di Anna Villani
Angri. L'ultima speranza è affidata ora ad una lettera inviata al ministro della giustizia Clemente Mastella ed al ricorso presentato al Tar dopo che, anche la diffida inviata da un legale, non ha ottenuto risposta, come le precedenti lettere. Roberto Raiola, ex direttore dell’agenzia del Banco di Napoli porta avanti dallo scorso autunno un braccio di ferro contro la Provincia alla quale si è rivolto per rivendicare un diritto, che nelle province di Napoli e Benevento altri non hanno dovuto faticare ad ottenere. Suo figlio Carmelo ha 15 anni, ultimo di quattro figli, è al primo anno di scuola superiore alberghiera di Vico Equense, dove è adorato da docenti e studenti, che lo hanno accolto con tanto amore. Un ragazzo che ama particolarmente andare in bicicletta e con una grande volontà di apprendere, il sogno coltivato da tempo, è diventare chef. Nulla di particolare se non fosse che il diritto che i familiari reclamano è legato alla sua disabilità. Carmelo è non udente e per poter apprendere senza sforzi le lezioni occorre affiancargli un assistente alla comunicazione. Un onere che andrebbe sostenuto dalla provincia di residenza, dunque Salerno, ma le cose sono andate in tutt'altro modo. A nulla sono servite le lettere inviate, nessuna risposta «né positiva né negativa così almeno potevo regolarmi» dice Raiola, che si è rivolto ad un'associazione dedita a queste problematiche. Se il ricorso fosse perso la famiglia non ha dubbi: «per amore di nostro figlio ci trasferiamo a Sant'Antonio Abate». Traslocherebbero insomma nel vicino territorio dove la provincia prevede da molto tempo questa figura professionale, ma ciò che in questi mesi li ha fatti soffrire è stato il «silenzio» dell'istituzione provinciale.