Grazie Admin,
viceadmintdg1, 11/04/2012 15.40:
Il 25 marzo è stata la festa dell’annuncio a Maria dell’incarnazione del figlio di Dio,
Etimologicamente, la parola “
incarnazione” sta a significare l' assunzione di un corpo fisico da parte di una qualche divinità o di un essere spirituale, angelico.
Ora, cari ascoltatori di Radio Maria, l' “
incarnazione” non c' entra nulla con quel che accadde al
Logos (il Cristo preesistente) che “
divenne carne”, e ve lo dimostro.
Un esempio tipico di incarnazione lo troviamo, ad esempio, nel racconto di
Genesi 19:1-3: quegli esseri spirituali, quegli angeli non nacquero da una donna, così che “
divennero carne”, ma si incarnarono materializzandosi, assumendo dei corpi umani e andando perfino a mangiare a casa di Lot.
Quello che accadde a Gesù Cristo fu del tutto diverso: a differenza degli angeli dei tempi di Lot, Gesù nacque da una donna ebrea, sotto la legge (
Galati 4:4), come ogni altro uomo, pur senza peccato, essendo il Figlio Unigenito di Dio ed essendo stato concepito per mezzo dello spirito santo.
Egli è pertanto il
Logos, la Parola, il Verbo, che "
divenne carne", nascendo da una vergine, Maria, concepito per opera dello spirito santo (si confrontino
Mt. 1:20 e Luca 1:35).
Ci tornerò successivamente......
viceadmintdg1, 11/04/2012 15.40:
unendo la persona divina del figlio di Dio con la natura umana. Nessun elemento cambia o viene perduto, ne la natura divina ne la natura umana. La natura umana ha preso esistenza dall’unione con l’esistenza eterna della II persona della Trinità. Un unione personale, che fa riferimento alla persona non alla natura. Non c’è stato un miscuglio di natura, ma la comunicazione dell’esistenza da parte della persona del verbo.
Questa è l’incarnazione, cioè l’unione di una natura umana creata da Dio con l’esistenza eterna del verbo. Si chiama unione ipostatica, unione nella persona, non nella natura. Non c’è stato un miscuglio di caratteristiche della natura divina e quella umana. Non la natura umana creata da Dio è stata assunta dalla persona del verbo, dando origine a quella natura umana, mai esistita al di fuori della ipostaticità, cioè dell’unione con la persona del verbo.
Uno splendido trattato di filosofia greca, complimenti!
Naturalmente, immagino che Minuti sappia spiegare agli ascoltatori di Radio Maria,
Bibbia alla mano, che cosa esattamente sia la "sostanza o natura divina".....
Caro Minuti può spiegarlo agli ascoltatori di Radio Maria?
No, non può farlo...
La Bibbia ci da una definizione della fede (
Ebrei 11:1), dell' amore (
1 Cor. 13:4-8), ci spiega come avverranno le risurrezioni celesti (
1 Cor. 15:35-54), ci rivela il mistero di Dio (
Efesini 1:9-10), argomenti tutt' altro che secondari..... ma non ci da neppure la minima definizione di cosa sia la
sostanza o natura divina, non occupandosi affatto della cosa.
Cioè a dire,
il testo biblico è totalmente estraneo ad ogni ragionamento concernente la “
natura o sostanza divina” riguardo a Dio e al Cristo preesistente: in relazione a questo argomento, vi è solo e soltanto pura speculazione filosofica e nulla più, dato che non è materia di interesse biblico!
Per spiegare che cosa sia la “natura o sostanza divina”, Lei dovrà uscire
a piè pari della Sacra Scrittura ed entrare nel
mondo dorato dell' ontologia greca, immettendo quindi il pensiero ellenistico nel testo sacro.
E ne ha dato una bella dimostrazione con il “sermone” di cui sopra!
Naturalmente, cari ascoltatori di Radio Maria, è appena il caso di accennare che termini come “
sostanza o natura divina”, “
unione ipostatica”, “
immanenza”, ecc.,
sono lontani anni luce dal testo sacro ispirato da Dio.
