18/02/2006 17:41 |
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Come ogni inizio di primavera noi giardinieri dilettanti ci ritroviamo con le forbici in mano e le idee sempre confuse.
Ho letto con grandissimo interesse i suggerimenti di mauri sul pegging down e vorrei tentare di realizzarlo dove è possibile (rose non rifiorenti o con rami flessibili), ma ci sono alcune domande da porre:
1) il ramo da piegare va comunque spuntato?
2) Si fa sui rami nuovi che spunteranno più avanti nella stagione o su quelli che sono già oggi presenti e stanno mettendo fuori le gemme?
3) Sulle giovani rose con rametti sottili, piantate da un anno o due si deve potare corto per far sviluppare il cespuglio e poi piegare o si deve piegare subito?
Poi ci sono delle rose particolari che non so proprio se vanno potate e come: per es la Chinensis Mutabilis (la mia è alta circa 70 cm), la devo potare per farla irrobustire o devo andarci leggera?
e la Pierre De Ronsard giovane anche lei mi attengo al pegging down o la accorcio?
Ciao Nellì
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19/02/2006 15:48 |
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Mi hai anticipeta di un soffio! Anch'io ho fatto ricerche su questa benedetta tecnica, ma non ho trovato risposte: l'unico posto in cui si è parlato di pegging down è questo forum, ma, mi pare,senza che l'argomento sia stato approfondito sufficientemente.
Mi auguravo tanto che se ne parlasse quanto prima per potermi chiarire bene le idee...mi interessa tantissimo!!!
Ho letto come Vita S. West suggeriva di educare con quel sistema gli Ibridi Perpetui e gli Ibridi di Moschata.
Forse ho capito male, ma l'apice del ramo che si sta legando, non deve piegarsi ad arco, ma proseguire parallelo al terreno.
Forse Arrocco che l'ha messo in pratica può raccontarci la sua esperienza e i risultati che ha ottenuto...
dai Arrocco, per piacere...
Grazie e ciao a tutti. |
20/02/2006 18:13 |
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Intanto che aspettiamo le dritte di qualcuno più esperto, ti dico un po’ la mia esperienza limitata di piegamento di rami, (non lo posso definire pegging down perché non so se si fa così).
La scorsa primavera l’ho applicato ad una rosa rampicante vecchia e trascurata che ha alcuni rami molto legnificati e spogli nella parte inferiore. Per darti l’idea, sembrava quasi una rosa ad alberello appoggiata alla rete di recinzione e non era un bel vedere!
Ricordandomi di questa tecnica ho pensato di dare volume e colore alla parte bassa della rosa tirando giù alcuni rami giovani che nascevano a circa un metro e mezzo di altezza. Li ho legati ad altri rami o al fusto della rosa e sostanzialmente erano piegati ad arco.
Il risultato è stato molto bello e soddisfacente e i rami sono fioriti molto e giusto dove volevo io.
A me le rose rampicanti spiaccicate ai loro sostegni non piacciono, mancano di volume! Trattandole così, quando è possibile perché hanno rami flessibili, acquistano una terza dimensione in profondità.
Incoraggiata da questo risultato, quando dopo la fioritura una mia rosa non rifiorente ha tirato fuori quei classici lunghi getti, non sapendo che pesci prendere, uno l’ho piegato ed uno l’ho tagliato.
Mentre a quello tagliato si è sviluppata solo la gemma apicale, in quello piegato ad arco più gemme lungo il ramo sono cresciute dando in quel punto maggiore rotondità e pienezza al cespuglio. Dopo alcuni mesi il ramo piegato acquisisce proprio l’andamento ad arco e non ha più bisogno di restare legato.
Aspetto giugno per vedere come fioriranno i due rami e se ci saranno differenze rilevanti.
Riflettendoci, poi, questa tecnica non è tanto diversa da quella usata e stracollaudata negli alberi da frutta, dove piegando i rami, poichè la linfa scorre più lentamente, addirittura cambierebbe la natura delle gemme da legno a fiore!
Funzionerà così anche per le rose ?
Ciao Nellì
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20/02/2006 22:19 |
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Molto interessante la tua esperienza, Lay pong. Sei stata brava!
A volte si trova la soluzione a un problema... quando non si dispone di tutte le informazioni necessarie, testando personalmente e anche anche sbagliando.
Io solo da poco ho appreso che il piegamento dei rami favorisce la produzione di fiori lungo tutta la loro lunghezza.
