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La presenza del Dio nel Cammino femminile

Ultimo Aggiornamento: 10/09/2009 00:28
07/05/2006 14:18
 
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Mi stavo domandando quanta importanza date voi all'aspetto maschile del Divino nel "nostro" cammino spirituale.Mi spiego meglio...All'inizio del mio percorso vedevo il Dio allo stesso livello della Dea,poi,lentamente,le cose sono un po' cambiate.Ho iniziato a considerarlo piu' come "il Consorte",importante,certo,ma ad un livello leggermente inferiore ripetto a quello della Dea.Anche nei rituali stagionali,che comunque prevedono solitamente l'onorare l'aspetto sia maschile che femminile della Natura,mi viene sempre piu' spontaneo rivolgermi al Femminile in maniera non proprio esclusiva ma di una certa rilevanza.Cosa pensate voi a questo proposito?Lo onorate tanto quanto la Madre,oppure avete notato anche voi un certo "distaccamento",che potrebbe essere visto come uno squilibrio,o come l'equivalente risultato di un'educazione troppo patriarcale?
07/05/2006 14:33
 
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Io l'ho sempre messo in secondo piano, ma perchè sto intraprendendo una Via profondamente femminile e quindi prima di conoscere l'aspetto maschile del Divino devo prima conoscere appieno quello femminile. Sono donna ed è normale ricercare i propri "Misteri" attraverso il proprio essere. Ma per un uomo che percorre la via maschile (e ve ne sono) è più normale conoscere l'aspetto divino maschile attraverso il proprio modo di essere e la propria anima (che a mio parere non sono "asessuate" ma hanno leggerissime differenze maschili/femminili).
Arriva però il momento in cui la Donna e l'Uomo devono conoscersi e unirsi.. ed ecco che si crea quell'energia divina che unisce i due mondi separati e che dà alla luce l'androgino.
In ogni caso per noi che percorriamo la Via femminile (ma siamo in poche comunque, dato che molti, Wiccan e altri, si rivolgono sempre ad entrambi i volti divini) è più che normale conoscere la Grande Madre, l'UNICA che può portare nel suo grembo anche un essere maschile.. quindi l'unica Madre ed espressione della Terra, che sul suo corpo dà alla luce sia maschi che femmine. Ma non solo, noi dobbiamo conoscere soprattutto l'essere femminile, la sua sensualità, il suo languore e il suo modo di essere dolce e sensibile.
Con queste parole non voglio mettere in secondo piano il lato maschile perchè comunque io non lo conosco e non lo posso conoscere, non per ora comunque...
Questo è compito degli uomini che devono ritrovare dentro di sè quel calore e quella forza generatrice che è loro propria.

Tuttavia, dopo tutto questo discorso, aggiungo che è bene non tralasciare l'essere "guerriero" tipicamente maschile, ma è bene alimentarlo per difendere noi stesse, dato che la donna è anche guerriera e sa essere più maschile di molti uomini (così come l'uomo vero sa essere dolce e sensibile più di molte donne di oggi).
So che forse non si capisce bene ciò che ho detto, forse sono stata confusionaria..
Ma quello che intendo dire è che chi deve vivere una Via femminile deve conoscere il Divino Femminino, che può avere caratteristiche anche tipicamente maschili a volte.
Viceversa per gli uomini che vivono una Via Maschile.
Di sicuro però le due Vie devono essere separate, altrimenti a mio parere non si potrà mai distinguere e comprendere le due particolari Nature, così come è sempre stato fin dai tempi antichi in cui esistevano apprendistato maschili e femminili, ordini di druidi e sacerdotesse, di Figlie e Figli.

07/05/2006 15:13
 
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Sono d'accordo...e credo anche che,vedendola da un punto di vista iniziatico,l'uomo o la donna che inizia il Cammino debba effettivamente porre in secondo piano l'aspetto divino "opposto" per potersi addentrare maggiormente in quello da lui/lei percorso per fondersi totalmente con esso,per comprenderlo nel suo significato piu' completo e nascosto,in modo da raggiungere una consapevolezza ed una conoscenza tali,da poter "andare oltre",riuscendo a concepire anche l'altro aspetto che sara' ripreso al momento giusto,e che,come dici tu,produrra' un effetto di totale completezza che andra'al di sopra del maschile e del femminile,fondendosi in una perfezione universale.
07/05/2006 22:12
 
