Embrioni, Etica e Fecondazione assistita

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manzpker
00giovedì 14 aprile 2005 21:07
Ne abbiamo già discusso in parte in chat, e tuttavia mi è sembrato doveroso aprire un thread su questo argomento, così importante per la coscienza e la realtà del mondo in cui viviamo.

Come certamente tutti saprete, il 12 giugno si terrà il referendum sulla legge che è stata varata dall'attuale governo (a schieramento trasversale, in realtà, perché anche alcuni esponenti della sinistra l'hanno votata). I quattro quesiti riguardano:
1. La ricerca: il primo quesito referendario vuole abrogare il divieto di ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni;
2. Gli Embrioni: il secondo quesito chiede di abrogare l'obbligo di creare un numero massimo di 3 embrioni e di togliere l'obbligo di trasferirli in un'unica soluzione;
3. Il concepito: Il terzo articolo chiede di abrogare integralmente l'articolo che equipara i diritti del concepito (concepito, non ancora nato) a quelli dell'individuo;
4. La fecondazione eterologa: il quarto quesito vuol far cadere il divieto di fecondazione eterologa, dove si utilizzano gameti (ovociti e spermatozoi) appartenenti a donatori esterni alla coppia.

Invito tutti ad informarsi bene sull'argomento e a dire la propria su questi temi. E' giusta questa legge? E' giusta l'abrogazione? Come tutelare veramente i diritti degli individui e dei concepiti?
Per ora non espongo la mia posizione. Mi auguro però che questo thread possa contribuire al formare un'opinione e una posizione a coloro che ancora non l'hanno. Venghino, signori, venghino..

[Modificato da manzpker 14/04/2005 21.09]

[Modificato da manzpker 15/04/2005 1.39]

[Modificato da manzpker 15/04/2005 1.39]

[Modificato da manzpker 15/04/2005 2.35]

Doduzz
00giovedì 14 aprile 2005 22:57
Re:

Scritto da: manzpker 14/04/2005 21.07
Ne abbiamo già discusso in parte in chat, e tuttavia mi è sembrato doveroso aprire un thread su questo argomento, così importante per la coscienza e la realtà del mondo in cui viviamo.

Come certamente tutti saprete, il 12 maggio si terrà il referendum sulla legge che è stata varata dall'attuale governo (a schieramento trasversale, in realtà, perché anche alcuni esponenti della sinistra l'hanno votata). I quattro quesiti riguardano:
1. La ricerca: il primo quesito referendario vuole abrogare l'eliminazione del divieto di ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni;
2. Gli Embrioni: il secondo quesito chiede di eliminare l'obbligo di creare un numero massimo di 3 embrioni e di togliere l'obbligo di trasferirli in un'unica soluzione;
3. Il concepito: Il terzo articolo chiede di abrogare integralmente l'articolo che equipara i diritti del concepito (concepito, non ancora nato) a quelli dell'individuo;
4. La fecondazione eterologa: il quarto quesito vuol far cadere il divieto di fecondazione eterologa, dove si utilizzano gameti (ovociti e spermatozoi) appartenenti a donatori esterni alla coppia.

Invito tutti ad informarsi bene sull'argomento e a dire la propria su questi temi. E' giusta questa legge? E' giusta l'abrogazione? Come tutelare veramente i diritti degli individui e dei concepiti?
Per ora non espongo la mia posizione. Mi auguro però che questo thread possa contribuire al formare un'opinione e una posizione a coloro che ancora non l'hanno. Venghino, signori, venghino..

[Modificato da manzpker 14/04/2005 21.09]





allora:
il referendum si terrà il 12 Giugno e non Maggio,poi, il primo quesito vuole abrogare IL DIVIETO, non L'ELIMINAZIONE DEL DIVIETO, il secondo quesito è esposto in modo assolutamente oscuro, il terzo quesito dovrebbe essere il quarto e non il terzo [SM=x68122] , il quarto quesito sarebbe il secondo...

detto questo, rinvio la questione ai siti PER IL SI', al MOVIMENTO PER LA VITA e al COMITATO PER IL NO...

