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Ultimo Aggiornamento: 22/07/2006 16:41
08/07/2006 20:55
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Chi avrebbe lo avrebbe mai pensato? Sono qui, in questo posto che chiamano Infinity Dark. Mi guardo le mani: sono ferme, calme, come se avessero un'anima propria e come se sapessero cosa dovevano fare. Mi tocco il viso: non sono più io...sono cambiata, com'è possibile? Sento qualcosa che si solletica la schiena: i miei capelli! Non è possibile! Guardo davanti a me e stringo i pugni: per la prima volta nella mia vita mi sento sicura, si, sono sicura. Mi guardo attorno per l'ultima volta. Ora mai i miei occhi si sono abbituati a quella scena orripilante. Sento un calore avvolgermi e capisco: è ora che vada!
[ Autore: GoddessHaruna ] [ Rating: G ] [ Genere: Sovrannaturale ]



Huntress


Capitolo 1




Chi avrebbe lo avrebbe mai pensato?

Sono qui, in questo posto che chiamano Infinity Dark.

Mi guardo le mani: sono ferme, calme, come se avessero un'anima propria e come se sapessero cosa dovevano fare.

Mi tocco il viso: non sono più io...sono cambiata, com'è possibile?

Sento qualcosa che si solletica la schiena: i miei capelli! Non è possibile!

Guardo davanti a me e stringo i pugni: per la prima volta nella mia vita mi sento sicura, si, sono sicura.

Mi guardo attorno per l'ultima volta. Ora mai i miei occhi si sono abbituati a quella scena orripilante.

Sento un calore avvolgermi e capisco: è ora che vada!

Improvvisamente tutta la mia vita mi passa davanti e tutto quello che è successo sembra così lontano, invece...



...invece è stato quasi 5 o 6 mesi fa...quando la campanella, l'ultima che segnava la fine della scuola, era appena suonata.

- Kari? - sentii una voce alle mie spalle e mi voltai: la mia migliore amica, Jenny, una ragazza alta, molto bella, dai capelli rossi e gli occhi azzurri come il mare, mi stava venendo contro.

- Ciao, Jenny, che c'è?- chiesi guardandola camminare al mio fianco.

- volevo chiederti se ti va domani sera di venire al mia pigiama party?- mi chiese supplicandomi quasi con gli occhi.

- beh ecco non so...sai i miei e tutta la "sacra famiglia" forse devonofare una grigliata e io non posso mancare!- dissi con tono di scusa.

- ti prego!!! senza di te non c'è gusto!!! dai, ci siamo io, Cindy, Mary, Gingi e forse invitiamo qualche maschietto!!!-

- maschietti? e chi inviteresti scusa?-

- beh, tanto per cominciare il mio amoruccio e poi non so, magari...- Jenny non finì la frase e guardò oltre la mia persona, sorridendo.

- magari? - chiesi, voltandomi e vedendo il più bel ragazzo di tutto il liceo: si chiamava Matt, Matt Anderson, era alto, moro, un fisico da atleta, causa le numerevoli ore passate in palestra, occhi verdi acqua che scrutavano tutto e tutti, sotto a delle sottili lenti di un paio nero ed elegante di occhiali.

Era molto intelligente e anche molto sportivo. Era un tipo solitario a cui piaceva poco la compagnia, infatti di lui si sa poco e nulla.

Il giornale del Liceo lo aveva etichettato con il nome di " IL FIGO DEI FIGHI!" e molte ragazze erano d'accordo con il giornalista che aveva scritto quell'articolo...e tra queste c'ero anch'io! Però a differenza della altre io avevo una vera e propria cotta per lui!

Fatto sta che cappi che, Jenny, voleva invitare Matt al pigiama party.

- ma sei impazzita??? -chiesi un pò rossa pensando a una intera serata con lui al mio fianco.

- se questo è l'unico modo per farti venire...si!!!- disse lei cominciando a battermi un gomito nello stomaco: - dai forza...vaglielo a chiedere...-

- chi? io? non ci penso nemmeno!!!! -

- ti prego! -

- NO! - dissi incrociando le braccia e voltandomi dall'altra parte.

- dai Kari!!! che ti costa! sei una bellissima ragazza! sei magra, alta, bionda con gli occhi verdi, sei single e hai mezzo istituto che ti corre dietro..forza, vai a chiederglielo!!!-

Io non risposi e feci finta di non aver sentito quello che mi aveva detto la mia amica.

- va bene! se non ci vai tu, ci vado io a dirgli che tu e lui...-

- Matt, scusa!!!- cominciai a urlare camminando verso di lui.

Jenny alle mie spalle sorrise soddisfatta e si voltò d'altra parte.



Stavo camminando verso Matt e ogni passo che facevo avevo il cuore che accellerava i suoi battiti.

Ero intenzionta a girarmi e a tornare indietro, ma ormai lui mi aveva visto e mi stava fissando, sentivo i suoi occhi su di me.

Lo guardi, ma mi sorpresi: lui era girato di spalle e non sembrava che si fosse neanche accorto di me.

Eppure io sentivo che qualcuno mi stava guardando, ne ero certa.

Sentivo il suo sguardo su di me, potevo udire il suo respiro, calmo e piatto, sentivo la sua presenza e...

Un momento?!?! ma che sto dicendo?- mi chesi fra me e me.

MI voltai, ma non c'era nessuno dietro di me. Cominciai a girarmi attorno, ma nessuno mi stava guardando.

Cos'era allora quella sensazione?

Un brivido mi corse lungo la schiena e sentivo ancora quegl'occhi su di me.

Tarck!

Un rumore!

Proveniva dai cespugli li affianco.

Osservai al lungo i grandi cespugli di more e bache, ma non vidi nessuno.

Avevo paura e sentivo che, chi mi stava osservando, lo sapeva.

Il suo sguardo era ancora su di me.

Degluttii e dissi: - c'è..c'è nessun li dietro? -

Non ci fu risposta, soltanto un'altro rumore.

Sentivo la paura crescere dentro di me, quando, all'improvviso, due occhi verdi, di un verde più bello dello smeraldo più lucente e prezioso, si fecero largo tra il fogliame del cespuglio e mi fissarono.

Sentii ancora il brivido corrermi lungo la schiena.

Fissai quegl'occhi: era strano, li avevo già visti da qualche parte, ma dove.

I due occhi, come se avessero sentito il mio pensiero, annuirono.

Ci fissammo.

Mi sembrò che, tutto ad un tratto ci fossimo solo io e quegl'occhi. Non sentti più le urla dei miei compagni. Sentii qulcosa provenire dall'albero vicino: guardai tra la chioma e vidi un piccolo uccellino che sbatteva le ali e io potevo sentirne il rumore. Poi il suono del vento che sposta le foglie mi sembrò così fastidioso, come se avessi nelle orecchie 200 e passa persone che mi parlavano ad alta voce.

Non capii cosa mi stesse succedendo e tornai a guardare quegl'occhi.

- chi sei?- chiesi con un filo di voce, avvicinando la mia mano al cespuglio. Volevo vedere il suo volto, dovevo sapere chi si nascondeva dietro a occhi così belli.

Le mie mani stavano per toccare le foglie quando una mano fredda e viscida mi prese e mi tirò a se.

La magia che si era creata intorno a me, si dissolse e io tornai normale.

Guardai di chi era quella mano che mi aveva preso: era di Matt.

fine primo capitolo!
fatemi sapere! [SM=x548457]


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09/07/2006 12:16
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capitolo 2


Matt mi prese per una mano e mi strattonò via.

Mi fece molto male al polso e io me lo toccai, guardando lui, per fargli capire cosa aveva fatto.

Perchè Matt mi aveva presa in quel modo brusco?

Più di una volta ci siamo incrociati nella stessa strada, ma lui mi aveva evitata senza neanche guardarmi, come se per lui, io, non esistessi!!!

Matt mi dava le spalle e mi resi conto che, per la prima volta, Matt mi aveva toccata, anche se non come me lo ero immaginata!

Questo non m'importava, ora, m'importava il perchè mi aveva trattata così e il perchè ora mi dava le spalle, continuando a fissare il cespuglio che guardavo prima io.

- cosa stavi facendo ragazzina? - mi chiese avvicinandosi al cespuglio.

Mi aveva parlato! Matt, il più figo di tutta la scuola, mi aveva parlato!!!

- ehm...nulla, non ti preoccupare...piuttosto io sono Kari, Kari Mecween...- dissi, porgendogli la mano, ma ritirandola subito, vedendo che lui era ancora intento a guardare il cespuglio.

" che maleducato" pensai.

Matt prese un pò della terra, sotto al cespuglio, e se la portò al naso.

- maledizione! - disse, mentre lanciò via quei due o tre granelli di polvere.

- come hai detto? - chiesi, facendo finta di nulla.

- sei, piccola mocciosa, io...- Matt si decise a girarsi e finalmente i nostri due occhi s'incrociarono, per la prima volta, dal vivo.

Lui rimase a guardarmi e poi, con uno scatto, mi prese per le braccia e mi portò più vicino a lui.

Avevo il cuore che stava impazzendo, sentivo il suo respiro su di me, era così vicino.

Lui sembrava terrorizzato.

- che c'è? - chiesi vedendolo così preoccupato.

- è impossibile...sei uguale...- disse lui, quasi bisbigliando, ma io lo sentii forte e chiaro, come mi era successo prima, quando avevo sentito il battito d'ali di quell'uccellino.

- ma di che cosa stai parlando? - chiesi, mentre sentivo che la sua presa stava diventando sempre più forte e che ormai sentivo le sue unghie dentro alla carne delle mie braccia.

- impossibile...- contnuava a ripetere lui.

- mi fai male, mollami!- dicevo io, ma lui non mi stava ascoltando.

- impossibile...-

Non so cosa mi accadde, fatto sta che chiusi gli occhi e quado li riaprii gli dissi: - TI HO DETTO DI MOLLARMI!!!- e in poco tempo Matt si ritrovò a terra.

Come feci? Non so!

Mi scusai con lui per quello che era accaduto e feci per aiutarlo ad alzarsi, ma lui si spostò da me e, come se stesse sibilando, mi disse: - lasssciami! -

Non capendo perchè avesse risposto così, mi spostai da lui e lasciò che si alzasse da solo.

- come hai detto che ti chiami?- mi chiese, facendo qualche passo verso l'uscita del giardino della scuola.

- Kari...- dissi: - Kari Mecween..- ripetei.

Intorno a lui si formò come un'alone di mistero, di oscurità.

Non mi piacque quella sensazione che mi procurò quel ragazzo, mentre lasciò il giardino della scuola.



M'incamminai per la strada del ritorno, pensando a cosa era successo: tutto ciò non piaceva, affatto.

All'improvviso alzai lo sguardo e con uno scatto feci un salto in alto, evitando all'ultimo, una moto che sfrecciava a tutta velocità.

Atterrai sull'asfalto, qualche metro più in la da dov'ero, in piedi.

Guardai ancora per un pò la moto che sfrecciava via, con odio, e poi mi ripresi.