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La Dea/Il Dio
Fin da piccola ho sentito prepotente il richiamo di Colei che io chiamo Signora o anche, dolcemente, Madre.
E quando ancora non conoscevo la Dea, veneravo Maria e tutte le sue icone, un pò come la piccola suora che a Morgana mostra la statua della Madonna dicendole quanto più a loro agio si trovino tutte loro nel pregare presso quell'altare e non altri.
Si, anche per me è stato così fin dall'inizio.
Mia nonna usava mischiare tradizione popolare e religione cattolica.
Ricordo ancora il suo altare personale, con una statua bellissima di Maria nelle vesti della Vergine, e tante altre figure di santi e sante oltre che oli profumati, rosari colorati, candele e preghiere.
Se dovessi indicare quando ho cominciato a sentire dentro di me questo tipo d'amore, bè, direi allora.
Mia nonna faceva scongiuri con sale e olio, toglieva i malocchi, accendeva candele come preci perchè i suoi desideri fossero ascoltati.
Per anni ho inseguito quella figura femminile di dea in tutte le icone, travestite, che a noi sono giunte di lei: donne con lune, stelle, manti azzurri, capi velati, sorrisi radiosi.
Se devo confidare a qualcuno le mie pene, questa è lei.
Se devo chiedere per me o per altri, chiedo a lei.
Il maschile lo vivo come qualcosa di leggermente inferiore, quasi mai come Dio, nel senso bibblico del termine.
E se prendo in considerazione il maschile, lo faccio quando si tratta di un maschile evoluto, che è riuscito ad integrare il suo lato femminile in pace.
Viviamo un'epoca troppo maschile e credo sia semplicemente naturale che tutte noi veniamo a riportare equilibrio in queste forze.
Penso che non dobbiamo temere di sentirci così dichiaratamente vicine all'energia del Femminino.
Penso semplicemente che ora, con tutto l'Ego smisurato dell'Eroe che distrugge e non integra che sta invadendo il mondo sempre più, serve, e sottolineo serve, che Inanna torni a insegnare il cammino della discesa.
07/05/2006 22:54
 
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Inanna... hai nominato una Dea che mi ha chiamata a sè dall'inizio... e che ora mi sta facendo da maestra.. mi sta insegnando a togliere ogni gioiello, veste o corona e procedere in profondità, laddove nulla della vita reale ha senso.. dove la realtà è più vera del reale.
La cosa che mi affascina è che mi incuriosisce è sapere, invece, quale Dio sta facendo da maestro a coloro che, possedendo ancora uno spirito antico e ricercando la Via della piena identificazione nel divino, hanno intrapreso il Sentiero maschile..! [SM=g27817]
Ma Inanna, comunque.. è solo una delle tante.. una dei tanti volti della Grande Madre..

08/05/2006 12:03
 
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Si, cara Violet, è così, Inanna è solo uno degli aspetti della Madre.
Ho citato lei perchè viviamo un'epoca dove il culto dell'Eroe è fortissimo, l'eroe solare, razionale, che arriva e distrugge, per poi ricostruire a sua immagine, pieno di ansia di possesso, pieno di sè.
Un eroe che trova le sue motivazioni in una volontà arida e desertificante.
Un eroe a cui si ispirano ora, purtroppo, anche molte donne.
Apollo in un tempo fuori della memoria giunse a Delfi dove sorgeva un oracolo antichissimo dedicato a una dea serpente ctonia di molto antecedente a lui, che dormiva nella terra, e...la uccise, per poi edificare lì il suo nuovo tempio, a noi noto come l'oracolo di Delfi.
Un eroe non integra, ditrugge e ricostruisce.
Il San Michele della visione cristiana combatte il drago-demone ctonio, l'oscuro, l'irrazionale, l'inconscio.
E' il lato sinistro del cervello che muove guerra al lato destro, la ragione che lotta con l'istinto, l'intuito, il miracoloso.
Qui da me c'è una cappella mariana che sorge sulla roccia e d è intitolata all'Avvocata.
La chiesa sorge in una grotta e per me è chiaramente percepibile che sul lato destro della grotta esiste un potere, un'energia....
Infatti molte persone possono testimoniare guarigioni inspiegabili.
Quello è un luogo della terra...un luogo potente.
Anticamente gli abitanti di quei posti raccontavano della presenza di spiriti bianchi che aleggiavano in quei posti e del quadro votivo di una dea portata lì dai saraceni che ogni anno in estate spariva dalla chiesa per ricomparire sulla cima della montagna.
Inutile dire che si trattava di una madonna nera che loro hanno chiamato devozionalmente l'Avvocata.
Ebbene, credi che la sacralità di quel luogo sia stata lasciata vivere?
Dopo un pò un prete cattolico ha portato lì una statua di San Michele, ha esorcizzato il luogo, che continua a fare "magie" e ha cercato di razionalizzarlo.
Ma anche lì il serpente si muove sotto la terra, nonostante tutto.