Mi scuso per le correzioni, ma non mi sembra il caso di alimentare confusione in un argomento già molto controverso...
plexiglass
00giovedì 14 aprile 2005 23:41
i concepiti non hanno diritti, nè sono entità sociali o senzienti... il problema non si pone a priori...

ora, detto questo... [SM=x68094] buon divertimento
manzpker
00venerdì 15 aprile 2005 01:38
Doduzz: grazie per le correzioni, per alcuni motivi ho scritto in modo un po' frettoloso evidentemente. Riguardo all'ordine dei quesiti e al modo in cui sono posti, però, ho tratto quasi alla pari dal Corriere della sera di una settimana fa, quindi prenditela con loro se eventualmente hanno sbagliato..
E poi, non rinviare la questione. Se sei ben informato e hai un'opinione a proposito, perché non dirla in modo da suscitare un interessante dibattito?
manzpker
00venerdì 15 aprile 2005 02:27
Per farmi perdonare dei piccoli errori commessi nel primo thread, riporto qualcosa dal sito del comitato promotore, che spero possa chiarire un po' di cose. Inizialmente avevo pensato di usare un linguaggio semplice e sintetico, ma effettivamente questo non fa altro che rendere più oscura la questione. Ecco quindi i quattro quesiti referendari in forma più estesa, che peraltro confermano l'ordine che avevo dato nel primo 3D, anche se per qualcun altro sarebbe diverso (Sisma, ma tu dove prendi le informazioni per ostentarle con così tanta sicurezza?)

Quesiti referendari:


1° Per consentire nuove cure


La legge attualmente vieta ai ricercatori di utilizzare cellule staminali prelevate da embrioni non utilizzati. Le cellule staminali sono cellule che, debitamente orientate, sono capaci di moltiplicarsi, consentendo la cura di una serie di organi vitali.



2° Per la tutela della salute della donna


Questo quesito è quello che più investe la salute della donna. La donna che, per mettere al mondo un figlio, è costretta a ricorrere alla fecondazione assistita è chiamata ad affrontare un percorso impegnativo, sul piano fisico e psicologico. Attualmente, la legge 40 lo complica ulteriormente.
Prima di tutto, non consente il congelamento degli embrioni e obbliga la fecondazione si un numero massimo di tre ovuli alla volta. Questo obbliga la donna, in caso di insuccesso del trattamento, a sottoporsi a più cicli di cura, con possibili danni per la sua salute.
Inoltre, non permette alle coppie portatrici di malattie genetiche e infettive la cosiddetta "analisi preimpianto", cioè un esame dell´embrione prima del suo trasferimento nell´utero della donna. Si espone così la donna a un doppio trauma: la possibilità di impiantare un embrione malato e la conseguente probabilità di dover ricorrere a un aborto terapeutico.
Infine, la legge impedisce alla donna di cambiare idea, poiché impone il trasferimento dell´ovulo fecondato anche in assenza di un suo rinnovato consenso.



3° Per l'autodeterminazione e la libertà di scelta


La norma attuale assicura al "concepito" gli stessi diritti della madre e di ogni persona nata. Per concepito si intende già l´ovulo fecondato, ancor prima che si formi l´embrione. È la prima volta al mondo che questo avviene per legge.
Stabilire che un ovulo fecondato ha gli stessi dritti di una persona nata è un´ affermazione etica e di parte, che però rischia di avere conseguenze pratiche assai rilevanti. Se questa affermazione fosse valida, ad esempio, si rischierebbe di mettere in discussione radicalmente la legge 194 sull´interruzione volontaria di gravidanza, legge che ha prodotto l´esito positivo della riduzione degli aborti in Italia.



4° Per la fecondazione eterologa


La fecondazione eterologa è una pratica a cui si ricorre solo in casi di grave sterilità.
Si tratta di una tecnica che consente la fecondazione assistita anche utilizzando gameti di donatori esterni alla coppia. La legge attualmente la vieta categoricamente. Ma impedire a una coppia di ricorrere a un donatore esterno può produrre solo due effetti: vietare per sempre alla donna di quella coppia di partorire o costringerla, se la coppia può permetterselo economicamente, a recarsi in uno dei paesi dove la fecondazione eterologa è consentita.


