Bollette dell’acqua sbagliate sindaco e Comune condannati (Il Mattino,18/02/2007)

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pietro.paolo
00martedì 20 febbraio 2007 16:42
di ANNA VILLANI


(Antonio D’Ambrosio. Foto Il Mattino)

«Le sentenze dei giudici di pace si applicano e non si commentano» aveva detto, domenica scorsa, nel corso di una riunione alla Casa del Cittadino, l'assessore al contenzioso ed affari legali del comune di Angri, il diessino Francesco Bonaventura. Ma questa pronuncia del giudice Guido Senatore, farà arricciare il naso agli amministratori locali. L'attore ricorrente, Antonio D'Ambrosio, attuale redigente del Cossap che dà battaglia da un anno e mezzo sulle cartelle dell'acqua, difeso dall'avvocato Eliodoro Alfano, divenuto uno studioso in materia di consumatori, ha chiamato in causa come convenuto direttamente, il sindaco Giuseppe La Mura. Il comune di Angri aveva richiesto come tanti angresi «il pagamento relativo ai consumi di acqua potabile, alla depurazione e alle acque reflue per gli anni 2000/2001 calcolata su un consumo annuo presunto di acqua potabile e su tale presupposto quantificava anche le somme dovute per fognatura e depurazione». Il giudice nocerino ha accolto la domanda di D'Ambrosio dichiarando «non dovute le somme per il servizio di canone acqua come riportate dalla fattura» condannando il comune di Angri «al pagamento delle competenze di giudizio che liquida in complessivi 450 euro di cui 50 per spese, 200 per diritti e 200 per onorario». Nei motivi della decisione «il comune non ha dato prova di aver calcolato i costi addebitati all'attore sulla base dei consumi effettivamente rilevati, né di aver pattuito con l'utente il minimo garantito si deduce la nullità dell'avviso di pagamento inviato dal comune di Angri all'attore».
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