Come immaginate la Lazio del dopo Lotito?

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Fulcanelli45
00mercoledì 2 marzo 2016 14:00
Non so quanti anni Lotito sarà ancora il patron della Lazio. Ma inevitabilmente i presidenti passano. Mi chiedo spesso cosa sarà la Lazio quando Lotito lascerà. Ipotizzando, ad esempio una sua permanenza per altri 8-10 anni, che Lazio troveremo in quel momento? Quale la sua posizione nell'ambito del calcio cittadino, italiano e europeo? Quale la sua dimensione?
Se provo a rispondere a questa domanda, sono molto scettico su una Lazio di dimensione europea, non da Champions' ma tipo Siviglia o Bayer Leverkusen, diciamo da seconda fila.
A livello nazionale saremo realtà metropolitana o una società "pesante" quanto una provinciale di lusso?
A livello cittadino saremo ancora il valido argine alla melma giallorossa, o perderemo fette delle nuove generazioni di tifosi?

Temo una decadenza a livello di platea dei tifosi. Il che significa introiti ridotti, minore attenzione mediatica, minor peso tecnico.
Mi incuriosisce molto come immaginate voi l'immediato dopo Lotito, quando prima o poi si verificherà. 
ℬaruch
00mercoledì 2 marzo 2016 15:41
Intanto, un dopo-Lotito non riesco neanche ad immaginarlo. Però riesco facilmente ad immaginare la Lazio di Lotito nel momento in cui la lascerà. Per descriverlo uso parole e immagini di Nietzsche: 

"Lo sviluppo momentaneo deve essere una ripetizione, e così quello che lo ha generato e quello che da esso nasce, e così via: in avanti e all’indietro! Tutto è esistito innumerevoli volte, in quanto la condizione complessiva di tutte le forze ritorna sempre".



Quello che mi sento di dire è che non credo a un ridimensionamento della platea di tifosi. Sia per una questione fisiologica, sia perché su questo punto alla società si può rimproverare poco, e penso alle continue iniziative nelle scuole e non solo. Gli altri per ora continuano a non vincere, e stanno per perdere capitani e un bel po' di retorica
Mark Lenders (ML)
00mercoledì 2 marzo 2016 19:47
Re:
ℬaruch, 02/03/2016 15:41:

Gli altri per ora continuano a non vincere, e stanno per perdere capitani e un bel po' di retorica



Non lo considero un problema. Quello dei capitani, dico. Mentre quello dei risultati ovviamente lo è e continuerebbe ad esserlo a maggior ragione.
La differenza tra Roma e Lazio, che già segna il presente ma di questo passo segnerà ancora di più il futuro, è che loro hanno deciso a tavolino di essere un club internazionale. E mentre provano conquisatare una fetta di mercato fuori dall'Italia a Roma intercettano il nuovo proletariato, ossia gli immigrati di prima, seconda, e tra un po' terza generazione. La romanità come l'abbiamo conosciuta e rappresentata fin qui è un concetto sempre più obsoleto: per una continuità formale bastano nome e colori (neanche più il simbolo, a quanto pare) ma soprattutto risultati. Perché le fasce socialmente più deboli sono anche quelle che più hanno bisogno di identificarsi con qualcosa di vincente.
Noi restiamo più legati alla tradizione familiare, in parte (non così piccola come alcuni vogliono far credere) anche politica, e alla quota fisiologica di bastian contrari che rifiutano la squadra di regime, ma strutturalmente temo che ci manchino i numeri per salire sul carro di una eventuale Superlega. Questo se dobbiamo far conto esclusivamente su noi stessi, ossia sul bacino d'utenza. L'unica variabile è rappresentata dal possibile arrivo di un investitore forte, che arriverebbe non tanto perché attratto dalla Lazio così com'è bensì - eventualmente - dalle potenzialità di un sistema che per il momento - sia come comparto calcistico che come paese nel suo complesso - è ancora impaludato nella crisi, nella burocrazia e in una pressione fiscale che è un'autentica palla al piede. Cosa potrà cambiare di qui a 10 anni non lo so, bisognerebbe chiederlo a chi queste cose le studia per mestiere. Se guardo all'oggi faccio notare che l'investitore di cui sopra fatica a trovarlo il Milan.
Er Matador
00giovedì 3 marzo 2016 04:17
Una squadra sempre più marginale in un Paese sempre più marginale, non solo calcisticamente: il trend è questo, sperando che fattori oggi imponderabili possano modificarlo.
L'altra grande incognita è il futuro della xxxx: con l'esternalizzazione del debito al di fuori del solito giro di amici degli amici, prima o poi sono destinati a pagarla cara.
Ma, anche in questo caso, saremmo in grado di approfittarne?
Fulcanelli45
00giovedì 3 marzo 2016 11:38
E' dei giornali si stamattina la notizia che il Palazzo di via Valenziani (acquistato al 100% dalla Lazio, quindi con soldi Lazio) sarà trasformato in Hotel. Si parla di mutuo per finanziare il progetto. Lo scopo è patrimonializzare. Ottima cosa. Si potrebbe però obiettare che se i pochi soldi disponibili vanno in investimenti a medio-lungo termine la Lazio diventerà una società ricca per patrimonio ma povera tecnicamente e per risultati sportivi. Suppongo che il mutuo per trasformare il palazzo in albergo sarà pagato con i proventi dell'attività alberghiera. Quindi per 15 anni (sembra tale sia il mutuo, ma non sono sicuro) l'hotel non peserà ma nemmeno darà proventi. E nell'ipotesi che Lotito tra 10-15 anni venda (rientriamo nel topic) venderà una società di valore aumentato perché dotata di immobili. Lotito ha circa il 70% delle azioni. A me sembra che in pratica stia patrimonializzando se stesso con gli incassi della Lazio. Sbaglio?
Drenai71
00giovedì 3 marzo 2016 14:25
con questo approccio qualsiasi imprenditore dovrebbe essere visto con sospetto quando aumenta il valore dell'azienda che ha aquisito.
è chiaro che nell'ipotesi di cessione futura ci guadagna in primis lui, ma che c'entra questo? vorremmo che la lazio non si migliorasse mai perchè del suo aumento di valore ne beneficierebbe lotito? a questo siamo arrivati?

