Erbe: BARDANA

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-Acqua-
00martedì 14 giugno 2011 00:57


Premessa: perdonate il disordine [SM=g27819]

Non ho rispettato l'ordine maniacale che in genere mi prende quando cerco notizie, ma preferisco che rispecchi un po' l'Erbario effettivo che ho scritto a mano. E' fatto di notizie e appunti scritti per "interrare" ciò che trovo. Non è certo un Erbario dettagliato e preciso da far leggere a qualcuno, sono note e intuizioni sparse che emergono danzando sulla carta e contemporaneamente nel mio essere. [SM=g27819]
Zietta se credi, sposta pure e ordina come pensi sia meglio! [SM=g27822]






Notizie trovate in rete:


Bardana (Arctium lappa)
E' una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Composite Tubulifere. Conosciuta anche come grande bardana (A. majius) o bardana maggiore (Lappa major) è diffusa un po' in tutta la Penisola, isole comprese.
Le proprietà curative di questa pianta sono note da diversi secoli: la storia riporta che, grazie agli estratti di bardana, il medico italiano Pena riuscì a guarire una fastidiosa malattia della pelle che aveva colpito il re Enrico III di Spagna.




In campo erboristico si utilizza soprattutto la radice che, raccolta prima della fioritura, viene tagliata trasvelsamente e longitudinalmente prima di procedere con la sua essiccazione.
La radice di Bardana è ricca di inulina (un interessante prebiotico), pollini, polieni, steroli ed altre sostanze che le conferiscono attività batteriostatiche e fungistatiche degne di nota.
Della bardana non si utilizza soltanto la radice ma anche le foglie che vanno raccolte il primo anno e utilizzate fresche. Anch'esse ricche di inulina, contengono un principio amaro chiamato arctiopicrina, probabilmente responsabile delle sua proprietà fitoterapiche. L'uso esterno di queste foglie è indicato in caso di affezioni cutanee come foruncoli, acne, herpes, ustioni, dermatosi seborroiche ecc.)

Decotti e ricette


Il decotto si prepara lasciando macerare per qualche ora 60 grammi di radice essiccata per litro d'acqua (2 cucchiai per 500 ml); successivamente si fa bollire per una decina di minuti, si filtra e lo si assume tre volte al giorno.
Schiacciando la radice di bardana ed impastandola con un po' d'acqua si ottiene una crema da applicare direttamente sulla pelle, indicata per curare affezioni cutanee di vario genere. Se si fanno macerare per una notte le foglie con acqua ed un po' di aceto si ottiene invece un ottimo rimedio contro i reumatismi.
Il decotto di bardana è consigliato ai sofferenti di gotta e di litiasi. Se preparato in poca acqua addizionando un cucchiaino di radice di ortica e qualche goccia di olio di mandorla, è un'ottima lozione rinforzante per i capelli.

La bardana, grazie alle sue proprietà diuretiche e sudorifere, è considerata un ottimo depurativo. La medicina popolare attribuisce a questa pianta anche proprietà lassative, antireumatiche ed epatoprotettive.
Non ha particolari controindicazioni; chi soffre di diabete, prima di utilizzarla ad alte dosi, dovrebbe comunicarlo al medico poiché l'utilizzo simultaneo di ipoglicemizzanti di sintesi e bardana potrebbe causare abbassamenti eccessivi della glicemia. Da evitare, infine, l'uso in maternità.


Origine del nome


La Bardana, nota anche coi nomi Cappellaccio, Erba porcina, Zecchitella e Lappola, è un' erba spontanea che può crescere fino ad un metro di altezza, appartiene alla famiglia delle Asteracee. Il suo nome deriva dal greco Arctium Lappa, cioè " orso " per l' aspetto ispido della pianta e dal celtico "iapp" che significa mano, perchè i suoi frutti, chiamati "petole", lanciati sulle persone si appiccicano sui capelli e sugli abiti come delle piccole mani, da cui deriva anche il nome dialettale Petolara.
Questa pianta cresce spontanea nelle boscaglie e nelle zone incolte fino ai 1700 m di altezza.
Ha foglie verdi nella pagina superiore, bianco-giallastre e vellutate sotto; hanno una vaga forma di cuore, sono dentate e picciolate.
La Bardana fiorisce nel gran caldo dell'estate con mazzetti di fiorellini rossi, nel secondo anno di vita. Fiore e frutto sono un tutt' uno ed e' solo dal mutamento del colore che ci si accorge della maturazione dei frutti. La sua radice e' lunga, fittonante, carnosa, bruna esteriormente e bianca internamente.
E' da secoli nota per le sue virtù di pianta medicinale, e per le sue importanti proprietà depurative e cosmetiche. E' particolarmente indicata per le pelli grasse e impure, che cura sia per via esterna che per via interna, aiutando a disintossicare l'organismo, prevenendo la formazione di brufoli e punti neri.
Le foglie giovani, raccolte prima della fioritura, dopo bollitura vengono consumate in insalata, e cosi' i gambi crudi, privati dalla scorza. Le radici della Bardana, tolta la scorza, dopo cottura si consumano in insalata, mentre se essicate e macinate servono per preparare un gradevole caffe'.
Di questa pianta si usa quasi tutto: radici, foglie, rizoma, semi e frutti.Contiene inulina, tannino, oli essenziali, potassio, polifenoli, mucillagini.