Quella appena riportata è una spiegazione vera (almeno a mio giudizio), ma proposta dal sito del comitato promotore. E' quindi inevitabile che essa tenda a orientare, per come è scritta, il giudizio verso il Sì, basandosi soprattutto su considerazioni pratiche. Il comitato per il No, all'opposto, basa la sua difesa della legge su questioni sostanzialmente di principio, affermando la necessità di una "tutela della vita a partire dalla difesa del concepito, il quale, non avendo voce propria, ha bisogno della solidarietà sociale". Il comitato suddetto sostiene anche che la normativa rappresenti «un risultato importante, che finalmente ha fissato delle regole per i laboratori che operano nel campo molto delicato della fecondazione umana. Non si tratta di una legge perfetta, tuttavia essa pone fine al cosiddetto "far west procreativo", assicurando a ogni figlio le garanzie di una vita umana e la protezione di una vera famiglia».
Infine la legge ribadisce, secondo i promotori del NO, anche alcuni obiettivi strategici: «riaffermare - contro ogni deriva scientista - che gli esseri umani non sono cavie; dare ai figli genitori veri e conosciuti, garantendo loro la certezza di specchiarsi nello sguardo di un padre e di una madre; dare nuovo slancio a una società che, a partire dal rispetto dei più deboli, consolidi i valori fondamentali del nostro vivere civile».

Per ulteriori informazioni, rimando alla lettura del testo completo della legge e delle parti specifiche che si vogliono abrogare.
Cmq, al di là del referendum, sarebbe interessante sentire il parere di tutti su questi temi.






[Modificato da manzpker 15/04/2005 2.29]

[Modificato da manzpker 15/04/2005 2.33]

/lyxor/
00sabato 16 aprile 2005 12:01
Re:

Scritto da: plexiglass 14/04/2005 23.41
i concepiti non hanno diritti, nè sono entità sociali o senzienti... il problema non si pone a priori...



solo applausi per te
Laurentius
00sabato 16 aprile 2005 13:56

Scritto da: plexiglass 14/04/2005 23.41
i concepiti non hanno diritti, nè sono entità sociali o senzienti... il problema non si pone a priori...


Mi sembra che tu abbia riassunto perfettamente la questione.

Si potrebbero esaminare tutte le implicazioni della presente legge, i rischi per la salute (fisica e psichica) della donna, i costi, le conseguenze varie, le motivazioni di fondo, ecc., ma perlomeno per tre dei quattro quesiti (escludo quello sull'eterologa) questo basta a far capire cosa votare... (e, soprattuto, che bisogna votare...)
manzpker
00sabato 16 aprile 2005 15:04
Quoto la tua posizione. Il mio unico dubbio è sul quarto quesito: da un lato penso infatti che la fecondazione eterologa non sia il massimo (a questo punto tanto vale adottare un bambino), e che possa creare comunque una "violenza" nela psiche dei genitori e del figlio che non ha i loro caratteri genetici ma queli di un donatore esterno; dall'altro so che nella pratica vietarla spingerebbe tante coppie ad andare all'estero, non risolvendo il problema e anzi creando una discriminazione con quelle meno abbienti, che non si possono permettere viaggi e operazioni costose. Al momento, però, su questo quesito i princìpi superano il problema pratico, dal mio punto di vista, e quindi sono orientato per il no.
/lyxor/
00domenica 17 aprile 2005 12:53