E allora che ben venga Inanna delle stelle, che scende nella terra e abbraccia l'oscuro, che poi è sua sorella(....!) per ritornare più forte e integra di prima, luce e ombra insieme, chiaro e scuro.
Il cammino della discesa, appunto.
Il cammino dell'integrazione.

08/05/2006 18:41
 
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Anziana dell'Isola
Hai fatto una riflessione stupenda Lydia! Bellissima davvero!
In ogni caso credi che per uno stupido prete profanatore la magia di quel luogo si sia spenta? Sarebbe come dire che un moscerino insulso ha spostato una montagna.. [SM=g27822] [SM=g27817]
Le loro "magie" (che loro continuano a voler chiamare in altro modo ma che in fondo lo sono) non possono fare nulla del genere...
E il luogo rimane sacro perchè è la Terra che vince sempre e comunque... e se Apollo o San Michele uccidono il serpente, uccidono soltanto uno dei tanti...
Comunque inserirò a breve un piccolo testo, sempre tratto dal solito libro La Dea, la vergine, il sangue, in cui proprio Apollo "detta legge"... guardacaso sull'impurità della donna partoriente...
E dire che la figura di Apollo mi piaceva, ma è apparsa in un momento e in una civiltà in cui sarebbe stato strano se fosse stata diversa da così...
Le usanze cristiane, come ben si legge da tali testi, non sono altro che cose prese da altre fonti già esistenti e adattate a proprio piacimento...
Ma d'altronde fare qualcosa di nuovo non sarebbe stato possibile, e prendere cose già fatte per poi sputare loro addosso perchè perpetrate dai pagani, era cosa molto più semplice.


"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

Il Tempio della Ninfa

[Modificato da stregaviolet )O( 08/05/2006 18.44]

25/07/2006 11:53
 
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Nata dalla Dea, cresciuta nella Dea in modo inconsapevole eppure così naturale. A volte ripenso alla mia infanzia, alle dee della mia infanzia e mi chiedo che sarebbe successo se avessi avuto la consapevolezza di ora. Ma ogni età ha il suo "compito" e ad ogni passaggio spetta un proprio posto d'onore.
"Onora i morti...onora la luce e l'ombra, rispetta le creature che vivono attorno a te, e vivi in sintonia con loro, onora ciò che le donne della nostra famiglia t'insegneranno...ascolta e non chiedere, semplicemente ascolta e cerca di comprendere..." Queste le parole di una donna che per me è stata la Dea in ogni aspetto, mia nonna.
Nella mia famiglia tante dee, tante donne che considero tali. Pochi uomini...mio padre ha abbandonato me e mia madre per un'altra donna e mio nonno è tragicamente morto portando via con se ciò che per me poteva essere uno degli aspetti del Dio.
Dio per me prende forma a tutti gli effetti quando ho conosciuto il mio attuale compagno, sei anni fa..."Incatalogabile"...sensibile per certi aspetti come solo una donna può esserlo, selvaggio e libero come solo un animale sa ancora essere, curioso, vivace...Mi asseconda, non per compiacermi, non perchè è il classico ragazzo tappetino....ma lo fa perchè sono di lui la parte femminile e lui di me la parte maschile.
Il Dio prende forma per me l'anno scorso a Lughnasad, quando d'improvviso all'avvicinarsi della festa ho sentito un fremito terreno di cui sapevo faceva parte anche lui. Un fremito dorato che mi ha portata a imbandire il mio altarino e cuocere del pane per onorarlo.
Non è una presenza fortissima nella mia vita, ma in qualche modo in determinati periodi dell'anno lo sento particolarmente tanto.
Comprendere se stessi per comprendere l'altra parte, conoscere noi stesse per conoscere la parte maschile...mi piace ciò che ha detto la mia sorellina Violet.

[SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838]





*°§*°§*°§°*




*°§*°§*°§°*


..L’ignoto era come acqua senza nome che non sognava la sorgente e non seguiva il proprio fluire, ma custodiva il mutevole istante di se stessa..


