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Ida Lupino

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2024 21:49
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05/08/2023 05:19
 
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Un'autentica star del cinema degli anni '40 (soprattutto noir) che seppe farsi apprezzare anche come regista nei decenni successivi.
Doveroso un topic su di lei

 
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Biografia da Wikipedia
Ida Lupino (Londra, 4 febbraio 1918 – Burbank, 3 agosto 1995) è stata un'attrice, regista, sceneggiatrice e produttrice cinematografica inglese.

Ida Lupino, dalla data di nascita incerta, nacque in una famiglia inglese dedita da generazioni all'arte dello spettacolo. Di antiche origini italiane, la famiglia discendeva da un certo Michele Lupino, rendendo noto al pubblico inglese il personaggio italiano della commedia dell'arte Pulcinella che, trasformato in inglese, divenne Punchinello o Punch. Attori, ballerini, clown, acrobati, la famiglia Lupino ebbe importanti protagonisti nello spettacolo come il figlio di Giorgio, il mimo George William (1632-1693), così come Thomas William (1791-1859) acrobata che si esibì al Covent Garden e all'Astley's Circus. Nel 1850, col matrimonio di Louisa Lane con John Drew, i Lupino/Lane si imparentarono con un'altra famosa famiglia teatrale, i Drew.

ncoraggiata dai suoi stessi genitori, gli attori Connie Emerald e Stanley Lupino, oltre che dallo zio Lupino Lane, Ida continuò la tradizione di famiglia studiando alla Royal Academy of Dramatic Art (RADA) di Londra fino all'esordio da giovanissima in teatro e nel cinema ad appena quattordici anni nel film Altalena d'amore di Allan Dwan (1932). L'occasione della sua prima interpretazione cinematografica fu casuale: Ida aveva accompagnato la madre che avrebbe dovuto sostenere un provino per una parte nel film di Dwan, e invece fu scelta la figlia che ottenne subito un buon successo tanto da interpretare in Inghilterra altre cinque pellicole. Trasferitasi a Hollywood, con un contratto per la Paramount, iniziò la carriera interpretando parti secondarie, come in Sogno di prigioniero (1935) di Henry Hathaway fino a raggiungere la notorietà con La luce che si spense (1939) di William A. Wellman, dopo una prova apprezzabile anche nella commedia brillante Artisti e modelle (1937) di Raoul Walsh. Scritturata dalla Warner Bros., iniziò una collaborazione artistica con Raoul Walsh, grazie alla quale negli anni quaranta recitò in Strada maestra (1940) e nel noir Una pallottola per Roy (1941), con Humphrey Bogart, un gangster movie con toni introspettivi, intriso di malinconia. In questo film si ebbe la definitiva consacrazione di Bogart, ma la Lupino, come avvenne anche in Strada maestra, non sfigurò di fronte alla recitazione incisiva di Bogart e riuscì a stargli alla pari e talvolta a metterlo in ombra. Negli stessi anni la Lupino si distinse come interprete nei film Il lupo dei mari (1941) di Michael Curtiz e Fuori dalla nebbia (1941) di Anatole Litvak, ottenendo nel 1943 il premio della critica cinematografica newyorkese per The Hard Way di Vincent Sherman. Nel 1949, sospesa dal lavoro dalla Warner Bros., Ida Lupino casualmente ottenne di sostituire il regista Elmer Clifton, che si era ammalato durante le riprese del film Non abbandonarmi. Con Collier Young, allora suo marito, creò la Emerald Productions, rinominata poi The Filmmakers, che produrrà film con temi molto delicati per l'epoca, affidandone l'interpretazione a giovani attori di talento. I film da lei diretti fondono l'immaginario e il linguaggio visivo del noir e del melodramma, si potrebbero chiamare "social problem melodramas". La Lupino abbandonò temporaneamente la recitazione, dedicandosi alla sceneggiatura di film con personaggi femminili inseriti in situazioni violente e drammatiche (tradimenti, gravidanze indesiderate, abusi familiari, stupro, ...), spesso volutamente trascurate nella considerazione del pubblico cinematografico che preferiva temi più leggeri.