Il mio unico dubbio è sul quarto quesito: da un lato penso infatti che la fecondazione eterologa non sia il massimo (a questo punto tanto vale adottare un bambino), e che possa creare comunque una "violenza" nela psiche dei genitori e del figlio che non ha i loro caratteri genetici ma queli di un donatore esterno;



il problema, dal punto di vista "mentale", non esiste. Avere una patrimonio genetico totalmente alieno a quello dei genitori legali non puo' creare nessun problema. In fondo si puo' dire che è la stessa cosa dell'addozione, solo miglore (il bambino non è consapevole di non essere figlio biologico dei suoi genitori, se non fino a quando non glielo rivelano)


manzpker
00domenica 17 aprile 2005 22:18
Infatti pensavo proprio a quello. A questo punto, tanto varrebbe adottare un bambino, no, piuttosto fare una fecondazione eterologa?!
Cmq è anche vero che molte donne hanno un innato desiderio di maternità che così potrebbe essere soddisfatto, ma il quarto quesito continua a perpliggermi...nel senso che da un lato penso che sarebbe giusto consentire a una persona o a una coppia di scegliere, dall'altro una vocina mi dice che forse qui si sta incominciando ad esagerare con l'uso della scienza per procreare.
Insomma, se proprio dovessi porre un paletto, lo porrei qui, anche se non sono del tutto convinto che tale paletto sia giusto metterlo. Non so se rendo il concetto...
/lyxor/
00lunedì 18 aprile 2005 09:34
appunto, l'importante è la liberta' di scelta

e poi adottare un bambino comporta necessariamente certi problemi: l'adottato la coscienza di non essere figlio vero, di essere estraneo alla coppia, perlomeno in un primo tempo se la cosa si riesce a superare. ma c'è anche il rischio che non sia possibile superare il senso di estraneita' del bambino.
tutto questo è evitabile con la fecondazione eterologa

non voglio dare un giudizio positivo o meno, solo se una coppia non si sente in grado di affrontare i grossi problemi che possono venire da un'addozione tradizionale è giusto che venga data loro un'altra scelta
Laurentius
00martedì 19 aprile 2005 19:31

Scritto da: manzpker 16/04/2005 15.04
Il mio unico dubbio è sul quarto quesito: da un lato penso infatti che la fecondazione eterologa non sia il massimo (a questo punto tanto vale adottare un bambino), e che possa creare comunque una "violenza" nela psiche dei genitori e del figlio che non ha i loro caratteri genetici ma queli di un donatore esterno;


Il rapporto genitore-figlio non dipende unicamente dai geni. Un figlio adottato è un figlio quanto un altro; e a maggior ragione lo è uno di un'eterologa.
Non è sui geni che si misurano queste cose.
È vero, si può dire che esiste l'adozione per chi non puo' avere figli (oppure sceglie di non averli per problemi di malattie genetiche; è un'altra situazione, più rara, ma comunque presente); puo' essere anche una cosa migliore, perche' da' una famiglia ad un bambino che non ce l'ha. Ma non è una scelta né scontata né facile, e puo' essere diversa per le varie coppie. Credo che sia giusto dare anche questa possibilità.
manzpker
00martedì 19 aprile 2005 19:37
Belle parole. Mi hai convinto.
-Giona-
00giovedì 9 giugno 2005 18:19
Re:

Scritto da: plexiglass 14/04/2005 23.41
i concepiti non hanno diritti, nè sono entità sociali o senzienti... il problema non si pone a priori...

ora, detto questo... [SM=x68094] buon divertimento


Queste parole mi fanno rabbrividire: hai mai pensato che anche i sordociechi, o le persone in coma non sono "senzienti" e per questo non possono avere attività sociali? E da questo non hanno diritti? Le stesse idee trovarono applicazione in Germania settant'anni fa...
manfroze
00giovedì 9 giugno 2005 19:21
Re: Re:

Scritto da: -Giona- 09/06/2005 18.19
anche i sordociechi, o le persone in coma non sono "senzienti"



Falso.
dream.x
00giovedì 9 giugno 2005 19:52
Estremamente falso, direi. Anzi, proprio una cazzata.

Non avere la possibilità di percepire e/o interagire col mondo esterno non pregiudica la capacità senziente. Punto.

La pregiudica invece, ad esempio, non avere un sistema nervoso centrale. Come, ad esempio, gli embrioni.



Conoscenza e vita. Ho avuto tutto, tranne una cosa.
Unica
Immensa
Irraggiungibile


[Modificato da dream.x 09/06/2005 19.54]

Doduzz
00giovedì 9 giugno 2005 20:06
Re:

Scritto da: dream.x 09/06/2005 19.52
Estremamente falso, direi. Anzi, proprio una cazzata.