questo palazzo la lazio lo ha acquistato da anni, e da anni sta li senza fruttare, tanto che piu volte ci siamo chiesti a che pro approfittare di un prezzo così vantaggioso se poi non ci si faceva nulla.
ora pare che finalmente si sia deciso di provarci e nemmeno questo va bene.

Brunogiordano
00giovedì 3 marzo 2016 15:57
Sembra banale, ma si vorrebbe che la Lazio si migliorasse dal punto di vista tecnico. Il miglioramento tecnico potrebbe passare per queste operazioni di investimento di tipo immobiliare? Speriamo.
ReflexBlue74
00giovedì 3 marzo 2016 18:36
Fatemi capire, vi state chiedendo se con gli utili dell'albergo ci compriamo un centravanti? [SM=g27990]
Er Matador
00venerdì 4 marzo 2016 04:30
Re:
ReflexBlue74, 03/03/2016 18:36:

Fatemi capire, vi state chiedendo se con gli utili dell'albergo ci compriamo un centravanti? [SM=g27990]


Quando la Lazio dell'era Cragnotti entrò in Borsa, nei primi tempi prese piede l'abitudine di diffondere voci di mercato non necessariamente fondate e al solo scopo di condizionare in positivo l'andamento del titolo.
In quel frangente emerse l'imperfezione con cui si era adottato un modello, fondamentalmente inglese, a base di Pay-Tv, merchandising e stadi di proprietà.
A differenza di quanto accaduto da noi, Oltremanica le società si erano dotate di patrimoni e attività attraverso i quali si interfacciavano con la Borsa, proteggendo così da un'esposizione diretta - che invece si verificava dalle nostre parti - la volubilità e le esigenze specifiche della parte tecnica.
Ebbene, le attività di cui sopra - ristoranti, negozi, ecc. - nascevano proprio da una solida base immobiliare e dalla sua valorizzazione.
Sulla carta, il tentativo di trasformare un edificio pressoché inutilizzato in una potenziale fonte di reddito è quanto di più razionale in quest'ottica: nonché una fra le non moltissime opportunità di incremento del fatturato, più volte isolato come la sine qua non per una maggiore competitività in ambito strettamente agonistico.
Quindi, pur con la distanza che separa sempre il dire dal fare, l'idea che i proventi di quest'iniziativa possano riversarsi almeno in parte nel rafforzamento dell'organico è - magari su tempi un po' più lunghi - qualcosa in più di una battuta.
E se Lotito stesse in realtà agendo pro domo sua? Più che un dubbio sembra una certezza, ma non un problema in sé.
Se dall'albergo verrà qualcosa di buono per la società, che il patron intaschi qualche dividendo - a quel punto meritato - non dovrebbe scandalizzare nessuno.
Sarebbe grave, casomai, se il Presidente dovesse tutelare i propri interessi anziché quelli della Lazio o contro quelli della Lazio: si spera di non doverne parlare neanche come ipotesi.
ReflexBlue74
00venerdì 4 marzo 2016 15:47
Re: Re:
E' un'operazione a lungo termine che rende un pizzico più solida la società.
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