Il primo film in cui venne accreditata ufficialmente come regista fu Never Fear (1950), nel quale la poliomielite colpisce e distrugge la vita a una ballerina. Sempre del 1950 fu La preda della belva, incentrato sulla storia di una giovane stuprata poco prima delle nozze. Nel 1951 diresse Hard, Fast and Beautiful, film in cui una madre ambiziosa riversa sulla figlia le sue delusioni costringendola a intraprendere la carriera di tennista. Nel 1953 girò La belva dell'autostrada, un thriller con protagonisti due uomini d'affari che durante un viaggio danno un passaggio in auto a un criminale psicopatico, che si servirà di loro come ostaggi per la sua fuga. Nello stesso anno, diresse e interpretò La grande nebbia, dove affrontò apertamente il delicato tema della bigamia. Autorevole ma al tempo stesso affascinante, i ragazzi della troupe la chiamavano Mother, intimoriti dalla sua presenza dietro la macchina da presa. sulla sua sedia da regista c'era scritto "La madre di tutti noi".

Ripresa la recitazione, Ida Lupino apparve ancora nel film su Hollywood Il grande coltello (1955) di Robert Aldrich, e in Quando la città dorme (1956) di Fritz Lang. Ancora come regista, nel 1966 diresse Rosalind Russell in Guai con gli angeli, film ispirato a un romanzo di Jane Trahey, dove si narra la vita di alcune giovani in un collegio di suore, una delle quali prenderà i voti. Nel 1972 interpreterà L'ultimo buscadero di Sam Peckinpah con Steve McQueen, mentre la pellicola Il cibo degli dei di Bert I. Gordon vedrà la sua ultima apparizione sullo schermo nel 1976. Dagli anni '60, Ida Lupino si impegnò quasi esclusivamente nelle regie televisive di serial come Vita da strega, Ai confini della realtà, Alfred Hitchcock presenta, Gli intoccabili, Boris Karloff's Thriller, Il fuggiasco (ritrasmessa in Italia nel 2005), Il fantasma e la signora Muir. Dal gennaio 1957 al settembre 1958 fu anche protagonista del serial televisivo autobiografico Mr. Adams and Eve. Partecipò alla puntata 20 della prima stagione (1976/1977) di Charlie's Angels come special guest star, interpretando una vecchia gloria del cinema.

Vita privata

La Lupino si sposò tre volte: con l'attore Louis Hayward, col produttore Collier Young e con l'attore Howard Duff, dal quale nel 1952 ebbe la figlia Bridget.

L'attrice-regista morì di ictus mentre era in cura per un cancro al colon nella sua abitazione di Burbank, a Los Angeles, il 3 agosto 1995, all'età di 77 anni. Le sue memorie, Ida Lupino: Beyond the Camera, furono modificate dopo la sua morte e pubblicate dalla scrittrice Mary Ann Anderson

 
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05/08/2023 05:32
 
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Filmografia (stessa fonte)...Attrice
Cinema