Non avere la possibilità di percepire e/o interagire col mondo esterno non pregiudica la capacità senziente. Punto.

La pregiudica invece, ad esempio, non avere un sistema nervoso centrale. Come, ad esempio, gli embrioni.

[Modificato da dream.x 09/06/2005 19.54]




che, giusto per chiarire, non sono la stessa cosa di un feto...
dream.x
00giovedì 9 giugno 2005 20:16
Sinceramente ho letto solo il post di giona.
plexiglass
00giovedì 9 giugno 2005 22:06
-Giona-, ma tu, chi sei?!

Non dovevo neanche degnarmi di rispondere a tali fantasticherie, ma sei stato aggressivo, scortese, fuori luogo oltrechè interessantemente ignorante...

Ma comunque, ti hanno già risposto...
-Giona-
00venerdì 10 giugno 2005 09:36
Re:

Scritto da: dream.x 09/06/2005 19.52
Estremamente falso, direi. Anzi, proprio una cazzata.

Non avere la possibilità di percepire e/o interagire col mondo esterno non pregiudica la capacità senziente. Punto.

La pregiudica invece, ad esempio, non avere un sistema nervoso centrale. Come, ad esempio, gli embrioni.

[Modificato da dream.x 09/06/2005 19.54]



D'accordo, allora abbiamo una nuova definizione di "essere umano". Ne trarremo le conseguenze del caso.
Il sistema nervoso centrale si sviluppa attorno alle sette-otto settimane dalla fecondazione. Quindi l'aborto dopo i due mesi dovrebbe essere vietato.
/lyxor/
00venerdì 10 giugno 2005 09:40
Re: Re:

Scritto da: -Giona- 09/06/2005 18.19

Queste parole mi fanno rabbrividire: hai mai pensato che anche i sordociechi, o le persone in coma non sono "senzienti" e per questo non possono avere attività sociali?



a parte il fatto che ti hanno gia' risposto, a parte il fatto che la gente in coma, si sa', va sempre a votare e fa mille e una attivita' sociale... quando torni nella pancia della balena?
Morgan Fairfax
00venerdì 10 giugno 2005 09:51
A 2 giorni dal voto...
...ve la sentite di dichiarare quale sia la vostra posizione? Così, giusto per vedere che aria tira nel forum...
Progressismo scientifico
oppure
oscurantismo da caccia alle streghe
?

-----------


Il cielo stellato che è sopra di me. La legge morale che è in me.

[Modificato da Morgan Fairfax 10/06/2005 9.51]

/lyxor/
00venerdì 10 giugno 2005 10:02
4 sì
Wago
00venerdì 10 giugno 2005 10:07
"senziente" non vuol dire "che sente", ma "che pensa", o meglio ancora "che e' in grado di formulare giudizi".
Una sordocieco lo e'. Una persona in coma irreversibile no, e infatti gli si stacca la spina, dopo un po'.

E diro' inoltre: e' piu' umano un pesce rosso di una morula.
Wago
00venerdì 10 giugno 2005 10:14
Io votero' 3 si' e un no, come Fini, tragicamente.
Il no ha questa giustificazione: sono contrario alla liberalizzazione della fecondazione artificiale, in ogni sua forma. IMO e' una balla che sia apertura mentale il consentirla: la vera apertura mentale, se una coppia non riesce ad avere figli, e' adottarli. Se non se la sente di fare il passo, che resti senza figli. Quello di avere figli naturali non e' certo un diritto. E non sono contrario alla fecondazione artificiale perche' antietico, ma soltanto perche' inutile e dispendioso.
Detto cio', i quesiti non chiedono di vietare la fecondazione articiciale, ma solo di lasciare o meno il divieto su quella eterologa. Non potendo dire la mia riguardo a tutta quanta, mi limito a dirla su una tipologia particolare. Che non ha molto senso vietare "perche' eterologa", dato che tutto mi risulta fuorche' che le corna col postino siano illegali.
Gli altri quesiti non riguardano la legittimita' della fecondazione artificiale, ma questioni differenti. Uno concerne la regolamentazione dei metodi, e quella attuale e' assurda e vergognosa, pertanto votero' "si'". Riguardo a ricerca e diritti dell'embrione, il "si'" va da se' appena uno abbia un briciolo di cervello.
/lyxor/
00venerdì 10 giugno 2005 10:15
Re: Re:

Scritto da: -Giona- 10/06/2005 9.36

Il sistema nervoso centrale si sviluppa attorno alle sette-otto settimane dalla fecondazione. Quindi l'aborto dopo i due mesi dovrebbe essere vietato.



veramente è gia' dalla 5^ che il cervello (e il midollo spinale) diventano riconoscibili
E guarda caso si parla di feto proprio dopo due mesi. Ma è dal terzo mese che i vari sistemi iniziano a funzionare, mentre una vera e propria attivita' del feto si ha a 4 mesi (sempre circa).
Ma non potrebbe ancora vivere senza una connessione alla placentea.

Tutto questo per farti notare la cagata immane che hai detto. Se non possiamo ancora dire con certezza a 4 mesi se abbiamo a che fare con un essere umano...

e comunque sei ot

e ti odio perché mi hai fatto riaprire il libro di psi dello sviluppo >_<
dream.x
00venerdì 10 giugno 2005 10:49
Re:

Scritto da: Wago 10/06/2005 10.14
la vera apertura mentale, se una coppia non riesce ad avere figli, e' adottarli.



Pienamente d'accordo. Ma non credo di essere io a doverlo scegliere per loro, tutto qui.

Ad ogni modo, sì, sì, sì e ancora sì.


@-Giona-: ti ha già risposto lyxor, ma un [SM=x68129] ci stava tutto...
Morgan Fairfax
00venerdì 10 giugno 2005 13:12

Scritto da: Wago 10/06/2005 10.07
E diro' inoltre: e' piu' umano un pesce rosso di una morula.



Ottima osservazione. Cani e gatti sono esseri viventi innegabilmente "senzienti", eppure nessuno finora si è mai preoccupato di organizzare una crociata contro i coreani che usano mangiarli a pranzo. Tutto sommato, considerando la questione nei suoi punti più estremi, gli animalisti non sono poi così pazzi come potrebbe sembrare... Sta di fatto, a quanto ci dicono, che l'embrione è VITA! Anzi no, non è proprio vita, è un progetto di VITA! E' un bambino in potenza!
Ma io mi dico: forse che i milioni di spermatozoi ed ovuli prodotti dall'umanità non sono umanità in potenza? Forse che ci sono milioni di potenziali bambini che potrebbero nascere se solo le condizioni socio-economiche del nostro paese permettessero a tante giovani coppie di formare famiglie stabili? Forse che all'interno della stessa Chiesa Cattolica Romana Apostolica del nostro karo fratelo Ciosef Razzingher ci sono ben 7 opinioni differenti relativamente al momento in cui inizia la vita di un uomo?
"L'embrione è innegabilmente un esponente della specie umana! Pur essendo simile ad un embrione di scimmia, darà vita solo ad un uomo!". A parte il fatto che, come chi ha studiato un pò di biologia sa, "l'ontogenesi" (lo sviluppo del bimbo nella pancia della mamma) ripercorre la "filogenesi" (l'evoluzione della specie dai primi protozoi, passando per i pesci e gli uccelli fino ai giorni nostri), mi chiedo come si possa mettere sul medesimo piano un tot di cellule staminali indifferenziate con un organismo complesso che reagisce a milioni di stimoli differenti.
-----------


Il cielo stellato che è sopra di me. La legge morale che è in me.