- accidenti! - mi dissi rendendomi ocnto di quello che avevo fatto - se non avessi fatto quel salto a quest'ora sarei una frittella, spiacciacata sull'asfalto! Ma come ho fatto a fare una roba del genere? e come ho sentito quella moto? -

Rimasi ancora per un pò a pensare e poi, sfoderando il più bel sorriso che avevo, dissi: - lo sapevo che quella baretta energetica che ho mangiato oggi, mi sarebbe servita!!! -

Ripresi il mio cammino, ma mi bloccai subito: un brivido mi corse giù per la schiena e mi fece venire la pelle d'oca.

Quello sguardo, era li, lo sentivo! Mi stava fissando, per la seconda volta nella giornata.

Sentivo che mi fissava e sentivo anche che era soddisfatto, era soddisfatto di me e che aveva visto giusto.

Sembrava che avessi il dono di leggergli il pensiero, ma non fu questo che mi spaventò: mi fece paura sentire la sua presenza dietro di me, alle mie spalle.

Era così vicino che potevo sentire il suo respiro, regolare come se stesse dormendo. Sentivo il calore del suo corpo e e perciepivo qualcosa che mi era famigliare...

Una musica, leggera, ma per me recepibile come se fosse ad alto volume, vibrò nell'aria: era una melodia molto dolce..un melodia di cui conoscevo le parole...

Nella mia mente, improvvisamente, comparvero mille immagini: anelli, coperte, specchi, volti di persone...era tutto in confusione e mi presi il viso tra le mani. La testa mi duoleva.

La musica cessò, ma lo sguardò divenne più feroce su di me, come se mi chiedesse qualcosa, ma cosa?

Un sforzo in più...ricordare...si, ma la domanda era sempre la stessa, cosa?

Il forte desiderio che avevo represso dentro di me da molto tempo, quello di voltarmi e vedere il volto dove quegl'occhi riposavano su di esso, ebbe il sopravvento: mi voltai.

Nulla.

Assolutamente nulla.

Il vuoto era intorno a me, solo la mia ombra e nessun'altro.

Sentivo che quello sguardo si stava allontanando da me e un grossissimo e fortissimo vuoto, freddoe gelido, insopportabile, prese il posto del calore che avevo provato a sentire quello sguardo su di me.

Mi sentii sola, molto sola.

Presi fuori dalla tasca del mio zaino una foto consumata dal tempo e ingiallita.

Era una foto speciale per me, una foto che mi tirava su il morale ogni volta che la guardavo: la foto ritraeva me, all'età di 1 anno, in braccio a mio fratello, quello naturale.

Si, io sono stata adottata, o meglio i miei genitori adottivi mi hanno trovato, sul cilio della loro porta, avvolta da una coperta e con questa foto tra le mani, con dietro scritto il mio nome e quello di mio fratello: Kari e Marcus.

Guardai il reto della foto e toccai quella scritta: mi dava un senso di soglievo.

- Marcus...- dissi sospirando.

Chiesi ai miei genitori adottivi se sapevano qualcosa di lui, ma mi dissero che sulla loro porta c'ero solo io e nessun'altro.

Guardai ancora una volta la foto: mio fratello era un bel ragazzino, nella foto doveva avere si o no 15 o 16 anni, era alto, aveva capelli un pò lughi, bianchi, ma non un bianco normale, ma quasi argentato e aveva un bellissimo sorriso, che ti rallegrava la giornata ogni volta che lo guardavi. Per non parlare degl'occhi: erano dello stesso colore dei miei, ma avevano quella lucina particolare...

Tante volte ho pregato e ho supplicato gli dei di poterlo rivedere, al meno una volta, di averlo vicino, solo un secondo.

Io di lui non so nulla e questo è il mio desiderio: conoscere mio fratello.

Misi la foto al suo posto e sospirai.

Guardai l'orologio e vedendo che ero in ritardo per il pranzo, cominciai a correre, forse un pò più veloce del solito.



continua...
fine 2 capitolo

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10/07/2006 18:55
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Quella notte non chiusi occhio.

Continuavo a sognare cose strane, cose che non avevo mai visto e che tutt'ora mi sono difficili da spiegare.

Mi alzai dal mio letto, tutta sudata, un pò a causa del caldo di quella notte e un pò a causa dei miei incubi.

Vagai per la stanza per un bel pò di tempo, senza pensare a nulla.

Vedevo i mobili muoversi come se stessero girando sulla mia testa.

Sentivo migliaia di rumori e suoni, persone che parlavano o ronzii di zanzare e altro.

Avevo la testa che scoppiava, non mi sentivo più me stessa.

All'improvviso una fitta. Una forte fitta alla schiena, come se qualcuno mi avesse pugnalato alle spalle con un coltello ardente.

Il dolore era insopportabile.

Caddi a terra. Mi girai e rigirai sul fresco palque che divvenne rovente al contatto con la mia pelle.

Volevo urlare, ma non lo feci, mi tenni tutto dentro, soffrendo in silenzio.

Cosa mi stava accadendo?

Avevo voglia di strapparmi la pelle di dosso, ma non potevo farlo.

Poi, tutto ad un tratto, il dolore cessò e la mia pelle cominciò a tornare normale.

Rimasi coricata sul pavimento.

Ero affannata, come se avessi corso per chilometri e chilometri, senza mai fermarmi.

Cercai di rialzarmi in piedi, ma sentivo che le mie gambe cedevano a ogni mio piccolo movimento.

Ero stanca, molto stanca.

Facevo persino fatica a respirare.

Un colpo di sonno mi prese, così, all'improvviso, e senza rendemene conto, mi addormentai come un sasso.



Mi svegliai di soprassalto e balzai in piedi.

Era ancora notte fonda, non dovevo aver dormito molto.

Mi avvicinai alla finestra e mi presi il volto tra le mani.

Guardai la luna e il cielo stellato che si presentava davanti ai miei occhi.

Mi toccai la schiena, o, più precisamente, mi toccai un fianco.

Sentivo prurito dove prima sentivo dolore, ma non ci feci molto caso.

Ero più intenta a osservare l'orizzonte ed ascoltare.

Sentivo che c'era qualcosa che non andava. Qualcosa che mi rendeva nervosa.

Come se qualcuno me lo comandasse, aprii l'armadio e mi vestii. Scesi le scale di corsa, ma senza far rumore e sgattaiolai fuori di casa.

Non dove stavo andando, ma il mio istinto mi diceva di correre verso un punto, prima che sia troppo tardi.

Senza pensarci due volte, cominciai a correre.

Corsi per molto tempo in mezzo alle vie della mia città.

Le strade erano deserte a causa dell'ora tarda. La gente dormiva ed era quello che dovevo fare anch'io in quel momento.

I miei capelli si muovevano con l'aria che spostavo mentre correvo e sbattevano sulla mia schiena, procurandomi solletichio.

Mi fermai.

Davanti a me c'era un vicolo stretto e buio. Lo presi.

- allora? -

Sentii una voce in fondo a quel cunicolo. I miei occhi non vedevano nulla, a cuasa del buio, ma poi, mettendo a fuoco, riuscii a distinguere molto chiaramente le cose che mi circondavano.

- hai trovato qualcosa? -

La stessa voce si rifece sentire.
Quella voce la conoscevo.

Sentii un odore solleticarmi il naso e annusai l'aria intorno a me: quel profumo, mandorle mischiato a smuschio bianco, con una goccia di pesca...solo una persona poteva usare questo profumo e tutta la scuola lo sapeva.

- niente, non ho trovato nulla, è pulita! - disse un'altra voce che non conobbi.

- non può essere! è uguale!-

Non avevo più dubbi.

- non posso farci nulla...piuttosto l'hai trovata? - chiese l'altra voce.

- no, me la sono fatta sfuggire per un secondo! -

Si, quella voce era quella di Matt, ne ero certa. Ma che ci faceva li? e di che cos parlava?

- lo sai che non abbiamo più tempo! il maestro ha predetto la sua rinascita e fra poco saremo tutti riuniti!-

- lo so, lo so, non ricordarmelo! chi pensi che riceverà il suo dono?-chiese Matt con un tono di voce triste.

- nessuno se la prendiamo prima! nessuno, Matt! non dobbiamo più commettere errori! siamo fortunati che gli altri ci danno una mano, ma stai attento che non sanno del nostro piano...-

Non compresi l'oggetto in questione. Feci per andarmene da li, prima che mi scoprissero, quando un brivido mi percosse.

Quello sguardo era li, lo sentivo.

Ma stavolta mi chiedeva di andarmene, mi chiedeva di scappare e di tornare a casa.

Non capivo cosa volesse dire, ma io obbedii e nel tornare indietro ruppi una bottiglia che era ai miei piedi.

- chi c'è?- chiese Matt, preoccupato.

- stai tranquillo, chiunque sia Eagle lo uccidera...Eagle?-

Cominciai a correre il più velocemente possibile, fuori di li e al mio fianco sentivo la presenza dello sguardo, correre con me.

Un verso risuonò tra le spesse mura del cunicolo e sentii un forte calore raggiungermi: mi voltai e dietro di me una specie di palla di fuoco, mi stava seguendo.

Accellerai la mia corsa e quando vidi l'uscita, mi lancia fuori, coricandomi per terra.

La palla di fuoco andò a sbattere contro un muro di fronte a me, incentiandolo.

Sentivo che lo sguardo m'incitava a scappare, ma io ero troppo paralizzata da quello che avevo appena visto.

Sentii dei passi dietro me.

- bene, bene, bene...cos'abbiamo qui? una fanciulla molto abile a quanto vedo! brava sei riuscita a schivare il colpo del mio Golden Eagle...-

Mi voltai e alle mie spalle vi era un ragazzo alto e molto muscoloso, dai capelli rossicci, brizzolati e gli occhi marroni.

Il ragazzo portava sulla spalla sinistra una grossa Aquila Reale che mi fissava in un modo poco convincente.

Matt raggiunse il suo compare e quando mi vide, volle sprofondare.

- che ci fai tu qui? - mi chiese con un tono minaccioso.

Io mi alzai in piedi.

- vedo che la conosci, Matt..-gli disse il ragazzo rosso guardandomi con una strana luce negl'occhi.

- è quella...- disse semplicemente Matt fissandomi.

Il rosso si avvicinò a me e mi guardò meglio: - in effetti le assomiglia molto...-disse infine:- ed è molto carina...-

Il rosso stava per toccarmi il viso, ma si sentì un ruggito, che lo scaraventò via.

Io mi guardai attorno spaventata da quel verso che avevo sentito, ma non vidi nulla.

- E' QUI!!!- disse Matt aiutando ad alzare il rosso.

- maledizione...- disse l'altro: -tu...- indicò me: - sai dov'è lei!!! diccelo!!! mostracela!-

- non so di che cosa parli...- disse impaurita dal suo sguardo.

- non voglio perdere tempo! dimmelo!!!-

Io non risposi e rimasi a guardarlo.

- Eagle!!!-urlò lui, mentre l'aquila si alzò in volo e cominciò a prendere fuoco: - uccidila!!!-

L'aquila urlò e prese fiato, sparandomi contro una gigantesca palla di fuoco.