La bardana aiuta a eliminare le tossine perchè stimola l' attività del fegato, dell' intestino e dei reni.
Si usano molto i decotti e gli infusi.

Il decotto si prepara facendo bollire per dieci minuti, in un litro d'acqua, settanta grammi di radice di bardana. Si cola e si beve, nel corso della giornata, il liquido rimasto, possibilmente a stomaco vuoto e ripetendo la cura per almeno cinque o sei giorni.
Con questo decotto, poi, ci si può lavare il viso, ottenendo una pelle delicata e vellutata.
Questi decotti migliorano il metabolismo della pelle, e la depurano; sono cicatrizzanti e hanno un effetto antinfiammatorio. Asciugano brufoli, punti neri e aiutano a curare gli eczemi.
Si può anche frizionare questo decotto sul cuoio capelluto per combattere la cute grassa.
Secondo alcure recenti ricerche mediche, quest' erba contiene principi attivi molto simili agli antibiotici, in grado quindi di combattere molti batteri responsabili delle infezioni alle vie aeree.
Se si hanno foruncoli sulla schiena e la pelle molto impura, ci si può immergere in una vasca in cui è stato aggiunto un decotto preparato facendo bollire per 5 minuti 20 g di radice di bardana in 300 ml di acqua e lasciati in infusione per 15 minuti. Si può ripetere un paio di volte a settimana.

Utilizzo


Per utilizzare questa pianta al meglio, le radici vanno raccolte solo su piante che hanno un anno d' età, prevalentemente in autunno; pulirle, lavarle con cura e lasciarle essiccare dopo averle tagliate a striscie, conservarle poi in un vaso di vetro oppure comprarle direttamente in erboristeria. Le foglie si raccolgono nel periodo estivo, mentre i semi in autunno.
Nelle erboristerie è possibile trovare anche l' estratto secco che ha azione depurativa e antiacne, anche in associazione con altre piante.
Da qualche parte avevo letto un modo alquanto strano di applicare localmente la bardana. E' il seguente: lavare le foglie e asciugarle; con un ferro da stiro stirare le foglie in modo che il calore estrarrà i principi attivi antibiotici. Far intiepidire le foglie ed applicarle sul viso acneico per 10 minuti tutte le sere.Dopo qualche giorno si dovrebbero avere i primi risultati.





Alla Bardana, per la sua peculiarità di essere appiccicosa e difficile da togliere una volta attaccata ai vestiti, nel liguaggio dei fiori, è stato attribuito il significato di riservatezza e ritrosità, proprio a significare la tendenza naturale della pianta ad allontanare dal proprio contatto.
E' studiando, inoltre, questa caratteristica di appiccicosità della bardana che si è arrivati all'invenzione del velcro.


Bardana e magia



Pianta, dotata di una forte radice che si infossa in verticale sino ad un metro di profondità. Ha proprietà diuretiche e depuratorie, antisettiche e cicatrizzanti.
Utilizzo magico: Di preferenza viene utilizzata la sola radice che raccoglie in sé tutti i poteri di guarigione e protezione della pianta madre. Bruciando alcune parti della radice si ottiene una fumigazione purificatrice. Alcuni pezzetti, magicamente vitalizzati, portati su di sé costituiscono un ottimo amuleto per tenere lontane le persone negative. La Bardana è posta, secondo la tradizione, sotto gli influssi di Venere.


