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I primi commenti dei lettori

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2007 04:18
25/10/2005 09:00
 
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ATTENZIONE: Se volete mettere il vostro commento, fatelo in questa sezione. Evitate di mettere dettagli della trama, per non rovinare il finale!!! ;-)

Voglio condividere con voi le prime tre email di commento che mi sono arrivate dai lettori di Orchidea, all'indirizzo alessandro@alexmai.it presente in quarta di copertina...

Renato: "accidenti ragazzo mio che libro!!!!! l'ho appena finto e sono ancora scombussolato dal ritmo, dalle sorprese che si susseguono, dall'ansia che hai saputo trasmettere. bello , bello e coinvolgente. accidedenti che roba. non leggevo nulla del genere da non so quanto tempo e si che sono un lettore accanito.se questa è l'opera prima datti da fare con la seconda perchè voglio essere sorpreso ancora ed ancora. mi vanterò dicendo che sono un tuo amico e spero di diventarlo davvero..."

Roberto: "Ciao Alessandro, ti scrivo perchè ho iniziato ieri sera a leggere il tuo libro sul treno che da Roma mi riportava a Milano, e devo dire che è molto bello. Mi mancano una ventina di pagine alla fine, e sono ansioso di finirlo... Se verrai a Milano a presentare il libro fatti vivo, e se posso verrò volentieri alla presentazione. In bocca al lupo: ti auguro molte ristampe!"

Ilaria: "Ok, l’ho finito. Son stata sveglia di notte per arrivare all’ultima pagina, e mi dispiace non aver potuto godere appieno delle citazioni musicali, ma ero troppo presa dalla voglia di sapere cosa sarebbe successo dopo. La trama mi è piaciuta moltissimo, e anche l’incastro delle scene, molto cinematografico, direi quasi alla Altman (forse un po’ meno nevrotico di Altman ;-D). ho gradito l’approfondimento psicologico dei personaggi, e ho colto la fatica, l’amore e l’immedesimazione che c’era in Neil... [...]
Greta è perfetta!! Una pazza psicotica che non sarà mai redenta, in nessun modo, nata per rimanere da sola e che alla fine rimane da sola, e non contenta, fa di tutto per rimanere ancora più sola! Ho avuto davvero paura! [...]
[...] Anzi, devo dire che è proprio vero quello che ho letto in una delle recensioni: hai un’enorme attenzione e perspicacia nell’indagare l’animo femminile, e per un uomo non deve essere facile. L’ultima volta che ho trovato qcs del genere è stato quest’estate in un romanzo di … non mi ricordo più il nome!!! su una ragazza che passava più tempo a sognare che a vivere, e sono rimasta sorpresa quando ho scoperto che era stato scritto da un uomo. Di te non sono rimasta sorpresa, non so perché sono rimasta fiera! Come se tu fossi una mia creazione!!! [...]
Mi piace il fatto che convinci il lettore che le vittime meritano ASSOLUTAMENTE di morire, credo sia talento questo. "

[Modificato da Demonfly 06/11/2005 22.13]

