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Il Vangelo di Domenica: Nessuno è così piccolo da non poter essere profeta

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2017 22:35
07/12/2012 10:25
 
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Il Vangelo di Domenica:

Nessuno è così piccolo da non poter essere profeta
II domenica di Avvento (Anno C)

(...) la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

Luca dà inizio al racconto dell'attività pubblica di Gesù con una pagina solenne, quasi maestosa, un lungo elenco di re e sacerdoti, che improvvisamente subisce uno scarto, un dirottamento: un sassolino del deserto cade dentro l'ingranaggio collaudato della storia e ne muta il passo: la Parola di Dio venne su Giovanni nel deserto.
La Parola, fragile e immensa, viene come l'estasi della storia, di una storia che non basta più a se stessa; le inietta un'estasi, che è come un uscire da sé, un sollevarsi sopra le logiche di potere, un dirottarsi dai soliti binari, lontano dalle grandi capitali, via dalle regge e dai cortigiani, a perdersi nel deserto. È il Dio che sceglie i piccoli, che «abbatte i potenti», che fa dei poveri i principi del suo regno, cui basta un uomo solo che si lasci infiammare dalla sua Parola.
Chi conta nella storia? Erode sarà ricordato solo perché ha tentato di uccidere quel Bambino; Pilato perché l'ha condannato a morte. Nella storia conta davvero chi comincia a pensare pensieri buoni, i pensieri di Dio. La parola di Dio venne su Giovanni, nel deserto. Ma parola di Dio viene ancora, è sempre in volo in cerca di uomini e donne dove porre il suo nido, di gente semplice e vera, che voglia diventare «sillaba del Verbo» (Turoldo). Perché nessuno è così piccolo o così peccatore, nessuno conta così poco da non poter diventare profeta del Signore.
«Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni burrone sarà riempito, ogni monte abbassato; le vie tortuose diventeranno diritte e quelle impervie, spianate».
La voce dipinge un paesaggio aspro e difficile, che ha i tratti duri e violenti della storia: le montagne invalicabili sono quei muri che tagliano in due villaggi, case e oliveti; i burroni scoscesi sono le trincee scavate per non offrire bersaglio e per meglio uccidere; sono l'isolarsi per paura... È anche la nostra geografia interiore, una mappa di ferite mai guarite, di abbandoni patiti o inflitti.
Il profeta però vede oltre, vede strade che corrono diritte e piane, burroni colmati, monti spianati. Per il viaggio mai finito dell'uomo verso l'uomo, dell'uomo verso il suo cuore. E soprattutto di Dio verso l'uomo.
Un'opera imponente e gioiosa, e a portarla a compimento sarà Colui che l'ha iniziata. L'esito è certo, perché il profeta assicura «Ogni uomo vedrà la salvezza». Ogni uomo? Sì, esattamente questo: ogni uomo. Dio viene e non si fermerà davanti a burroni o montagne, e neppure davanti al mio contorto cuore. Raggiungerà ogni uomo, gli porrà la sua Parola nel grembo, potenza di parto di un mondo nuovo e felice, dove tutto ciò che è umano trovi eco nel cuore di Dio.

(Letture: Baruc 5, 1-9; Salmo 125; Filippesi 1, 4-6.8-11; Luca 3, 1-6)


Padre Ermes Ronchi



_________Aurora Ageno___________
02/02/2017 22:35
 
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Il punto di vista biblico
Dio si interessa degli animali?
IL MONDO animale è in pericolo. Molti scienziati ritengono che diverse specie si stiano estinguendo a un ritmo allarmante. La fauna risente delle gravi conseguenze del pesante intervento dell’uomo. La produzione di cibo su scala industriale, il crudele abbandono degli animali e gli sport cruenti che li vedono coinvolti contribuiscono a questa triste piaga.

D’altra parte, per alcuni tutto questo è l’inevitabile prezzo del progresso. Ma Dio voleva che le cose andassero così? Ha abbandonato la creazione animale nelle mani dell’uomo? Come sappiamo che Dio ha cura degli animali?

Un interesse evidente sin dall’inizio

Dopo aver creato i pesci, gli uccelli e gli animali terrestri, Dio era soddisfatto. La Bibbia dice: “Dio vedeva che era buono”. (Genesi 1:21, 25) Egli si prese cura di tutte quelle creature, dalla più piccola alla più grande. Non solo le fece “istintivamente sagge”, ma provvide anche il necessario perché potessero vivere bene nel loro habitat. A proposito degli animali uno scrittore biblico disse giustamente: “Tutti quanti continuano ad aspettare te perché tu dia loro il loro cibo a suo tempo. Ciò che dài loro essi raccolgono. Apri la tua mano, si saziano di cose buone”. — Proverbi 30:24; Salmo 104:24, 25, 27, 28.