Io chiusi gli occhi, aspettando di ricevere il colpo, ma non arrivò.

Li riaprii e vidi quegl'occhi, di nuovo.

Cosa volevano ora da me?

Gli occhi scoparvero, ma il mio fianco cominciò a farmi male e sentii una presenza impadronirsi di me.

Aprii gli occhi e vidi la palla di fuoco a due centimetri da me.

Alzai il braccio e la scaraventai via, come se fosse stata soltanto una pallina da tennis.

Matt e il rosso mi guardarono stupiti e io guardai loro.

Sentivo dentro di me una forza inaudita, sentivo di poter distruggere tutto e tutti e sentivo che quel ragazzo così presuntuoso, che mi aveva attaccato, doveva pagare.

- ti sembra il modo di attaccare un povera ragazza inocente come me? - chiesi. Sentivo vicino iù che mai, quello sguardo, anzi, mi sembrò di vedere il Mondo con i suoi occhi.

Non gli diedi il tempo di rispondere alla mia domanda e con uno scatto, mi ritrovai davanti a lui. Lo presi per il collo e lo alzai contro il muro, quasi strozzandolo.

Sentii la sua aquila arrivare dietro le mie spalle e, con un calcio, la fermai, senza mai mollarlo.

Ero pronta a tutto: anche ad ucciderlo.


fine secondo capitolo
continua...

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12/07/2006 07:48
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Quella notte non chiusi occhio.

Continuavo a sognare cose strane, cose che non avevo mai visto e che tutt'ora mi sono difficili da spiegare.

Mi alzai dal mio letto, tutta sudata, un pò a causa del caldo di quella notte e un pò a causa dei miei incubi.

Vagai per la stanza per un bel pò di tempo, senza pensare a nulla.

Vedevo i mobili muoversi come se stessero girando sulla mia testa.

Sentivo migliaia di rumori e suoni, persone che parlavano o ronzii di zanzare e altro.

Avevo la testa che scoppiava, non mi sentivo più me stessa.

All'improvviso una fitta. Una forte fitta alla schiena, come se qualcuno mi avesse pugnalato alle spalle con un coltello ardente.

Il dolore era insopportabile.

Caddi a terra. Mi girai e rigirai sul fresco palque che divvenne rovente al contatto con la mia pelle.

Volevo urlare, ma non lo feci, mi tenni tutto dentro, soffrendo in silenzio.

Cosa mi stava accadendo?

Avevo voglia di strapparmi la pelle di dosso, ma non potevo farlo.

Poi, tutto ad un tratto, il dolore cessò e la mia pelle cominciò a tornare normale.

Rimasi coricata sul pavimento.

Ero affannata, come se avessi corso per chilometri e chilometri, senza mai fermarmi.

Cercai di rialzarmi in piedi, ma sentivo che le mie gambe cedevano a ogni mio piccolo movimento.

Ero stanca, molto stanca.

Facevo persino fatica a respirare.

Un colpo di sonno mi prese, così, all'improvviso, e senza rendemene conto, mi addormentai come un sasso.



Mi svegliai di soprassalto e balzai in piedi.

Era ancora notte fonda, non dovevo aver dormito molto.

Mi avvicinai alla finestra e mi presi il volto tra le mani.

Guardai la luna e il cielo stellato che si presentava davanti ai miei occhi.

Mi toccai la schiena, o, più precisamente, mi toccai un fianco.

Sentivo prurito dove prima sentivo dolore, ma non ci feci molto caso.

Ero più intenta a osservare l'orizzonte ed ascoltare.

Sentivo che c'era qualcosa che non andava. Qualcosa che mi rendeva nervosa.

Come se qualcuno me lo comandasse, aprii l'armadio e mi vestii. Scesi le scale di corsa, ma senza far rumore e sgattaiolai fuori di casa.

Non dove stavo andando, ma il mio istinto mi diceva di correre verso un punto, prima che sia troppo tardi.

Senza pensarci due volte, cominciai a correre.

Corsi per molto tempo in mezzo alle vie della mia città.

Le strade erano deserte a causa dell'ora tarda. La gente dormiva ed era quello che dovevo fare anch'io in quel momento.

I miei capelli si muovevano con l'aria che spostavo mentre correvo e sbattevano sulla mia schiena, procurandomi solletichio.

Mi fermai.

Davanti a me c'era un vicolo stretto e buio. Lo presi.

- allora? -

Sentii una voce in fondo a quel cunicolo. I miei occhi non vedevano nulla, a cuasa del buio, ma poi, mettendo a fuoco, riuscii a distinguere molto chiaramente le cose che mi circondavano.

- hai trovato qualcosa? -

La stessa voce si rifece sentire.
Quella voce la conoscevo.

Sentii un odore solleticarmi il naso e annusai l'aria intorno a me: quel profumo, mandorle mischiato a smuschio bianco, con una goccia di pesca...solo una persona poteva usare questo profumo e tutta la scuola lo sapeva.

- niente, non ho trovato nulla, è pulita! - disse un'altra voce che non conobbi.

- non può essere! è uguale!-

Non avevo più dubbi.

- non posso farci nulla...piuttosto l'hai trovata? - chiese l'altra voce.

- no, me la sono fatta sfuggire per un secondo! -

Si, quella voce era quella di Matt, ne ero certa. Ma che ci faceva li? e di che cos parlava?

- lo sai che non abbiamo più tempo! il maestro ha predetto la sua rinascita e fra poco saremo tutti riuniti!-

- lo so, lo so, non ricordarmelo! chi pensi che riceverà il suo dono?-chiese Matt con un tono di voce triste.

- nessuno se la prendiamo prima! nessuno, Matt! non dobbiamo più commettere errori! siamo fortunati che gli altri ci danno una mano, ma stai attento che non sanno del nostro piano...-

Non compresi l'oggetto in questione. Feci per andarmene da li, prima che mi scoprissero, quando un brivido mi percosse.

Quello sguardo era li, lo sentivo.

Ma stavolta mi chiedeva di andarmene, mi chiedeva di scappare e di tornare a casa.

Non capivo cosa volesse dire, ma io obbedii e nel tornare indietro ruppi una bottiglia che era ai miei piedi.

- chi c'è?- chiese Matt, preoccupato.

- stai tranquillo, chiunque sia Eagle lo uccidera...Eagle?-

Cominciai a correre il più velocemente possibile, fuori di li e al mio fianco sentivo la presenza dello sguardo, correre con me.

Un verso risuonò tra le spesse mura del cunicolo e sentii un forte calore raggiungermi: mi voltai e dietro di me una specie di palla di fuoco, mi stava seguendo.

Accellerai la mia corsa e quando vidi l'uscita, mi lancia fuori, coricandomi per terra.

La palla di fuoco andò a sbattere contro un muro di fronte a me, incentiandolo.

Sentivo che lo sguardo m'incitava a scappare, ma io ero troppo paralizzata da quello che avevo appena visto.

Sentii dei passi dietro me.

- bene, bene, bene...cos'abbiamo qui? una fanciulla molto abile a quanto vedo! brava sei riuscita a schivare il colpo del mio Golden Eagle...-

Mi voltai e alle mie spalle vi era un ragazzo alto e molto muscoloso, dai capelli rossicci, brizzolati e gli occhi marroni.

Il ragazzo portava sulla spalla sinistra una grossa Aquila Reale che mi fissava in un modo poco convincente.

Matt raggiunse il suo compare e quando mi vide, volle sprofondare.

- che ci fai tu qui? - mi chiese con un tono minaccioso.

Io mi alzai in piedi.

- vedo che la conosci, Matt..-gli disse il ragazzo rosso guardandomi con una strana luce negl'occhi.

- è quella...- disse semplicemente Matt fissandomi.

Il rosso si avvicinò a me e mi guardò meglio: - in effetti le assomiglia molto...-disse infine:- ed è molto carina...-

Il rosso stava per toccarmi il viso, ma si sentì un ruggito, che lo scaraventò via.

Io mi guardai attorno spaventata da quel verso che avevo sentito, ma non vidi nulla.

- E' QUI!!!- disse Matt aiutando ad alzare il rosso.

- maledizione...- disse l'altro: -tu...- indicò me: - sai dov'è lei!!! diccelo!!! mostracela!-

- non so di che cosa parli...- disse impaurita dal suo sguardo.

- non voglio perdere tempo! dimmelo!!!-

Io non risposi e rimasi a guardarlo.

- Eagle!!!-urlò lui, mentre l'aquila si alzò in volo e cominciò a prendere fuoco: - uccidila!!!-

L'aquila urlò e prese fiato, sparandomi contro una gigantesca palla di fuoco.

Io chiusi gli occhi, aspettando di ricevere il colpo, ma non arrivò.

Li riaprii e vidi quegl'occhi, di nuovo.

Cosa volevano ora da me?

Gli occhi scoparvero, ma il mio fianco cominciò a farmi male e sentii una presenza impadronirsi di me.

Aprii gli occhi e vidi la palla di fuoco a due centimetri da me.

Alzai il braccio e la scaraventai via, come se fosse stata soltanto una pallina da tennis.

Matt e il rosso mi guardarono stupiti e io guardai loro.

Sentivo dentro di me una forza inaudita, sentivo di poter distruggere tutto e tutti e sentivo che quel ragazzo così presuntuoso, che mi aveva attaccato, doveva pagare.

- ti sembra il modo di attaccare un povera ragazza inocente come me? - chiesi. Sentivo vicino iù che mai, quello sguardo, anzi, mi sembrò di vedere il Mondo con i suoi occhi.

Non gli diedi il tempo di rispondere alla mia domanda e con uno scatto, mi ritrovai davanti a lui. Lo presi per il collo e lo alzai contro il muro, quasi strozzandolo.

Sentii la sua aquila arrivare dietro le mie spalle e, con un calcio, la fermai, senza mai mollarlo.

Ero pronta a tutto: anche ad ucciderlo.

fine 3 capitolo...
continua...

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12/07/2006 07:48
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Guardavo quel ragazzo dai capelli rossi, mentre lo tenevo sollevato per il collo: gli mancava l'aria.

Mi resi conto di quello che stavo facendo, ma non mollai la presa: odiavo quel ragazzo e non sapevo il perchè.

Mi sentivo davvero invincibile, cosa che non mi era mai successa prima: io, Kari, sono contro la violenza, o per lo meno, una volta ho dato un calcio ad un bambino e quello è finito all'ospedale per tre giorni! Da quel momento sono stata contro la violenza! Non volevo fare male ad altra gente.

I miei pensieri furono interrotti da qualcosa di viscido e disgustoso che si stava arrotolando sul mio petto e cominciava a stringere.

Mi guardai e vidi un grosso basilisco che si stava torcendo su di me.

Sentii le mie forze abbandonarmi, ma non a causa del basilisco, ma a causa del mancamento della forza improvvisa che prima mi aveva assalito.

Ormai il basilisco mi aveva completamente avvolto e , con la sua lingua, mi stava sibilando in faccia, guardandomi con i suoi grandi occhi rossi.

