentichiamoci che Fox News è uno dei canali più scandalosi che esistano al mondo e non viene certo trasmesso da Houston, in Afghanistan ed Iraq non ci sono le truppe texane o della Louisiana... insomma la mentalità statunitense è assai pericolosa per tutto il mondo e i fatti lo dimostrano ampiamente, occorre però aprire gli occhi e non considerarli sempre e comunque ancora dopo 70 anni come i salvatori!

(ispettore)
00mercoledì 19 settembre 2012 20:51
Se gli USA dovessero esagerare
Come da titolo, se l'ipotetica amministrazione-Romney con il sostegno prevedibile di Berlusconi, che lo starebbe finanziando sostanziosamente con qualche milione di dollari, dovesse portare avanti politiche pericolose per l'Europa, abbiamo una Francia socialista, un Benelux progressista e la Germania possibilmente co-governata da conservatori e socialdemocratici (e dove sussiste ancora un latente sentimento antiamericano nelle generazioni più anziane), per cui non dovrebbe mancare la possibilità di dire ai Repubblicani un "no" deciso. Non si tratta di fare guerre,ma di farsi rispettare.
lordtiranus
00mercoledì 19 settembre 2012 22:48
A me l'attacco a Bengasi puzzava dal primo secondo in cui ho visto la notizia (l'effetto 11 settembre fa sempre bene, poi con le presidenziali in vista...) e mi sapeva di operazione CIA distante un chilometro.
Leggete un po' qua...

www.jimstonefreelance.com/benghazi.html

Poi un'altra cosa, i medi italiani non hanno dato la notizia (ovviamente) ma un pool di ricercatori americani principalmente architetti che insegnano in fior fiore di università USA hanno dimostrato (c'è il video su you tube dell'incontro) come le torri del WTC e il Building 7 siano stati deliberatamente demoliti l'11 settembre, con esplosioni controllate. Chi glielo dice ai parenti di migliaia di persone in Iraq e Afghanistan che i lori cari sono morti in una guerra al terrorismo che non è mai esistita? Che è stato solo uno schifoso esempio di neo-colonialismo barbaro di cui l'Italia, in barba alla Costituzione, ha fatto parte?
Robyk65
00giovedì 20 settembre 2012 01:27


...Come da titolo, se l'ipotetica amministrazione-Romney con il sostegno prevedibile di Berlusconi, che lo starebbe finanziando sostanziosamente con qualche milione di dollari...



Temo che la maggioranza degli americani nemmeno sappia dell'esistenza di Berlusconi e che in quanto ad oboli da elargire ai repubblicani sia sicuramente tra i meno influenti...



...E le cose in quegli stati sono certamente diverse da come le hai vissute in Louisiana...



Certamente ci sono delle differenze sostanziali ma come ho scritto più sopra queste si limitano al clima e al paesaggio, le persone sono le stesse dovunque si vada, le schifezze da mangiare pure, le aree commerciali sono la fotocopia l'una dell'altra, Walmart è presente in ogni angolo con i suoi prodotti fabbricati dovunque tranne che in minima parte negli USA e il possesso delle armi è la normalità dalla segretaria al manager passando per il buzzurro con l'Harley Davidson...
Vorrei far notare e riflettere inoltre sul fatto che quando Bin Laden è stato ucciso (come e da chi rimane anche qui un mistero...) milioni di persone si sono riversate in strada dovunque da Washington a Dallas, come tanti selvaggi che celebrano i sacrifici umani in onore di qualche Dio pagano, forse solo in questa tradizione la massa dei discendenti degli avventurieri e criminali provenienti dall'Europa nei vari secoli sono rimasti veri americani, rimanendo legati alle tradizionali stragi religiose del Centro America...





Robyk65
00venerdì 21 settembre 2012 06:40

Questa è la California:

www.youtube.com/watch?NR=1&v=SRhBs4cDWyk

E questa è New York...

