Camminare
Interrompo un attimo la fase di utile richiesta di informazioni su gite, per allegarvi un mio lavoro relativo al piacere ed all'utilità di camminare che sarà pubblicato altrove con altre aggiunte ed a cui parteciperà anche Umberto. Tutte cose sicuramente note, quasi ovvie eppure come dice un mio carissimo amico "a volte le cose sono ovvie dopo che sono state dette". Lo pubblico anche qui sperando che possa essere di qualche utilità.
Stress, smog, rumori. Immaginate di scappare, di cercare relax, aria pulita, silenzio. E poi natura, natura, natura. Bene, per trovare tutto ciò ci vuole, a volte, un po’ di sacrificio. Quanto però lo potete decidere voi.
Ma andiamo con ordine. Camminare fa bene? Gli esperti dicono di si. Fa dimagrire più della corsa, ed è lo sport più dolce e naturale. Con un’ora di camminata si bruciano 300 calorie. Inoltre preserva il sistema cardiocircolatorio facendo aumentare il colesterolo “buono”, difende dall'osteoporosi, stimola l’assimilazione di calcio oltre a rassodare cosce, glutei e pettorali. In più, se camminiamo con regolarità, aiutiamo l’organismo a regolarizzare la concentrazione del glucosio nel sangue in risposta all’insulina.
Ma, permetteteci, c’è un altro fattore da non sottovalutare: camminare mette di buon umore. E non solo perchè, soprattutto in montagna, paesaggi, natura, animali e silenzio ti riempiono l’animo.
Quando di cammina infatti si liberano le endorfine, ossia i nostri antidepressivi naturali, e si migliora quindi l’umore. Camminando, infatti, si armonizza il battito del cuore e si regolarizza il respiro, che tendono ad accelerare nei momenti di stress generando ansie e paure, e si scaricano dolcemente le tensioni accumulate, ritrovando benessere e rilassamento..
L'arte del camminare è da anni una tradizione in America, dove si contano una sessantina di milioni di camminatori, nel Nord Europa dove in Olanda si raccolgono ogni anno 50.000 marciatori, sta cominciando anche in Italia, dove la Mare e monti di Arenzano, in Liguria, conta 3.500 partecipanti.
Ma restiamo ai camminatori comuni, anzi ricordiamo che per ogni età esistono consigli e limiti suggeriti, difficili da pre-impostare in quanto molto dipende dalla forma fisica del soggetto, dall’abitudine e dallo stato di salute generale.
Camminare fa bene ma farlo in montagna, con l’aria pulita, rende l’esercizio ancora più benefico. E qui si inserisce il beneficio dell’altitudine, ideale proprio nel Comprensorio di Sangiacomo di Roburent. Un insieme di paesi, attorno ad un centro turistico principale e più rinomato, circondati da verde e montagne. I paesi, tutti intorno ai 1.000 metri di quota, offrono l’altitudine ideale per provare le prime passeggiate.
Per i neofiti il consiglio è quello di iniziare progressivamente, scegliendo itinerari brevi e pianeggianti. Nel Comprensorio c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per chi è già allenato sono molte le alternative più impegnative e divertenti.
Dove informarsi: a Sangiacomo c’è l’Ufficio Turistico (tel. 0174/22.75.75 – info@nobru.it) dove sono in vendita cartine e libri con tantissimi itinerari, tutti immersi nel verde, che nella zona abbonda.
Poi ci sono due siti www.nobru.it (molte recensioni anche su pubblicazioni relative al territorio) e www.parpaiun.it (con tante sezioni , la webcam ed il suo forum interattivo dove chiedere informazioni a 360°).
E, infine, visto che siamo in montagna dove tutto è più spontaneo e genuino, ci sono i tanti residenti a cui chiedere consigli, indicazioni, idee, per una montagna da vivere da protagonisti, riappropriandosi del beneficio che la stessa può dare.
Da non perdere una sosta alla fonte Liset. Nel Comprensorio sono molte le fonti d’acqua di ottima qualità. Una in particolare è famosa. La si trova a lato dello skilift Colmè, nella zona delle piste da sci, dove sgorga la famosa acqua della Fonte Liset, che è stata posta al primo posto in Europa per la leggerezza, con un residuo fisso di 13 mg/litro e meta fissa di migliaia di cultori che ne apprezzano le qualità ed i benefici.
Passiamo ora a qualche consiglio pratico sull’attrezzatura, che acquista sempre più rilevanza a seconda della tipologia di gita che si è scelta.
Calzature: fondamentali. Il primo consiglio che possiamo dare è di provare le calzature prima delle gite, anche tenendole calzate alcune ore (in montagna pedule o scarponi, le scarpe da ginnastica non proteggono la caviglia e vanno bene solo su terreni molto molto pianeggianti, senza asperità e rischi di incontri con eventuali serpentelli...)
Sul rimanente abbigliamento il consiglio principale è il sistema a “cipolla”, ovvero a strati, che consenta di aggiungere e togliere velocemente. A volte basta un versante al sole o all’ombra per necessitare una variazione. Fondamentale un cappello per ripararvi dal sole, insieme agli occhiali, sempre da sole.
Nello zaino consigliata una mantella per la pioggia (quelle ampie coprono anche lo zaino e fanno sudare meno), un ricambio (da tenere in un sacchetto per evitare che si possa bagnare) da utilizzare anche quando ci si ferma (ad esempio a mangiare) per non aver indosso abiti sudati.
Se poi la camminata vi appassiona ci si può orientare verso capi di abbigliamento “dedicati”. Anche nel Comprensorio troverete chi vi saprà consigliare e negozi con tutto l’occorrente.
Nello zaino, se la gita include il pranzo (ma anche se non lo includesse) non dovrebbe mai mancare l’acqua. Vanno bene sia le borracce che le bottiglie di plastica. Informarsi inoltre sulle sorgenti presenti nell’itinerario scelto.
Sul cibo sconsigliati gli alimenti troppo salati o poco digeribili. Ognuno conosce i propri limiti. Consigliati invece gli zuccheri, la frutta secca, la cioccolata, in proporzione allo sforzo effettuato. Infatti, gli zuccheri, quando si è sotto sforzo, danno subito energia che viene utilizzata dall’organismo. I carboidrati (pane e pasta) sono invece più adatti se si deve affrontare uno sforzo prolungato e si possono mangiare anche in preparazione di una gita.
Infine alcuni consigli: il telefonino carico può essere di grande aiuto, anche se non sempre c’è copertura. Allora è utile avere anche un fischietto che può essere utilizzato anche in caso di nebbia, qualora qualcuno si perdesse (in questi casi rimanere sempre sui sentieri tracciati, unico punto di riferimento).
Anche la bussola può servire, così come un disinfettante e qualche cerotto.
Ultimo accenno sulla spazzatura: siamo in montagna, riportiamola indietro, non abbandoniamola. Lasciamo i posti almeno come li abbiamo trovati. La natura è un dono che va rispettato.