Guardai verso Matt e vidi gli stessi occhi che aveva il basilisco: non era possibile! Matt stava comandando un basilisco! Chi era quel ragazzo in realtà? Ero confusa, ma anche stordita dalla forte presa del serpente.

Il ragazzo dai capelli rossi si riprese dal mio attacco e mi guardò male: - brutta puttanella che non sei altro!!! Ora ti faccio vedere io cosa ti succede se ti metti contro al grande Jim!!!! -

Prese la rincorsa con il suo braccio e chiuse il pugno più forte che poteva: la sua mano prese fuoco.

Jim mi guardò con odio e lanciò il suo pugno verso di me.

Io chiusi gli occhi e, per la seconda volta, pregai di non morire.

Il colpo non arrivò e sentivo che il mio corpo era libero, finalmente.

Aprii gli occhi e vidi contro un muro, Matt, il suo basilisco, Jim e la sua aquila, bloccati dalle grandi e possenti corna di una grosso e feroce toro.

Guardai come quel toro li aveva immobilizzati in modo tale da non lasciare loro nessuna via di scampo.

- mi volete spiegare cosa diavolo fate qui? -

Una voce molto profonda e molto calma, si fece sentire alle mie spalle. Mi voltai e un gran ragazzo, con due spalle enormi, il corpo ben scolpito, pelato, dagl'occhi color nocciola, una divisa da guerriero con una lancia in mano e un mantello blu sulle spalle, mi osservava mentre parlava con gli altri due appesi alla parete.

- Jack, noi stavamo cercando la bestia...- disse Jim giustificandosi.

- già...non facevamo nulla di male! - continuò Matt.

Dunque lo conoscevano e da come gli parlavano sembrava uno di loro, però i due avevano il terrore negl'occhi e questo lo si vedeva benissimo.

- ...e c'è bisogno di uccidere un umano per trovare la bestia? Eh? Rispondete? - disse Jack avvicinandosi con tono molto severo.

- sono andato alla sezione sud, Jim, e non ti ho trovato! Vuoi spiegarmi perchè non eri nella tua sezione? Lo sai che quella sulla terra è riservata a Matt!!! -

Jack si avvicinò ai due e li guardò negl'occhi.

- ecco noi...-

- silenzio! Non voglio sentire neanche una parola! Deciderà il principe per voi...Taurus?- Appena Jack disse quelle parole, il toro grugnì e mollò la presa, lasciando liberi i due e i loro animali.

Jack si voltò verso di me e appena mi vide,rabbrividì, tornando a guardare i due suoi compagni.

- prendete le vostre bestie e tornate immediatamente nella nostra dimensione e proteggere i vostri portali! ORA!- urlò Jack, fulminandoli.

I due sbuffarono, ma non contraddirono Jack e, schioccando le dita, scomparirono nel nulla.



Una volta rimasti da soli, calò il silenzio tra noi.

Jack mi guardava e sembrava aver paura di me.

- ecco, ti chiedo scusa per il loro comportamento, non volevano farti del male...- mi disse lui, in tono di scusa -..penso che tu non sia abituata a queste cose, vero?-

Io mossi la testa, senza mai smettere di guardarlo.

- non devi aver paura di me...e non dovreste averne neanche di loro! - mi disse con la sua bellissima voce che ti tranquillizzava l'animo.

Paura? Io non avevo paura in quel momento.

- non ho paura - dissi con un tono di voce molto deciso.

Lui mi guardò sempre più stupito, poi mi sorrise: - sai, sei il primo umano che non ha paura di noi! Però forse è meglio che ti spieghi qualcosa...-

Jack si spostò dal muro e si andò a sedere su una panchina lì di fianco, facendomi gesto di sedermi accanto a lui.

Io obbedii.

- ti sembrerà strano crederlo, ma c'è una dimensione parallela, o meglio, un mondo parallelo al vostro, intendo alla terra- Jack cominciò a raccontarmi cercando di non traumatizzarmi.

Mi sembrava di conoscerlo da sempre, c'era qualcosa di famigliare in lui, qualcosa che mi dava un senso di sicurezza e di pace.

- è inutile - continuò - affermarti che in questo mondo esiste la magia e tutto il resto, perchè penso tu l'abbia intuito! Ma che sbadato, non mi sono nemmeno presentato...- si schiarì la voce e continuò - il mio nome è Jack Vestilum Maximus Nevirus Taurus, discendente della famigli dei Taurus, figlio prediletto, non che al servizio del nostro amato re, custode della sicurezza del principe, guardiano della muraglia e cacciatore...-

- cacciatore? - chiesi curiosa.

- si, cacciatore di mistiche bestie leggendarie dai poteri sovvranaturali! -

Ero, come dire, un pò confusa e mi alzai in piedi.

- cioè tu mi vuoi dire che c'è un mondo dove esiste la magia e dove tu sei tutto quello che mi hai detto?- chiesi.

- si, ma...-

Non gli feci finire la frase: - fico!!! Lo sapevo che esisteva la magia!!! Da piccola n’ero sicura, ma poi mi hanno sempre detto che non esisteva!!! Ci avrei giurato! Lo sentivo! Io ho sempre creduto alla storia del mondo parallelo, lo sapevo!!! Aspetta che lo vengono a sapere i miei genitori e vedrai che faccia faranno!!! - ero fuori di me dalla felicità. Da piccola avevo sempre adorato la magia e ora che n’avevo prova della sua esistenza ero all'apice della felicità.

- fico? - Jack mi guardò male, non pensava ad una reazione del genere da parte di una mortale.

- toglimi una curiosità, ma Matt che cos'è?-

- Matt? Si chiama Matt Anderson Yurimon Sabirius Basilisk, discendente della famiglia Basilisk, figlio prediletto, non che al servizio del nostro amato re, guardiano della muraglia e cacciatore di bestie mistiche...-

- quindi non è umano? - chiesi incuriosita.

- chi Matt umano? Hahahaahahahah...Matt odia gli umani!!!- disse divertito Jack.

"ecco perchè è così riservato e non parla mai con nessuno!" pensai, mentre Jack continuò: -...e poi non ci possono essere Hunter umani!!!-

A quella frase lo stesso Jack si fermò a ridere e mi guardò.

- senti...come hai detto che ti chiami? - mi chiese.

- oh, scusa, non te l'ho detto, il mio nome è Kari! -

- Kari hai detto? - Jack divenne ancora più bianco - ...ah, Kari, ehm, sai perchè Jim e Matt erano qui sulla terra? -

- no-

- perchè, come ti ho detto, noi siamo cacciatori di bestie mistiche e siamo alla ricerca da un sacco di tempo di una bestia molto, molto rara e molto forte di cui non sappiamo nulla e dobbiamo trovarla prima che qualsiasi altro cacciatore di bestie riesca a trovarla e domarla. Potrebbe essere molto rischioso! Vedi, nel nostro mondo, si distinguono classi sociali molto evidenti: addestratori, cacciatori mistici e nobili! Gli addestratori sono quelle persone, sì cacciatori, ma che non sono riusciti a domare una bestia mistica!-

- e siete in molti ad essere cacciatori mistici? - chiesi interessata da quell'argomento come se ne facessi parte direttamente.

- no, per l'esattezza siamo solo in quattro: io, Jim, Matt e il principe..-

- il principe? Un principe che combatte? Ma hai detto che sei una specie di bodyguard per lui, perchè allora combatte come cacciatore? -

- perchè il nostro amato principe ha ricevuto il dono mistico di una bestia sacra e quindi non può ritirarsi indietro dal suo dovere di cacciatore...-

M'immaginai un ragazzino grande e grosso, con i brufoli sulla fronte, che cercava di attaccare qualcuno. Scoppiai a ridere.

- che c'è? - mi chiese Jack guardandomi.

- no, nulla...continua pure...-

- come ti stiamo dicendo, noi siamo in quattro, ma è stato predetto che non saremo mai completi se non arriverà il quinto cacciatore...-

Io guardai Jack e vidi in lui molta tristezza: - ma perchè racconti tutto questo a me? - chiesi.

- ecco, ho visto cosa hai fatto a Jim prima e ho visto come ti muovevi...non riesco a spiegarmi come sia possibile, ma io ho la netta sensazione che tu...insomma...che tu non sia umana o lo sia non del tutto! -

Avevo compreso benissimo le parole di jack: - vuoi dire che io...-

- si, penso che tu sia una cacciatrice, Kari, e anche una di quelle molto potenti! -

fine 4 capitolo...
continua...

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13/07/2006 19:24
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- non può essere! Io non ho poteri magici o altre cose come voi! Io sono una normalissima ragazza di 16 anni!- dissi spaventata da quella notizia.

- hai detto 16 anni? - mi chiese stupito Jack.

- si, 17 fra pochissimi mesi - risposi io, dando poca importanza all'espressione del volto di Jack.

- Kari, sei sicura che tu non hai poteri sovvranaturali o cose simili? Pensaci bene! Ti è capitato qualcosa di strano nell'ultimo periodo? Oltre a stasera..è importante!-

Io pensai alla giornata precedente: quello sguardo. E' cominciato tutto da lui!

Mi toccai il fianco dove quella notte mi faceva male e guardai Jack: tirai lentamente su la maglietta e scoprii, con mia grande sorpresa, un tatuaggio tribale che si era impadronito della mia pelle, senza che io lo sapessi.

- da dove salta fuori questo tatuaggio? - chiesi spaventata - prima non c'era, non è possibile, io..-

- Kari, Kari...ascoltami! - mi disse Jack, prendendomi per le spalle - in questi giorni hai visto o sentito qualcosa di strano? -

Io rimasi un pò titubante, ma mi fidavo di lui e gli parli: - beh ecco...ho cominciato a vedere il mondo diversamente! Sono più agile, più forte, i miei sensi sono più acuti e poi...-

-poi? -

-...vedo o almeno sento una presenza - Non gli annunciai che ne avevo avuto il pieno contatto, ma questo non importava.

Jack sorrise.

- non è una bugia è la verità! -

- lo so Kari, ed è per questo che rido! Sei una cacciatrice in piena regola! O meglio sei candidata a diventare cacciatore: ora nel mio mondo saresti addestratore alle prime armi! -

Io guardai Jack negl'occhi incredula: - sei sicuro? Come faccio ad avere questi poteri di cui tu parli se ho sempre vissuto qui sulla terra! -

- questo non me lo so proprio spiegare, magari uno dei tuoi genitori è mezzo umano e mezzo cacciatore, chi lo sa! -

Quelle parole mi fecero bloccare: tirai fuori lentamente dalla tasca dei miei pantaloni la foto di mio fratello e me e la guardai.

- cos'è quella? - mi chiese Jack avvicinandosi a me.

- ecco...questa sono io e questo è mio fratello...- dissi con un filo di voce.

- sai assomigliate molto a...- Jack non finì la frase e mi guardò.

- vedi, Jack, c'è una cosa che ti devo dire! Io sono stata abbandonata quando ero ancora in fasce e non conosco i miei veri genitori -

Jack mi prese la foto e la guardò bene, sorridendo, e ridandomela tra le mani.