www.youtube.com/watch?v=Q3M_upONUhc
Münchner.Fax
00venerdì 21 settembre 2012 10:26
Se è per questo in Italia possiamo citare il caso Aldovrandi, il caso Cucchi, il caso Diaz, il caso Bolzaneto, giusto per stare in tema di forze dell'ordine delinquenti e limitandosi al passato recente. Questo cosa dimostra? Semmai avresti potuto tirar fuori i circa 4,2 morti ammazzati l'anno per 100.000 abitanti negli USA contro circa 1 dell'Europa occidentale, questo almeno è un dato concreto su cui intavolare una discussione - e responsabili di questo dato non sono certo le stragi dei pazzoidi che fanno tanto battage mediatico (e sono comunque un aspetto inquietante, intendiamoci).
L'America non è il paese del bengodi, tante cose sono migliori in Europa, su questo non discute nessuno. Da qui a dipingerla come l'inferno assoluto mi pare che ce ne corra.
(ispettore)
00domenica 23 settembre 2012 13:14
Campagna elettorale
Si parlava dell'integralismo cristiano dei Repubblicani, ora è comparso un certo Von Campe, ex tedesco ora naturalizzato statiunitense, secondo il quale il nazismo sarebbe stato aiutato a nascere ed ad affermarsi dalla laicità degli Stati, ovvero-parole- dall'essersi gli Stati allontanati dalla Bibbia, permettendo aborto e libero pensiero. Von Campe, consigliere ufficioso di Mitt Romney, ritiene dunque che qualunque Stato non segua la Parola Di Dio sia destinato a diventare nazista e l'america dovrà fare il possibile per combatterli e destabilizzarli.
Chissà se la vedremo nel prossimo futuro, una guerra contro gli USA?
IO non ne sono spaventato, credo sia giusto battersi per i propri principi, non è bene tenere la pace a qualsiasi costo
(ispettore)
00giovedì 4 ottobre 2012 20:17
Romney ad un passo dalla vittoria
I sondaggi lo danno in forte ascesa ed a poco più di un mese dal voto la possibilità che vincano gli integralisti repubblicani è altissima. L'Europa dovrebbe subito alzare le barriccate e cominciare a lavorare ai fianchi pwer indebolire questo governo che, a mio parere, è nostro nemico. E lo dico con tristezza
(ispettore)
00mercoledì 24 ottobre 2012 21:09
Dinald Trump cala l'asso (?)
Visto che i dibattiti televisivi non sembra abbiano spostato decisamente l'ago della bilancia a favore di Romney, il ricco ed intraprendente Donald Trump ha offerto 5 mln di Dollari a chi riuscirà a provare che Barack Obama non ha titolo per diventare Presidente degli USA in quanto non sarebbe nato negli Stati Uniti e/o non sarebbero state rispettate tutte le norme in vigore per la naturalizzazione.
Questa trovata segue di pochi giorni la controversa aggressione a sfondo razziale di una giovane di colore nell'Alabama: la polizia locale- ricordiamoci che l'Alabama è uno Stato ultraconservatore, soprattutto fra le forze dell'ordine- avrebbe trovato elementi secondo i quali la ragazza si sarebbe legata e data fuoco da sola (!), mentre altri esperti ritengono questa versione dei fatti quantomeno superficiale.
Un'altra cosa da considerare è la crescente ostilità dell'elite repubblicana nei confronti dell'Europa, accusata di essere troppo secolarizzata e di rinnegare la Bibbia, che secondo i Repubblicani sarebbe la fonte di diritto e di morale
giambo64
00mercoledì 24 ottobre 2012 21:25
Mi chiedo come sia possibile che la maggioranza povera degli americani non voti in massa Obama.
Chi vota repubblicano o è ricco o è idiota.
giambo64
00martedì 30 ottobre 2012 09:56
In questa pagina ci sono le posizioni dei due candidati alla presidenza USA, per tutti i principali argomenti:

www.repubblica.it/esteri/elezioni-usa/2012/10/29/news/elezioni_presidenziali_2012_temi-4...