La Bardana nella storia:




La bardana era conosciuta già nell'antichità e ne parlò anche Virgilio (Georg.) descrivendone i frutti che si appigliavano al vello delle pecore ed alle vesti. E' infatti una caratteristica della sua infruttescenza, racchiusa in squame piegate a uncino, di aderire al pelo degli animali, questo facilita la sua disseminazione.
Galeno la descrisse come una pianta con le foglie simili a quelle delle zucche ritenendola un rimedio utile nei disturbi digestivi ed efficace come depurativo e cicatrizzante delle ferite infette.
La pianta apparve anche in uno dei primi erbari stampati del medioevo, l'Herbarium Apulei, dove veniva raffigurata in tutta la grandezza delle sue foglie e definita "erba elefantina" nonché considerata utile rimedio contro un numero infinito di malattie... "ad vulnera omnia, ad febbres, ad interiorum dolorem, ad canis rabbiosis morsum".

Le popolazioni contadine utilizzano ancora i germogli giovani di questa pianta che sono mangiati in insalate cotti come asparagi.
Cresce lungo le strade, tra le macerie o ai bordi dei fossati e fiorisce in luglio - agosto.  La bardana è una pianta erbacea, perenne con radice a fittone e caule eretto, striato, ramoso e spesso rossastro.
Le foglie cuoriformi, ovato-denticolate , sono inferiormente molto grandi, ragnatelo-tomentose sotto e mucronate all'apice.  Le infiorescenze in racemi o corimbi hanno capolini lungamente peduncolati con involucro ricoperto di squame lineari-uncinate ad amo.  I fiori sono tutti ermafroditi e porporini.
 
PRINCIPI ATTIVI E PROPRIETA' TERAPEUTICHE

La radice di bardana contiene una notevole quantità di inulina - un idrato di carbonio contenente levulosio - una sostanza ad attività antibatterica, l'alfa-metilen-butirrolattone e un glucoside del gruppo della picropodofillina, la arctina. Contiene inoltre fitosteroli e vitamine del gruppo B.
La bardana ha largo impiego come depurativo per la sua azione diuretica, diaforetica e stimolante delle funzioni epatobiliari e nella terapia dell'acne, foruncolosi e piodermiti in generale.
Per quel che riguarda la presunta azione ipoglicemizzante della bardana sembra che questa proprietà sia attribuibile alla presenza nella pianta di vitamine del gruppo B e dell'inulina le quali esplicherebbero un ruolo importante nel metabolismo dei glucidi; la droga, introdotta nell'alimentazione dei ratti, aumenterebbe le riserve del glicogeno epatico per un migliorato assorbimento ed utilizzazione del levulosio proveniente dall'idrolisi dell'inulina. (BENIGNI-CAPRA, Le piante medicinali).
L'azione batteriostatica e antibiotica, invece, pare sia dovuta alla sostanza lattonica che si sarebbe dimostrata attiva sullo Staffilococcus albus, auretis, hemolyticus, viridans, sui pneumococchi, sul bacterium subtilis e sul clostridium tetani. (INVERNI, Fitoterapia).


Bardana nipponica!


GOBOU  ごぼう



Il "gobou" è la radice della bardana, un tipo di verdura che noi giapponesi mangiamo da sempre. Conoscete il piatto popolare "kinpira gobou" cucinato usando questa verdura? E' buono e ben duro da masticare. In giapponese c'è una frase interessante col nome di questa verdura; "gobou nuki" ("nuki"(nuku) significa "estrarre" e "sorpassare"). Questa frase si usa quando una persona sorpassa (correndo) tante persone di seguito. Tutti dicono che derivi dal fatto che è molto difficile estrarre ("nuku") di seguito tanti "gobou" dal terreno.






-Acqua-
00martedì 14 giugno 2011 01:11
Bardana: racconto di una Discesa


A volte sento che devo scendere. E' un lento distogliersi, sempre più dalle gioie del vento, dal caldo abbraccio delle nuvole sotto al sole. E' un sacrificio richiesto, crearsi nella forma e nel cuore, spaccarsi totalmente per poi tornare a danzare qui, nel vento e nella luce.

Fa male appesantirsi e scendere, sembra una separazione fino a che non mi accorgo della mia essenza e scopro che è un' illusione morire. Allora giunge il momento della risalita. Lo devo sperimentare tante volte per poter capire. Il sacrificio è fatto di consapevolezza, è il risvegliarsi a questo sogno che ci permette di rendere sacro ciò che siamo e ciò che facciamo.