---
Alessandro Maiucchi
http://www.alexmai.it
06/11/2005 09:30
 
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P.Pulisci
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Orchidea...Fine
Ciao Alessandro.. come stai ???
Ti scrivo per dirti che ieri ho finito di leggere il tuo libro e devo ancora congratularmi con te perché è davvero bello e scritto molto bene. Ho trovato solo un difetto in Orchidea...E'troppo breve !!! ^_^ Quando sono giunto all'ultima pagina mi sono sentito come uno che non mangia da tre giorni e a cui viene offerta soltanto una caramella alla liquirizia !!!MI hai lasciato ancora affammato ed ora dovrò aspettare a Marzo, prima di poter rimettere piede nel tuo mondo !!!! Accidenti a te !!
Per quanto riguarda la parte tecnica della narrazione, non ho che da farti ancora i miei complimenti...Tu hai scelto una narrazione a prospettiva variabile, e questo poteva essere un passo falso per te ( e per qualsiasi altro scrittore), ma tu hai giocato questa carta alla grande, e quel nodo che all'inizio smbrava contorcersi e attorcigliarsi sempre di più, alla fine si è districato con la stessa facilità con cui una mamma scioglie i lacci delle scarpe del suo bambino.
La descrizione dei personaggi, soprattutto a livello psicologico ed intimistico è molto buona, ed anche il modo in cui scrivi è molto particolare...Non so se mi sono sbagliato, ma io ho trovato un "tuo" stile di scrittura..Di solito quando leggo qualche autore esordiente il suo modo di scrivere è un misto di stili dei suoi autori preferiti, che ne so : Qualche pizzico di Chandler, un cinquanta grammi di King, mezzo etto di Connelly, qualche spruzzata di Hammett e Ross Mac Donald...INsomma hai capito!! Nel tuo caso invece ho trovato un tuo stile personale, dal taglio a volte asciutto, altre molto poetico ma sempre diretto come jab di Cassius Clay !!!
Ora ti lascio perché ti sto annoiando...Sappi solo che hai fatto un orrimo lavoro!!!
Spero che molti leggeranno il tuo libro il cui contenuto è davvero esplosivo!!!!
Un grande in bocca al lupo.
P.Pulisci
08/11/2005 14:38
 
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Anche io ho letto e gradito il libro di Alessandro. Dato che chi mi ha preceduto lo ha riempito di complimenti (meritati) io non mi dilungo e passo a evidenziare i passaggi che invece ho trovato meno attraenti.
Si è detto che il romanzo è troppo breve. Vero, e infatti alla fine l'ho trovato un po' contratto. Secondo me il finale doveva essere diluito, inserire più particolari. La storia della serial killer è molto interessante e fondamentale per comprendere le motivazioni di quel rituale. Per questo le avrei dedicato più spazio, inserendola magari in modo diverso dal racconto utilizzato.
Questo è l'unico difetto di questo romanzo che mi ha tenuto un'ottima compagnia.

Ora un'osservazione. A me è parso che il romanzo racconti due storie: quella della Tagliatrice di teste e quella di Neil Stiffle. Le due trame si sfiorano, ma alla fine restano tendenzialmente separate, quasi potrebbero diventare due romanzi separati (e condividere i personaggi). Mi piacerebbe sapere se chi ha letto (e scritto) il romanzo la pensano come me.

Rinnovo i complimenti fatti ad Alessandro e spero proprio di conoscerti di persona a una prossima presentazione a Roma. Ovvio che anche il tuo prossimo romanzo entrerà tra le mie letture alla sua uscita [SM=g27988]

Alla prossima, Luca.
www.DociliTenebre.com
Le mie letture, i miei scritti, i miei progetti...
08/11/2005 17:27
 
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Re:
Innanzitutto grazie del messaggio!

Il romanzo è troppo breve: lo so, in origine era più lungo quasi del 30%, ma abbiamo deciso di accorciarlo per contenere il prezzo di copertina e per renderlo più agile. Sono in ottima compagnia, lo fece anche King per L'ombra dello scorpione. E, come King, spero di far uscire prima o poi la versione originale. Dipende solo da voi lettori (quindi parlate di me!), e da come andranno bene Orchidea e il prossimo romanzo (Blackout, maggio 2006).

Due storie: vero, si intrecciano ma non indissolutamente. Questa e' una mia scelta, che seguiro' anche in futuro, credo. Ne parleremo stasera.

Ci vediamo alla presentazione, allora!

[Modificato da Demonfly 08/11/2005 20.27]

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Alessandro Maiucchi
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12/11/2005 14:39
 
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17/11/2005 21:42
 
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[SM=g27988]
beh, che dire... ciao!
26/11/2005 22:30
 
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da Jack:

"...devo dire che la storia c'è e che mi pare ben scritta. C'è ritmo, i personaggi sono delineati bene e la tensione mi pare buona, nel senso che hai saputo dosarla bene. Insomma, mi è piaciuto! Aspetti negativi non ne ho trovati, forse qualche volta c'è un po' di fretta nei passaggi di narrazione, ma mi pare che una regola fondamentale è: evitare parole inutili,
per cui... [...]In conclusione, ribadisco il concetto di prima: storia ok e narrazione pure. Ho letto che stai per pubblicare altro materiale. Alla prossima, allora!
Ciao! Alessandro. (Jack)"

