E' un punto di vista (tra innumerevoli) naturalmente!
Soltanto quattro parole da aggiungere ad una qualsiasi legge elettorale (parlo di ambiti territoriali a regime 'democratico'/'rappresentativo'): quattro parole semplici, quattro parole grammaticate, quattro parole lineari... (e a costo zero!) Sono le seguenti: SEGGI PROPORZIONALI AGLI ASTENUTI.
Bene, io penso questo: chi si astiene dal votare ad una elezione politico/amministrativa è forse un imbecille? un cane? un reietto?
No, è un cittadino qualsiasi che esprime un giudizio del tipo: mi astengo qui/ora dal votare chiunque per il motivo semplice che non conosco/non credo in questo o altro nominativo che mi si propone. Ovvero chi possa utilmente e fedelmente rappresentarmi - tutto qui.
Il grande Cartesio (e prima/dopo ancora, da Platone a Kant) passa per il filosofo del dubbio!...
Ora, poiché credo nel sistema democratico/elettorale, voglio che il mio voto di astenuto (particolarmente a mille euro al mese) insieme a quello di altre centinaia di migliaia di astenuti, abbia peso e visibilità.
Quale? la seguente!... Un'aula parlamentare o consiliare che sia in cui seggi vuoti e cordonati visibilmente (magari occupati da manichini variopinti: mettiamo a lavorare, pagandoli, gli studenti fantasiosi delle nostre Accademie dell'Arte) siano assegnati in proporzione percentuale corretta a chi si è astenuto dal voto, siano migliaia o centinaia di migliaia o milioni gli astenuti.
Si capisce bene che, se ciò fosse possibile ed avvenisse sul serio, quale scenario si presenterebbe al mondo delle varie/possibili aule parlamentari di così mirabile efficacia (e risparmio) al riguardo della credibilità o meno, della affidabilità o meno dell'intera classe politica rappresentativa in questione!
A risentirci, grazie, aspetto la risposta da chinque. eu.ro