È vero, Dio rese gli animali soggetti al primo uomo, Adamo, e non li creò con la capacità di ragionare o apprezzare le cose spirituali. (2 Pietro 2:12; Giuda 19) Adamo invece rappresentava una forma di vita superiore, creata “a immagine di Dio”. Era cioè in grado di riflettere la personalità del Creatore, Geova. (Genesi 1:27; Salmo 83:18) Ma questo non dava agli esseri umani il diritto di trattare gli animali diversamente da come voleva il Creatore.

Per esempio, Adamo iniziò a dare il nome agli animali perché era stato Geova ad affidargli questo compito. Inoltre fu Geova stesso che “li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati”. (Genesi 2:19, CEI) Solo operando sotto la guida del Creatore l’uomo poteva prendersi cura degli animali come si deve.

Dio ha cura degli animali

Purtroppo Adamo si ribellò al Creatore. La sua ribellione ebbe conseguenze devastanti per la famiglia umana e per tutte le altre forme di vita sulla terra. Il Creatore comunque spiegò chiaramente come andavano trattati gli animali. Anche se alla fine concesse all’uomo di servirsene come cibo e per altre ragioni pratiche, Dio non lo ha mai autorizzato a maltrattarli. La Bibbia dice: “Il giusto ha cura dell’anima del suo animale domestico, ma le misericordie dei malvagi sono crudeli”. — Proverbi 12:10.

Dio diede all’antica nazione di Israele anche delle leggi a tutela degli animali. La disposizione del sabato, un giorno settimanale di completo riposo, andava anche a vantaggio degli animali perché anche loro potevano riposarsi. (Esodo 23:12) È significativo che, sebbene in quel giorno non fosse permesso fare alcun lavoro, era doveroso intervenire in soccorso di un animale ferito. (Luca 14:5) Inoltre, come Dio stesso comandò, non si doveva impedire agli animali di mangiare mentre lavoravano e non li si doveva caricare di pesi eccessivi. (Esodo 23:5; Deuteronomio 25:4) Era vietato mettere sotto lo stesso giogo un toro e un asino per evitare che uno dei due si facesse male. (Deuteronomio 22:10) La Bibbia insegna quindi chiaramente che gli animali vanno trattati bene, cioè con rispetto e premura.

A differenza di molte persone che si preoccupano solo di sé disinteressandosi dell’effetto che le loro azioni possono avere sugli animali, Dio tiene in considerazione queste creature. Quando gli abitanti di Ninive si pentirono e furono risparmiati dal giudizio divino, il profeta Giona reagì senza misericordia e Geova gli disse: “Io, da parte mia, non dovrei provare commiserazione per Ninive la gran città, in cui esistono più di centoventimila uomini che non conoscono affatto la differenza fra la destra e la sinistra, oltre a molti animali domestici?” (Giona 4:11) È bello sapere che il Creatore provava compassione persino per gli animali.

Mai più maltrattati

È chiaro che Dio non è indifferente ai maltrattamenti degli animali. Il suo diletto Figlio, Gesù, addirittura disse che nemmeno un passero cade a terra senza che il Padre lo sappia. (Matteo 10:29) Gli esseri umani, invece, anche se animati dalle migliori intenzioni, non comprendono fino in fondo quanto le loro azioni influiscano sull’ambiente. Gestire la società umana nel rispetto del mondo animale richiede un cambiamento di mentalità.

La Bibbia parla del tempo in cui, sotto il governo divino, “la terra sarà certamente piena della conoscenza di Geova”. (Isaia 11:9) Tale conoscenza istruirà e preparerà gli esseri umani ubbidienti affinché gestiscano la terra in modo appropriato. Grazie all’influenza del Creatore ci sarà armonia tra uomini e animali, e la terra tornerà alle condizioni in cui doveva essere secondo il Suo proposito.

Descrivendo la trasformazione che avrà luogo, la Bibbia spiega: “Lupi e agnelli vivranno insieme e in pace, i leopardi si sdraieranno accanto ai capretti. Vitelli e leoncelli mangeranno insieme, basterà un bambino a guidarli. Mucche e orsi pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno gli uni accanto agli altri, i leoni mangeranno fieno come i buoi. I lattanti giocheranno presso nidi di serpenti, e se un bambino metterà la mano nella tana di una vipera non correrà alcun pericolo”. Che meraviglioso futuro ci attende! — Isaia 11:6-8, Parola del Signore.
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