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Alessandro Maiucchi
http://www.alexmai.it
26/11/2005 22:33
 
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da Marina:

"...Il libro è molto "americano" il che per il genere può essere un complimento, anche se non lo è necessariamente dal mio punto di vista.
Comunque per il resto scrivi bene, mi piacciono alcune immagini, il modo di esprimere alcuni concetti.
...ma prendi la mia critica per quello che vale, da parte di una assolutamente digiuna di romanzi di quel genere."
---
Alessandro Maiucchi
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26/11/2005 22:35
 
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da Enrico:

"Ciao Ale, ti scrivo per dirti che ho letto Orchidea e mi è piaciuto molto. Coinvolgente, appassionante, quando leggi qualche pagina non riesci più a staccarti. La trama è ben congegnata e resa in maniera efficace. Insomma, avrai capito che mi è piaciuto davvero..."
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Alessandro Maiucchi
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30/11/2005 22:11
 
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Ecco la recensione completa di EnricoElle (ricevuta ieri sera)

Confesso di aver letto il romanzo Orchidea di Alessandro Maiucchi sotto la pesante influenza di un (inconscio) pregiudizio, del quale mi sono reso conto solo alla fine, dopo averlo definitivamente (spero) debellato.
Il fatto è che io sono molto, molto provinciale: come tipo di vita, come gusti e soprattutto come ambiente in cui mi trovo meglio. È vero che lavoro in una città, anzi una metropoli (Roma), e vivo solo part-time in provincia (dintorni dell’Orvietano), ma la cosa potrebbe non essere così significativa. Conosco infatti persone che abitano in quartieri di Roma, che conoscono menadito, ma non si sono mai avventurati oltre i confini della loro regione, quando va bene, se non addirittura dal perimetro della città. E in provincia questa particolare forma di pigrizia assume talvolta contorni quasi da commedia all’italiana degli anni ’50.
Cosa c’entra questo con il romanzo di Alessandro Maiucchi?
C’entra, c’entra, e spiega quel pregiudizio (inconscio) che ho vinto anche grazie a lui. Insomma, qui siamo alle prese con uno scrittore italiano che vive, a più riprese, un’esperienza di vita formativa in alcune città degli Stati Uniti e si immerge in maniera così totalizzante nello spirito e nella cultura locali da subire un influsso irresistibile e prenderne lo spunto per scrivere un romanzo ambientato proprio lì, a migliaia di chilometri ( o è più appropriato miglia?) da casa.
Con questi presupposti, ho letto Orchidea, ripromettendomi di finirlo in tempo utile per parlarne con l’autore, nel corso della prossima presentazione dell’opera. Ma ho fatto male i calcoli, perché quando ho cominciato a leggerne qualche pagina, un venerdì sera, ho capito rapidamente che mi sarebbe stato difficile interrompere la lettura.
Perché Orchidea si rivela una fusione quasi perfetta (il quasi solo perché per me la perfezione non è di questo mondo): un po’ come se Amelia fosse finalmente riuscita a fondere nel suo crogiuolo immerso nella lava del Vesuvio il primo decino di Paperone.
La trama è sostanziosa, ben strutturata anche quando scorre su due binari paralleli che sembra debbano incontrarsi, se non che senso avrebbero, e invece no. E non c’è la minima delusione perché il congegno a orologeria di Maiucchi ha tutte le rotelline, ma proprio tutte, al loro posto, e gli ingranaggi girano a dovere, cioè ogni dettaglio va infine al suo posto.
Tutti i personaggi svolgono il ruolo che è stato assegnato loro dalla sorte (leggi: dallo scrittore), vista come una sequenza di eventi inarrestabili dal sapore vagamente mitologico: vagamente perché l’evoluzione della storia ha una scansione logica, ben diversa da quella disordinata della tradizione classica, dove quei nullafacenti degli dei bivaccavano sul Parnaso e si giocavano ai dadi, per capriccio, il destino dei poveri mortali che si sbattevano qualche miglio (o è più appropriato dire leghe?) più sotto. Il tutto con una descrizione dei luoghi soffice e gradevole, come un dolce che coniuga gusto e sostanza, sazia ma non appesantisce.