- Kari...vieni con me nel mio mondo...sono sicuro che sei legata a noi più di quanto tu pensi...e poi potresti trovare informazioni su i tuoi genitori e su tuo fratello...-

Guardai Jack e il suo volto aveva un'espressione quasi di supplica, ma gentile.

- io non so se è il caso...qui ho tutto...come farò? -

- anche la ti troverai benissimo, non ti preoccupare e poi ci sono io! -

Lo guardai e poi abbassai lo sguardo.

Jack si alzò in piedi e mi diede le spalle: - come vuoi Kari, io non ti sto obbligando...tu sei libera di scegliere, fallo finché puoi!-

Guardai la foto.

Il mio desiderio, il mio grande desiderio. Mi stavano proponendo una possibilità s'un piatto d'argento e io me la stavo facendo scappare. Infondo cosa avevo da perdere? Nulla! Solo da guadagnare, magari avrei ritrovato veramente mio fratello!

Mi alzai in piedi: - JACK? -

Lui si voltò.

- voglio venire con te! -

Mi sorrise: - bene-



Stavo in piedi davanti a Jack e ci guardavamo.

Ormai il cielo si stava schiarendo e lasciava spazio al sorgere del sole.

In quella notte era accaduto di tutto e ora la mia vita stava per cambiare.

- se dovrai venire con me, però dovrai frequentare una scuola insieme a tutti gli altri addestratori dove noi cacciatori siamo i maestri! -

- va bene!- dissi più convinta che mai.

- ...e, sai perchè prima mi sono messo a ridere quando ho scoperto chi sei? Perchè non esistono cacciatori o addestratori femmina! Soltanto maschi! -

- vuoi dire che non potrò mai essere una cacciatrice? -

-una cacciatrice, mai, ma un cacciatore si! -

Jack mi guardò con fare sicuro e mi fece segno di restare ferma.

Con uno schiocco di dita, sentii la mia testa alleggerirsi e cominciai a tastarmela: al posto dei miei lunghissimi capelli, c'era un corto caschetto biondo.

Jack scioccò ancora le dita e i miei abiti cambiarono, trasformandosi in un paio di pantaloni neri con una giacca a maniche corte rossa. Sul taschino della giacca c'era impresso un simbolo, sicuramente quello della scuola.

- benvenuto Jari! - mi disse Jack guardandomi soddisfatto.

- sostieni che travestita così non mi riconosceranno? -

- sarai perfetto! Però ricorda che d'ora in poi il tuo nome è Jari, dovrai camuffare un po la voce, non dovrai sculettare mentre cammini, dovrai resistere di più al dolore, cercherai di essere al 96% maschio! Ci riuscirai? - mi chiese guardandomi fiducioso.

- si, capo! - dissi con voce più cupa imitando un maschio.

- bene! Mi raccomando! Non lo deve sapere nessuno! Solo io e te! Nessun altro! Soprattutto non lo deve sapere il principe! Ti starò sempre accanto! Non ti preoccupare! -

Io annuii e Jack schioccò le dita, aprendo un varco blu nel muro di fronte a noi.

- sei pronto Jari? - mi chiese prima di lanciarsi all'interno.

- si! - dissi decisa e guardandomi intorno, salutando per l'ultima volta la mia vecchia casa, la Terra.



Il viaggio tra la Terra e il pianeta di Jack fu di pochissimi secondi.

Fumo come risucchiati dal vortice e poi sparati fuori, dall'altra parte del tunnel.

Caddi su un tappeto d'erba bagnato e mi feci male alla fonda schiena.

Jack mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi: - devi migliorare l'atterraggio, ma con il tempo imparerai! -

Mi pulii i pantaloni neri, dall'erba e mi guardai attorno: era ancora notte fonda li, ma si potevano distinguere bene le varie sagome degl'alberi di un bosco, che ci circondavano, grazie alla luce delle tre lune. Un momento! Tre lune?

- ma...ma...Jack? - chiesi, mentre lui si voltò e io gli indicai, alte nel cielo, tre, bellissime e splendenti, lune.

Lui sorrise: - cosa ti ho detto Kari? Questo è un mondo magico...qui tutto è possibile! La luna, ad esempio, è una creatura della notte bellissima, anzi no splendida, ma anche la stella Kitiu e Kiriu, le sue sorelle gemelle, sono altrettanto splendide! - mi disse avvicinandosi.

- vuoi dire che la luna ha delle gemelle? - chiesi stupita.

- si, certo! Sono migliaia e migliaia che si formano ogni anno nuovo, quando, una delle tre, muore! -

- la luna muore? -

- certo! è una creatura anche lei! Nasce, cresce, vive, muore! Voi queste cose sulla terra non potete vederle a causa dell'aurora boreale, che v’impedisce ogni visibilità! -

- ci sono altre stelle visibili qui che sulla terra non si vedono? -

- si, molte altre, ma vieni...ti spiegherò più avanti! - mi disse Jack, continuando a camminare tra i vari cespugli.
Fantastico! Ero li solo da pochi minuti e già quel posto mi piaceva.

Seguii Jack tra le frasche del bosco e mi guardavano attorno stupita: vedevo creature che non avevo mai visto, animali stranissimi e fiori rarissimi.

Jack si fermò davanti a due grossi rami che ci bloccavano la strada, e mi guardò: - Kari, o meglio, Jari...benvenuto a Pacified Garden!!! -

Spostò i due rami e davanti a me si proponeva uno spettacolo a dir poco fantastico: un magnifico castello bianco era sorretto da una montagna da qui si formava una cascata, dove uccelli di mille colori volavano fra le sue acque, circondato da verdi praterie e alte montagne innevate, con sfondo le tre lune.

Ero senza parole.

- bello vero? - mi chiese avanzando di qualche passo: - è uno spettacolo che ti lascia con il fiato sospeso ogni volta che lo guardi...-

Avanzai anch'io e continuai a guardare quella meraviglia: - io...- dissi -...io l'ho già vista una cosa del genere...nei miei sogni! Non pensavo potesse esistere! -

Lui mi guardò e sorrise: - hai già visto una cosa del genere? Gli anziani dicono che Pacified Garden non può essere sognata da nessuno se prima non la si è vista! -

Jack ed io ci guardammo e lui mi disse: - sono sempre più convinto che tu appartieni a questa terra, Kari -

Si senti un sibilo molto forte e poi un botto nel cielo che attirò la nostra attenzione: fuochi d'artificio d'ogni colore stavano esplodendo nel cielo, formando uno spettacolo, unito al paesaggio, ancora più sensazionale.

- vieni, Kari! Siamo arrivati giusto in tempo per la festa d'estate! -

- una festa? - mi guardai - ma non ho i vestiti adatti per andare ad una festa! -

- Kari! Ora tu sei un uomo, ricordatelo! E poi non ti servono vestiti adatti...è la festa che segna l'inizio delle lezioni all'accademia e quindi vi partecipano tutti gli alunni con le divise della scuola! -

- già, hai ragione...pensi che si accorgeranno che sono umana e anche donna?- chiesi preoccupata.

- no, fidati! Ora andiamo, altrimenti ci perdiamo il discorso del principe! -

Il principe? Stasera avrei visto il principe.

Nella mia mente si riformò l'immagine di un ragazzo molto grosso, tutto ingioiellato con la corona in testa. Risi.

- forza andiamo Jack! - gli dissi, saltandogli davanti e imboccando una delle tante stradine che si diramavano davanti a noi.

- come facevi a sapere che quella è la strada giusta? - mi chiese guardandomi.

- non lo so, ho seguito il mio istinto! -

fine 5 capitolo.
continua...

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15/07/2006 19:37
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Percorremmo tutto il sentiero del bosco e ci trovammo lungo la strada principale che conduceva al palazzo reale.

Carrozze rifinite d'oro, con mille diamanti e i migliori cavalli, padroneggiavano tutto il cortile principale dell'immenso castello.

Era bellissimo: la struttura si componeva di marmo candido e cristallo lucente; il giardino era fornito d’ogni sorta di pianta, curato nei minimi dettagli. Dal castello scendevano due piccole cascate, che andavano a confluire in due fiumi che, a loro volta, si riversavano in due cascate: una visibile dal bosco, dove eravamo noi, e l'altra dalla parte opposta.

Rimasi a guardarlo per molto tempo, poi, Jack, mi raggiunse e mi mise una mano sulla spalla, dicendomi: - andiamo? -

Annuii e ci avvicinammo all'ingresso del palazzo, che posticipava una grandissima e bellissima gradinata di marmo con, al centro, un tappeto rosso.

Sulla porta vi erano due guardie vestite con le loro armature nere lucenti e le loro spade foderate, che controllavano, con il loro occhio attento e vigile, chiunque.

Appena mettevi piede dentro all'edificio il primo commento che ti veniva da fare era "Wow": c'era un grosso salone, fatto sempre di marmo, con grandi e possenti mura, tutte affrescate. Anche il soffitto era affrescato ed era a dir poco fantastico: vi erano rappresentati angioletti, draghi, mostri, persone e tante altre cose, disegnate così bene che parevano muoversi.

Al centro, di un così bel soffitto, vi era stato messo un grandissimo lampadario, composto da centinaia di diamanti che pendevano dalla sua struttura e che rendevano la stanza più luminosa e più bella.

Attraversammo tutto il corridoio e, alla fine di esso, ci trovammo di fronte a una grandissima statua rappresentante un anziano uomo seduto a cavallo, che indicava il cielo.

- questo era Re Saverius Marinus Dragon...il nostro primo re - mi disse Jack, mentre prendeva una delle due rampe di scale che contornavano la statua.

Lo raggiunsi e lo seguii.

Percorremmo lunghissimi corridoi, che sembravano non finire mai, pieni di quadri e di statue.

Ci fermammo davanti a una grossa porta e Jack si voltò a guardarmi: - io mi fermo qui...tu continua pure, vai avanti per questo corridoio e prendi le scale: ti troverai in un giardino peninsulare dove vi è la festa. Mi raccomando: stai attenta! -

Annuii e guardai Jack bussare alla porta: essa si aprì appena lui ebbe finito di bussare e, quando entrò, si chiusero alle sue spalle.

Continuai per la mia strada e trovai le scale che mi aveva indicato Jack: le presi.

Una volta fatto anche l'ultimo scalino, mi ritrovai in un grandissimo giardino uguale identico a quello che c'è all'entrata del castello.

C'era moltissima gente, tanti ragazzi con la mia stessa divisa e molte damigelle dai più bei vestiti che non avessi mai visto in vita mia.

Il cielo era di un blu oltremare, dove risplendevano le tre grandi lune. Ogni tanto cadevano stelle cadenti e rendevano quello spettacolo ancora più irresistibile.

- corponèe, signore? - mi chiese un cameriere che mi si era avvicinato con un vassoio pieno di bicchieri contenenti un liquido rosato.

Mi aveva chiamato "signore", allora il piano di Jack funziona! Mi dissi, mentre presi uno dei bicchieri e ringraziai.

Il cameriere mi fece un inchino e se n’andò.