Se pensiamo a trenta anni fa, la diversità tra i due partiti americani non sembrava poi così importante, oggi invece sembra separarli un abisso.
Le posizioni della destra repubblicana sono per me agghiaccianti, Obama dovrebbe stravincere e invece siamo sul filo di lana, ma come è possibile?
Rispetto al mio precedente post aggiungo una possibilità, chi vota Romney o è ricco, o è cattivo o è idiota.
(ispettore)
00martedì 30 ottobre 2012 23:22
influenza delle Chiese
Negli Stati Uniti, non ricordo ora in quale ricerca, più di 8persone su 10 si definiscono religiosi/molto religiosi (=integralisti, secondo me), quasi tutti cristiani protestanti, con i laici concentrati fra coloro che hanno un grande livello di istruzione.
Da quello che ho capito le Chiese protestanti, tutte molto agguerrite ed estreme nei concetti, un po' come tutto negli USA, fungono un po' da servizio sociale e di collocamento, ed in cambio plasmano il cervello di molti, con metodi che spesso ricordano quelli dei venditori truffatori. Non è un mistero che, lontano dall'influenza delle Chiese, molti cambino idee ed orentamenti, a testimonio che la religione è una parte importante della vita negli uSA e condiziona pesantemente la politica.
Sono le chiese protestanti a tuonare contro l'aborto, ma non contro i bombardamenti senza risparmio!, e l'assistenza sanitaria- con la motivazione che le malattie sono la punizione per i peccati- ed i Repubblicani sembrano, in un certo senso, i Mastelliani d'America
(ispettore)
00martedì 6 novembre 2012 13:17
Con Romney (non) si vola
Se l'affluenza alle urne, soprattutto da parte dei giovani e delle comunità latinoamericane, sarà sostenuta, Obama dovrebbe vincere,sia pure con un vantaggio risicato, però non ci sono molte code ai seggi e chi c'è è in prevalenza anglosassone e, entro certi limiti, benestante. Fra i maschi anglosassoni adulti che lavorano Romney ottiene, stando ai sondaggi, percentuali "bulgare", ma perde molto fra i più giovani e chi è emarginato. Il problema è,però, che chi è emarginato si demoralizza e non vota, negli USA vota in generale chi è bene integrato ed apprezza il sistema così come è, anche questa è democrazia.
Romney non vuole la "green economy" e promette di far partire svariate nuove trivellazioni e, penso io, cercherà di mettere le mani sui Paesi petroliferi ancora indipendenti, così come vuole rendere illegale l'aborto. questo fatto a mio avviso è preoccupante,perchè le donne che fanno più figli sono soprattutto le "Gettoegirl" , condizionate dall'ignoranza in cui sono costrette a vivere, aggravando così la loro situazione, ed aumentando il numero di giovani emarginati
giambo64
00martedì 6 novembre 2012 14:09
Incrociamo le dita e forza Obama.
giambo64
00martedì 6 novembre 2012 19:22
Tanto per rodermi il fegato, sono andato a vedere cosa dicono su Libero, quel simpatico giornaletto di estrema destra bananista.
Ecco un articolo veramente magnifico:

www.liberoquotidiano.it/dossier/blog/1115315/Obama-favorito-dai-sondaggi--i-7-motivi-che-gli-regalano-il-...




Elezione sul filo di lana, ma gli ultimi sondaggi sembrano favorire Obama. Ma se vince, perché vince? Ecco in sette punti la sequenza di scelte strategiche, e di fortunate casualità, che gli hanno regalato il bis.