In che senso? Nel senso che l’autore non infligge al lettore, che non è tenuto a conoscere nel dettaglio urbanistica, stili di vita, ecc. di una città della East Cost, una descrizione minuziosa ma lascia cadere qua e là un’immagine, un’istantanea che ha il potere di rendere viva e realistica, come se comparisse su uno schermo cinematografico, la scena descritta. Così Annapolis, che conoscevo solo come la location di un film di Dario Argento (Trauma, 1993), e qui esce fuori la mia passione per il cinema thrilling, diventa il palcoscenico delle gesta compiute da una inafferrabile, sgusciante, abilissima assassina, che io esiterei a definire serial-killer. Esiterei perché nell’accezione che conosco (ma non sono né pretendo di essere un esperto dei meccanismi da UACV o FBI) il serial-killer miete vittime che non c’entrano niente con le sue pulsioni omicide, sono solo sfortunati e occasionali (o meno) bersagli di una furia malata e spesso indefinibile.
Qui, invece, abbiamo a che fare con una dark lady indimenticabile, che esce letteralmente dalle pagine per la sua tormentata personalità, che punisce solo coloro che considera responsabili di un lontano (ma non troppo), crudele e inaccettabile dolore. Così la sinfonia composta, orchestrata e diretta da Alessandro Maiucchi si rivela un giallo dai contorni classicheggianti, con sfumature thrilling e noir, pieno di personaggi complessi, le cui sfaccettature caratteriali hanno un ruolo ben definito nell’economia della trama: lo sceriffo con i suoi aiutanti, il medico legale che si porta appresso scalfitture sull’anima molto simili a quelle della collega Kay Scarpetta, lo scrittore la cui crisi esistenziale dovuta a una adolescenza orfana, in ogni senso, di affetto viene complicata dalla scarica di violenza subita da una moglie ferocemente e violentemente psicopatica.
E poi una galleria di donne, sempre bellissime, che popolano l’assolata Annapolis, in una storia che potrebbe ricordare, ovviamente attualizzata, qualche giallo “gotico” di Cornell Woolrich, da La sposa in nero ad Appuntamenti in nero, passando per tanti altri. Un accostamento forse azzardato, ma sicuramente impegnativo: un impegno che Alessandro Maiucchi onorerà al meglio con il suo prossimo romanzo.
Un romanzo che aspetto già da adesso: inizierò a leggerlo calcolando mentalmente quando finirlo per poterne parlare con l’autore alla prossima occasione, e poi mi accorgerò, dopo averne sfogliate poche pagine, che non riesco più a staccarmene, anche se è notte fonda.

Enricoelle
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Alessandro Maiucchi
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06/12/2005 21:24
 
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Da Miriam:

"Non mi è piaciuto il tono volgare che percorre tutto il libro,
e non mi piace molto il personaggio femminile dell'assassina.
Mi sono affezionata a Neil che è molto dolce, e a Iris.
Come coppia mi sono piaciuti molto.
Poi, ho trovate alcune frasi davvero belle e originali.
Anche quelle erotiche, perché ce n'erano in confronto ad
altre che ... erano da censura!!!!
Poi, spero non sia passato inosservato, mettendoti a confronto
con Faletti che nel suo libro descrive anche le cacche sui marciapiedi incontrate a Montecarlo (!!!), ti ho fatto i complimenti per come hai saputo tratteggiare senza esagerare!!"
---
Alessandro Maiucchi
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12/12/2005 09:49
 
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La recensione di Jack Shark, scrittore emergente:

A volte capita di leggere un libro su cui si hanno grandi aspettative e poi si rimane inevitabilmente delusi. Non è il mio caso. Ho fra le mani un libro che mi ha fatto riscoprire il piacere puro della lettura come non mi capitava da qualche anno: il suo titolo è Orchidea.

