limitazioni al suono delle campane

Recentemente in un Comune veronese è esploso il problema della intolleranza al suono delle campane da parte di parecchi residenti. Al di la del solito commento di piazza: a me piacciono, a me disturbano, a me non danno fastidio, bisogna rilevare che non esiste un diritto acquisito a suonare le campane a proprio piacimento afferendo che il campanile esisteva prima delle nuove abitazioni circostanti. Oggi valgono le leggi emanate a tutela della salute dei cittadini, leggi dello stato che impongono ai Comuni di suddividere il territorio comunale in zone di maggior tutela in ragione degli insediamenti civili esistenti. Lo stato garantisce alla Chiesa Cattolica l'esercizio del suono delle campane nei tempi e nei modi prescritti nella circolare 33 del 2002 emanata dalla CEI. Se è sacrosanto che nelle varie zone d'Italia i vari sistemi di suono in essere sono parte del patrimonio tradizionale locale ed una componente del paesaggio acustico, è giusto che la Comunità civile e l'autorità locale conferiscano le giuste autorizzazioni a praticare l'arte campanaria secondo specifici accordi con le realtà associative locali. E non ultimo lo scopo di alcune Associazioni che si ergono a tutela dei suonatori di campane dovrebbero essere gli artefici di una fruttuosa intermediazione.