Guardai il liquido del bicchiere: cos'era? Il cameriere l'aveva chiamato corponèe...L’odorai, ma non percepii nulla. Ne sorseggiai un goccio: - mm...mica male! - dissi mentre ne bevvi un altro sorso.

Guardai gli altri ragazzi che parlavano e ridevano tra loro. Cercai d'imitarli, mettendomi una mano nella tasca dei pantaloni e cominciando a girare per il giardino.

Notai che, laggiù in fondo, c'erano quattro troni fatti di marmo e pietre preziose: il primo trono era il più maestoso e il giù alto, il secondo era poco più piccolo e gli altri due erano della stessa altezza, più piccoli dei primi.

Dovevano essere sicuramente i troni della famiglia reale.

Arrivai infondo al giardino dove una balaustra, fatta di marmo, ne segnava la fine.

Mi ci appoggiai e guardai il paesaggio di fronte a me.

Sospirai e un profumo di rose e fiori freschi mi allietò.

- bella serata, non è vero, sir? -

Una voce dolce e molto femminile, mi fece sussultare. Mi voltai e davanti a me vi era una giovane ragazza, quasi della mia stessa età, dai lineamenti molto delicati e dolci. Aveva lunghi capelli marroni che le cadevano sulle spalle con grossi boccoloni; due occhi azzurri da far invidia al cielo più limpido; un bellissimo sorriso; vestita molto elegante, più delle altre ragazze, con molti gioielli addosso e guanti di velluto alle mani.

Non sapevo come comportarmi e poi mi ricordai le regole del galateo che avevo letto una volta da qualche parte.

- milady, splendida serata, ma mai come voi! - dissi inginocchiandomi e prendendole la mano, portandomela alla bocca, ma senza baciarla.

- vi prego, alzatevi, sir... - mi disse lei, mentre mi alzai, aspettando una risposta.

- Yari, sir Yari - dissi, sperando che non mi chiedesse altro.

- Yari, avete detto? Non ho mai sentito nominare il vostro cognome, non siete di qui...-

- il mio cognome è un altro, milady. Io preferisco essere chiamato con il mio nome -

- interessante, siete il primo che mi dice così...da dove venite? -
Ecco! Me la stavo cavando bene e ora non sapevo cosa rispondere a quella domanda.

- da un posto molto lontano, di cui ora non voglio parlare, perchè al sol pronunciare il nome della mia terra, il ricordo mi prende e mi fa star male...- però! ero brava a recitare!

- come siete dolce sir. Yari, avete nostalgia della vostra terra...ma spero che vi troverete bene qui, con noi...- mi disse lei, avvicinandosi a me e prendendomi la mano.

- che mani morbide che avete...- mi disse con una voce molto soave.

Ero imbarazzata per quella situazione! Certo, le non sapeva, ma per me era molto imbarazzante!

Ritirai la mia mano e le chiesi: - voi come vi chiamate, milady? -

Lei mi guardò stupita dal mio gesto: chiunque altro ragazzo a quella festa avrebbe voluto sicuramente essere toccato da una così bella ragazza, ma non io!

- il mio nome è Annabelle, sir.- mi disse facendomi un inchino e io risposi con un'altrettanto inchino.

- siete molto bello, sir. - mi disse lei guardandomi con i suoi occhini azzurri.

- vi ringrazio -

- voglio ballare con voi - mi disse porgendomi la sua mano.

Ballare? Io? No, questo no! Io non so ballare lisci o valzer! E poi ballare con un'altra ragazza?

Uno squillo di trombe mi salvò da quella proposta.

- scusatemi...- mi disse allontanandosi in mezzo alla folla.

Moltissima gente si radunò davanti ai quattro troni e anch'io, curiosa di vedere la famiglia reale, mi avvicinai.

- IL RE GEORGE SAVERIUS MARINUS DRAGON! - disse una voce, mentre sul trono più grande e maestoso, comparve, contornato dalla luce, un anziano uomo, vestito di un mantello blu e una grossa corona i n testa.

- LA REGINA ELISABETH D’ORDOGLIO, SAVERIUS MARINUS! - sul secondo trono comparve una splendida donna della stessa età del re, vestita in un lungo abito blu, capelli raccolti e bloccati dalla bellissima corona che aveva in testa e un sorriso che allietava chiunque.

- LA PICCOLA LADY ANNABELLE SAVERIUS MARINUS! - su uno dei due troni rimasti, comparve la ragazza che avevo incontrato prima, ma con un vestito diverso, uguale a quello della madre. Mi fissava e io cercavo di guardare altro.

- THE GUARDIAN AND HUNTER OF WALL: BASILISK, porta a ovest!-

In mezzo alla gente cominciò a strisciare un gran basilisco che io conoscevo bene.
Arrivò davanti ai quattro troni e si arrotolò su se stesso sibilando verso tutti e infine prendendo le sue sembianze umane.

- Sir.Matt Anderson Yurimon Sabirius Basilisk!- continuò la voce, mentre Matt s'inginocchiò davanti al re.

- GOLDEN EAGLE, porta ad est!-

Nel cielo si sentì un urlo e tutti ci girammo: una grossa aquila infuocata, stava scendendo in picchiata sulla gente e ci passò a pochi centimetri dalla testa, andandosi a fermare al fianco di Matt e urlando ancora, mentre riprese le sue sembianze umane.

- Sir. Jim Costariemon Pourion Darmilio Golden Eagle!- anche lui, una volta annunciato il suo nome, fece un inchino.

- TAURUS, porta a sud! -

Dal portone entrò un grosso toro che cominciò a correre verso il re e ad urlare verso il cielo, prendendo le sue sembianze umane.

- Sir.Jack Vestilum Maximus Nevirus Taurus! - Jack, sentendo il suo nome, fece un inchino.

Tutti applaudivano e acclamavano i loro guardiani, quando il cielo si fece più cupo e lampi e tuoni cominciarono a saettare qua e la.

La gente cominciò a spaventarsi: che diavolo succedeva?

Si sentì un ruggito spaventoso che spaccò quasi il cielo in due.

Dietro ai troni del re e della regina, si alzò un grosso dragone, dalle ali enormi e dagl'occhi azzurri.

Rimase sospeso per aria e guardò la gente sotto di lui, urlando ancora più forte: era una creatura molto forte e questo si vedeva dal suo aspetto.

Il drago urlò ancora una volta e dei fulmini caddero sul trono vuoto, distruggendolo.

Il re, guardando quello spettacolo, fulminò il drago con lo sguardo: - DEVI SEMPRE FARE COSI'?- gli chiese.

Non capii cosa stesse succedendo e vidi il drago scendere a terra, quasi schiacciando Jim, Matt e Jack che lo lasciavano fare, senza opporsi.

Il drago guardò la gente e cominciò ad ansimare, poi il suo sguardo mi prese e mi catturò.

Appena i nostri due occhi s'incrociarono, lui venne illuminato da una luce bluastra e al suo posto comparve un bellissimo ragazzo, alto, dai capelli color nocciola, con gli stessi occhi del drago, ma più splendenti. Il fisico ben scolpito e i vestiti uguali a quelli del re.

- DRAGON, porta centrale, in altre parole principe HERIC SAVERIUS JUNIOR MARINUS DRAGON!-

La folla esultò a sentire quel nome.

Il principe mi continuava a fissare e mi sorrise: aveva lo stesso bel sorriso d’Annabelle.

Non è possibile! Quello era il principe! Io me lo ero immaginata basso, brutto, grasso e pelato! Mi dovetti ricredere davanti a quella bellissima creatura, ancora più bella di Matt.

Il suo sorrise mi mise in soggezione e sentii le mie guance arrossire.

fine 6 chappy
continua...

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Appena la folla smise di applaudire il suo beneamato principe, il re si alzò in piedi e fulminò con gli occhi suo figlio.

- C'è qualcosa che non va, padre? - chiese il principe guardando il trono che egli stesso aveva distrutto.

- Con te farò i conti dopo...- disse sotto voce a suo figlio, ma io lo sentii comunque forte e chiaro.

Il re era un uomo sulla sessantina, di media statura, portava capelli e barba lunghi e i suoi occhi scrutavano con attenzione la folla davanti a lui.

- Per prima cosa...- iniziò il suo discorso, mentre scendeva alcuni dei gradini che si trovavano tra il suo trono e il giardino - ...vi do il benvenuto nel mio umile regno e nell’accademia. Sapete tutti che questo castello sarà la vostra casa fino alla fine delle lezioni! Vi darà rifugio, cibo, un buon insegnamento e poteri che in voi sono celati, ma che, con il passar del tempo, saranno svelati... Nel lato sud della mia dimora vi sono i dormitori; nel lato a Nord le aule dove imparerete cose nuove, insieme ai vostri insegnanti e, nel lato ovest, l'aula magn.a -

" Quindi studieremo qui, a Pacified Garden..." Pensai, mentre il Re, con la sua possente voce, c'incantava tutti quanti.

- Come vi è stato annunciato, costoro...- indicò Matt, Jim e Jack, che erano ancora inginocchiati per terra, davanti a lui - ...costoro e mio figlio...- disse il Re lanciando uno sguardo al principe alle sue spalle - ...sono quattro Guardiani delle Mura, non che i nostri quattro Hunters.... Saranno loro, insieme con altri insegnanti qualificati e molto preparati, a farvi apprendere il duro e pesante ruolo di un cacciatore! Saranno loro ad insegnarvi la retta via e ad allenarvi per prepararvi alle fredde e possenti porte dei cancelli a Nord delle mura! -

Un brusio generale si alzò dalla gente intorno a me.

- Il mio cancelliere, prima, non ha sbagliato o dimenticato il guardiano delle mura a Nord! No, figli miei! Il guardiano non si è ancora rivelato a noi! -

Il brusio si fece più forte.

- Comprendo la vostra paura! Vi abbiamo sempre assicurato che le mura a nord erano sicure, protette. Infatti lo erano, dai nostri quattro guardiani, ma purtroppo la pressione che viene dall'esterno si è fatta più forte e i nostri Hunters possono soltanto badare ad un cancello alla volta. Questo però non vi deve far preoccupare, anzi! Deve accrescere il vostro desiderio di studiare e la voglia di diventare cacciatori, perchè ho deciso che, alla fine di quest'anno scolastico, uno di voi sarà guardiano delle mura a nord e quel qualcuno sarà il primo che riuscirà a domare una bestia mistica della quale i poteri sono proibiti anche a me, bestia catturata in terre lontane. -

Sentii che molti ragazzi, alle mie spalle, discutevano tra loro: " Sarò io quel domatore...” “No, io...” “Prima dovrete passare su il mio cadavere!".

- Bene, vedo che i vostri animi sono impazienti d'iniziare l'anno scolastico: ne sono molto lieto. -

Il re allungò il braccio e, dal suo trono, scese la regina, raggiungendolo e porgendogli la mano, sorridendo a tutti gli allievi con dolcezza.

- Dopo quello che vi ho detto, non mi resta altro che augurarvi buona fortuna figli miei e buon divertimento in questa bellissima nottata!-

Tutti applaudirono, mentre il re e la regina raggiunsero altre persone anziane che li aspettavano in fondo al giardino.

