30/08/2009 23:34 |
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| | | OFFLINE | Post: 2.249 | Registrato il: 17/08/2009
| Città: CARRO | Età: 32 | Principe | |
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Salve, chiedo scusa se posto nel luogo sbagliato, ma volevo sapere se esiste un modo per diminuire le munizioni di alcune unità di tiratori: mi sembra irreale che i giavellottisti (di tutti gli schieramenti) abbiano così tanti giavellotti, invece che uno o due... |
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31/08/2009 09:08 |
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| | | OFFLINE | Post: 21.194 | Registrato il: 10/02/2007
| Principe | | |
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data\export_descr_unit
Questo file appare solo se hai scompattato il gioco, o se stai giocando con un mod.
ad es.
stat_pri 9, 3, javelin, 55, 8, thrown, missile_mechanical, piercing, spear, 25, 1
il numero 8 si riferisce ai giavellotti, puoi cambiarlo a piacimento.
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31/08/2009 09:21 |
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| | | OFFLINE | Post: 3.123 | Registrato il: 31/12/2008
| Principe | |
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si, in effetti 8 sono tantini...
...mi chiedo invece quante siano le frecce (mediamente da 30 a 50)... [Modificato da Xostantinou 31/08/2009 09:34]
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”
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31/08/2009 09:41 |
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| | | OFFLINE | | Post: 4.442 | Registrato il: 24/01/2009
| Città: NAPOLI | Età: 29 | Principe | |
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le frecce erano davvero molte, io non le cambierei. |
31/08/2009 10:21 |
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| | | OFFLINE | Post: 2.249 | Registrato il: 17/08/2009
| Città: CARRO | Età: 32 | Principe | |
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Per le frecce al limite vedo che succede, a me andavano abbastanza bene...per la gittata si può fare qualcosa? Magari sono ignorante, ma mi sembra strano che una balestra tiri più lontano di un arco, benchè con maggiore potenza...si può ridurre la portata? |
31/08/2009 11:40 |
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| | | OFFLINE | Post: 3.123 | Registrato il: 31/12/2008
| Principe | |
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ho appena modificato tutto il file riducendo o aumentando come da storia il tutto, portando mediamente le faretre di frecce da 20-25 a 30-40, ovviamente cercando di rendere più "abbondanti" le unità d'elite, ho ridotto i giavellottisti a 2-3 giavellotti ed i balestrieri a 20, in quanto i verrettoni di balestra sono più grossi delle frecce e quindi più ingombranti...
per quanto riguarda le gittate gli archi vevano un tiro utile medio sui 160mt con tiro libero di oltre 300mt, le balestre avevano un tiro utile di 250mt (400mt con l'arco in acciaio) MA SOLO IN LINEA RETTA! non potevano raggiungere l'efficacia di un arco lungo o composito in tiro parabolico. Inoltre avevano un handicap nel ritmo di tiro che era di circa 1-8 rispetto all'arco.
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”
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31/08/2009 14:07 |
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| | | OFFLINE | | Post: 4.442 | Registrato il: 24/01/2009
| Città: NAPOLI | Età: 29 | Principe | |
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vero, però per potenza di tiro non c'è paragone. |
31/08/2009 14:13 |
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| | | OFFLINE | Post: 3.123 | Registrato il: 31/12/2008
| Principe | |
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si, in potenza si, però non so se è un dato modificabile nel file...
resta il fatto che storicamente la balestra è stata bocciata quando è stata confrontata a degli archi "seri" (ma soprattutto contro arcieri professionisti) come il longbow o l'arco composito turco-mongolo...
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
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"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”
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31/08/2009 14:15 |
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| | | OFFLINE | | Post: 4.442 | Registrato il: 24/01/2009
| Città: NAPOLI | Età: 29 | Principe | |
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i cattolici furono costretti a bocciarla perchè un Papa(non ricordo quale) le proibì in scontri fra cattolici |
31/08/2009 14:24 |
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| | | OFFLINE | Post: 3.123 | Registrato il: 31/12/2008
| Principe | |
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vabbè ma quella fu una parentesi molto formale, alla fine la usavano tutti ugualmente...
invece quelli che per esempio furono presenti ad Agincourt provarono sulla propria pelle quanto gli arcieri gallesi con il longbow fossero più efficaci dei genovesi con le loro temutissime balestre...
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So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
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"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
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"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”
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04/09/2009 12:35 |
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| | | OFFLINE | Post: 42 | Registrato il: 02/05/2004
| Contadino | |
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Per quanto riguarda le quantità di armi da lancio non dimenticate che tutti i reparti dotati di queste armi (giavellotti, frecce, quadrelli e verrettoni) erano comunque dotate di ausiliari che provvedevano al rifornimento quando necessario oppure quando potevano nel corso della battaglia (solitamente nelle piccole pause...). Ma la storia l'hanno scritta gli arcieri non i loro ausiliari, così non vengono mai ricordati!
Limitare la quantità di frecce al contenuto della faretra non è molto realistico: i tiratori inglesi dotati di longbow, per esempio, disponevano mediamente di minimo 60 frecce a testa tra faretra e riserve... Max von Frax |
04/09/2009 12:42 |
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| | | OFFLINE | Post: 3.123 | Registrato il: 31/12/2008
| Principe | |
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e perché no scusa? sarebbe casomai più realistico se si aggiungesse un bonus di frecce in presenza dei carri di salmerie, ma in assenza di rifornimenti tiravano quelle che avevano e comunque 40-50 per i cavalieri e 50-60 per gli arcieri appiedati sono parecchie
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So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
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