Era stato un sabato piuttosto pesante che concludeva una settimana di fuoco. Erano le 20.00 e tornavo sfinito dal lavoro. Avevo finalmente la mia copia di “Orchidea” che gettai distrattamente sul tavolo. Ero talmente stanco che facevo fatica a stare dietro i giochi di mio figlio, che non voleva saperne di andare a letto. Arriva così la mezzanotte quando riesco ad andare in camera. Prima di spegnere le luci lancio un occhiata al libro e penso: troppo sonno. Lo appoggio sul comodino e lo leggerò domani. Mi infilo a letto, ma prima di spegnere la luce lo prendo in mano incuriosito: magari leggo il primo capitolo, così, per rompere il ghiaccio. Inizio a leggere. Notevole penso.Sto per riporlo e spegnere la luce; le palpebre non reggono. Poi mi dico: era meno di una pagina. Leggo il secondo e poi dormo. Ricomincio a leggere… Terza parte. Un’occhiata all’orologio:cavolo! Sono già le due! Poso malvolentieri il volume sul comodino; il segnalibro sosta a metà.
Mio figlio mi chiama. Strano, di solito dorme fino a tardi. Ed è tardi:sono le dieci e avevo promesso a mia moglie che avrei fatto il pane. Scendo in pigiama; dopo una veloce colazione impasto la farina e metto a lievitare, poi salgo a vestirmi. La copertina mi fissa maliziosa. Perché no mi dico, mentre aspetto il pane…e prendo il libro. Seduto sul divano ricomincio a macinare pagine mentre mio figlio fa di tutto per attirare la mia attenzione, gettandomi davanti giocattoli e libri, e mia moglie ogni tanto mi fulmina con lo sguardo, ma io non ci sono. Io sono negli U.S.A.
Suona il campanello: L’impasto è pronto. Ma non voglio posare il libro: mancano trenta pagine.
Non devi fare il pane? Domanda mia moglie irritata. Malvolentieri lascio il romanzo per andare ad infornare, ma dopo pochi minuti riaffondo sul divano. Arriva l’ora di pranzo. E’ pronto! dice mia moglie, ma non lo sono io. 6 pagine alla fine e non ho intenzione di mollarlo. Dammi 10 minuti e così termino il racconto. Chiudo la copertina mentre un turbinio di emozioni continua a girare vorticosamente dentro di me. Non mi abbandonerà per tutto il giorno. Ho il numero a negozio. Devo telefonargli. Devo chiamarlo e fargli i complimenti. Lo farò domani prima di ogni altra cosa. E’ l’una passata, il pane è pronto ed il pranzo si sta freddando a tavola. Poso il libro e vengo a mangiare. dico a mia moglie. Salgo nel mio studio e vado di fronte alla libreria. Nei due ripiani che ho davanti, riposano in fila gli oltre cinquanta libri di Sthephen King. Si stringeranno: questo è il suo posto. Lo metto in buona compagni al centro, fra “Cose preziose” e “Misery” Mi allontano di un passo e lo guardo: non sei da meno degli altri.
Mentre scendo ripenso ad alcune critiche lette in merito ad “Orchidea” e sorrido: questa gente non sa leggere col cuore. Lascia troppo spazio al lettore? Bisogna saperlo fare e Alex ci riesce benissimo. Non sento che mi manca qualcosa e ho tutto chiaro nella mia testa. E’ corto? E’ come dire di un cioccolatino che è piccolo solo perché ci piace troppo. Il rimedio è semplice: si mangia un altro cioccolatino. Alex, quando esce il prossimo?
Mi siedo finalmente a tavola e prima di cominciare a mangiare guardo mia moglie e dico con orgoglio: Conosco un grande scrittore: si chiama Alessandro Maiucchi.

P.S.
Una precisazione importante: orchidea non è stato letto da Jack l’amico o da Jack l’appassionato, bensì da Jack lo scrittore pignolo rompiscatole, quello che cerca il pelo nell’uovo e trova difetti anche dove non ci sono.

Tanto di cappello.