)O(


Amministra "La Contea Dei Tre Laghi"

[Modificato da Rebecka 25/07/2006 12.04]

12/11/2006 13:28
 
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Anche io come voi sento senza dubbio più vicina la figura della madre, la prego di più, la studio di più.
E non riesco ad indentificarmi in quelle divinità così totalmente maschili.
Tuttavia il ruolo del Dio maschile lo considero abbastanza importante, non riesco ad ignorarlo del tutto.
Gli Dei che sento più vicini però hanno un lato molto femminile e legatissimo alla natura.
E sono Dioniso e Pan.
Dioniso soprattutto è carissimo al mio cuore.
Lui è libero, anticonformista, il suo culto è aperto a chiunque e le donne hanno un ruolo preponderante. In più egli parla di estasi, di unione tra il Dio ed il suo seguace, di gioia e di godimento, non di restrizione... egli è un Dio agreste, la natura è la sua dimora, non vette irraggiungibili.
E così Pan, è la forza della natura, l'unione con le ninfe, il terrore dato dall'unione indissolubile con le forze primigenie, terrore perchè noi abbiamo dimenticato com'è questa unione.
Per loro provo molto amore.
Ultimamente, studiando i celti, trovo molto interessanti le figure di Cernunnos e di Arawn..
Ma certo è che negli uomini moderni non trovo nulla di ciò che mi trasporta quando penso agli antichi dei.

Detto ciò mi hanno molto colpita le vostre parole sulle vie separate e distinte, maschile e femminile.
E comunque sono d'accordo.
Trovo che le donne che vogliono essere pari all'uomo perdano molta della loro femminilità, del loro potere. Insomma, mi sento una femminista alla Sibilla Aleramo. Si avere le stesse opportunità, ma senza mai perdere di vista la nostra essenza, ciò che ci rende diverse e quindi forti.

Spero di essermi spiegata e dinon essere stata troppo lunga e noiosa!
Vi abbraccio

[IMG]http://img1.freeforumzone.it/upload1/322860_persephoneP.jpg
[/IMG]
26/12/2006 22:29
 
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Io, devo essere sincera, non ho mai sentito in modo così 'esplicito' la figura del Dio... Da bambina ho sempre avuto una certa inclinazione per la figura femminile, intendo nelle storie che leggevo, che sentivo, ma anche nei primi 'approcci' verso le figure sacre: non a caso Iside, e non Osiride, è stata colei verso la quale per prima ho rivolto il mio cuore... così come crescendo ciò che sentivo più vicino a me era la Luna, con la sua calma, la sua purezza e fragilità, e non il Sole, con il suo impeto. E, ancora adesso, è la Madre che 'sento' maggiormente... All'inizio ho pensato di essere in errore a escludere in questo modo la parte maschile, in un certo senso è come se mi sentissi 'in colpa'. Ma ho capito che non era nemmeno giusto tentare di sentire qualcosa che non sentivo veramente in me, forzandomi a farlo... Sono consapevole dell'aspetto maschile del Divino, solo che ancora non lo sento, finora non l'ho mai sentito. La mia Via, ora come ora, è prettamente femminile... ma ormai penso di poter dire che non è sbagliato che sia così. E dando tempo al tempo... forse arriverà il momento in cui potrò essere certa della presenza della parte complementare alla Madre.


27/12/2006 19:33
 
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Scritto da: Elke
L'aspetto maschile della divinità è comunque per me molto importante ed equilibrante,senza di Lui il ciclo non sarebbe completo,il cerchio non si chiuderebbe.


Concordo con queste parole di Elke. Diciamo che l'aspetto maschile non potrei cancellarlo dalla mia visione della divinità ma allo stesso tempo lo sento come una presenza distante...c'è ma mi osserva da lontano, come io osservo Lui con amore e rispetto. Onoro la sua esistenza ma è qualcosa di passivo rispetto al mio rapporto con la Dea. E nel mio caso questo non ha a che fare con l'idea che mi è stata inculcata in passato del Dio-padrone e autoritario. Il Dio che io sento è dolce e regale. Un marito/padre affettuoso e gioviale. Lo vedo nel sole e nel vento, nel cervo e negli alberi forti e maestosi. Invece la Dea la sento dentro, le parlo, le rivolgo le mie preghiere, le confido i miei desideri e attraverso lei cerco di crescere e far maturare il mio spirito, la mia saggezza. Mi ritrovo in lei in ogni senso mentre il Dio è una presenza che per ora sento a me esterna...rassicurante, gioiosa, necessaria al ciclo della vita e della morte. Almeno, così è il mio modo di sentire la presenza divina maschile.
11/01/2007 04:03
 
