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incroci tra coleotteri

Ultimo Aggiornamento: 25/06/2010 09:51
24/06/2010 19:33
 
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Uovo
ciao, sono una nuova utente e già creo un post! allora, io sono specializzata in coleotteri e vorrei provare, sempre se ciò non disturberà gli equilibri naturali, a incrociare coleotteri diversi, ad esempio: se incrociassi Dynastes hercules hercules con Chalcosoma caucasus otterrei qualcosa tipo Dynastes caucasus o Chalcosoma hercules hercules, no?
ditemi che ne pensate...
24/06/2010 19:45
 
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Gli incroci tra generi diversi(Chalcosoma x Dynastes) sono impossibili, quelli tra specie diverse ma genere uguale(Chalcosoma atlas x Chalcosoma satanas) possibili ma rari e quelli tra sottospecie(Dynastes hercules hercules x Dynastes hercules lichy) possibilissimi. Se ho sbagliato correggetemi.
Marco
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Un uomo che osa sprecare un'ora di vita non ha ancora scoperto il valore della vita. (Charles Darwin)
24/06/2010 19:52
 
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Accanito
Ammazza draghi
Sostanzialmente sì è così, è un meccanismo messo in atto dalla natura proprio per evitare ibridazioni (e "disturbare gli equilibri naturali").
Si è già parlato in precedenza di ibridazioni in molte sezioni, anche in coleotteri, prova ad usare il "Cerca".
___
[IMG]http://i48.tinypic.com/118hvzp.jpg[/IMG]
24/06/2010 20:02
 
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Neanide
Allora in natura esistono Barriere prezigotiche e Barriere postzigotiche.

Le Barriere prezigotiche impediscono l'accoppiamento tra individui appartenenti a specie diverse oppure ostacolano la fecondazione delle cellule uovo qualora i membri di specie diverse riescano ad accoppiarsi; fra le Barriere prezigotiche abbiamo:
- Isolamento da habitat: Due specie che vivono in una determinata area geografica, ma in habitat differenti (Es. pianura e montagna).
- Isolamento comportamentale: I segnali di riconoscimento tra conspecifici.
- Isolamento temporale: Periodi di riproduzioni ch differiscono di mesi.
- Isolamento anatomico: Specie che magari sono molto simili fra di loro, ma risultano essere anatomicamente differenti.
- Isolamento gametico: Specie che magari hanno apparati riproduttori identici ma i gameti risultano diversi.

Le Barriere postzigotiche internvengono quando invece individui di specie differenti riescono ad accoppiarsi fra di loro.
Fra le Barriere postzigotiche abbiamo:
-Mortalità degli ibridi: Portando all'arresto dello sviluppo nello stadio embrionale.
- Ibridi sterili: Anche se gli esemplari Ibridi riescono a nascere e crescere risultano essere sterili (Es. il mulo che deriva dall'incrocio tra una femmina di cavallo e un maschio di asino).
- Degenerazione degli ibridi: Può accadere che la prima generazione di ibridi risulta essere vitale e fertile, ma una volta reincrociati la progenie è sterile.

Spero di averti illustrato in modo chiaro l'argomento.
Se hai altre domande chiedi pure [SM=g27988]
24/06/2010 22:54
 
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Tutto quanto finora detto è formalmente giusto ... C'è un però , purtroppo : non esiste ancora totale accordo su cosa sia la SPECIE , ( diciamo per semplificare che si parla di individui interfecondi illimitatamente ) figuriamoci sul resto ( genere , famiglia etc) . Porto un esempio vissuto : negli anni '80 esponevo nella categoria IEI ( Indigeni , Esotici , Ibridi ) della FOI ( Federazione ornicoltori italiani ) . Ad ogni mostra c'erano non solo ibridi di specie appartenenti allo stesso genere ( canarino x verzellino ), ma anche quelli appartenenti a generi diversi ( canarino x cardellino o x verdone ) e addirittura a famiglie diverse ( canarino x zigolo ). Con l'andar del tempo poi questi ibridi si sono arricchiti di colorazioni ereditate per lo più dal canarino e per far questo si sono dovuti accoppiare gli F1 fra di loro ottenendo gli F2 e questi ultimi fra di loro , ottenendo finalmente il passaggio della caratteristica ricercata nella nuova specie . Al giorno d'oggi esistono tutta una serie di nostrani " mutati " e " di colore " , oltre ad una serie infinita di ibridi dati sulla carta per impossibili ... Questo semplicemente a dimostrare che la distanza genetica fra specie e specie non è costante in nessun ambito ( uccelli , rettili , artropodi ) e che magari quelle che vengono ora considerate famiglie , non ne hanno la distanza genetica e dovrebbero essere ridotte al rango di genere (etc). L'unico vero incredibile lavoro è stato fatto sui fasmidi italiani da Bullini & co indagando sulla struttura del loro Dna ma dandosi prima delle precise regole ( ad esempio : stabiliamo che due individui appartengono alla stessa specie se hanno più del 99% della catena del Dna in comune , allo stesso genere se le parti in comune stanno fra il 70 ed il 99 % , alla stessa famiglia se invece hanno in comune tra il 50 ed il 70 % . Chiaramente queste cifre sono di assoluta fantasia ma mi è sembrato un modo rapido per far visualizzare il concetto di distanza genetica ). Tornando a noi , il fatto che appartengano a generi diversi non conta (quasi) nulla ( quello di assegnare una specie ad un genere piuttosto che ad un altro è una scelta che dipende dai criteri di selezione , dal " crivello " usato , che cambiano/a da studioso a studioso (( vedi quello che sta succedendo nelle cactacee)) ) : tenta , come quarant'anni fa' hanno fatto gli ibridatori di uccelli e ti auguro di avere delle sorprese .

Ciao , Franco

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25/06/2010 09:51
 
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Neanide
Grazie Lobivia per la tua partecipazione, questo è quello che io ritengo essere la differenza fra il dire e il fare.
La teoria è la base, la pratica è la vita [SM=g27988] .
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