Jack Shark
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Alessandro Maiucchi
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20/12/2005 13:10
 
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Lunatica
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In poche parole tanti complimenti...in questo forum...
allora mi aggiungo anche io...
questo libro è bellissimo ed emozionante...
si legge tutto d'un fiato, e non lascia delusioni...
vorrei poi far notare la foto in copertina, complimenti alla ragazza che ha posato per la foto e complimenti soprattutto al fotografo!!!
Questo è uno di quei libri che fa capire quanto sia bello leggere un buon libro...
è uno di quei libri che ti stacca da davanti la tv, o che ti fa decidere di non uscire una sera per leggere magari come andrà a finire...
fa riscoprire il piacere di leggere...
un CIAO a tutte le persone del forum...
lunatica
29/12/2005 16:33
 
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Grazie Lunatica!!!

Ecco il mio amico toscano Riccardo, che saluto (e' offline): "ho letto il libro tutto d'un fiato, ganzo veramente, complimenti."
---
Alessandro Maiucchi
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19/01/2006 12:13
 
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Roberto mi scrive:

"Ho terminato Orchidea proprio nel week end. Era da un po’ che non leggevo thriller. E, anche per questo, ho fatto un po’ fatica a seguire la trama complessa ed i continui cambi di scena. [...]
Pare quasi di poter dire che ognuno è vittima di qualcun altro. Che la violenza non è mai fine a se stessa e che l’odio genera altro odio, che il dolore ne provoca altrettanto in una catena che non può essere spezzata se non dall’amore. Un sentimento che, solo alla fine della storia, arriva grazie ad un’altra donna: ragazza madre oggetto di altre attenzioni morbose maschili.
Proprio come scrivi in uno dei passaggi chiave: la narrazione ci lascia intendere che “dalle paludi della vita può nascere il fiore più bello”. A patto di non perdere la speranza. [...]"
---
Alessandro Maiucchi
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17/02/2006 10:48
 
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Da Paolo:

"A Natale ho ricevuto in regalo da una comune amica il tuo ORCHIDEA, la prima volta l'ho letto tutto d'un fiato preso dalla trama, la seconda volta l'ho letto con più calma a distanza di poco più di un mese ed ho potuto apprezzare la tecnica, il linguaggio e lo stile nei passaggi da una scena all'altra.
Pertanto ti faccio i più vivi complimenti per la tua verve letteraria finora a me sconosciuta, augurandoti di raccogliere i migliori successi di pubblico e di critica."
---
Alessandro Maiucchi
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23/03/2006 09:52
 
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Da Carolina:

"Grazie io l'ho già letto e volevo sinceramente dirti che spero presto di leggere il secondo; mi è piaciuto moltissimo e articolato ottimamente, è vibrante ed assolutamente ben scritto.
Mi è piaciuto moltissimo.....Grazie ancora."
---
Alessandro Maiucchi
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23/03/2006 11:04
 
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Da Valeria:

"Ok, libro finito...

...altri commenti?
...beh, ecco... uno solo, per non rovinare la lettura agli altri...

...il commento è: ci metterò del tempo a riprendermi... mi ha fatto accapponare la pelle... e qualcosa mi dice che era proprio l'intento dell'autore "
---
Alessandro Maiucchi
http://www.alexmai.it
28/03/2006 14:39
 
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Da Barbara:

"Allora non vedo l'ora che arrivi maggio... mi sembra così lontano!!!
sono convinta che il suo prossimo libro sarà un'altro successo...
Orchidea mi ha lasciato qualcosa nel cuore, come fanno i migliori libri!
Sono convinta che il prossimo non mi deluderà!!!"
---
Alessandro Maiucchi
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30/03/2006 00:32
 
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camba360
[Non Registrato]
Link e avviso
Ciao Alex!

ho inserito sul mio sito il link al tuo sito e l'avviso dell'uscita del tuo libro, scusa il ritardo ma ho rinnovato il sito da poco e sono abbastanza oberato. A breve credo anche che lo leggero (la sola cosa che è importante fare con i libri!).

ti mando un saluto e ti invito a visitare:

www.estemporanee.com

ciao
o_=
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