The Love Race, regia di Lupino Lane e Pat Morton (1931)
L'altalena dell'amore (Her First Affaire), regia di Allan Dwan (1932)
The Ghost Camera, regia di Bernard Vorhaus (1933)
High Finance, regia di George King (1933)
Money for Speed, regia di Bernard Vorhaus (1933)
I Lived with You, regia di Maurice Elvey (1933)
Prince of Arcadia, regia di Hanns Schwarz (1933)
Search for Beauty, regia di Erle C. Kenton (1934)
Come On, Marines!, regia di Henry Hathaway (1934)
Ready for Love, regia di Marion Gering (1934)
Una notte al castello (Paris in Spring), regia di Lewis Milestone (1935)
Smart Girl, regia di Aubrey Scotto (1935)
Sogno di prigioniero (Peter Ibbetson), regia di Henry Hathaway (1935)
Anything Goes, regia di Lewis Milestone (1936)
Un bacio al buio (One Rainy Afternoon), regia di Rowland V. Lee (1936)
Bionda avventuriera (Yours for the Asking), regia di Alexander Hall (1936)
Notti messicane (The Gay Desperado), regia di Rouben Mamoulian (1936)
I demoni del mare (Sea Devils), regia di Benjamin Stoloff (1937)
Let's Get Married, regia di Alfred E. Green (1937)
Artisti e modelle (Artists & Models), regia di Raoul Walsh (1937)
Fight for Your Lady, regia di Benjamin Stoloff (1937)
La preda (The Lone Wolf Spy Hunt), regia di Peter Godfrey (1939)
Che succede a San Francisco? (The Lady and the Mob), regia di Benjamin Stoloff (1939)
Le avventure di Sherlock Holmes (The Adventures of Sherlock Holmes), regia di Alfred L. Werker (1939)
La luce che si spense (The Light that Failed), regia di William A. Wellman (1939)
Strada maestra (They Drive by Night), regia di Raoul Walsh (1940)
Una pallottola per Roy (High Sierra) regia di Raoul Walsh (1941)
Il lupo dei mari (The Sea Wolf), regia di Michael Curtiz (1941)
Fuori dalla nebbia (Out of the Fog), regia di Anatole Litvak (1941)
Tenebre (Ladies in Retirement), regia di Charles Vidor (1941)
Ondata d'amore (Moontide), regia di Archie Mayo (1942)
Life Begins at Eight-Thirty, regia di Irving Pichel (1942)
Per sempre e un giorno ancora (Forever and a Day), registi vari (1943)
The Hard Way, regia di Vincent Sherman (1943)
Thank Your Lucky Stars, regia di David Butler (1943)
Bombe su Varsavia (In Our Time), regia di Vincent Sherman (1944)
Ho baciato una stella (Hollywood Canteen), regia di Delmer Daves (1944)
Pillow to Post, regia di Vincent Sherman (1945)
Appassionatamente (Devotion), regia di Curtis Bernhardt (1946)
Io amo (The Man I Love) (1947)
Disperato amore (Deep Valley), regia di Jean Negulesco (1947)
Non mi sfuggirai (Escape Me Never) (1947)
I quattro rivali (Road House), regia di Jean Negulesco (1948)
La sete dell'oro (Lust for Gold), regia di S. Sylvan Simon e George Marshall (1949)
Donna in fuga (Woman in Hiding)
La preda della belva (Outrage)
Hard, Fast and Beautiful
Voglia di vita (On the Loose), regia di Charles Lederer (1951)
Neve rossa (On Dangerous Ground), regia di Nicholas Ray (1951)
La jena di Oakland (Beware, My Lovely)
Jennifer
La grande nebbia (The Bigamist), regia di Ida Lupino (1953)
Dollari che scottano (Private Hell 36), regia di Don Siegel (1954)
La rivolta delle recluse (Women's Prison), regia di Lewis Seiler (1955)
Il grande coltello (The Big Knife), regia di Robert Aldrich (1955)
Quando la città dorme (While the City Sleeps), regia di Fritz Lang (1956)
L'ora del delitto (Strange Intruder), regia di Irving Rapper (1956)
Junior Bonner (L'ultimo buscadero), regia di Sam Peckinpah (1972)
Il maligno (The Devil's Rain), regia di Robert Fuest (1975)
Il cibo degli dei (The Food of the Gods), regia di Bert I. Gordon (1976)
My Boys Are Good Boys (1978)

Televisione

Climax! – serie TV, episodio 2x23 (1956)
Teenage Idol (1958)
Ai confini della realtà (The Twilight Zone) – serie TV, episodio 1x04 (1959)
Bonanza - serie TV, episodio 1x07 (1959)
Il virginiano (The Virginian) – serie TV, episodi 1x25-3x30 (1963-1965)
General Electric Theater – serie TV, episodio 9x22 (1961)
The Investigators – serie TV, episodio 1x12 (1961)
La legge di Burke (Burke's Law) – serie TV, episodi 1x08-2x08 (1963-1964)
Gli inafferrabili (The Rogues) – serie TV, episodio 1x08 (1964)
Batman - serie TV
Selvaggio west (The Wild Wild West) - serie TV, episodio 2x04 (1966)
Tre nipoti e un maggiordomo (Family Affair) - serie TV, episodi 4x12-5x05 (1969-1970)
Women in Chains
Strangers in 7A (Gli intrusi)
Female Artillery
I Love a Mystery
The Letters
Le strade di San Francisco (The Streets of San Francisco) - serie TV, episodio 2x17 (1974)
Colombo (Columbo) - serie TV, episodi 1x06-3x07 (1972-1974)
Ellery Queen - serie TV, episodio 1x02 (1975)
Charlie's Angels - serie TV, episodio 1x21 (1977)

[Modificato da ugo.p 05/08/2023 05:45]

 
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05/08/2023 05:46
 
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Filmografia (stessa fonte)...Regista
Cinema

Not wanted (1949) co-regista Elmer Clifton
Never Fear (1949)
La preda della belva (Outrage) (1950)
Hard, Fast and Beautiful (1951)
La belva dell'autostrada (The Hitch-Hiker) (1953)
La grande nebbia (The Bigamist) (1953)
Guai con gli angeli (The Trouble with Angels) (1966)

Televisione

Alfred Hitchcock presenta (Alfred Hitchcock Presents), episodio 6x16 (1961)
Ai confini della realtà (The Twilight Zone), episodio 5x25 (1964)
Gli intoccabili (3 episodi satgione 1962-63)
Boris Karloff's Thriller
Il fuggiasco
Il fantasma e la signora Muir

 
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05/08/2023 06:05
 
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Alcune Foto
Negli anni 40 davanti la macchina da presa...