1) Sandy. Anzitutto, deve dire grazie all’uragano Sandy. Non solo ha sottratto spazio e attenzione alla campagna di Romney tesa a mostrare l’inadeguata politica economica del primo mandato di Barack, ma ha anche permesso a Obama di nascondere lo scandalo della gestione del LibiaGate di Bengazi e, insieme, di presentarsi presidenziale il giorno dopo il disastro: parlando di aiuti da dare alle popolazioni, staccando assegni federali agli Stati più colpiti, New Jersey e New York, e visitando da Grande Consolatore le spiagge distrutte di Jersey Shore con l’abbraccio bipartisan del governatore repubblicano Chris Christie.
2) Perché è nero. Non c’è grande merito nell’essere mezzo afro-americano, ma per saperlo sfruttare bisogna essere fortunati, meticolosi, cinici, e Barack lo è stato. Non solo nel 2008, quando ha scritto la storia distruggendo il tabù del razzismo e insieme mostrando la faccia ecumenica del leader di tutti gli americani, “bianchi e neri” come disse. Ma anche nel 2012 quando ha continuato a godere di una inerzia importante, tra i bianchi che non se la sentono di liquidare il primo presidente nero dopo soli 4 anni, e tra i neri che, nel 95% dei casi, votano per “razzismo buono”. A questo sentimento settario, senza pensare più al superamento delle barriere e al futuro di una riconciliazione che gli erano serviti per tenere un atteggiamento alto la prima volta, ha fatto ampio ricorso: per esempio, ha usato il potere di governo per cercare di impedire, negli stati in cui ha potuto, il passaggio di leggi che obbligano di presentarsi al seggio con un documento munito di foto. Per questa via, non solo ha tenuto aperta la via per possibili brogli elettorali (illuminante l’esperienza del gruppo di attivisti Acorn nel 2008, che fu smascherato e sciolto dal Congresso -che lo finanziava- proprio per le irregolarità che aveva compiuto) , ma ha anche usato la sua opposizione per fare propaganda tra i neri sostenendo che i repubblicani volevano tenerli lontano dai seggi.
3) Osama Bin Laden. A coronamento di un lavoro egregio cominciato ovviamente dalla Cia e dai servizi di Bush, Obama si è trovato su un piatto d’argento l’opportunità di far fuori il capo di Al Qaeda. Di suo, va riconosciuto, c’è la decisione finale in cui ha autorizzato il raid. Ma in questo episodio c’è una innegabile dose di fortuna. Peraltro lo staff della Casa Bianca ha commesso un errore gravissimo nel non saper difendere il medico pakistano, che si era adoperato per aiutare la Cia a individuare il nascondiglio di Bin Laden. Oggi è ancora in galera, perché non fu messo in salvo subito. Una vergogna di cui la stampa mainstream americana ha sempre graziato Obama, allenandosi al capolavoro sulla Libia.
4) Bengazi, con l’ambasciatore Usa ucciso da Al Qaeda. Questo fattore va inserito nella colonna del “perché ha vinto Obama” per il fatto che ha fatto vedere di che cosa siano capaci la grande stampa e tutte le televisioni (meno una, Fox News) quando si tratta di fare muro per non far scoppiare gli scandali che dovrebbero colpire il presidente democratico.
5) La Corte Suprema. Con la decisione a maggioranza a favore della costituzionalità della riforma ObamaCare, i giudici non hanno bocciato una legge tra le più impopolari mai approvate, e passata con un voto assolutamente partigiano e senza un solo sì dei repubblicani. Ancora oggi la legge nei sondaggi è giudicata più male che bene, ma la promozione avuta dalla Corte è stata una vittoria. ObamaCare è sempre una grave zavorra economica per l’economia, ma il mandato individuale è diventato “costituzionale” diventando una tassa.
6) Il voto ispanico. Obama è stato cinico e calcolatore, ma alla fine ha avuto ragione lui. Nei primi due anni, con la maggioranza alla Camera e la Supermaggioranza al Senato, poteva far passare benissimo una riforma della immigrazione clandestina se avesse voluto. Non lo ha fatto, e ha invece tirato fuori il problema quest’anno quando, con un ordine esecutivo, ha di fatto passato una sanatoria che permette ai clandestini dai 14 ai 30 anni di non temere più la deportazione. Così si è fatto bello mesi prima del voto tra i latinos, dando la colpa al GOP di non aver accettato di votare una riforma che lui, Obama, non aveva in realtà mai proposto davvero.
7) Omosessuali. Prima con la eliminazione della legge clintoniana che vietato ai gay di fare i militari ammettendo di essere omosessuali, e poi cambiando idea sulle nozze dei gay, Obama ha fatto il pieno di questi elettori, e di chi considera giusto i loro avanzamenti nella società. Nel 2008 si presentò e vinse sostenendo di essere a favore del matrimonio tra un uomo e una donna, come il suo avversario McCain. Oggi è “personalmente” convinto che gli omosessuali possano sposarsi. Non è la coerenza il suo forte, ma che cosa non si fa per vincere?
Glauco Maggi




Questo becero giornale fa veramente schifo.
Vi prego, leggete questo articolo e rendetevi conto di cosa sia la stampa berlusconiana, capirete perchè siamo ridotti a questo modo.
Obama per Libero è colpevole:
di essere mezzo afroamericano
di aver fatto una legge per dare la sanità a tutti
di essere appoggiato dalla stampa libera
di aver preso Bin Laden

Agghiacciante.
titoit
00mercoledì 7 novembre 2012 08:09
Neppure questo terrificante articolo mi riesce a rovinare questa bella giornata

FOUR MORE YEARS!!!!!!!! [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=x1405315]

flydream
00mercoledì 7 novembre 2012 09:06
Re:
ma poi perchè la sinistra e la destra italiana tifano per l'uno e per l'altro corrispondente negli usa quando la politica dei partiti di sinistra e di destra americani sono ben diversi dai loro "corrispondenti" italiani? E perchè ci si occupa così tanto della politica americana? a parte le decisioni della politica estera americana a me sinceramente non mi interessa nulla dei due pretendenti americani.
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