avv Fabio Marcelli ha chiesto la libertà immediata per i 5

L’avvocato italiano Fabio Marcelli ha chiesto la libertà immediata per i 5

ORLANDO ORAMAS LEÓN

(PL) – i Cinque cubani che hanno combattuto contro il terrorismo sono vittime della politica degli USA contro Cuba e devono essere liberati immediatamente, ha dichiarato l’avvocato italiano Fabio Marcelli.

A nome dell’Associazione Internazionale degli Avvocati Democratici - AIJD - Marcelli ha detto alla stampa che solo i condizionamenti politici della Casa Bianca con le organizzazioni nemiche di Cuba di Miami spiegano perchè i 5 rimangono ancora reclusi.

Molte persone hanno accolto con giubilo la decisione della Corte d’Appello d’Atlanta che ha annullato il processo contro Gerardo Hernández, Fernando González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino y René González.

Io sono stato testimone delle irregolarità commesse durante il processo che s’è svolto a Miami nel 2004, ma adesso la decisione di Atlanta ha accettato le denunce della difesa sulla parzialità e la mancanza di garanzie di quell’ingiusto processo, ha sottolineato l’avvocato. Egli ha detto che i Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, hanno già sofferto sette lunghi anni di prigione e la reclusione deve terminare immediatamente.

In ogni paese civilista sarebbero già stati liberati dopo l’annullamento del processo e dopo sette anni di prigione, ha detto Marcelli che ha approvato anche le decisione del gruppo di lavoro della Commissione dei Diritti Umani della ONU sulle detenzioni arbitrarie, che ha enumerato le violazioni legali del caso.

Non ci sono dubbi che hanno predominato i compromessi e i vincoli di Washington con le organizzazioni controrivoluzionarie di origine cubana che risiedono a Miami, ha dichiarato Marcelli.

Egli ha sottolineato che questi vincoli sono molto più forti con l’attuale amministrazione repubblicana guidata dal presidente Gorge W. Bush.

Il prossimo passo dovrebbe essere la liberazione dei Cinque, poiché non esistono basi giuridiche per far continuare la loro reclusione, meno le causali politiche che hanno primeggiato sin dal primo giorno di prigione di questi combattenti contro il terrorismo.

Solo questo spiega il fatto che siano ancora detenuti in maniera indefinita, ha concluso l’avvocato italiano.