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Ciao a tutte! Ciao soprattutto a te Violet e perdonami se non ho più postato come avevo promesso, purtroppo problemi di comune mortale, me lo hanno impedito [SM=g27813] ...però appena potevo, leggevo per tenermi informata [SM=g27822]
Aggiungo anch'io il mio pensiero....Quando ero bambina, e mi vedevo costretta ad andare a catechesi era un dramma, per non parlare delle lotte in confessionale, era un continuo litigare con i preti, ogni volta che mi dicevano "Dio" rispondevo senza pudore, Dio è una donna!!! (apriti cielo)... a catechesi mi hanno cacciata, per la confessione era una continua lotta sul sesso di Dio....solo all'oratorio (di suore, ahimè!)una suora in particolare stava al mio gioco, mi faceva domande su come era questa "Dea", come si chiamava, come era vestita, poi (furbescamente) a seguito delle mie risposte, ha sovrapposto l'immagine di Maria alla mia Dea, ero ancora piccolina, per cui era facile circuirmi, ma quando mi parlava di religione, lo faceva tutto al femminile, tranne ovviamente la figura di Gesù, mi fregava solo quando mi chiedeva chi fosse il marito della Dea...
e devo essere sincera, se qualcuno dovesse chiedermelo anche ora, avrei seri problemi nel rispondere...non riesco a vedere un Dio....si so che c'è....in qualche mia meditazione durante il plenilunio l'ho incontrato (devo diminuire le dose degli incensi durante i cerchi [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27837] [SM=g27824] )ma lo vedo in un mondo a se...non credo di aver sviluppato in modo totale il Femminino in me, ma non credo che la mia forza, il mio coraggio dipendano dalla sua presenza, non a caso nel Pantheon di Dee, ce ne sono alcune guerriere (vedi Brigit, visto che siamo vicine alla candelora [SM=g27822] )
C'è.. ci deve essere, proprio per quello che ha scritto Elke e che ha riportato Elbereth, per una questione di equilibrio
11/01/2007 19:45
 
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Ma che bello risentirti Ransie!! [SM=g27838]
Forse non riesci (non riusciamo) a sentirlo e a "inquadrarlo" perchè lo vediamo troppo esterno, come una figura a se stante, una figura maschile e basta... ma il segreto per scoprire il Dio, o meglio, la parte maschile della Grande Madre, è cercarlo non fuori ma dentro di noi. Ognuna di noi ha istinti positivi e negativi (intesi come proiettivi e recettivi) e tali istinti appartengono a due sfere comunque diverse (ricordate i due serpenti che si attorcigliano, uno blu e l'altro rosso, che secondo certe tradizioni sapienziali si trovano proprio dentro di noi?), una maschile e una femminile. Trovando la parte maschile in noi (così come gli uomini devono trovare quella femminile) si va a creare un maggiore equilibrio e sarà molto più semplice "camminare con la parte maschile della Divinità"...
Noi sentiamo più la Dea perchè siamo donne, è più che naturale ricercare la nostra immagine in una Divinità che ci rispecchia... ma la Divinità non è solo Femmina. La Grande Madre che genera tutto da se stessa contiene anche il principio maschile... e come Lei anche noi.
Alimentando le nostre pulsioni ed istinti più legati alla sfera del Fuoco piuttosto che a quella dell'Acqua sicuramente si avranno maggiori sensazioni del Divino Maschile, perchè si scoprirà che è dentro di noi.