Con Bogart



...e dietro (evitare battute. non dietro Bogart, ma dietro la macchina da presa)



[Modificato da ugo.p 05/08/2023 06:06]

 
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05/08/2023 06:13
 
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Re: Biografia da Wikipedia
ugo.p, 05/08/2023 05:25:

... Partecipò alla puntata 20 della prima stagione (1976/1977) di Charlie's Angels come special guest star, interpretando una vecchia gloria del cinema. ..




eccola nei panni della "vecchia gloria del cinema"




 
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05/08/2023 14:24
 
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sono riuscito a trovare un qualcosa che, forse, potrebbe interessare la nostra Clara
Si tratta di un'intervista impossibile, ovvero di un'intervista fatta quando la Lupino era già morta.
Proprio da interviste simili è possibile capire quale immagine un determinato personaggio ha lasciato di se'


 
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05/08/2023 14:30
 
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Dalla Rivista LiberaEva
Interviste Impossibili

Ida Lupino
La stella che brillò nell'ombra


Le sue origini madame?
Nasco a Herne Hill, vicino Londra da una famiglia inglese dedita da generazioni all'arte dello spettacolo. I miei genitori erano gli attori Connie Emerald e Stanley Lupino.

Il suo nome ha origini italiano però…
Discendo da un certo Giorgio Luppino, bolognese, rifugiatosi per motivi politici in Inghilterra a Plymouth, all'incirca nel 1612. Qui fece il burattinaio rendendo noto al pubblico inglese il personaggio italiano della Commedia dell'arte Pulcinella che, trasformato in inglese, divenne Punchinello o Punch.

Da quel famoso avo nacquero generazioni di artisti
Attori, ballerini, clown, acrobati, la mia Lupino ebbe importanti protagonisti nello spettacolo come il figlio di Giorgio, il mimo George William, come Thomas William un acrobata che si esibì al Covent Garden e all'Astley's Circus. Nel 1850, col matrimonio di Louisa Lane con John Drew, i Lupino si imparentarono con un'altra famosa famiglia teatrale, i Drew.

Lei continuò la tradizione di famiglia…
Veramente volevo fare la scrittrice ma incoraggiata dai miei stessi genitori frequentai la Royal Academy of Dramatic Art di Londra fino all'esordio da giovanissima in teatro e nel cinema ad appena quattordici anni nel film Altalena d'amore di Allan Dwan nel 1932.

Dicono che il suo esordio fu molto casuale.
Beh sì in effetti avevo accompagnato mia madre che avrebbe dovuto sostenere un provino per una parte nel film di Dwan, ed invece fui scelta io! L’esordio andò bene tanto che interpretai in Inghilterra altre cinque pellicole.

Poi fu chiamata ad Hollywood…
Mi trasferii negli USA nel 1934 e firmai immediatamente un contratto per cinque anni con la Paramount. Dapprima interpretai parti secondarie, come in Sogno di prigioniero del 1935 di Henry Hathaway e Artisti e modelle di Raoul Walsh del 1937. Raggiunsi la notorietà con il primo successo di pubblico con La luce che si spense del 1939 di William A. Wellman, dopo una prova apprezzabile anche nella commedia brillante in.

Dopo quel film fu chiamata dalla Warner Bros…
Iniziai una collaborazione artistica con Raoul Walsh grazie alla quale negli anni quaranta recitai in Strada maestra e in altri diversi film divenendo la protagonista di numerose pellicole noir come Una pallottola per Roy del 1941 con Humphrey Bogart; un gangster movie con toni introspettivi, intriso di malinconia.

Dicono che riuscì a tenere testa alla recitazione incisiva di Bogart.
Non sfigurai accanto a Bogart anzi riuscii a stargli alla pari e talvolta a metterlo in ombra!

