Fortuna che i Duran Duran non interessano più a nessuno.

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E.B..
00domenica 3 aprile 2011 12:10
Ragazzi vi racconto una storiella.

C'è un tizio che si chiama Massimo Sanella: un bravo ragazzo, per carità,
solo che ha il "vizietto" di credersi un critico musicale.

Non solo: c'è persino chi ha dato credito a questa sua illusione e
gli ha persino permesso di scrivere su RockLab, una music-e-zine internautica di discreto interesse.

http://www.rocklab.it/

Ordunque, questo bravo ragazzo un bel giorno, il 26 marzo scorso,
decide, di punto in bianco. di riempire qualche minuto vuoto della sua giornata scrivendo
una recensione di "All You Need Is Now" dei Duran Duran.

La recensione è qui

http://www.rocklab.it/2011/03/26/duran-duran-all-you-need-is-now/

ma è anche qui.



Duran Duran – All You Need Is Now

Pubblicato il 26 marzo 2011 da Massimo Sannella



Dopo il baratro di “Red Carpet Massacre”, ha senso ancora rincorrere signori lampadati
di mezza età superata il cui leader anni fa rese inconsapevolmente cornuti fidanzati
di tutto il mondo le quali squinzie andavano in manfrina genetica per un film “Sposerò Simon Le Bon” ?
Crediamo veramente che se non ci fosse stato il botto del new romantic ricamato di pop
i Duran Duran sarebbero ancora “garzoni di bottega” di Tony Hadley degli Spandau Ballet?

Francamente – in molti – credevano che avessero finalmente desistito, ed invece rieccoli in pista,
in tutta la “decadenza nostalgica nonostante le emulsioni tecniche ed i massaggi fisici di Marc Ronson”,
a riprendere con “All You Need Is Now” il gioco in mano cercando di volare un grado o due più in alto,
anche con la consapevolezza che di ex “wild boys” oramai il mondo ne ha le balle turgide.

Ma indubbiamente i Duran Duran rimangono nell’Olimpo degli anni 80, un miracolo mediatico
dell’innovazione – dai primi video che assodarono un’ancora incerta MTV fino ai “fidanzamenti di massa”
con fan ossesse – ma la scure dell’età e del fluire delle mode non conosce passati,
ed ora con questa nuova prova/esame i Duran sono all’ultimo tentativo di salire di nuovo
su di un palco d’interesse oppure finire come figurine della Panini incollate dentro album spiegazzati.

Passando a “toccare con mano” il disco, inutile usare termini come parsimonia o basso profilo,
con i Duran Duran il gioco procede per accumulazione, danzano come sempre sul terreno scosceso
ed obliquo della “bonaggine kitch” (anche se il lavoro di fino di Mastro Ronson
si fa sentire ottimamente nelle rifiniture e nel groove contemporaneizzato) seguitano a
maneggiare materiale che sembra arrivare direttamente dalle vecchie produzioni,
una trasfigurazione abbozzata degli antichi fasti; ora se si accetta di stare al loro gioco
è un fatto di misura, altrove il gusto del grottesco revivalismo prende il sopravvento.

Il suono è lo stesso, “porco” e sintetico come “allora”, la voce di Le Bon
mantiene sempre quell’incedere guascona ad occhio di pesce, prendono Robert Smith e la sua “A Forest”,
la stirano e ne fanno una copia mercantile in “Being Followed”, iscrivono Kelis
sul libro paga della produzione e la fanno cantare nel miele romantic “The Man Who Stole A Leopard”,
agganciano Ana degli Scissor Sister agli Chic e ne imbastiscono un funky dance per “Safe”;
il resto è una “sostanza” intricata che fugge via come acqua,
virtuosamente al servizio di sciacquoni porcellanati Richard Ginori
.

I Duran Duran non sanno dove andare.
Non hanno una visione chiara di questo “nuovo futuro” ed allora è probabile che si rieclisseranno nel presente.
E pochissime vorranno risposare Simon Le Bon, ora come ora sono divorzi a fare notizia.





Ovviamente appare subito palese che il buon Sanella probabilmente avrà ascoltato sul suo ipod
giusto un paio di brani del suddetto album skippando (o skiffando, non ho capito bene...) tutti gli altri
visto che cita frettolosamente solo tre brani (avrà notato i titoli nel retro copertina del CD
solo perchè erano associati ad altri artisti con cui i DD hanno collaborato...)

Ma la cosa che davvero lascia stupefatti è che questo articolo è stato subissato
da CENTINAIA di commenti (per la precisione 241) che attaccavano il povero Sanella
per la sua palese incompetenza musicale.

Va fatto assolutamente notare che le altre recensioni edite nel sito ricevono regolarmente una media
che va dai 0 ai 5 commenti, come si può facilmente constatare dalla home page del sito.

A conferma che, davvero, i Duran Duran ormai, come dice lui, "non sanno dove andare.
Non hanno una visione chiara di questo “nuovo futuro” ed allora è probabile che
si rieclisseranno nel presente...
"

Buona "eclissi" anche a te, caro Marco Sanella!




Tiger Tiger
00domenica 3 aprile 2011 13:20
Ovviamente alla mia età non mi stupisco più di niente, però faccio comunque fatica ad essere costretto,
nel 2011, a veder ancora un articolo sui Duran Duran in cui il giornalista cita (testualmente):
- "Sposerò Simon le Bon"
- i "wild boys"
- Tony Hadley degli Spandau Ballet (associato ai DD)

In definitiva, se c'è davvero qualcuno che è ormai "all’ultimo tentativo di salire di nuovo su di un palco d’interesse",
oppure che non sa "dove andare, non ha una visione chiara di questo “nuovo futuro”"
e infine la cui recensione "fugge via come acqua, virtuosamente al servizio di sciacquoni porcellanati Richard Ginori"...
bé questo è sicuramente il sig. Massimo Sanella.

Congratulazioni!
antarctica.
00lunedì 4 aprile 2011 17:33
Avevo già letto questa cosa, chiamarlo articolo o rencensione non è proprio iol caso. E' il classico cretino messo lì a riempire un vuoto, il suo è solo uno sputare veleno, vista anche la foto del tipo è anche comprensibile una parte del perchè del suo odio. POi solo con loro finalmente anche lui è riuscito ad avere i suoi 15 minuti di celebrità
E.B..
00martedì 5 aprile 2011 01:14
Re:
Tiger Tiger, 03/04/2011 13.20:

Ovviamente alla mia età non mi stupisco più di niente, però faccio comunque fatica ad essere costretto,
nel 2011, a veder ancora un articolo sui Duran Duran in cui il giornalista cita (testualmente):
- "Sposerò Simon le Bon"
- i "wild boys"
- Tony Hadley degli Spandau Ballet (associato ai DD)


In definitiva, se c'è davvero qualcuno che è ormai "all’ultimo tentativo di salire di nuovo su di un palco d’interesse",
oppure che non sa "dove andare, non ha una visione chiara di questo “nuovo futuro”"
e infine la cui recensione "fugge via come acqua, virtuosamente al servizio di sciacquoni porcellanati Richard Ginori"...
bé questo è sicuramente il sig. Massimo Sanella.

Congratulazioni!




MIIIII! Quanto hai ragione!
Pareva di leggere un'articolo di "Ciao 2001" o di "Tutto" degli anni '80!!! [SM=g27828]




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