E' una terminologia che non appartiene neppure lontanamente alla Sacra Scrittura, ma solo e soltanto alla filosofia greca.....
viceadmintdg1, 11/04/2012 15.40:
E’ una grande festa quella dell’annunciazione. E’ l’entrata in azione di Dio, fatto uomo, per la redenzione del mondo. Solo Dio poteva permettersi di fare questo, e l’ha fatto per poter soffrire e arrivare alla passione, scontando i peccati del mondo. Fatto che la natura divina, la persona divina, non avrebbe potuto fare senza la natura umana. E’ una cosa straordinaria l’incarnazione
Cari ascoltatori di Radio Maria, non è così.
Minuti ha pienamente ragione quando dice che con l' “Annunciazione”, Dio è entrato in azione, e infatti è così: Dio ha redento, riconciliato il mondo a se per mezzo del Figlio Unigenito (
Coloss: 1:19-20 ; Romani 5:8-11).
Ma per riconciliare e redimere l' umanità, non era affatto richiesta la “
morte di Dio”: un pensiero del genere può trovare la sua base nella filosofia greca, ma non nella Bibbia.
Subito dopo il peccato originale, Dio, benignamente, stabilì il seme del riscatto, della redenzione (
Genesi 3:15). Un seme la cui identità rimase avvolta nel mistero fino alla promessa abraamica (
Genesi 22:18).
Attraverso la discendenza di Abraamo, e poi di Davide, sarebbe dovuto arrivare quel seme, Gesù Cristo (
Galati 3:16).
Per redimere l' umanità, era necessario che un uomo perfetto, cioè senza peccato (poiché Figlio Unigenito di Dio concepito per mezzo dello spirito santo) controbilanciasse il peccato del solo altro uomo perfetto della storia, il primo uomo, Adamo, che era “
figura, tipo” di Colui che doveva venire (
Romani 5:14).
Il primo Adamo aveva commesso il fallo ed esteso la morte a tutta la famiglia umana, l' Ultimo Adamo avrebbe portato la vita, e la grazia o immeritata benignità assai più abbondante del fallo (
Romani 5:12-21 ; 1 Cor. 15:45).
Un riscatto perfettamente equivalente, quindi: poichè da Adamo venne la morte, mentre da Cristo la vita eterna!
Per poter fare ciò che Gesù fece, restando integro e leale fino alla morte atroce,
Cristo doveva essere solo e soltanto uomo.
Basta leggere due passi per comprenderlo: Cristo Gesù si spoglia della “
forma di Dio”, assumendo la “
forma di un servo” divenendo simile agli uomini (
Filippesi 2:6-8).
Si spogliò totalmente della “
forma di Dio”?
Si, lo si evince dal passo di
Ebrei 2:17:
“Perciò doveva rendersi
in tutto simile ai fratelli (“
hothen ofeilen kata panta tois adelfois homoiothenai “, alla lettera “perciò doveva
in ogni cosa essere simile ai fratelli... “), per diventare un sommo sacerdote misericordioso....” (CEI).
Non poteva quindi avere una cosiddetta “
doppia natura” , non una cosiddetta “
unione ipostatica”, ma doveva essere “
in tutto simile ai fratelli”, solo e soltanto uomo come noi.
Non avrebbe potuto in alcun modo essere
”in ogni cosa essere simile ai fratelli... “, se avesse avuto in terra un' "
unione ipostatica" e una "
doppia natura"....
viceadmintdg1, 11/04/2012 15.40:
La Società Torre di Guardia tuttavia si intestardisce a dire che non c’è stata nessuna incarnazione. E questa è una grossa bugia, oltre ad essere una notizia storica falsata!
” , l' Iddio Ontologico, la Trinità consostanziale, formulata solo sulla base dell' ontologia greca e non della Bibbia.
A conclusione, si può rimarcare l' infelice battuta di Minuti: la notizia storica falsata non la danno i cristiani testimoni di Geova, che restano nella semplicità del testo sacro, evitando di
(cosa che la Bibbia non fa...).
” , l' Iddio Ontologico, la Trinità consostanziale, si sia incarnato essendo comunque un cosiddetta “
” in senso ontologico trinitario, non potendolo fare neppure dal punto di vista lessicale, dato che il sostantivo greco non ha quel significato.