Poi ancora grandi registi.
Recitai con Michael Curtiz nel film Il lupo dei mari e nel 194e ottenni il premio della critica cinematografica newyorkese con The Hard Way di Vincent Sherman

Perché decise di mettersi dietro la macchina da presa?
Avevo rifiutato ruoli di spalla a Bette Davis e fondamentalmente mi ero stancata di ruoli da comprimaria. Diventai così una regista per caso, nel 1949 casualmente ottenni di sostituire il regista Elmer Clifton, che si era ammalato durante le riprese del film Non abbandonarmi. Quell’esperienza andò molto bene e con Oliver Jang creammo la Emerald Productions, che produsse film con temi molto delicati per l'epoca, affidandone l'interpretazione a giovani attori di talento.

Che temi madame?
Con io mio secondo marito fondai lo studios Filmakers e cominciai ad operare per mio conto con le prime regie e produzioni. Mi dedicai soprattutto alla sceneggiatura di film con personaggi femminili inseriti in situazioni violente e drammatiche (tradimenti, gravidanze indesiderate, abusi familiari, stupro, ecc.). Argomenti spesso volutamente trascurati dal grande pubblico che preferiva temi più leggeri.

Il primo film in cui venne accreditata ufficialmente come regista fu Never Fear del 1950.
Un film drammatico che racconta la vita di una ballerina colpita dalla poliomielite. Sempre del 1950 diressi il film La preda della belva, incentrato sulla storia di una giovane stuprata poco prima delle nozze. Nel 1951 fu la volta di Hard, Fast and Beautiful, film in cui una madre ambiziosa riversa sulla figlia le sue delusioni costringendola a intraprendere la carriera di tennista. Nel 1953 girai La belva dell'autostrada, un thriller con protagonisti due uomini d'affari che durante un viaggio danno un passaggio in auto a un criminale psicopatico, che si servirà di loro come ostaggi per la sua fuga. Nello stesso anno, diressi e interpretai La grande nebbia, dove affrontai apertamente il delicato tema della bigamia.

Poi alternò la recitazione con la regia…
Interpretai nel 1955 Il grande coltello di Robert Aldrich e in Quando la città dorme di Fritz Lang. Come regista diressi Rosalind Russell in Guai con gli angeli.

Poi solo tv…
Mi impegnai in regie televisive si serial come Vita da strega, Ai confini della realtà, Alfred Hitchcock presenta, Gli intoccabili, Boris Karloff's Thriller, Il fuggiasco, Il fantasma e la signora Muir.

La sua vita privata madame?
Mi sono sposata tre volte con altrettanti divorzi. Ho sposato l'attore Louis Hayward nel novembre del 1938. Quell’unione durò sei anni, ci separammo nel maggio 1944. Il secondo matrimonio fu con il produttore Collier Young, Ci sposammo nel 1945, quando divorziammo nel 1951 ero già incinta del mio futuro marito Howard Duff. La bambina nacque di sette mesi e le misi nome Bridget. Con Duff divorziai nel 1983.


Morì a 77 anni nella sua abitazione di Burbank a causa di un ictus dovuto alle cure per un cancro al colon.
Le sue memorie, Ida Lupino: Beyond the Camera , sono state pubblicate dopo la sua morte e pubblicate da Mary Ann Anderson.
Era diventata cittadina americana nel 1948.
Cattolica romana e democratica convinta fu sostenitrice della presidenza di John F. Kennedy. Ida Lupino può essere considerata come una delle prime donne filmakers ad imporsi in un universo cinematografico prevalentemente maschile, tanto che è stata vista come una femminista ante litteram e forse, come si è scritto, «per questo la sua stella ha sempre brillato nell'ombra».
Tra i vari matrimoni, è stata amante degli attori Cary Grant, Errol Flynn, Paul Henreid, Tom Brown, Steve Cochran, Tom Brown, Buster Crabbe, Jack La Rue, Jackie Coogan, Dane Clark, del magnate dell'aviazione nonché produttore Howard Hughes, del broadcaster radiofonico Courtney Edison e del press agent Pat DiCiccio. Ha una stella sulla Walk Fame al 6821 di Hollywood Blvd.

 
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05/08/2023 14:47
 
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......
Rileggendo il tutto mi è sorto un dubbio.

Quali dei due ha copiato l'altro? Wikipedia ha copiato l'intervista o il contrario [SM=x875379] ...in effetti dicono le stesse cose

 
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05/08/2023 23:54
 
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Grazie mille
siete stati veramente carini. sto cominciando a farmi un'idea su di lei [SM=x875373]

 
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22/04/2024 15:40
 
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vista e apprezzata ieri sera
in un bel noir di Don Siegel: Dollari che scottano

 
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non la conoscevo
grazie per il topic.
Una donna veramente interessante.

 
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