14/03/2007 17:15
 
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Ritrovo molte delle sensazioni che provo nelle vostre risposte, come se tutte noi fossimo il riflesso intero dei singoli pezzi di un grande mosaico.. come il grande sta nel piccolo e viceversa.
Sono cresciuta anche io in una famiglia estremamente cattolica, molto vicina al fanatismo, e ho provato tanti e tanti anni invano ad "adattare il cattolicesimo" alle mie esigenze. Non sono mai riuscita ad unirmi alla figura di Maria perchè troppo limitata ad un ruolo subordinato come quello di far nascere Gesù.. senza peccato fra l'altro.. come se l'esser donna fosse peccato, concepire nell'amore e nutrirsi di cibo erano cose negate a Maria... lei si cibava addirittura dalla mano di un angelo che le portava l'effimero nutrimento divino negato ai mortali. Non toccava il suolo con i piedi addirittura... Come potrei identificarmi con una donna così? E' sterile, priva di vita, Dio le fa concepire un figlio, i sacerdoti la trasportano quando deve spostarsi, l'angelo la nutre.. Cosa fa lei a parte piangere, pregare e accettare a testa bassa perdonando tutti? La rabbia che provavo a messa e a catechismo era veramente enorme.
Ho iniziato a confidare sempre più nella Luna. Lei cambia, come le donne. E' abbondante e generosa, misteriosa e oscura , giovane e snella, è saggia come una nonna... C'era, percepivo con i miei occhi di bambina, un legame fra lei e me, c'era un'entità Femminile nascosta nel mio cuore e ho deciso di scendere dentro di me per trovarla. Pezzo per pezzo, la discesa è lunga e ogni volta qualcosa di me muore perchè si secca e si stacca, non serve per proseguire il sentiero. Ma la sua voce rimbomba nei corridoi del mio cuore, non posso scegliere di non seguirla, perchè è parte di me e della mia natura di donna.
Il Dio fa capolino ogni tanto nel mio percorso e quando lo fa, ecco la creazione di qualcosa. Da bimba (non ridete) per me Dio era Peter Pan, gioioso felice innocente "ragazzo".
Ma la vita mi ha portato a scegliere Londra come casa e, oggi Dio lo incontro in mio marito e nella saggezza del mio migliore amico. Loro e i loro consigli e le loro stesse energie vitali sono il Tempio dove mi rifugio per trovare L'energia maschile. Esternamente il Dio si manifesta nella mia vita nelle spoglie degli animali, lo sguardo fiero di un Lupo, la preoccupazione del Leone per proteggere il suo branco, il Gatto della vicina che mi osserva maestoso, la danza minacciosa di un Pesce coloratissimo in un acquario per difendere il suo territorio.
Ma anche il profumo del pane, il tuono e il lampo, un raggio di sole... piccole sensazioni che corteggiano Colei che giace nel mio cuore per creare Vita.
E' bello sapere che lo percepiamo similmente!

Acqua
[Modificato da -Acqua- 02/11/2007 22:38]
21/03/2007 22:31
 
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Fanciulla dell'Isola
No Acqua, non lo percepiamo similmente, lo percepiamo proprio nello stesso posto, nel profondissimo della nostra anima. Mi si sono scaldate le orecchie a leggerti, ma mica un modo di dire! sul serio! è stato un pò come legger-s-i, anche se con tante differenze. Grazie a tutte, ma tutte davvero, anche alle nuove arrivate come te, che hanno trovato il posto giusto per il loro (e nostro) sentire.
10/09/2009 00:28
 
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Equilibrio minacciato
Noto che il post è un pò vecchio (in realtà niente in questo luogo lo è veramente [SM=g27834] ), ma l'argomento mi ha fatto pensare molto. In più è da poco che mi trovo su quest'isola, come alcune di voi sanno [SM=g27817]
Credo che attribuire importanza al maschile sia importante. E non solo perchè anch'esso ricopre un determinato ruolo, ma anche perchè esiste. E in quanto esistente fa parte della nostra vita.
Tuttavia, inconsciamente, ogni uomo ha bisogno della madre in ogni momento della vita. Lei è quella che lo nutre o lo cura fin dall'inizio. Avete mai notato in un uomo l'atto di poppare dal seno della mamma quando sogna? Anche se è ormai adulto? Bè, io più di una volta (tra l'altro lo ricorda anche Freud, nonostante gli si possano senz'altro muovere accuse di vario genere). Ciò rimane un piccolo esempio personale, ma tenevo a usarlo.
A mio parere possiamo ritenere che la Madre, il principio femminile, si ritrova nei più svariati aspetti della natura, l'acqua, la terra, l'aria.. Ed è in questo che consiste la differenza fra maschile e femminile. In quanto tale, rivalutare l'equilibrio fra uomo e donna mi sembra fondamentale.
Eppure, mi viene sempre spontaneo seguire l'istinto, e rivolgermi a lei..da donna a donna, da figlia a madre.
Senza ombra di dubbio l'uomo è regredito, e molte donne si sono lasciate andare al suo volere, errando anch'esse per vie sbagliate, dimenticando l'antico.
Ma in altre arde il fuoco perenne della battaglia contro secoli di persecuzione, e l'ardore non può che derivare dalla forza, dall'eterno principio femminile. Siamo ancora noi stesse grazie a lei.




Come posso ascoltare la musica
che dorme nell'anima del fiore?

Tagore

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