Io li osservai mentre mi passavano a fianco, quando sentii qualcuno prendermi la mano.

- Volete aprire le danze con me, sir Yari?-

Mi voltai e la principessa Annabelle mi stava tenendo la mano, sorridendomi.

" Io non so ballare..." Pensai, ma accettai ugualmente.

Tutta la gente intorno a noi smise di parlare e ci osservò al centro del giardino.

Mi sentivo a disagio, non mi piaceva essere al centro dell’attenzione.

Con la principessa sotto braccio, arrivai davanti al principe, il quale mi scrutava con occhio vigile.

Annabelle fece segno al maestro d'orchestra, il quale guidò i suoi musicisti a suonare un valzer.

Lanciai uno sguardo d’aiuto verso Jack, il quale rispose ridendo alla mia occhiata: " Jack, appena finisco di ballare me la pagherai!" pensai, mentre la musica iniziava.

Presi la principessa per un fianco e lei mi mise, sulla spalla, la sua mano, portandomi più vicina a lei: che situazione imbarazzante!

Annabelle aspettava che io facessi la prima mossa, ma io rimasi immobile a guardarla: ero sul punto di cedere e di confidarle che non sapevo ballare, quando i miei piedi cominciarono a danzare, da soli, e la principessa mi seguì.

Mi guardai attorno e, mentre volteggiavo, vidi Jack che mi faceva un cenno, allora capii: “Grazie Jack, sei un angelo”, pensai intuendo la magia che doveva avermi fatto.





Tutta la folla osservava quei due giovani volteggiare per il giardino.

Erano di una bellezza unica: lei, con il suo sorriso ammaliava chiunque e lui, con i suoi occhi, creava come un'aura magica intorno ai due.

Il re e la regina guardavano soddisfatti la loro piccola e si abbracciavano.

Il principe invece, siese al trono del padre, in mancanza del suo, e li osservò con cura. Alzò la mano e chiamò a se Jack, la sua guardia del corpo.

- Al vostro servizio, mio signore - disse Jack, rispondendo alla chiamata e inginocchiandosi davanti al principe.

- Dimmi Jack...perchè io conosco ogni singolo essere magico vivente esistente su tutte le galassie, ma non conosco lui?- chiese il principe senza mai smettere di fissare i due che ballavano.

Jack ripose molto deciso: - Perchè, mio sire, proviene dalla terra -

- Dalla Terra? Molto interessante...un terrestre! Non sapevo che li esistessero ancora creature magiche...-

- Neanche io, mio sire, ma esso ha oltrepassato il portale con estrema facilità e questo significa che è degno di essere qui -

Heric guardò Jack e poi tornò ad osservare la coppia.

- Mia sorella sembra felice con lui...- disse infine.

Jack trattenne la risata che aveva dentro e rispose: -Lo sarà sicuramente con Jari, lui...lui è molto dolce, sire...-

- Jari hai detto?- domandò Heric, mostrando così il proprio interesse nei confronti di quel ragazzo che stava ballando con sua sorella.





La musica cessò e anche noi due smettemmo di ballare, grazie al cielo!

La principessa si spostò da me e mi fece un inchino e io le risposi con un baciamano.

La gente ci applaudì.

Pensai d’essere salva, di poter andare da Jack e chiedergli qual era il mio alloggio, ma sentii di essere fermata, per l'ennesima volta, dalla mano della principessa.

- Dove vai? - mi chiese.

" Oh, no! Ora mi da del tu!" pensai cercando di sorriderle e di camuffare la voce, come avevo fatto per tutta la serata.

- Da nessuna parte, milady...pensavo di placare la calura che mi ha provocato questo ballo con un buon bicchiere di corponèe! -

La principessa mi sorrise: - Dammi del tu ti prego! - mi disse arrossendo.

Sentii un possente e forte braccio prendermi il collo e stringermelo.

L'aria mi mancò tutto in un colpo e cercai di liberarmi dalla presa, ma la potenza di quel braccio era inaudita.

Mi voltai e, a pochi centimetri da me, vidi due splendidi occhi azzurri fissarmi.

- Allora mio caro cognato, come te la passi? - mi chiese il principe, mollando la presa.

Ritornai a respirare.

- Oh, Heric, cosa dici...- disse la principessa, dando un leggero colpetto al fratello e diventando sempre più rossa.

- Come cosa dico? La verità! Vi date persino del tu! -

- Allora ci stavi spiando! - disse lei ridandogli un colpetto sulla spalla.

- Allora Annabelle! - mi guardò e mi fece l'occhiolino, io sorrisi - ...quando farete la festa di fidanzamento? -

Fidanzamento? Cognato? Frena un secondo! Pensai vedendo la principessa fare la linguaccia a suo fratello.

- Come sei permalosa, sorellina cara -

- Quante volte ti ho detto di non chiamarmi sorellina cara! - Annabelle fulminò Heric con lo sguardo e, poi, tornò a sorridermi: - arrivederci, Yari! -

Io m'inchinai: - Arrivederci milady -

Annabelle se n’andò lasciandomi sola con il principe che mi fissava: il suo sguardo mi gelò il sangue nelle vene e restai immobile, senza batter ciglio.

- Che intenzioni hai con mia sorella? - mi chiese, senza mai smettere di fissarmi.

- Io? - domandai.

- Nessuna, mio principe! -

- So chi sei - mi disse.

Il mio cuore si bloccò: sapeva chi ero?

- So che vieni dalla Terra, Jari..e questo mi piace! - diss,e prendendomi per una spalla e portandomi a lui.

Tirai un sospiro di sollievo: - Vi piacciono i terrestri? - chiesi sentendo il suo odore allietarmi e stordirmi allo stesso tempo.

- Non lo so, non ne ho mai conosciuti, ma penso che siano forti, belli e intelligenti come te! Insomma...tosti! - mi disse sorridendomi: - Dovrai raccontarmi tutto Jari di te e del tuo mondo! Non dovrai tralasciare nulla! Vedrai diventeremo grandi amici! Che ne dici? -

Mi aveva fatto dei complimenti...

Sorrisi come non avevo mai fatto: - Si, mio principe Heric!-


fine 7 capitolo...
continua...



ringrazio il mio " maestro", Santangelo, che mi ha dato un grosso aiuto!

Grazie sei fantastica!!! ^^

Ringrazio anche chi legge la mia storia e chi la recensisce!

Grazie!


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Jack si avvicinò con cautela al Re e, facendogli prima un inchino, gli sussurrò qualcosa nell'orecchio.

Il Re guardò Jack e poi si voltò verso i suoi ospiti: - Vogliate scusarmi, miei signori...ho una questione da sbrigare con uno dei miei guardiani. Mia cara...- disse rivolgendosi alla regina - ...trattieni tu gli ospiti durante la mia assenza -

- Non preoccuparti caro...- rispose la regina, sorridendo.

Jack e il Re fecero qualche passo, lontano da occhi indiscreti e si fermarono vicino ad una colonna di candido marmo bianco.

- Che cosa significa questa storia, Jack? Mi avevi assicurato che la bestia fosse nelle nostre mani! - esclamò, Il Re era su tutte le furie, riferendosi a quello che, poco prima, Jack gli aveva sussurrato all'orecchio.

- Si, lo so, ma purtroppo è scappata e non siamo riusciti a prenderla! -

- Perché sarebbe dovuta scappare? Dove, poi? - Il Re incrociò le braccia e aspettò una risposta dal suo fidato guardiano.

Dal modo in cui si parlavano, si vedeva chiaramente che il loro rapporto non era solo quello tra un servitore e un Re, ma quello di due amici.

- Vedi...Matt e Jim ne hanno trovato le tracce sul pianeta Terra...-

Il Re ebbe come un tuffo al cuore.

Sciolse le braccia incrociate e spalancò la bocca, incredulo: - Co..come sulla Terra? Non è possibile! No, non sapeva e poi...-

- Calmati! Ti posso assicurare che è andata sulla Terra per un motivo ben preciso -

I due si guardarono negl'occhi e si capirono al volo. Non era la prima volta… l’avevano sempre pensata allo stesso modo.

Il Re fece un sorrisetto e si aggiustò la tunica blu, dalle lunghe maniche che gli coprivano le mani, rifinita con fili d'oro, dai riflessi argentati e curata nei minimi dettagli.
Quella tunica l'aveva fatta cucire dal migliore sarto che esisteva nel paese: era davvero un capolavoro.

- Quindi è...- Riprese il re.

- Si, siamo salvi! - Jack, dalla felicità, alzò un pò di più la voce e alcune persone li a fianco si voltarono a guardarlo, incuriosite.

- Bisognerà soltanto seguire il nostro piano e recuperare la bestia mistica, anche se non sarà facile - continuò Jack abbassando nuovamente la voce, in modo che i curiosi non sentissero il suo dialogo con il Re.

- Non dovrebbe essere un problema per te, Jack, l'hai già catturata una volta e adesso...-

Jack lo interruppe: - No, sarà un problema con Matt e Jim... -

Il Re si voltò a guardare i due uomini che stavano parlando fra di loro e sorseggiando un bicchiere di corponèe, vicino ad un tavolo dove era stato allestito un rinfresco.

- Cosa vuoi dire con questo, Jack? -

- Non lo so, ma li ho sorpresi sulla Terra, mentre farfugliavano qualcosa che non mi è piaciuto -

Jack e il Re osservarono Matt e Jim insieme, poi tornarono a fissarsi.

- Bene Jack, stai attento e fai il tuo lavoro, come lo hai sempre fatto -

Jack annui e fece per inginocchiarsi, ma il Re lo fermò e lo fece alzare: - No, basta, basta così...ho investito il ruolo del Re fasullo per molto, troppo tempo...è ora che Pacified Garden ritorni al suo splendore e che sul suo trono salga il vero e unico sovrano! -





Stavo ancora parlando con Heric, il principe, e ormai sentivo la stanchezza della pesante giornata.

Il Re e Jack si avvicinarono a noi due e io m'inginocchiai.

- Oh, padre! Che bella sorpresa! Sapete...- disse Heric, afferrandomi per un braccio -...lui, Yari, viene dalla Terra! -

- Dalla Terra? - chiese il Re guardandomi e poi guardando Jack.

- Si, non è fantastico? Non sono mai stato sulla Terra...- Heric fu interrotto da suo padre.

- ....e non ci andrai mai! - puntualizzò il Re guardando suo figlio: - Heric! Tu sei il principe ereditario di queste terre, nonché domatore del Dragone, cacciatore e guardiano della porta centrale delle mura di tutte le galassie...lo sai che sulle tue spalle grava un importantissimo ruolo! -

- Si, sì padre, lo so! Non fatemi la solita ramanzina! Avete avuto quello che desideravate: un figlio cacciatore e professore nella vostra accademia! -

Il Re, incupitosi, rivolse a suo figlio uno sguardo severo: - No, mio caro! Tu non sarai mai professore di quest’accademia finchè non lo deciderò io! -

Heric mi mollò e guardò sorpreso il padre: - No, vi prego! Non anche quest'anno! -

- Si, invece figliuolo! Anche quest'anno sarai allievo della mia scuola! -

Il volto di Heric si distorse in una smorfia da sciocco e avrei scommesso che in quel momento avrebbe tanto voluto sprofondare nelle sabbie mobili, piuttosto che sentire quella terribile notizia.

