"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8,32) " 57a

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lazzaro2004
00sabato 28 dicembre 2013 19:52
NUOVI E VECCHI IDOLI: intervista a Don Ugo Borghello scrittore
lazzaro2004
00sabato 28 dicembre 2013 19:54
Saper di Amore, l’ultimo capolavoro di Don Ugo Borghello

Uno snodo da superare vittoriosi è ad esempio il passaggio nella cosiddetta notte oscura dei sensi.
Vincerla deve significare che si è diventati capaci di non cadere più in quella sorta di “pendolo”
fra tiepidezza e fede più salda. La degna conclusione di questo splendido libro, si ha con il sesto capitolo, l’ultimo, in cui si dimostra come, educandosi all’amore, si arriva a possedere quell’amore maturo che non necessita più di studio.
È questa la fase in cui si è assimilata la capacità di passare dall’io-tu al noi, dimensione in cui l’altro non solo è amato ma sa, si accorge, di essere amato. Fino a “percepire l’amore infinito di Dio e di imparare ad amare gli altri come Gesù ci ha amati”. È qui – ci insegna Benedetto XVI – che l’amore di Dio e l’amore del prossimo si fondono insieme.

http://www.barilive.it/news/Cultura/244629/news.aspx

CARRIERA E FEDE Gamboni: «Ho detto no a Giulietta nel nome del pudore»

Maria Luce dice no. I suoi principi e la sua coscienza prevalgono.
Disdice l’albergo che aveva già prenotato a Verona e torna dalla sua famiglia.
«Ci è dispiaciuto moltissimo perderla – dice oggi Giulia Riccardi, che si occupa
della promozione del musical – perché Maria Luce ha una bellissima voce
ed è una persona solare, ma la sua scelta è stata compresa. Ha lasciato una produzione
che avrebbe potuto portarla a una esposizione importante e forse ha dimostrato
più coraggio così di quanto gliene sarebbe bastato per andare in scena in trasparenza».

Tornata sui banchi del liceo Maria Luce si è confrontata con i suoi compagni di classe attraverso
una lettera. «Vorrei rivolgermi ai miei coetanei e alle donne – scrive Maria Luce – perché mi sono sentita
un oggetto in mano a chi voleva usare me e la mia femminilità per il proprio successo.
Ho perso perché non ho ottenuto ciò che chiedevo, ma ho vinto con me stessa perché al denaro
e al mio sogno ho preferito il mio pudore». Il suo appello – in un mondo in cui "pudore" è una parola
fuori moda, dove ai giovani viene proposto un modello di vacuo successo sotto i riflettori delle telecamere, dai reality a Facebook – è «a non scendere mai a compromessi nella vita, a far prevalere sempre le proprie idee, a ragionare sempre con la propria testa e mai farsi trascinare, a saper rinunciare, se si capisce che una cosa non è buona per se stessi anche quando questo significa perdere delle opportunità». Ora lei narrerà la sua storia in un racconto che parteciperà a un concorso scolastico nazionale sul tema dei valori perché, come dice papa Francesco ai giovani, occorre essere coraggiosi e andare controcorrente, ma con i valori della bellezza, della bontà e della verità.

http://www.avvenire.it/Spettacoli/Pagine/giamboni-ho-detto-no-a-giulietta-nel-nome-del-pudore.aspx

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