[Modificato da Morgan Fairfax 10/06/2005 19.59]

manzpker
00venerdì 10 giugno 2005 13:17
Allora, io voterò quattro sì. Come già detto prima, anche io ho i miei dubbi sulla fecondazione eterologa. Posso però dire, avendo la mia famiglia adottato un bambino, che non sempre è "facile" fare questa scelta, sia in termini di roba burocratica, sia in termini di gestione del bambino. Questo accade soprattutto quando qualche familiare del ragazzo è ancora in vita, e in qualche modo fa sentire la sua presenza. A volte, nascono problemi insormontabili, e tutta la buona volontà e l'amore di una famiglia non basta.
Io non sono così favorevole, però penso che la scelta di una fecondazione eterologa sia giusto lasciarla alla libera coscienza individuale. Anche perché tanto lo si potrebbe fare comunque all'estero, creando così in caso di divieto una discriminazione tra chi se lo può permettere e chi no.
Se poi si sentono solo le ragioni di principio e non quelle pratiche, allora la risposta è no, chiaro. Ma non è il mio caso.
La mia posizione è per una regolazione molto forte dell'eterologa, ma non per un divieto assoluto. Una posizione di compromesso, insomma, che forse fa a pugni con i princìpi ma consente di guardare un po' alle esigenze di tutti: di libertà di coscienza del cittadino e di regolamentazione da parte dello Stato su una materia complessa e delicata, che non può e non deve essere lasciata al Far West.

Quando al fatto che l'avere figli non sia un diritto, è tutto da vedere. La sterilità è stata dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità una malattia, con conseguente nascita del diritto di potersi curare. La fecondazione artificiale è la cura che migliaia di donne e uomini ogni anno in Italia fa. Non dimenticare Wag, che in Italia una coppia su cinque (una su cinque!) ha problemi di sterilità.







manzpker
00venerdì 10 giugno 2005 13:39
Scusate se apro un altro post consecutivo, volevo solo rispondere a questa affermazione che non c'entra niente o quasi con il topic

Il sistema nervoso centrale si sviluppa attorno alle sette-otto settimane dalla fecondazione. Quindi l'aborto dopo i due mesi dovrebbe essere vietato.



Credo che non ci sia dubbio che il feto sia vita, a differenza dell'embrione. Nessuno o quasi contesta questo. L'aborto non è una bella cosa in verità.
Ma la legge 40 non è stata fatta a cazzo. E' il frutto di un compromesso per risolvere dei problemi pratici ben più gravi e tutelare la salute della donna.
Prima, l'aborto era vietato, ma è sempre esistito nella nostra società, con pratiche rischiosissime per chi lo effettuava.
La legge ha consentito di regolare la materia, ha avuto il risultato di eliminare in pratica tutti gli aborti "nascosti" che venivano fatti e dare più sicurezza e serenità alla donna che abbia dei problemi in questi termini.
Pensa alla ragazza di 17 anni che recentemente è rimasta incinta di un feto malformato ed è entrata in crisi psicologica con gravi danni al sistema nervoso perché la madre si opponeva all'aborto. Pensa cosa sarebbe successo se l'aborto fosse stato vietato. Avrebbe potuto arrivare ad uccidere il figlio appena nato e se stessa. E' anche per risolvere questi problemi che la legge esiste.
Senza contare che la Corte Costituzionale, in una sua celebre sentenza, ha dichiarato che i diritti del nascituro e quelli della persona già nata non sono uguali. La prima ha la precedenza. E persino in America (in America lo sai chi governa?) la Corte Suprema ha operato in questa direzione, lasciando la responsabilità della decisione sull'aborto alla donna e solo a lei.
Le leggi nascono da dei princìpi comuni, ma servono soprattutto per risolvere dei problemi pratici. Per questo, molto spesso sono un compromesso che fa a pugni con i princìpi (in questo caso: il diritto alla vita). Ma sono compromessi necessari, che in alcun modo mettono in discussione l'importanza della vita di una persona e la salvaguardia di essa.
Se si facessero leggi solo basate sui princìpi (nel nostro paese sarebbero leggi cattoliche, di fatto) saremmo esattamente come i musulmani: in una società "inquadrata", dove molto o tutto è vietato, senza libertà di scelta e con poca apertura mentale. Una società incapace di affrontare i problemi della modernità e le dinamiche del contesto sociale.


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