Barbara Schiavulli

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00martedì 21 febbraio 2017 23:49
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00martedì 21 febbraio 2017 23:53
Incontrata a Modena al gala del BUK festival


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00martedì 21 febbraio 2017 23:53
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00mercoledì 22 febbraio 2017 00:00
www.mangaforever.net/321222/bulletproof-diaries-recensione


Bulletproof diaries: storie di una reporter di guerra – Recensione
Emiliano Sportelli


La Round Robin porta in libreria i diari di guerra di Barbara Schiavulli. Un reportage che partendo dalla strage dell’11 Settembre, analizza le cause e le conseguenze che hanno cambiato per sempre il nostro tempo.

L’attentato dell’11 Settembre 2001 è stato probabilmente l’evento che ha cambiato la concezione dell’uomo nei confronti del terrorismo. Un intero popolo (quello americano) in ginocchio che ha assistito inerme alla disfatta dei capisaldi dell’umanità.


Ma gli Stati Uniti non sono stati la sola vittima di quel giorno; tutto il mondo civilizzato (chiedo scusa per l’aggettivo forse poco adatto) e non, ha risentito di quella catastrofe; a cominciare dai popolo afgano, che da quel momento è diventato nemico del mondo senza nemmeno conoscerne il motivo.

Dopo l’11 Settembre ci è stata presentata la figura di Osama Bin Laden – fino ad allora personaggio sconosciuto ai non addetti ai lavori – e si è capito chi fosse realmente il presidente George W. Bush.

A 15 anni dalla caduta delle Torri Gemelle, la reporter di guerra Barbara Schiavulli ripercorre le strade di oltre un decennio che ha segnato per sempre il popolo afgano.

Nel suo Bulletproof diaries – Storie di una reporter di guerra (edito per la Round Robin), la Schiavulli mette su carta i suoi viaggi in quei luoghi pieni di conflitti, gli incontri e le interviste fatte a politici e militari, le sue sfide quotidiane per portare a casa le “due lire” spesso troppo agognate.

Ma soprattutto gli scambi di idee e sguardi con la gente comune, vero tesoro per il quale un paese merita sempre di essere apprezzato.

Bulletproof diaries si colloca in maniera ferma e decisa nel filone del racconto di viaggio; viaggio che può essere inteso come conflitto.

Barbara Schiavulli resta ancorata al suo mondo di reporter giornalistica, mettendo dentro al suo fumetto anche la passione e l’importanza che una professione come la sua può consegnare al lettore.

Una professione alla quale non viene dato il giusto merito, ma che svolge direttamente e indirettamente la funzione di occhio attento e oggettivo, smascherando quelli che sono i veri nemici dell’umanità.
Bulletproof diaries – Storie di una reporter di guerra


Le storie della Schiavulli si trasformano in fumetto grazie ad Emilio Lecce, disegnatore che traccia in modo chiaro e a tratti semplici una linea continua, la quale entra in sintonia perfetta con il racconto.

È proprio la semplicità con la quale illustra volti e situazioni il suo punto di forza; Lecce non vuole strafare e fa di tutto per riuscire ad amalgamare la parola con l’immagine.

Con Bulletproof diaries il duo Schiavulli/Lecce non solo racconta, ma cerca di immergere il lettore direttamente tra gli eventi e le situazioni che hanno modificato per sempre la concezione umana di libertà.



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00mercoledì 22 marzo 2017 09:32
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00martedì 25 luglio 2017 13:18
Alla presentazione romana di Quando muoio lo dico a Dio


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Adesso inviata in Venezuela


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00domenica 5 novembre 2017 21:18
All'IFFS - Investigative Film Festival Skopje


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00venerdì 24 novembre 2017 15:39
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00mercoledì 6 dicembre 2017 09:50
Circa 20 anni fa


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00domenica 25 novembre 2018 18:12
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00domenica 4 agosto 2019 18:36
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00domenica 4 agosto 2019 18:37
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00giovedì 11 novembre 2021 10:04
l'acero
00lunedì 17 gennaio 2022 23:50

Postazione pronta. Non senza faticare. Internet va e viene. Più va, direi. Da domani si comincia, ora coma. #afganistan @radiobullets




l'acero
00martedì 25 gennaio 2022 23:05
l'acero
00sabato 5 febbraio 2022 22:45

Ero devastata per la partenza. Ogni volta che lascio l'#Afghanistan mi si strappa il cuore. Poi son arrivata in aeroporto e sti mentecatti, non vi devo spiegare chi, mi han fatto talmente girare le ovaie che mi han sentita fino a kandahar. Impietriti. Prepotenti e arroganti. Ma almeno mi han fatto dimenticare la mia tristezza almeno per ora, e soprattutto vi risparmiate un post disperato. Prima di andarmene però, vorrei ringraziare tutti quelli che hanno permesso questo assigment. Tu che stai leggendo. E chi ha contribuito concretamente, ma anche chi ha condiviso o commentato. Chi mi ha aiutata dei bullettini. Le organizzazioni che mi hanno contattata per aiutare delle persone come NOVE Onlus, caring humans. , Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo Italia-WFWP Italia , Medici Senza Frontiere, UNICEF Italia . Vorrei anche ringraziare gli amici che mi han ospitato nei loro programmi come Geppi Cucciari, Luca Bottura , Massimo Cirri e anche Radio 24 Vorrei ringraziare il mio fixer e collega afghano senza il quale niente sarebbe stato possibile. L'unico afghano puntuale. Una persona perbene. Grazie anche a tutte le persone che ho avuto il privilegio di raccontare. Non ci sono state autorità nei miei pezzi, non ci sono stati politici o diplomatici (che peraltro sono qui), ma gli ultimi. Abbiamo scelto di essere la loro voce, bambini, disabili, malati di mente, tossici, malati, poveri, donne e uomini in difficoltà. Perchè l'Afghanistan sono loro. E questa storia è solo l'inizio. Spero solo di essere stata all'altezza di questa responsabilità. E ora basta velo. #maiosonstrana Radio Bullets on the road




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