Jack trattenne le risate finchè il Re non ci lasciò e poi scoppiò.

- SMETTI IMMEDIATAMENTE DI RIDERE! - Urlò Heric furibondo.

Jack si avvicinò a me, facendomi il punto della situazione: - Devi sapere che al principe non piace essere allievo di un’accademia, specialmente se è quella di suo padre....sono cinque anni che frequenta lo stesso corso, anche se è un cacciatore, perché ogni volta ne combina una nuova!-

Jack si asciugò le lacrime a causa del troppo ridere. Doveva essere molto amico del principe per permettersi di burlarsi di lui in questo modo.

- Cos'ho fatto stavolta? - si chiese il principe piagnucolando.

- Penso, mio sire, che distruggendo il vostro trono lo avete fatto arrabbiare parecchio! - dissi, cercando di non ridere.

Jack tirò fuori dalla sua tasca un foglietto e me lo porse: - Ecco, tieni Yari. Qui c'è scritto il numero della tua stanza, gli orari delle lezioni e con chi condividerai la camera! -

" Ho sentito bene? Condividere la camera?" pensai mentre fulminavo Jack.

- Non guardarmi così, bello! Le regole valgono per tutti! Non è vero, principe Heric? - chiese Jack divertito.

Il principe, ignorando il nostro discorso, parlò per conto suo: - VA BENE! Ripeterò l'anno per l'ultima volta, ma dovranno mettermi in camera con lui! - Voltandosi, mi indicò.

Il foglio mi scivolò via dalle mani e domandai: - Con me? -

- Si, mio caro Yari! Ora lo vado a dire a mio padre! - disse il ragazzo, allontanandosi da noi e raggiungendo suo padre, più agguerrito che mai.

Io ero frastornata: - Adesso? Come faccio? - chiesi contemplando il vuoto: - Non posso stare in camera con un uomo....figuriamoci se quell'uomo è il principe! -

Jack raccolse il foglio e me lo rimise in mano: - Sono sicuro che ce la farai, Kari! Basterà soltanto essere attenti! -

Guardai Jack con espressione turbata: - Jack, ti rendi conto che sono in camera con due uomini, di cui uno è anche il principe? -

Jack mi guardò: - Non dirmi che hai vergogna di dormire con Heric? -

Io arrossi e mi voltai da un'altra parte: - No, però...io...-

Jack mi spettinò i capelli e poi mi batté la mano sulla spalla: - Tu ce la farai Kari! Dentro di te scorre buon sangue, ne sono sicuro! Sei speciale! E poi se avrai bisogno d'aiuto io sarò sempre qui, non ti preoccupare -



Io e il principe raggiungemmo il dormitorio.

Era un grosso edificio, con ampie vetrate colorate.

Sulle pareti e sul soffitto padroneggiavano i bellissimi affreschi, come in tutte le altre parti del castello.

I grandissimi lampadari di cristallo illuminavano ogni cosa e rendevano il candido marmo ancora più lucente.

Al centro del corridoio era stato posto un lunghissimo tappeto di raso rosso, che lo attraversava tutto.

Sugli stipiti delle porte di ogni camera erano raffigurati strani animali: cani con tre teste, elefanti con cinque proboscidi e altri.

Al centrodi ogni stipite, però, risiedeva un dragone che sembrava comandare tutti gli altri animali.

Capii che quello doveva essere il simbolo della famiglia di Heric e, infatti, lo trovammo rappresentato un pò ovunque.

Non avevo valigie con me, ma Jack aveva detto che mi avrebbe fatto recapitare tutto la mattina seguente.

Tirai fuori il foglio con il numero della nostra stanza e mi misi a cercarla.

- 298...297...296...eccola! 295! - dissi correndo verso la porta di legno massiccio e prendendo la maniglia.

Aprii e dentro alla stanza trovammo un minuto ragazzino, con due grossi occhiali, capelli corti, neri e la divisa della scuola.

Il ragazzo m'osservò allungo e appena vide il principe cominciò a urlare e a correre per tutta la stanza.

- Shhhh! Calmati! - disse il principe cercando di calmarlo, prendendolo per un braccio.

Il ragazzo smise di urlare, ma appena Heric lo toccò, ricominciò.

- Perché strilli? - chiesi cercando di metterlo fermo.

Il ragazzo si coricò per terra. Io e Heric ci guardammo in faccia, domandandoci cosa stesse facendo.

- Vi chiedo umilmente perdono, mia santissima santità, principe Heric o sommo erede del trono di vostro padre, abilissimo guerriero! Cosa vi porta nella mia umilissima stanza? - disse il ragazzo con la faccia in terra.

Heric mi guardò e poi rise: - Su alzati e non fare più queste scenate! Io sono qui come allievo e dormirò nella stanza, insieme a te, quindi alzati e non chiamatemi più così, ma semplicemente Heric! -

Il principe andò ad aiutare il povero ragazzo, ma egli si allontanò.

- No, mio sire, non toccate un semplice addestratore come me...non ne sono degno...sarà un onore per me ospitarvi nel mio letto, mentre io di notte veglierò sul vostro sonno! -

Pareva che il ragazzo avesse paura di Heric. Una paura che percipivo dal tremore delle sue mani, il mancamento di voce quando tentava di parlare e da come indietreggiava davanti a lui.

- Guarda che non ce n’è bisogno, sai? Alzati, forza! Non mordo! - Heric gli stava parlando nel modo più gentile e affettuoso possibile, ma lui sembrava aver ancora timore.

- Io ci rinuncio, Yari, provaci tu! - mi disse, dandomi le spalle e andandosi a scegliere un letto per la notte.

Io mi avvicinai al ragazzo e lo presi, aiutandolo ad alzarsi: - Vieni - dissi.

Lui alzò lo sguardo e mi guardò: - Tu chi sei?- mi chiese.

Una volta che fummo in piedi entrambi, gli porsi la mia mano e gli sorrisi: - Ciao, io sono Yari, il tuo nuovo compagno di classe! -

Lui mi prese la mano e me la strinse.

Vidi che era molto imbarazzato e che faticava a parlarmi: - Io...so...sono...sono Fred...è...un pi...piacere! -

Io cercai di metterlo a suo agio e gli sorrisi di nuovo: - Il piacere è tutto mio, Fred! -

Fred diventò tutto rosso e cominciò a blaterare: - quindi saremo compagni di stanza, noi tre! Che bello, io, il principe Heric e Yari! !-

Non capivo se lo schok di avere il principe nella sua stessa stanza gli fosse passato oppure no, fatto sta che quando vide che nessuno rideva con lui, smise e si scusò.

- Non ti preoccupare Fred! Dove vuoi dormire? - chiesi io.

- Beh ecco, mi ero messo nel letto a castello, quello di sopra, ma se tu vuoi, te lo cedo volentieri! -

- No, va bene così - dissi, buttandomi nel mio nuovo letto e sprofondando nel morbido cuscino.

Rimasi per un attimo a osservare la stanza.

Sembrava la camera che usavano noi agli scout!

Era piccola, ma confortevole; c'erano tre letti: uno a castello e uno normale.

Una porta finestra che dava su un balcone; il bagno e un grosso armadio di legno massiccio con inciso, sulle ante, il drago.

Mi voltai su di un fianco e guardai Heric, dall'altra parte della stanza, steso sul suo letto.

- Che c'è Yari? - mi chiese fissando il soffitto.

- Niente, pensavo...-

Lui mi guardò con i suoi bellissimi occhi: - A cosa? -

Com'era curioso...

- Alla Terra...al mio pianeta...ai miei genitori e ai miei amici...- dissi con un velo di tristezza nella voce.

- Tu vieni dalla Terra? - mi chiese Fred, dal letto sopra il mio.

- Si...dal pianeta azzurro -

- Non pensavo che ci fossero ancora Hunters li...- mi disse Fred.

" Hunters?" pensai.

- Esistevano cacciatori sul mio pianeta? -

Fred comparve a testa in giù, dal suo letto e mi guardò stupito.

Anche Heric mi guardò nella stesso modo.

- Che domanda è? Tutti lo sanno che una volta la Terra era chiamata Palace Supreme of Hunter...- mi disse Fred a testa in giù.

- Devi sapere...- continuò Heric, capendo che non ero informata su questa storia: - …che sulla terra un volta c'era la concentrazione massima di bestie mistiche e di domatori. Infatti un tempo i cacciatori erano centinaia e centinaia. La Terra era la loro casa e da lì controllavano gli altri pianeti e le altre dimensioni, come Pacified Garden. Un giorno però successe qualcosa che non doveva succedere...un cacciatore più avido degl'altri sciolse la sua anima per liberare oscure magie e ottenere il controllo di quel pianeta...si dice che tutti scapparono via, nelle altre dimensioni e che solo cinque cacciatori rimasero a combattere il male...Prova ad indovinare chi erano -

Heric mi guardò, ma io non risposi, presa dal suo racconto.

- Il Dragon, Taurus, Golden Eagle, Basilisk e il quinto di cui non sappiamo né il nome, né il potere. Si dice che quest'ultimo cacciatore costrinse i suoi amici a scappare dal campo di battaglia ed a lasciarlo da solo, ma loro non lo abbandonarono e insieme lo sconfissero, pagando però un gran prezzo: il male, prima di morire, lanciò una maledizione e dichiarò che mai più nessuno sarebbe diventato un cacciatore e che tutti sarebbero rimasti senza i loro poteri e senza le loro anime. Ma il cacciatore misterioso scacciò questa maledizione salvando l'intera galassia, pagando però con la sua vita. Gli altri cacciatori fecero ritorno a Pacified Garden e proclamarono la Terra un pianeta vuoto, cioè senza nessun potere. Innalzarono le mura in modo da proteggere l'intero universo e decisero che loro ne sarebbero stati i custodi. Con il tempo però, si scoprì che la maledizione lanciata si era avverata solo in parte: in pochi, tuttora, riescono a diventare cacciatori, ma con il passare degl'anni le probabilità aumentano e sembra che tutto stia tornando normale, come un tempo...-

Ero sconcertata da quella storia, non sapevo cosa dire: - Dove hai imparato queste cose? -chiesi.

- A scuola...e i nostri padri le hanno sempre raccontate così...-

Heric sbadigliò e si voltò dall'altra parte: - Sono stanco ora...buona notte...-

Fred tornò sul suo letto: - Buona Notte! -

Io rimasi ancora un pò a pensare e poi la stanchezza cominciò a farsi sentire.

Tirai fuori la foto, che raffigurava me e mio fratello, e le diedi un bacio, sussurrando: - Buona notte, Marcus -

Chiusi gli occhi e mi addormentai con la foto sul cuore.



continua..

come sempre ringrazio la mia maestra, Santangelo ( che è davvero un angelo con me ^^!) e tutti quelli che hanno letto la mia storia e recensito!

Grazie!

Baci,

GoddessHaruna

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