Denny Andersson vs Michael Marley

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DX rulez
00mercoledì 9 agosto 2006 23:41
Ebbene si , che famo shout , mini spottini , spot normali ?

Come preferisci [SM=g27988] [SM=g27988]
HHHThegame
00mercoledì 9 agosto 2006 23:55
fate con uno spot unico, che poi dade parte! [SM=x898272]
DX rulez
00giovedì 10 agosto 2006 15:09
ok , dib quando è la deadline?
HHHThegame
00giovedì 10 agosto 2006 15:48
Re:

Scritto da: DX rulez 10/08/2006 15.09
ok , dib quando è la deadline?



mercoledi intorno alle 13, come sempre
wordlife85
00giovedì 10 agosto 2006 16:09
SCAPPA, CONIGLIO!

ANF ANF ANF ma quando cazzo sarò al sicuro ANF ANF ANF se mi becca Michelle mi sa proprio che me la farà pagare ANF ANF ANF meglio correre ancora un po’ per mettermi al riparo da eventuali sorprese sgradite ANF ANF ANF.

Era da poco finita l’ennesima War, e Marley era fuggito come un coniglio dall’arena per sfuggire all’ira di una donna, tale Michelle Reynolds che lo spaventava più di qualunque altra persona al mondo. Marley, con l’ipod nelle orecchie con le solite canzoni di Eminem a tutto volume, continuava a correre senza una meta precisa, fin quando non si ritrovò in un parchetto poco distante dal palazzetto sportivo, diciamo un miglio al massimo. Michael si guardò attorno e non scorse nessuna figura femminile conosciuta.
Guardò a destra, il nulla più assoluto.
Guardò a sinistra, il nulla più assoluto.
Guardò davanti a se, e non scorse altro che piante e persone sconosciute.
Fece due passi indietro e si appoggiò alla panchina, quando una voce familiare lo sorprese, e non in modo positivo.


Michelle: Ma allora sei davvero cretino eh…beh, cosa potevo aspettarmi da te?

Michael rimase di stucco, aveva guardato ovunque ma non alle sue spalle! Non si era accorto che, seduta nella stessa panchina, stava leggendo un giornale di cronaca mondana la temutissima Michelle. Michael, dando nuovamente sfoggio della sua “abilità” di Latin Lover, si lanciò in una filippica sensatissima alla quale persino il più erudito dei Bill Gates non avrebbe saputo controbattere:

Michael: Beh, sai come si dice in queste situazioni, questa città è davvero un incanto ma quando guardo i tuoi occhi mi perdo nell’immensità dell’universo spazio/temporale, è come un turbinio di emozioni che flasha la mia mente in modo semplice ed efficace, senza alcun tipo di rimorso nei…nei confronti di…di…
Michelle: Ma che cazzo dici? Ma chi credi di prendere in giro? So benissimo della tua scappatella con Leyla, non fingere perché sono tutto fuorché cretina!
Michael: Look…if you had…one shot...one opportunity...to seize everithing you ever wanted...
Michelle: Ma dimmi per quale motivo stai cantando Lose Yourself ora??? Non ti sei affatto perso, sei qua di fronte a me!
Michael: I’m sorry Micky…I’m cleanin out my closet…one more time!
Michelle: Ora ti metti a cantare Cleanin out my closet??? Non mi frega nulla di ciò che dici, non mi importa se ti vuoi scusare…ormai è troppo tardi!
Michael: Ehm…ehm…i think you know me baby, i think i know you too…
Michelle: Questa è superman! Dio mio, tu e questo Eminem, sempre a pensare a lui!

Le manovre diversive di Michael erano fallite miseramente, la sua fama di “unstoppable talker” si era ancora una volta inceppata di fronte a un rappresentante del gentil sesso. Tentò di fuggire da quella situazione così sconveniente utilizzando il trucchetto più vecchio di sempre.