La linfa elaborata, in questo modo, scende lentamente, nutrendoli in ogni parte, mentre in un percorso verticale scenderebbe più velocemente (motivo:la forza di gravità).
Divorando libri ho cercato di carpire tutto ciò che potevo per curare le mie amate piante, ma con tutta la buona volontà, un conto è la teoria, un conto è la pratica!
I dubbi mi assillano, anche su argomenti triti e ritriti, che sembrano scontati e invece non lo sono.
Figuriamoci se poi non sai dove andare a leggerti un argomento che ti interessa!
Io ho in giardino una Baronne Prevost e una Gertrude J. che sembrano proprio delle mazze di scopa: dritte e rigide...sono davvero sgraziate...
Non so mai decidere cosa fare con loro!
L'anno scorso le ho potate poco, e mi hanno fatto due roselline due, una vera delusione!
Allora per quest'anno avevo pensato di tagliare un pò drastico, ma subito pentita, la settimana scorsa ho tentato un ridicolo pegging down maccheronico-casereccio. Ho legato questi rami lunghissimi a delle canne di bambù, ma poi... non sapevo se tagliare a un certo punto,o piegare al suolo o continuare a legare ad altre canne per tutta la lunghezza dei rami.
Boh!... che strazio, se vedessi che bei ghirigori che ho ottenuto... da rabbrividire!
Mi sono riempita di spine, ma... sigh! è tutto da rifare.
Aiutoooooo!!!
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21/02/2006 20:54 |
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io non so a quali varietà si possa applicare, però dal portamento e dalla consistenza del ramo credo si possa intuire e almeno per una volta provare. Io l'ho fatto con molte inglesi (in vaso!!), quelle che non si prestano ad essere anche semi rampicanti (tipo teasing georgia, graham thomas), ma con golden celebration, pat austin e abraham darby si e con risultati buoni. Vorrei provare quest'anno con qualche cinese, ma loro non hanno la caratteristica di fare il fiore in cima o essere vuoti sotto, per cui non vedo l'esigenza.
Con la pierrede ronsard penso sia impossibile, dato il diametro dei rami.
pegging down su golden celebration in vaso
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22/02/2006 17:32 |
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Felice di essere stato nominato ( e chi sono io ? Babbo Natale ? ).
Non ho molta esperienza in Pegging Down .
Quello che so' e che mi e' stato insegnato da Maurizio, e' che piu' il ramo si pone in orizzontale e piu' emette gemme.
Questa tecnica l'ho applicata due anni fa ad una sola rosa , a terra, la Gertrude Jenkill.
La motivazione dovuta al fatto che si trovava a filo vialetto di ingresso pedonale e necessitavo di un portamento piuttosto .....sottile.
In effetti emette molti rametti secondari ( se invece gli si da' una piega a tre quarti, l'ultimo pezzo e' piuttosto spoglio).
Poi, ne risente enormemente la taglia dei fiori.....
Pero' se si dispone molto spazio , una bella rosa a mo' di fontana non mi dispiacerebbe.
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22/02/2006 17:47 |
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Dario, che piacere rileggerti ogni tanto!
Ma a quella Golden cosa gli davi da mangiare??? |
22/02/2006 21:46 |
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Che bella golden Dario!!!! e sembra pure giovane!!
Anch'io ne ho una di 2 anni. Mi suggerisci come potarla e piegarla?
ciao Nellì
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23/02/2006 19:23 |
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Scritto da: lay pong 22/02/2006 21.46
Che bella golden Dario!!!! e sembra pure giovane!!
Anch'io ne ho una di 2 anni. Mi suggerisci come potarla e piegarla?
ciao Nellì
anche la golden in foto era al secondo anno. Per la potatura non ho fatto diversamente dallo standard per le inglesi, salvo essere molto selettivo con le gemme e i rametti sottili. Ho lasciato quattro rami più spessi e, cercando di intuire la direzione delle gemme più vigorose, li ho piegati verso i quattro lati del vaso, agganciandoli allo stesso tramite quattro fori e del filo che uso per i rampicanti. |
24/02/2006 20:22 |
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trovo la golden molto bella e anche profumatissima. L'unico difetto, se così si può dire, è che china un pò troppo i fiori per il peso e per i rametti sottili per cui, pur assumendo un adorabile aspetto cespuglioso arrotondato, per ammirarne completamente la bellezza e il profumo li devi tirare su.
qualcuno ha l'idea di come si pota la mutabilis e la pierre de ronsard?
ciao Nellì |
26/02/2006 10:22 |
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