Così guardo in basso, sento che sopra di me danzano gli esseri sottili, i miei amici eterni. Hanno negli occhi lo sguardo premuroso e un po' triste di chi vede un amico partire.
Sorrido e spero di ricordarmi, una volta là immersa nella forma concreta, che esisto sempre, che è solo un viaggio, che posso fare del bene e sopravvivere. Lo ripeto finchè non mi sento attratta dal vortice. E' colui che scinde e separa, che avvia alla trasformazione.
Ti distoglie all'inizio, con uno sfavillio di sensazioni, onde turbinanti che attraggono la tua attenzione.. A molti non piace. Frantuma i nostri pensieri e ci espone alle soglie del sogno... Me lo ripeto ancora:”E' solo un viaggio”, inizio ad appesantirmi e a desiderare un caldo grembo, è la prima scintilla, quella del Potenziale. So che posso crescere seguendo questo impulso.

Esco dal vortice , so che c'è un grembo che mi attende. Il cielo è lontano, mi sento pesante, vicina alla materia. La percezione della lontananza è la seconda scintilla, quella della Metamorfosi.
Ho voglia di calore, di poter esprimere i cambiamenti che avvengono in me e crescere. Cerco nel calore fittizio di questo sogno, una parvenza del calore eterno che ricordo. Non ricordo più molto ormai. Grumi di materia appesantiscono i flussi del mio agire, percepisco solo la sensazione del viaggio. Chi sono allora? Devo abbandonarmi a questo crescere. Vorrei pulire, creare armonia, aiutare a crescere, alleviare le sofferenze, sbloccare i giudizi e correre libera. Penso a questo perchè sono i pilastri di questo sacrificio. Mi formo proprio perchè penso questo.
Un potenziale si esprimerà sempre.

Vortico sempre più in basso in un tunnel caldo e buio. Sembra quasi la fine del viaggio, forse tornerò in cielo. Non riesco a ricordare, devo solo dormire.
Ho nuova materia intorno, sento un lento calore che mi nutre e mi crea. Com'è saggio questo nutrirsi! Apprezzo di poter crescere né più né meno di quello che devo.

Non so ancora come succede ma mi apro e mi spingo su, non riesco a fermarmi. Apprezzo il silenzio. Mi allargo e respiro dal mio largo corpo, mi nutro di tutto ciò che mi passa accanto. Profumi, rumori, piccoli movimenti sotto di me. Sono stata fortunata, devo solo crescere in silenzio. Mi allungo più che posso grazie al mio nutrirmi. Vedo che posso aiutare, pulire, armonizzare, alleviare, sbloccare e correre liberamente.
Sono certa che è tutto un viaggio. Traggo conforto da questo.





Fiori di Bardana
raccolti nel mio bosco insieme al tronchetto
Maggio 2009

Artemisianelbosco
00domenica 19 giugno 2011 22:33
Come se tu potessi attraversare i canali linfatici della pianta di Bardana, iniziando il tuo viaggio dalle foglie splendenti e esposte alle intemperie fino a scendere nel cuore della terra, alla radice profonda e oscura, dove risiede lo scopo di tutta la pianta, tesoro segreto. Dove ogni intento diventa sostanza, dove ogni problema trova la sua soluzione, dove chi cerca trova la lucina abbagliante che rischiara tutte le altre parti della pianta.. Che meraviglia..

Ps la ricerca sulla Bardana è molto bella, ed è completa! Lo stile 'chiaccherata' mi piace assai!!!.. ps ma da quando sei giapponese??? ^^
-Acqua-
00sabato 25 giugno 2011 00:15

Lo stile 'chiaccherata' mi piace assai!!!.. ps ma da quando sei giapponese??? ^^



ahahahahahah si mi piaceva riportarlo come l'ho trovato, come se fossero tante persone diverse a parlare della Bardana, un coretto a più voci!
[SM=g27838]
-Acqua-
00giovedì 29 settembre 2011 14:36
Ecco la Bardanina appena spuntata, nel luogo che ho nel cuore.. [SM=g27821]





[SM=g27838]

Artemisianelbosco
00domenica 2 ottobre 2011 21:29
Ma che bella^^
Ti ricordi quando sei venuta in estate e c'era la bardana spontanea sotto il nocciolo? E' ancora lì, aspettiamo insieme l'autunno. un abbraccio
la Zia
-Acqua-
00giovedì 6 ottobre 2011 16:54
[SM=g27831] uhm .. no.. ma lo so è sempre colpa del neurone..
[SM=g27824]
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