Michael: Toh, guarda, un cane completamente rosa!
Michelle: Ahahahah oh madonna mia, con la tua lingua biforcuta ti sei sempre levato dai pasticci ma con me non riesci a trovare nulla di più credibile per farmi distrarre e poter così scappare via? Ahahah sei davvero patetico, davvero davvero patetico!

All’improvviso, Michael indirizzò il suo sguardo oltre Michelle, e i suoi occhi erano persi, sbarrati, preoccupati. Con un sottilissimo filo di voce Michael pronunciò le seguenti parole

Michael: Ci mancava anche Leyla qua…

Michelle si voltò di scatto per osservare il volto della famigerata Leyla, ma dietro di lei…il nulla! Michelle si voltò nuovamente, ma era ormai troppo tardi! Michael, con il suo fido Ipod alle orecchie, era scappato via gabbando come una pivella la povera donzella! E mai canzone di Eminem fu più adatta a descrivere quel momento di quella che stava ascoltando in quel preciso istante Marley:

RUBBIT RUN

SCAPPA, CONIGLIO!

[Modificato da wordlife85 10/08/2006 16.11]

DX rulez
00giovedì 10 agosto 2006 16:25
[SM=g27988] letto
|Mattitude|
00venerdì 11 agosto 2006 10:47
Re:

Scritto da: DX rulez 10/08/2006 16.25
[SM=g27988] letto



[SM=g27988] comodino


























Ok scusate, me ne vado...
DX rulez
00venerdì 11 agosto 2006 15:57
Re: Re:
[SM=g27996] [SM=x898254] [SM=x898289]

Scritto da: |Mattitude| 11/08/2006 10.47


[SM=g27988] comodino





FUORI DAL MIO FEUD BESTIA




















Ok scusate, me ne vado...

DX rulez
00domenica 13 agosto 2006 03:22
Il futuro comincia oggi
“E’ tempo di andare ragazzo, vai e dimostra a tutti quanto vali!”

Sono ormai le undici del mattino e Denny si tuffa nelle gelide acque dell'oceano, di fianco alla barca di Ernest O’Connel, suo collega nonché amico d’infanzia con il quale ha condiviso buoni e brutti periodi della sua vita, e condivide anche la passione per le immersioni.
Lo svedese sta ultimando gli esercizi di respirazione di rito prima di procedere nell’immersione che può decretare un suo record personale, nonché mondiale, ovvero arrivare con la sola aria contenuta nei polmoni a centoventi metri di profondità e risalire con l’ausilio di un “palloncino” pieno di gas.


Tutto è pronto, altri sub si trovano a diverse profondità per aiutare Denny in caso di bisogno, la maschera è ok; segno di ok a Ernest e la zavorra viene sganciata e Denny inizia a scendere cercando di concentrarsi il più possibile su ciò che sta facendo nonostante la temperatura glaciale.
Ormai è a cinquanta metri e la pressione si fa sentire, provocando i primi dolori alle orecchie dello svedese che, imperterrito, continua la sua discesa.
A ottanta metri i polmoni si assottigliano sempre più ed il sangue inizia a circolare solo agli organi principali lasciando gli arti privi di ricambio di plasma, diminuendone la sensibilità.
Eccolo arrivare, centodieci…centoquindici…centoventi metri…La pressione è irresistibile, le orecchie sembrano scoppiargli, finalmente arrivato a destinazione lascia scivolare la zavorra per poi agganciarsi al palloncino ed aprirlo provocando la conseguente risalita.
L’ossigeno nei polmoni dello svedese sta per terminare, allo stesso tempo la pressione sembra alleviare la sua morsa, ormai pochi metri separano Denny dalla superficie …
Ma il tempo passa e la distanza sembra rimanere sempre la stessa nonostante il palloncino stia salendo, allora Denny con un po’ di timore dipinto sugli occhi lascia lo lascia e tenta la risalita a nuoto, ma non cambia nulla, Denny sta addirittura sprofondando senza riuscire nella tanto agoniata risalita, i battiti del cuore si bloccano come delle percussioni senza bacchette; l’ossigeno è finito.
Denny sta scivolando verso il fondo e nessuno può salvarlo..


“Noooooo!”

Un respiro affannato accompagna l’urlo che interrompe il silenzio nella stanza.

C:”Denny, che diavolo succede, sei tutto sudato e pallido. Che è successo?”
D:”Ouff” il ragazzo recupera un attimo il fiato, fa un profondo respiro per calmarsi “Un sogno, un incubo, un terribile incubo“

La donna abbraccia il suo uomo e gli accarezza il viso scosso, tranquillizzandolo, accompagnando il tutto con un dolce bacio sulla guancia.

C:”Amore, me ne vuoi parlare?”
D:”Io, non so..”
C:”Tesoro, lo sai che nel momento del bisogno io sono sempre accanto a te, davvero, confidati pure senza nessun problema, se hai qualcosa che ti affligge devi parlarmene”

Attimi di silenzio interrompono il dialogo dei due, un altro profondo respiro…

D:”Io mi trovavo in acqua, ero alla competizione che devo affrontare domani, e dopo aver parlato un po’ con Ernest mi ero immerso e stavo effettuando la prova, scendendo sempre più in profondità fino alla meta prestabilita…”

La donna annuisce con il capo stringendosi ancora più forte al petto del suo uomo.

D:“…la pressione mi stritolava ma son riuscito ad afferrare il palloncino per risalire…ma …”
C:”..Ma?”
D:”Non so come spiegarti, insomma mentre stavo risalendo la superficie si allontanava sempre più fino a quando sono rimasto senza fiato, e poi mi sono svegliato…”

Qualche momento di riflessione per la donna che poi cerca di trovare le parole adatte per confortare l’uomo dopo l’inatteso avvenimento.

C:”Denny, amore mio, in questo periodo sei molto occupato con le immersioni ed hai pure preso parte all’ultimo show della EWF, forse sei affaticato, stressato oppure semplicemente ansioso…”
D:”Non so…Forse è un messaggio da decifrare…non ho idea di che cosa voglia dire…”
C:”Forse, te l ho già detto, sei ansioso per l’esordio sul quadrato di Mercoledì, forse quell’incubo voleva significare qualcosa, qualcosa che potrebbe avere, non so, un qualche collegamento tra le due tue attività preferite.”
D:”Forse questo incubo non è nient’altro che un incitamento che viene dal mio subconscio…La pressione potrebbe essere il mio stato emotivo durante il match, l’emozione che potrebbe essere il fattore che mi farà compiere il passo falso, quello che può essermi fatale… “
C:”Amore, sì più fiducioso in te stesso, tu domani hai la competizione e sono sicura che se riuscirai a prevalere sul tuo timore, sopraffare le tue paure, loro stesse potranno essere le stesse che ti aiuteranno nella tua carriera da wrestler, nel sogno forse ti è stato comunicato che se soccomberai alle tue paure soccomberai anche contro i tuoi avversari; Sconfiggile e vedrai che riuscirai a sconfiggere i tuoi nemici.”

Attimi di silenzio seguono alle parole della donna, dopodichè Denny va in cucina a bersi un bicchiere d’acqua, riflettendo ancora alle parole di Christina.

”Forse ha ragione, ha ragione Christina, lei mi ha sempre aiutato nei momenti difficili, nei momenti in cui pochi mi erano accanto ed i suoi consigli si sono rivelati utili; tra poche ore affronterò l’immersione con una grinta senza eguali e affronterò a viso aperto le mie paure, sconfiggendole, e sono sicuro che così mi andrà tutto bene”

Questi sono i pensieri di Denny che più carico che mai si dirige verso la camera da letto, e dopo aver dato un bacio sulla fronte alla piccola Milena, la sua bimba, torna dalla moglie ringraziandola con un lungo bacio che prelude ad alcune ore di bollenta passione, prime della competizione ormai alle porte…

E:”Ehi Denny, sono le dieci e un quarto, ma che combini, perché sei arrivato in ritardo?”
D:”Ehm..no guarda Ernest, c’è stato un’imprevisto” Denny arrossisce in volta facendosi scappare un sorrisetto verso Ernest che non insiste, conoscendo il carattere timido dello svedese.
E:”Don’t worry, veloce preparati che dobbiamo dimostrare a tutti di che pasta sei fatto”

Senza battere ciglio Denny si inserisce la muta e si prepara al meglio per la prova, fa un po’ di riscaldamento e poi si immerge nelle acque gelide…
Momenti di grande concetrazione da parte dello svedese che con la mente ripercorre l’intero incubo della notte appena passata fino alle dolci parole della moglie, che lo confortano prima di un lungo viaggio verso la profondità degli abissi, un confronto dal quale Lui vuole uscire vincitore.


Ultimi respiri e poi giù con la zavorra, durante la discesa la mente di Denny è completamente libera da qualsiasi pensiero, nella sua mente rimbombano solo i battiti del suo cuore…
Arrivato giù lascia il sacco con il peso e apre il palloncino, la pressione non lo scalfisce minimamente, Denny è carico al massimo e pensa al suo primo match da wrestler, pensa all’incubo, tutto con un solo obiettivo: se riuscirà a terminare la sua impresa contro il suo elemento sarà pronto ad affrontare una nuova avventura, una nuova sfida.


Ormai Denny è a pochi metri, il palloncino ormai è stato svuotato completamente, l’unico mezzo per muoversi sono i suoi arti ma questa volta riesce a risalire, sempre più velocemente, pinnata dopo pinnata, bracciata dopo bracciata, è lì, è a pochissimi metri, qualche centimento…
E’ fuorì!!


“Siiiiiiiii!”

Denny si fa sfuggire un gesto di esultanza che poche volte si è visto da un tipo timido come lui, ma questa buona riuscita significa tanto per lui, tanto per la sua vita, un capitolo che non dimenticherà mai.

E:”Dai Denny vieni su che festeggiamo, dai, inquadrate questo ragazzo che sta salendo sulla navetta, è Denny Andersson ed ha appena stabilitò un record per quanto riguarda le acque dell'oceano di Anchorage, davvero un ragazzo con mille risorse!”
D:Sussurrando...”Accidenti Ernest, lo sai che mi imbarazzo quando sono al centro dell’attenzione”
E:”Ti ci devi abituare caro mio, da ora in poi sarai un campione!”

Pochi minuti più tardi…

E:”Allora ti sei rivestito Denny? C’è la tua famiglia ad attenderti al porto di Anchorage.”
D:”Si sono pronto.”

Ernest, il vecchio lupo di mare attracca la navetta e subito Denny corre verso sua moglie e sua figlia abbracciandole, sussurrando un “grazie” nell’orecchio della moglie che anche questa volta lo ha aiutato e prendendo in braccio la sua bambina che lo riempie di gioia ogni giorno che passa…
Quindi si volta e saluta Ernest, amico di sempre che anche questa volta lo hai aiutato in una impresa senza eguali...
Prima di andare però l’amico ha l’ultima cosa da dire, una frase che Denny ha già sentito nel suo sogno e che lo caricherà sempre di più nella sua nuova, sfavillante avventura.


“E’ tempo di andare ragazzo, vai e dimostra a tutti quanto vali!”


[Modificato da DX rulez 13/08/2006 12.31]

DX rulez
00domenica 13 agosto 2006 03:39
Primo spot con questo pg, spero sia andato bene, vabe' lo scopriro' mercoledi...

Comunque Dibbio quando lo leggi vorrei che notassi i cambiamenti a livello di impaginazione, ho eliminato gli errori che facevo di solito, ovvero non ci sono più i puntini invece delle virgole, non c'è più lo spazio prima della virgola e poi ho apportato un cambiamento sostanziale che mi sembra abbia migliorato l'impaginazione, ovvero il corsivo tutto e i dialoghi normalmente con in grassetto colui che parla.

Dimmi poi in msn cosa ne pensi [SM=g27988]
Mi sono impegnato particolamente per te [SM=g27988]

Azz, c'è vuole la faccina di Denny [SM=x898332]
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